Thread Alitalia - Febbraio 2018


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sevs17

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Roma, 7 feb. (AdnKronos) - Air France - Klm guarda con interesse ad Alitalia ma temporeggia in attesa dell'esito delle elezioni del 4 marzo. Il matrimonio mancato del 2008 e il divorzio consumato nel 2014, quando la compagnia transalpina è uscita definitivamente dal capitale di Alitalia, bruciano ancora e 'obbligano' il gruppo franco-olandese a muoversi con la massima cautela anche se il timore di diventare 'un attore marginale' nei cieli europei con il rafforzamento dei due principali concorrenti Iag e Lufthansa preoccupa non poco Parigi. E' questa, in sintesi, secondo quanto riferiscono all'Adnkronos, fonti vicine al gruppo, l'aria che si respira al quartier generale di Roissy sul dossier della vendita di Alitalia.
Una partita sulla quale i riflettori rimangono sempre puntati ma, ora, la parola d'ordine sarebbe quella di evitare accelerazioni in questa fase elettorale. "Non vogliono precipitarsi. Considerato i precedenti, vorrebbero aspettare l'esito delle elezioni", spiegano le stesse fonti, prima di eventualmente farsi avanti in modo concreto. Air France - Klm, "non era inizialmente interessata a partecipare al processo ma le cose sono cambiate. Sono stati avvicinati da Alitalia per guardare al dossier".
Un dossier, questo, che non può non interessare a Roissy. La posta in gioco è, del resto, alta. La pressione dei concorrenti si fa sentire e ormai il gruppo franco-olandese è stretto tra Iag (British Airways, Iberia, Aer Lingus e Vueling) e Lufthansa che negli anni scorsi ha incorporato Swiss Air, Austrian Airlines e Brussels Airlines. Ma non solo. In gioco c'è il futuro dell'alleanza transatlantica tra Air France - Klm, Delta Airlines e Alitalia. Se il gruppo franco-olandese "non si muoverà rischia di ritrovarsi isolata", spiegano altre fonti transalpine interpellate evidenziando come il rischio sia soprattutto il colosso tedesco piuttosto che Easyjet che, al momento, "sarebbe interessata solo al medio-lungo raggio di Alitalia nel Nord Italia".

http://www.ilroma.net/content/alitalia-air-france-klm-studia-dossier-ma-eventuali-mosse-dopo-voto
Si confermerebbe, sebbene indirettamente, che AF-KL ed U2 non sono assieme nell'affaire AZ.
 

Vincenzo Bova

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Quand’e’ la chiusura della vendita? In questi giorni o sbaglio? 2 wks sono passate ormai


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Mi sembra che il MISE aveva rinviato al 30 aprile del 2018 il termine per l'espletamento delle procedure di cessione.

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Vincenzo Bova

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scusate ma voi pensate veramente che a meno di un mese dalle elezioni AZ venga venduta ????
Mai pensato, anzi visto la procedura di amministrazione straordinaria di BPA durata 4 anni, credo che per Alitalia ce ne vogliano almeno 8.

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FlyKing

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Mai pensato, anzi visto la procedura di amministrazione straordinaria di BPA durata 4 anni, credo che per Alitalia ce ne vogliano almeno 8.

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Con tutte le differenze del caso, AZ trasporta quasi 20x i pax di BP, è ciclicamente sotto la lente dell’opinione pubblica, oltre ad essere una scomoda eredità di cui liberarsi una volta per tutte.
Il precedente governo aveva già in mente queste tempistiche a tener conto del cospicuo portafoglio stanziato e dopo la disfatta di Etihad, da imputarsi anche alle “disattese promesse del governo”, è comprensibile che le compagnie attendano dopo il voto per valutare anche la caratura dei sostituti di Calenda e Delrio e di quali accordi fatti il governo si farà carico.
Al di là della situazione di stallo, se prima/dopo le elezioni rientrassero in partita AFKLM, con tutta la scenata che è stata fatta per il bando, decreterebbe per l’ennesima volta che siamo un paese di peracottai.
 

