Thread Alitalia - Febbraio 2018


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...del quale sembri essere un abitante perfettamente aderente agli usi e costumi, visto che salti fuori quasi esclusivamente quando ti toccano il "tuo" FCO...
vedi, la cosa è più semplice, ci sono delle linee di fondo, di cui tu come molti qui sono perfettamente consapevoli anche quando fanno finta di non esserlo, che vanno al di là dei dati perché li precedono, e declinano la volontà, come guarda caso nella politica, a cominciare da quella nazionale, quella che AZ non ha avuto e hanno avuto LH o AF, mentre AZ ha avuto e vedo che ha ancora i capricci degli hub, che ad AF o KL o LH sono stati risparmiati perché loro hanno una coscienza nazionale più profonda per ragioni storiche che se vuoi magari ci vediamo e affrontiamo, loro non hanno persone che come disse la Moratti, sintetizzando bene la questione, dicono Se via da qui meglio che fallisca, insomma loro non hanno per fortuna partigiani delle città Stato come dice qualcuno su quella poltrona oggi, quindi vedi, non è ciò che “mio” o “tuo”, ma l’incapacità di capire ciò che è “nostro” che altri e non noi hanno avuto e hanno, questa è la ragione di chi sembra festeggiare quando vede che si potrebbe forse materializzare il sogno di buttare tutto nel cesso a queste condizioni che a quei partigiani non sono mai piaciute, questo viene prima di quei dati
 
Non capisco quale sia il senso di aprire alcune rotte in Africa, altre in Asia, poi chiuderle, riaprirle e cosi all'infinito.
Non avrebbe piu senso per Alitalia focalizzarsi sul Sud-America come fa Iberia?
Senza considerare ulteriori aperture, potrebbe rafforzare le rotte che già opera.
 
Ultima modifica:
Al tempo 13900. Il tuo ragionamento (che condivido) varrebbe per una AZ non commissariata. Nella situazione in cui si trova, i commissari non possono far altro, tantomeno buttare a mare altri soldi con nuove rotte senza booking (forse, io attenderei qualcosa di ufficiale) o continuare a tenerne in piedi altre che perdono un casino di soldi. In una situazione normale Pek non sarebbe stata mai chiusa, semmai incentivata, promossa magari con accordi di cs ed altro ma i commissari hanno il mandato di risanare e vendere. Gli investimenti dovrà farli chi eventualmente acquisterà Az. solo allora potremmo dare giudizi definitivi.

Per me non è così. Il commissariamento, per me, sarebbe dovuto essere un occasione di cambiamento, riorganizzazione, modifica e rivisitazione di tutto ciò che va avanti in AZ; nessuna pietra andava lasciata dov'era, niente doveva essere tabù. I commissari hanno mostrato l'intenzione di investire, vedi le nuove rotte, vedi la nuova divisa (!), vedi la presa in consegna del 77W. Mi sarei aspettato una ristrutturazione più potente, un re-design del network intorno all'hub, una fine del cross-country, una chiusura di rotte che non avevano senso, che è ciò che è successo con IB, AA durante Chapter 11 e tante altre. Molto poco di tutto questo è successo.
 
Ma possibile che siamo l’unica nazione che ha matricole straniere irlandesi sui propri aeromobili???
Spero che non sia out thread la mia domanda
 
Ma possibile che siamo l’unica nazione che ha matricole straniere irlandesi sui propri aeromobili???
Spero che non sia out thread la mia domanda
È una domanda abbastanza inutile veramente.
Poi molti aerei con marche EI sono direttamente riconducibili ad AZ stessa che ha le sue società di leasing in irlanda.
Se c'è la I- invece che EI che ti cambia?

