Alitalia, a Fiumicino la maggioranza degli esuberi: tensioni e assemble
Pagnotta, Cgil: «Una polveriera: 430 esuberi nell’handling, 388 nelle manutenzioni, entro l’anno 1500 persone in mobilità». Amoroso, Cub: «Farà aumentare la precarietà»
di Valeria Costantini
Assemblee, ricorsi, disperazione: il clima all’aeroporto di Fiumicino è tesissimo. L’ennesimo terremoto occupazionale che si sta abbattendo su Alitalia ha reso l’aria pesante tra le migliaia di dipendenti della compagnia. È allo scalo capitolino infatti che si abbatterà la quasi totalità degli esuberi previsti dall’accordo con Etihad.
La firma del matrimonio sembra fissata per l’8 agosto: gli arabi investiranno 560 milioni, diventeranno soci al 49%, ma prima il nodo-lavoro sarà già sciolto. Aperte le procedure di mobilità per i 2.171 dipendenti di Alitalia e di AirOne, è già scattata la definizione delle «pdl», le posizioni di lavoro, ovvero quanti tra assistenti di volo o operai saranno inserite nelle black-list degli esuberi. Un’ottantina di addetti avrebbero già firmato la «non opposizione», firmando la buonuscita volontaria: 10 mila euro subito insieme alla rinuncia di qualunque ricorso.
«È vergognoso ciò che sta accadendo, inaccettabile il silenzio delle altre sigle sindacali - sottolinea Antonio Amoroso della Cub Trasporti -. Fiumicino diventerà terra di precarizzazione. Solo a giugno Alitalia ha usato 1.120 precari a terra, 100 tra gli assistenti di volo, mentre aveva dipendenti in cassa integrazione. Continueranno a sfruttare i precari per coprire i buchi degli esuberi. Mentre i dati del traffico aereo crescono e il governo Renzi, con l’operazione Alitalia, sembra volersi accreditare presso gli investitori arabi anche per affari futuri».
«Mercoledì abbiamo promosso le prime assemblee in aeroporto - spiega Paolo Pagnotta, segretario territoriale della Cgil -. L’uscita delle liste dei tagli ha innescato una polveriera, allo scalo c’è molta tensione: 430 esuberi nell’handling, 388 nelle manutenzioni, entro l’anno 1500 persone in mobilità. Interi bacini professionali saranno toccati. Il rischio di una valanga di ricorsi è altissima».
4 agosto 2014 | 08:53
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