AZ209

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Londra.
"Torniamo sulla Malpensa-Fiumicino prima di tutto perché c'è un competitor che ha liberato spazio (easyJet n.d.r.), poi perché vogliamo alimentare il traffico di feederaggio da Roma". Fabio Lazzerini spiega così, a margine della presentazione di 'Stopover Roma' (il nuovo prodotto nato per intercettare i flussi lungo raggio sulla Capitale), il ripensamento della strategia del vettore sull'asse Malpensa-Fiumicino.
Interessante notare come sulla MXP-FCO si passi dai zero voli attuali, ai 7 daily AZ/IG. Di questi sette, 4 voli saranno operati da AZ in funzione feederaggio su FCO e 3 voli saranno operati da IG in funzione inversa su MXP.
 

rommel

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Chia
decreterebbe per l’ennesima volta che siamo un paese di peracottai..........
Non credo ci siano molti dubbi al proposito....

Le % che decidano qualcosa diminuiscono proporzionalmente all'avvicinarsi delle elezioni.
Ragionevolmente direi nessuna decisione di nessun tipo prima dell'autunno 2018 inoltrato.
 

Vincenzo Bova

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9 Giugno 2016
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Con tutte le differenze del caso, AZ trasporta quasi 20x i pax di BP, è ciclicamente sotto la lente dell’opinione pubblica, oltre ad essere una scomoda eredità di cui liberarsi una volta per tutte.
Il precedente governo aveva già in mente queste tempistiche a tener conto del cospicuo portafoglio stanziato e dopo la disfatta di Etihad, da imputarsi anche alle “disattese promesse del governo”, è comprensibile che le compagnie attendano dopo il voto per valutare anche la caratura dei sostituti di Calenda e Delrio e di quali accordi fatti il governo si farà carico.
Al di là della situazione di stallo, se prima/dopo le elezioni rientrassero in partita AFKLM, con tutta la scenata che è stata fatta per il bando, decreterebbe per l’ennesima volta che siamo un paese di peracottai.
La prima uscita di Calenda, diceva che entro 6 mesi avrebbe chiuso la partita, non ciò mai creduto e continuo a credere che la vendita nelle migliori delle ipotesi arriverà fra uno o due anni, quando i commissari saranno in grado di presentere dei numeri che dimostrano che l' azienda è stata risanata e non fà perdite. Poi mi sembra che è quello che chiede anche LH, un azienda risanata.

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ripps

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FRANCOFORTE — Lufthansa non cede, insiste, ma attende. Se a Roma vogliono davvero salvare Alitalia dovranno farlo alle condizioni presentate dai tedeschi. Una su tutte: una profonda ristrutturazione sul modello Swissair, il vettore svizzero caduto in disgrazia poi preso in mano proprio da Lufthansa. «Se questo non accade per noi non ha senso andare avanti nella trattativa anche se l’Italia è il nostro secondo mercato e mi sembra che si stia facendo poco in questo senso», risponde al Corriere della Sera Carsten Spohr, amministratore delegato del gruppo che oltre alla compagnia tedesca e svizzera comprende pure Austrian Airlines, Brussels Airlines, Eurowings, Air Dolomiti, il catering, la manutenzione. L’Italia, insomma, deve prima fare i suoi compiti. Poi si vedrà.




L’approccio con Roma

Il capitolo Alitalia viene discusso mentre Spohr ha appena presentato nel quartier generale operativo di Francoforte uno dei più grandi e complicati rinnovi estetici mai compiuto da una compagnia aerea: nuove livree per gli aerei, nuove carte d’imbarco, nuova cartellonistica. Un’operazione che richiederà circa sette anni di lavoro. Mentre la questione della compagnia aerea italiana Lufthansa vorrebbe risolverla nei prossimi mesi. Ma senza fretta. Perché il lavoro da fare in Alitalia è tantissimo. «La nostra posizione non cambia: per noi il vettore italiano, per come si presenta oggi non è interessante», ribadisce Spohr. L’ad, uno dei manager più potenti in Germania e a livello globale, fa trasparire un po’ di frustrazione per una vicenda — quella di Alitalia — che i tedeschi ritengono abbastanza chiara, ma che gli italiani sembrano voler complicare a tutti i costi.

«A Roma lo sanno: il nostro impegno ci sarà quando la compagnia sarà ristrutturata per bene», ribatte Spohr. A chi spetta questo processo delicato, che comporterebbe anche licenziamenti, per il capo di Lufthansa non ci sono dubbi: «Il governo italiano ha di certo gli strumenti per intervenire e penso che questo processo debba essere lasciata in mano ai commissari straordinari che dovranno intervenire nei prossimi mesi». Solo allora entrerebbe in gioco Lufthansa. «Quando e se Alitalia dovesse diventare interessante per noi allora ci rivedremo con i vertici per discutere con loro quale forma di collaborazione tra le due società». Inutile quindi parlare di piani, inutile ipotizzare ora che ruolo potrebbe avere Alitalia nel gruppo tedesco. Il colosso dei cieli non firmerà mai un accordo per prendersi l’ex compagnia di bandiera (in parte o tutta) se non cambia la struttura del suo business. «Proprio la necessità di una ristrutturazione è la ragione che ci ha portato a non muoverci in questo momento, a non prendere alcuna decisione».