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vedi, la cosa è più semplice, ci sono delle linee di fondo, di cui tu come molti qui sono perfettamente consapevoli anche quando fanno finta di non esserlo, che vanno al di là dei dati perché li precedono, e declinano la volontà, come guarda caso nella politica, a cominciare da quella nazionale, quella che AZ non ha avuto e hanno avuto LH o AF, mentre AZ ha avuto e vedo che ha ancora i capricci degli hub, che ad AF o KL o LH sono stati risparmiati perché loro hanno una coscienza nazionale più profonda per ragioni storiche che se vuoi magari ci vediamo e affrontiamo, loro non hanno persone che come disse la Moratti, sintetizzando bene la questione, dicono Se via da qui meglio che fallisca, insomma loro non hanno per fortuna partigiani delle città Stato come dice qualcuno su quella poltrona oggi, quindi vedi, non è ciò che “mio” o “tuo”, ma l’incapacità di capire ciò che è “nostro” che altri e non noi hanno avuto e hanno, questa è la ragione di chi sembra festeggiare quando vede che si potrebbe forse materializzare il sogno di buttare tutto nel cesso a queste condizioni che a quei partigiani non sono mai piaciute, questo viene prima di quei dati
Molto semplicemente AZ è quello che è perchè è sempre stata trattata ESLUSIVAMENTE come una mucca da mungere. Da tutti. Altrove invece si sono bilanciati con più buon senso gli interessi particolari con quelli della collettività. Peraltro anche altrove ci sono problemi. I prezzi da gioielleria dei voli interni tedeschi in quasi-monopolio a LH, gridano vendetta da parte dei viaggiatori e contribuiscono certamente a comprimere un mercato che in condizioni di concorrenza sarebbe enormemente più vasto, con tutti i benefici del caso.
In Francia AF deve mantenere per pure ragioni politiche il mini-hub di LYS, dove quasi tutti i voli sono effettuati da regional. In pratica si potrebbe chiudere quasi tutto spostando i transiti sui voli già presenti a CDG e ORY, ma la politica non lo consentirebbe.
Tornando alle beghe nostrane, la situazione attuale è figlia di tutte le occasioni che la storia ci ha messo davanti e che sono state regolarmente perse.
E' vero che ora spostare l'hub di AZ a MXP sarebbe quasi impossibile. Anche se la politica decidesse di chiudere LIN. A meno che la politica locale decidesse di sborsare somme enormi per permettere la sopravvivenza dei feed di breve/medio raggio (in concorrenza con FR e U2) in cambio di un forte sviluppo del lungo. Giocattolo costoso e rischioso. Considerazioni che in scala ridotta si potrebbero fare per IG, nascente (presunto) hub carrier sullo scalo lombardo.
Ora, io non ho i numeri per valutare sul piano squisitamente tecnico quale tra FCO e MXP sarebbe la soluzione più conveniente per AZ. I punti di forza e debolezza di entrambi gli scali sono ormai noti: a Roma c'è il grande peso turistico/politico/religioso abbinato ad un traffico maggioritario inbound (penso al LR), che spesso paga tariffe doppie ed oltre rispetto agli italiani in uscita. Tra gli svantaggi c'è la forte stagionalità, un bacino di popolazione servita non enorme e la scarsità di traffico business. Che sono all'opposto i principali 3 vantaggi di MXP. Che d'altra parte sconta l'apertura di LIN e soprattutto l'enorme presenza delle LC.
Quello che sarebbe stato logico fare in passato (e forse lo sarebbe tuttora) è uno studio meramente tecnico su quale dei due scali sarebbe stato più vantaggioso per AZ e spostare su quello scalo TUTTO.
Il problema è che tra i criteri di scelta, invece di traffico o yield, hanno pesato concetti di alta strategia aziendale sul tipo: "AZ deve staa a Rroma perchè io quanno esco devo annà a pijà er regazzino a scola".
Ora, senza nulla togliere alle legittime esigenze di chi lavora in AZ, la priorità andava data alla redditività dell'azienda. Invece di quella se ne sono sempre fregati tutti. Tanto all'occorrenza c'è sempre stato qualcuno (di solito la collettività) che ha pagato il conto.
Ora la situazione è disperata, nonostante lo starnazzare dei lecchini che tra un po' se ne usciranno che AZ è talmente risanata che è lei che può comprarsi LH.
Eppure i commissari continuano imperterriti a perdere tempo (probabilmente non di loro iniziativa), perchè la politica NON vuole ristrutturare AZ. E ho paura che non sia solo un problema di elezioni.
Senza contare che la nomea infame di carrozzone mangisoldi pieno di paraculati che si è fatta AZ, allontana sempre più anche tanti potenziali clienti, schifati dalla situazione. Ne conosco più d'uno che avendo alternative comparabili, evita AZ per principio.
E questo dispiace per la parte sana della compagnia.
 
Alitalia, tensione ad alta quota tra Lufthansa e i commissari

Nei rapporti tra i vertici di Lufthansa e i commissari di Alitalia ci sono stati momenti di alta tensione. Mercoledì, durante un incontro tra le parti che doveva essere un passo in avanti per capire il futuro dell’ex compagnia di bandiera, i manager tedeschi - secondo fonti qualificate vicine al dossier - hanno minacciato di lasciare il tavolo, infastiditi dai progetti dei commissari. L’ex compagnia di bandiera nega la circostanza, assicura che è stata un riunione per la “due diligence” che potrebbe in tempi non lunghissimi portare alla chiusura dell’affare. «Nessuna tensione», assicurano: «Anzi stiamo avanzando».

All’incontro erano presenti i commissari straordinari di Alitalia e i manager di Lufthansa. I vertici della società italiana avrebbero dovuto aggiornare i tedeschi sullo stato dell’arte della compagnia, doveva essere una sorta di incontro tra una azienda e i potenziali investitori (Alitalia è in amministrazione straordinaria da maggio). Le fonti rivelano però che i commissari avrebbero messo sul tavolo un documento con nuovi progetti e rotte, tra cui quella per Johannesburg, e il potenziamento di altre tratte (Tokyo e New Delhi), sottolineando l’importanza di massimizzare i ricavi per l’estate. Una scelta che non è piaciuta ai manager di Francoforte.

Ai tedeschi, in questa fase, sembrano interessare soprattutto il taglio dei costi e gli esuberi. E’ possibile che ne chiedano circa duemila sugli ottomila dipendenti del settore volo, la parte a cui è interessata Lufthansa. «Al rilancio invece penseremo noi», avrebbero avvertito, minacciando di lasciare il tavolo. Lo strappo è stato ricucito nelle ultime ore, grazie alla mediazione delle diplomazie aziendali. L’approccio italiano non è piaciuto, perché - spiegano fonti vicine al dossier - sembra che in Alitalia si voglia «gestire piuttosto che risanare».

Alitalia nega «che ci siano state tensioni con Lufthansa durante l’incontro» e sottolinea che i tedeschi non hanno alcun diritto di mettere la mani avanti sul dimagrimento dell’azienda. Ad oggi per Roma l’opzione tedesca resta però la più credibile, visto che i contatti sono avviati da tempo, seppur molto difficili, mentre l’altra cordata in campo formata da Air France e Klm (a cui potrebbe aggiungersi anche l’americana Delta) è ancora indietro nella preparazione di un progetto. I tedeschi però insistono: prima di mettere le mani sulla compagnia è necessaria una profonda ristrutturazione. E’ questa la condizione di partenza posta dai manager di Francoforte, che però finora non sarebbe stata ascoltata. Già a inizio gennaio l’amministratore delegato di Lufthansa, Carsten Spohr, aveva inviato una lettera al ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda in cui spiegava che per un reale interesse servono prima «tagli significativi». Questa politica è stata più volte ribadita dai tedeschi, che sono però ancora insoddisfatti dalle mancate risposte dei manager di Fiumicino. «Non c’è grande sintonia tra le parti, è possibile che i tempi si allunghino di molto», racconta una fonte.

Di sicuro per entrare nel vivo della partita bisognerà attendere l’esito delle elezioni del 4 marzo, come hanno ammesso ormai anche i ministri Carlo Calenda e Graziano Delrio. Solo allora le due parti in campo avanzeranno le proposte, con relativi esuberi e piani industriali. Così conviene a tutti attendere e vedere chi andrà a Palazzo Chigi dopo il voto. Sul fronte dei costi però potrebbero presto esserci delle novità. L’azienda infatti dovrebbe convocare i sindacati per chiedere di rivedere i costi del lavoro. L’obiettivo è di abbassarli ancora per mezzo del contratto che è da rinnovare, per massimizzare le entrate per l’estate. Un punto questo che l’azienda avrebbe ribadito diverse volte ai rappresentanti dei lavoratori.

http://www.ilsecoloxix.it/p/economia/2018/02/11/ACG9ECBB-commissari_tensione_lufthansa.shtml
 
Che poi visto che ne sono stati mandati via 6, ultimamente, non cambiando più di tanto le rotte operate, potevano pur essere riconfigurati gli esistenti.