La cordata franco-olandese-inglese

Di certo Spohr non mostra alcun accenno di reazione quando gli si chiede dell’ipotesi di una cordata di Air Franck-Klm e easyJet — con Delta Air Lines forse nel ruolo di cassaforte — che si è fatta avanti nelle ultime settimane. Proprio l’inedita coalizione tra i franco-olandesi e la low cost inglese sembra ora in pole position. «Manca ancora una vera proposta, ma la cordata garantirebbe la connettività sia sul nazionale, grazie a easyJet, che sull’internazionale, per non parlare delle questioni legali e finanziarie che si eviterebbero tenendo Alitalia dentro l’alleanza SkyTeam», raccontano al Corriere due fonti che stanno seguendo il dossier e che preferiscono l’anonimato perché non autorizzate a parlarne con la stampa. Sempre che l’esito elettorale non cambi i piani e il futuro di Alitalia.


http://www.corriere.it/cronache/18_...te-d41a4fbc-0ce1-11e8-8543-41fe3d3d3c7b.shtml
 

ripps

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ALITALIA: CALENDA, MENO OTTIMISTA SU CHIUSURA PRIMA ELEZIONI

8 febbraio 2018- 18:45




Roma, 8 feb. (AdnKronos) - "Sono meno ottimista di riuscire a chiudere" la vicenda Alitalia entro le elezioni. Ad affermarlo a 'Sky Tg 24' è il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. "Mi sono impegnato a chiuderla il prima possibile e preferibilmente prima delle elezioni. E per la verità siamo stati molto vicini. Poi si sono un po' tirati indietro gli investitori per vedere come andranno le elezioni. Continuerò ad impegnarmi per chiudere la vicenda" il prima possibile."Ma è abbastanza indifferente se si chiuderà il 3 o il 6 marzo prossimo. L'importante è affrontare il problema", sottolinea Calenda.
 

sky alex

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Global Infrastructure Partners acquista Italo NTV per 1,980 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti 440 milioni di debiti.
L'offerta Lufthansa per l'acquisto di AZ è di 250 milioni di euro.
Secondo voi siamo in linea?
 

Betha23

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scusate ma voi pensate veramente che a meno di un mese dalle elezioni AZ venga venduta ????
Calenda oramai è agni sgoccioli, ha cannato con NTV (voleva la quotazione in borsa) e a mio avviso cannerà nel cercare in tutti i modi di dare AZ ai tedeschi.

I commissari dovranno cercare in tutti i modi di vendere la compagnia a un soggetto che la tenga intera, a mio avviso l'unico interlocutore è Delta, ma ha il problema del 49%, quindi stanno cercando di capire in che modo aggirare l'ostacolo.
 

DusCgn

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9 Novembre 2005
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.
Global Infrastructure Partners acquista Italo NTV per 1,980 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti 440 milioni di debiti.
L'offerta Lufthansa per l'acquisto di AZ è di 250 milioni di euro.
Secondo voi siamo in linea?
Più che altro, come hanno fatto gli americani a comprare il 100% di Italo?
Non dovrebbe esserci il tetto del 49%?
 

AZ1313

Bannato
8 Giugno 2016
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FOG
Con tutte le differenze del caso, AZ trasporta quasi 20x i pax di BP, è ciclicamente sotto la lente dell’opinione pubblica, oltre ad essere una scomoda eredità di cui liberarsi una volta per tutte.
Il precedente governo aveva già in mente queste tempistiche a tener conto del cospicuo portafoglio stanziato e dopo la disfatta di Etihad, da imputarsi anche alle “disattese promesse del governo”, è comprensibile che le compagnie attendano dopo il voto per valutare anche la caratura dei sostituti di Calenda e Delrio e di quali accordi fatti il governo si farà carico.
Al di là della situazione di stallo, se prima/dopo le elezioni rientrassero in partita AFKLM, con tutta la scenata che è stata fatta per il bando, decreterebbe per l’ennesima volta che siamo un paese di peracottai.
Dopo quello che hanno fatto a Fincantieri, credo che nessuno dirà nulla a proposito del bando
 
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