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Devi prendere della macchine e configurarle per il medio lungo raggio. Le macchine in uscita non erano probabilmente adatte e probabilmente non è una operazione per la gestione commissariale.ue
Considera che sono andati vi i due gemellini ex Volare e 4 A32S, tutti per fine leasing che volendoli tenere avrebbe dovuto essere rinnovato. Le problematiche che non rendevano conveniente una trasformazione sono abbastanza evidenti: versione 216 che mal si concilia con necessità di maggiori pesi al decollo per il medio-lungo raggio, mancanza del galley anteriore che serve per la C, necessità di rimettere l'IFE ed infine necessità di sostituire le poltrone della C ma quella è la meno.
Inoltre 4 macchine, che è la disponibilità di AZ attuale, probabilmente non hanno senso, io ho sempre sostenuto che sarebbe servita una flotta fra le 10 e 20 macchine (mix fra A320 e A321) perché per avere un senso devi fornire una certa massa critica di destinazioni in modo che il servizio che offri diventi familiare ai pax.
Ritengo che nel nuovo piano flotta che andrebbe fatto questo tipo di configurazione ci starebbe bene, ma non è cosa da azienda commissariata le cui proposte ricevute puntano ad un forte ridimensionamento del medio e lungo raggio.
Infine un progetto del genere prevede una certa forza politica che riapra la questione bilaterali permettendo destinazioni con LOS-ACC-DKR ora operate 1xw da IG oltre alle varie IKA-TLV-SVO ecc. Per avere un senso bisogna che individui almeno dalle 10 alle 20 destinazioni da operare daily riempendo una configurazione con 12-16 posti business full flat, 18-24 Y+ con spazio per le gambe aumentato stile Y+ americane sul coast to coast e 80-90 posti in Y per A320 (circa 130 posti) aumentandoli a 110-120 posti per A321 (circa 160 posti). Prendi le configurazioni JetBlue per farti un esempio.
Il problema come già detto mille volte prendendosi nomi è che la cosa ha senso se tagli prima i costi così come lo sviluppo del LR, altrimenti non si risolve.
Comunque una soluzione del genere non la vedrai in futuro con una major europea partner, era una soluzione "comprensibile" per EY o lo potrebbe essere per QR che le usano abitualmente sulle rotte sottili che si prestano per distanza.
 
Molto semplicemente AZ è quello che è perchè è sempre stata trattata ESLUSIVAMENTE come una mucca da mungere. Da tutti. Altrove invece si sono bilanciati con più buon senso gli interessi particolari con quelli della collettività. Peraltro anche altrove ci sono problemi. I prezzi da gioielleria dei voli interni tedeschi in quasi-monopolio a LH, gridano vendetta da parte dei viaggiatori e contribuiscono certamente a comprimere un mercato che in condizioni di concorrenza sarebbe enormemente più vasto, con tutti i benefici del caso.
In Francia AF deve mantenere per pure ragioni politiche il mini-hub di LYS, dove quasi tutti i voli sono effettuati da regional. In pratica si potrebbe chiudere quasi tutto spostando i transiti sui voli già presenti a CDG e ORY, ma la politica non lo consentirebbe.
Tornando alle beghe nostrane, la situazione attuale è figlia di tutte le occasioni che la storia ci ha messo davanti e che sono state regolarmente perse.
E' vero che ora spostare l'hub di AZ a MXP sarebbe quasi impossibile. Anche se la politica decidesse di chiudere LIN. A meno che la politica locale decidesse di sborsare somme enormi per permettere la sopravvivenza dei feed di breve/medio raggio (in concorrenza con FR e U2) in cambio di un forte sviluppo del lungo. Giocattolo costoso e rischioso. Considerazioni che in scala ridotta si potrebbero fare per IG, nascente (presunto) hub carrier sullo scalo lombardo.
Ora, io non ho i numeri per valutare sul piano squisitamente tecnico quale tra FCO e MXP sarebbe la soluzione più conveniente per AZ. I punti di forza e debolezza di entrambi gli scali sono ormai noti: a Roma c'è il grande peso turistico/politico/religioso abbinato ad un traffico maggioritario inbound (penso al LR), che spesso paga tariffe doppie ed oltre rispetto agli italiani in uscita. Tra gli svantaggi c'è la forte stagionalità, un bacino di popolazione servita non enorme e la scarsità di traffico business. Che sono all'opposto i principali 3 vantaggi di MXP. Che d'altra parte sconta l'apertura di LIN e soprattutto l'enorme presenza delle LC.
Quello che sarebbe stato logico fare in passato (e forse lo sarebbe tuttora) è uno studio meramente tecnico su quale dei due scali sarebbe stato più vantaggioso per AZ e spostare su quello scalo TUTTO.
Il problema è che tra i criteri di scelta, invece di traffico o yield, hanno pesato concetti di alta strategia aziendale sul tipo: "AZ deve staa a Rroma perchè io quanno esco devo annà a pijà er regazzino a scola".
Ora, senza nulla togliere alle legittime esigenze di chi lavora in AZ, la priorità andava data alla redditività dell'azienda. Invece di quella se ne sono sempre fregati tutti. Tanto all'occorrenza c'è sempre stato qualcuno (di solito la collettività) che ha pagato il conto.
Ora la situazione è disperata, nonostante lo starnazzare dei lecchini che tra un po' se ne usciranno che AZ è talmente risanata che è lei che può comprarsi LH.
Eppure i commissari continuano imperterriti a perdere tempo (probabilmente non di loro iniziativa), perchè la politica NON vuole ristrutturare AZ. E ho paura che non sia solo un problema di elezioni.
Senza contare che la nomea infame di carrozzone mangisoldi pieno di paraculati che si è fatta AZ, allontana sempre più anche tanti potenziali clienti, schifati dalla situazione. Ne conosco più d'uno che avendo alternative comparabili, evita AZ per principio.
E questo dispiace per la parte sana della compagnia.

Da poster con relativa affissione.

G
 
Quoto quello che dice l'esimio Alicorporate. Alitalia non è ancora un hub carrier. L'hub a FCO funziona più o meno, non riesce a portare passeggeri a sé (e le discussioni sulla geografia hanno un peso fino ad un certo punto, altrimenti non ci si spiega la nascita e esplosione delle ME3 e TK) e, so di ripetermi, non ha ancora deciso che vuol fare da grande. Non puoi essere un hub carrier e fare cross-country.

Oltretutto, anche sul lungo raggio, non si capisce bene cosa vogliano essere. AZ in Europa non è una delle grandi - LH, AF, BA, TK, magari anche KL - per cui tutto il mondo è l'obiettivo; deve trovarsi una nicchia, una specializzazione: Air Europa, TAP, Iberia, Finnair sono specializzate in qualcosa. Alitalia? Boh, alle volte sembra il Sud America, a volte il Nord, poi spuntano JNB e NBO, ogni tanto si vanno a buttare soldi in Asia... Cosa vuol fare col LR?

L'ultima domanda da porsi sarebbe "Non è che forse l'hub di AZ è nel posto sbagliato?" ma, anche se fosse, non è possibile al momento spostarlo, per cui meglio non chiederselo.
Il cross country che è un tuo cavallo di battaglia è solo una misura estiva per far volare 4 macchine che sarebbe costato penali mandare in phase out anticipato di circa un anno rispetto a fine leasing e durante la summer tali rotte cross country funzionano. Non è una svolta strutturale.
 
Devi prendere della macchine e configurarle per il medio lungo raggio. Le macchine in uscita non erano probabilmente adatte e probabilmente non è una operazione per la gestione commissariale.ue
Considera che sono andati vi i due gemellini ex Volare e 4 A32S, tutti per fine leasing che volendoli tenere avrebbe dovuto essere rinnovato. Le problematiche che non rendevano conveniente una trasformazione sono abbastanza evidenti: versione 216 che mal si concilia con necessità di maggiori pesi al decollo per il medio-lungo raggio, mancanza del galley anteriore che serve per la C, necessità di rimettere l'IFE ed infine necessità di sostituire le poltrone della C ma quella è la meno.
Inoltre 4 macchine, che è la disponibilità di AZ attuale, probabilmente non hanno senso, io ho sempre sostenuto che sarebbe servita una flotta fra le 10 e 20 macchine (mix fra A320 e A321) perché per avere un senso devi fornire una certa massa critica di destinazioni in modo che il servizio che offri diventi familiare ai pax.
Ritengo che nel nuovo piano flotta che andrebbe fatto questo tipo di configurazione ci starebbe bene, ma non è cosa da azienda commissariata le cui proposte ricevute puntano ad un forte ridimensionamento del medio e lungo raggio.
Infine un progetto del genere prevede una certa forza politica che riapra la questione bilaterali permettendo destinazioni con LOS-ACC-DKR ora operate 1xw da IG oltre alle varie IKA-TLV-SVO ecc. Per avere un senso bisogna che individui almeno dalle 10 alle 20 destinazioni da operare daily riempendo una configurazione con 12-16 posti business full flat, 18-24 Y+ con spazio per le gambe aumentato stile Y+ americane sul coast to coast e 80-90 posti in Y per A320 (circa 130 posti) aumentandoli a 110-120 posti per A321 (circa 160 posti). Prendi le configurazioni JetBlue per farti un esempio.
Il problema come già detto mille volte prendendosi nomi è che la cosa ha senso se tagli prima i costi così come lo sviluppo del LR, altrimenti non si risolve.
Comunque una soluzione del genere non la vedrai in futuro con una major europea partner, era una soluzione "comprensibile" per EY o lo potrebbe essere per QR che le usano abitualmente sulle rotte sottili che si prestano per distanza.


Riguardo alla rotta LOS-ACC mi sembra di aver capito che dal 29 Settembre IG dovrebbe chiuderla. Ho letto la notizia su Italiavola ed effettivamente non è prenotabile dopo tale data.
 
Molto semplicemente AZ è quello che è perchè è sempre stata trattata ESLUSIVAMENTE come una mucca da mungere. Da tutti. Altrove invece si sono bilanciati con più buon senso gli interessi particolari con quelli della collettività. Peraltro anche altrove ci sono problemi. I prezzi da gioielleria dei voli interni tedeschi in quasi-monopolio a LH, gridano vendetta da parte dei viaggiatori e contribuiscono certamente a comprimere un mercato che in condizioni di concorrenza sarebbe enormemente più vasto, con tutti i benefici del caso.
In Francia AF deve mantenere per pure ragioni politiche il mini-hub di LYS, dove quasi tutti i voli sono effettuati da regional. In pratica si potrebbe chiudere quasi tutto spostando i transiti sui voli già presenti a CDG e ORY, ma la politica non lo consentirebbe.
Tornando alle beghe nostrane, la situazione attuale è figlia di tutte le occasioni che la storia ci ha messo davanti e che sono state regolarmente perse.
E' vero che ora spostare l'hub di AZ a MXP sarebbe quasi impossibile. Anche se la politica decidesse di chiudere LIN. A meno che la politica locale decidesse di sborsare somme enormi per permettere la sopravvivenza dei feed di breve/medio raggio (in concorrenza con FR e U2) in cambio di un forte sviluppo del lungo. Giocattolo costoso e rischioso. Considerazioni che in scala ridotta si potrebbero fare per IG, nascente (presunto) hub carrier sullo scalo lombardo.
Ora, io non ho i numeri per valutare sul piano squisitamente tecnico quale tra FCO e MXP sarebbe la soluzione più conveniente per AZ. I punti di forza e debolezza di entrambi gli scali sono ormai noti: a Roma c'è il grande peso turistico/politico/religioso abbinato ad un traffico maggioritario inbound (penso al LR), che spesso paga tariffe doppie ed oltre rispetto agli italiani in uscita. Tra gli svantaggi c'è la forte stagionalità, un bacino di popolazione servita non enorme e la scarsità di traffico business. Che sono all'opposto i principali 3 vantaggi di MXP. Che d'altra parte sconta l'apertura di LIN e soprattutto l'enorme presenza delle LC.
Quello che sarebbe stato logico fare in passato (e forse lo sarebbe tuttora) è uno studio meramente tecnico su quale dei due scali sarebbe stato più vantaggioso per AZ e spostare su quello scalo TUTTO.
Il problema è che tra i criteri di scelta, invece di traffico o yield, hanno pesato concetti di alta strategia aziendale sul tipo: "AZ deve staa a Rroma perchè io quanno esco devo annà a pijà er regazzino a scola".
Ora, senza nulla togliere alle legittime esigenze di chi lavora in AZ, la priorità andava data alla redditività dell'azienda. Invece di quella se ne sono sempre fregati tutti. Tanto all'occorrenza c'è sempre stato qualcuno (di solito la collettività) che ha pagato il conto.
Ora la situazione è disperata, nonostante lo starnazzare dei lecchini che tra un po' se ne usciranno che AZ è talmente risanata che è lei che può comprarsi LH.
Eppure i commissari continuano imperterriti a perdere tempo (probabilmente non di loro iniziativa), perchè la politica NON vuole ristrutturare AZ. E ho paura che non sia solo un problema di elezioni.
Senza contare che la nomea infame di carrozzone mangisoldi pieno di paraculati che si è fatta AZ, allontana sempre più anche tanti potenziali clienti, schifati dalla situazione. Ne conosco più d'uno che avendo alternative comparabili, evita AZ per principio.
E questo dispiace per la parte sana della compagnia.
grazie per la risposta che al netto di qualche accento folk, in cui si annida il solito errore dell’omologazione pre-concetta, ritengo tu abbia dato con un apprezzabile sforzo di onestà intellettuale, l’importante, appunto, non è pensarla allo stesso modo né avere l’ultima parola, ma intendersi, e io credo ci siamo intesi

su un punto saremo d’accordo, ci auguriamo entrambi che AZ sia venduta a un soggetto che la gestisca con criteri tali che non si possa dire che i voli partono dove si parla un dialetto invece di un altro
 
Molto semplicemente AZ è quello che è perchè è sempre stata trattata ESLUSIVAMENTE come una mucca da mungere. Da tutti. Altrove invece si sono bilanciati con più buon senso gli interessi particolari con quelli della collettività. Peraltro anche altrove ci sono problemi. I prezzi da gioielleria dei voli interni tedeschi in quasi-monopolio a LH, gridano vendetta da parte dei viaggiatori e contribuiscono certamente a comprimere un mercato che in condizioni di concorrenza sarebbe enormemente più vasto, con tutti i benefici del caso.
In Francia AF deve mantenere per pure ragioni politiche il mini-hub di LYS, dove quasi tutti i voli sono effettuati da regional. In pratica si potrebbe chiudere quasi tutto spostando i transiti sui voli già presenti a CDG e ORY, ma la politica non lo consentirebbe.
Tornando alle beghe nostrane, la situazione attuale è figlia di tutte le occasioni che la storia ci ha messo davanti e che sono state regolarmente perse.
E' vero che ora spostare l'hub di AZ a MXP sarebbe quasi impossibile. Anche se la politica decidesse di chiudere LIN. A meno che la politica locale decidesse di sborsare somme enormi per permettere la sopravvivenza dei feed di breve/medio raggio (in concorrenza con FR e U2) in cambio di un forte sviluppo del lungo. Giocattolo costoso e rischioso. Considerazioni che in scala ridotta si potrebbero fare per IG, nascente (presunto) hub carrier sullo scalo lombardo.
Ora, io non ho i numeri per valutare sul piano squisitamente tecnico quale tra FCO e MXP sarebbe la soluzione più conveniente per AZ. I punti di forza e debolezza di entrambi gli scali sono ormai noti: a Roma c'è il grande peso turistico/politico/religioso abbinato ad un traffico maggioritario inbound (penso al LR), che spesso paga tariffe doppie ed oltre rispetto agli italiani in uscita. Tra gli svantaggi c'è la forte stagionalità, un bacino di popolazione servita non enorme e la scarsità di traffico business. Che sono all'opposto i principali 3 vantaggi di MXP. Che d'altra parte sconta l'apertura di LIN e soprattutto l'enorme presenza delle LC.
Quello che sarebbe stato logico fare in passato (e forse lo sarebbe tuttora) è uno studio meramente tecnico su quale dei due scali sarebbe stato più vantaggioso per AZ e spostare su quello scalo TUTTO.
Il problema è che tra i criteri di scelta, invece di traffico o yield, hanno pesato concetti di alta strategia aziendale sul tipo: "AZ deve staa a Rroma perchè io quanno esco devo annà a pijà er regazzino a scola".
Ora, senza nulla togliere alle legittime esigenze di chi lavora in AZ, la priorità andava data alla redditività dell'azienda. Invece di quella se ne sono sempre fregati tutti. Tanto all'occorrenza c'è sempre stato qualcuno (di solito la collettività) che ha pagato il conto.
Ora la situazione è disperata, nonostante lo starnazzare dei lecchini che tra un po' se ne usciranno che AZ è talmente risanata che è lei che può comprarsi LH.
Eppure i commissari continuano imperterriti a perdere tempo (probabilmente non di loro iniziativa), perchè la politica NON vuole ristrutturare AZ. E ho paura che non sia solo un problema di elezioni.
Senza contare che la nomea infame di carrozzone mangisoldi pieno di paraculati che si è fatta AZ, allontana sempre più anche tanti potenziali clienti, schifati dalla situazione. Ne conosco più d'uno che avendo alternative comparabili, evita AZ per principio.
E questo dispiace per la parte sana della compagnia.

Meno male che hai detto che non sapevi quale dei due fosse il migliore dei 2.. e parli cosi.. figuriamoci...
Invece è stato meglio sentirsi dire dal politico di turno uè.. io devo avere l'aereo sotto casa.. ma per favore! Ancora con sta polemica spiccia..
 
Meno male che hai detto che non sapevi quale dei due fosse il migliore dei 2.. e parli cosi.. figuriamoci...
Invece è stato meglio sentirsi dire dal politico di turno uè.. io devo avere l'aereo sotto casa.. ma per favore! Ancora con sta polemica spiccia..

Bastava semplicemente definire un modello di business corretto indipendentemente da Milano, Roma, Venezia, Bologna o qualsiasi aeroporto nostrano anziché illudere che l'azienda possa tornare ad essere la compagnia di bandiera per eccellenza.
 
Bastava semplicemente definire un modello di business corretto indipendentemente da Milano, Roma, Venezia, Bologna o qualsiasi aeroporto nostrano anziché illudere che l'azienda possa tornare ad essere la compagnia di bandiera per eccellenza.

Ovvio..ma continuare con sta tarantella di Malpensa è meglio di Fiumicino... che si è spostato tutto a Roma perchè i dipendenti sono romani mi sembra una cavolata... poi non sopporto sta cosa di ridicolizzare i romani (e io non lo sono affatto) come se i milanesi fossero tanto meglio... limitandoci alla sola esperienza in AZ che ho io.. non vedo grosse differenza tra i 2 gruppi... ci sono fancazzisti ed eccellenze ovunque..
 
Il cross country che è un tuo cavallo di battaglia è solo una misura estiva per far volare 4 macchine che sarebbe costato penali mandare in phase out anticipato di circa un anno rispetto a fine leasing e durante la summer tali rotte cross country funzionano. Non è una svolta strutturale.

Con i buchi neri che sono presenti sul network di medio raggio (Regno Unito, Irlanda, Paesi Scandinavi, Europa dell’Est) si sarebbe potuta sfruttare l’occasione per ampliare il ventaglio di destinazioni ex FCO e migliorare la connettività, invece di portare gli italiani al mare a 69€, bagaglio incluso
 
Con i buchi neri che sono presenti sul network di medio raggio (Regno Unito, Irlanda, Paesi Scandinavi, Europa dell’Est) si sarebbe potuta sfruttare l’occasione per ampliare il ventaglio di destinazioni ex FCO e migliorare la connettività, invece di portare gli italiani al mare a 69€, bagaglio incluso

Aggiungo che nei balcani ci sono, ad un tiro di schioppo, molte destinazioni (citta minori) che potevano essere raggiunte con gli E 175
 
Stato
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