*** Thread Alitalia + Etihad : EY conferma trattativa ***


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EI-MAW

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Piccolo OT

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Pare sia una livrea mista AB/EY, ancora camuffata. Ricordo il bellissimo spot di un giorno "in comune" di due naviganti AB e EY. Chissà se anche noi un giorno....
 

Alitalia Fan

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Abu Dhabi
nessun problema, ci penserà questo ometto qui a rimettere a posto le cose

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se ne era già parlato, arriva secondo la Repubblica l'ufficialità
Bip Mobile, la società è nella bufera e l'ex amministratore delegato va in Alitalia

Fabrizio Bona, ex manager dell'operatore che ha lasciato 220mila utenti senza linea, sarà a capo della direzione commerciale del vettore tricolore. Nel suo passato tutti gli operatori: Omnitel, Tim e Wind. Lui dichiara: "Via da Bip perché è impossibile competere in Italia"


qualche passaggio dell'articolo di cui sopra.....
"amministratore delegato di Bip Mobile, l'operatore mobile che ha lasciato 220 mila utenti senza linea" .... "una buona vicinanza con Angelino Alfano e Maurizio Gasparri" ... "licenziato senza alcun preavviso" (dice lui stesso)" ... "carattere ambizioso e la forte aggressività della strategia commerciale" ... ""Sono andato via da Bip perché è impossibile competere, come operatori mobili virtuali, in Italia" ... "sta per arrivare a una svolta il processo (a suo carico ndr) per denuncia di estorsione, sporta da un rivenditore business di Wind"

tanti auguri, ma non di buon anno, a noi, che non riusciremo mai a librarci liberi e liberarci di cotanta zavorra (gioco di parole cercato e voluto).....
vi voliamo tanto ma tanto.....
Uno schifo che solo in Italia potrebbe accadere. Ma vendere il 100% di Alitalia ad Etihad proprio no eh?
 

andreapinti

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andreapinti.com
potrebbe essere un modo per rientrare del debito :D

Tlc/ Dopo il licenziamento da Telecom, per Fabrizio Bona arriva una richiesta di rinvio a giudizio per estorsione
Sabato, 13 novembre 2010 - 11:00:00

Fabrizio Bona
Fabrizio Bona
Un'altra tegola su Fabrizio Bona, il discusso manager siciliano licenziato da Franco Bernabé dopo un anno alla guida della divisione consumer di Tim, a causa degli scarsi risultati conseguiti da quest'ultima. Proprio mentre è alla ricerca di un nuovo posto di lavoro, per lui arriva la richiesta di rinvio a giudizio per estorsione - si legge sul Fatto Quotidiano - da parte del pubblico ministero Federica Albano della Procura della Repubblica di Spoleto.
I fatti risalgono al 2004 e 2005, quando Bona era direttore commerciale di Wind; l'accusa è quella di estorsione continuata ai danni di un rivenditore Wind attivo in Umbria con cinque negozi, Giuseppe Burgani.

In sintesi, secondo i giudici, all'inizio del 2004 Bona aveva architettato un sistema per migliorare i suoi conti: tagliare i debiti accumulati nei confronti della rete di vendita proponendo ai rivenditori una transazione tombale. Burgani, che attendeva da Wind il pagamento di provvigioni per 260mila euro, si vide proporre 3.827 euro (l'1,47% del credito vantato) e in seguito sostenne di essere stato costretto ad accettare dietro la minaccia della revoca del mandato commerciale. Ciononostante, dopo pochi mesi il mandato in questione gli venne comunque revocato dallo stesso Bona, che riteneva Burgani "reo" - secondo l'accusa - di avere promosso la costituzione di un consorzio di numerosi rivenditori.
 

belumosi

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Ma vendere il 100% di Alitalia ad Etihad proprio no eh?
I soci non UE devono restare sotto il 50%, altrimenti AZ perderebbe lo status di compagnia comunitaria.

Interessante questo articolo che ipotizza dei nomi per il futuro top management.
Sono tutte persone che hanno una robusta eperienza nel settore e che non hanno nulla a che fare con la politica...

Compagnie
13:21 - venerdì

Aerei e compagnie. Amministratore delegato Alitalia: conferma per Del Torchio?

Roma, Italia - Giordo, attuale ad di Alenia Aermacchi tra i possibili sostituti

(WAPA) - Nei prossimi giorni, probabilmente dopo il 13 gennaio, l'assemblea dei soci Alitalia sarà chiamata a decidere il nuovo consiglio di amministrazione del principale vettore aereo italiano, ed a nominare il nuovo presidente destinato a sostituire Roberto Colaninno.

Secondo indiscrezioni al momento sembra probabile la riconferma diGabriele Del Torchio, arrivato otto mesi fa per dirigere la compagnia, ma sembra che una parte degli azionisti non siano convinti di proseguire con l'ex-ad di Ducati, preferendo invece un cambio di rotta, che sarebbe rappresentato dall'attuale guida di Alenia Aermacchi Giuseppe Giordo.

Del Torchio avrebbe però il sostegno di Intesa Sanpaolo, la banca che dopo l'aumento di capitale è diventata il principale azionista singolo della compagnia con la sua quota del 22% (dal precedente 8,9%).

Per quanto riguarda il nuovo presidente, è possibile che venga scelto qualcuno indicato da Poste Italiane, forse lo stesso ad Massimo Sarmi. Un altro candidato forte è l'attuale amministratore delegato di Atlantia, Giovanni Castellucci.

I prossimi giorni saranno decisivi anche per quanto riguarda l'ingresso di Etihad. Il vettore aereo di Abu Dhabi potrebbe formalizzare molto presto le proprie intenzioni, che secondo indiscrezioni dovrebbero prevedere un investimento di circa 350 milioni di Euro per una quota oscillante tra il 40% ed il 49%. Tra l'altro, esiste anche la possibilità che la compagnia medio-orientale possa proporre un proprio manager per la guida di Alitalia. (Avionews)

http://www.avionews.it/index.php?corpo=see_news_home.php&news_id=1157422&pagina_chiamante=index.php
 

I-DADO

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belumosi

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Possibilità ?

Ci mancherebbe che col 40% non "indicassero" un AD di proprio gradimento.
Non è che il rimanente 60% abbia messo soldi buoni per farsi dettare ordini. Sicuramente ci saranno trattative con vari pesi e contrappesi da nominare nei vari ruoli.
 

freeair

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.
sicuramente però non arrivano qua con il malloppo per vedere un italianata, di sicuro metteranno qualcuno dei loro fidati in posizione dominante accerchiato al massimo da italiani
 

MalboroLi

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a me invece sembra incredibile che con 350mil€ ci si compri il 40% di AZ...vuol dire che davvero non vale nulla...manco il costo di un 772...
 
F

flyboy

Guest
Caso Alitalia, nuovo appello di Del Torchio alle banche

MILANO Alitalia non riesce ad uscire dalle turbolenze finanziarie. E anche se dal 26 dicembre al 7 gennaio la compagnia prevede un incremento del 3,4% dei passeggeri, sul cruscotto di Gabriele Del Torchio si è nuovamente accesa la spia della liquidità. Ecco perchè il 27 dicembre, nonostante i 300 milioni di aumento di capitale appena incassati (e quasi tutti bruciati), secondo quanto risulta al Messaggero, l’ad di Cai ha scritto a Unicredit e Intesa Sanpaolo per battere nuovamente cassa. Per meglio dire, il manager da nove mesi alla cloche, ha alzato all’improvviso il fabbisogno della manovra finanziaria complessiva (aumento e nuova finanza), a supporto del piano industriale, varata dal cda il 10 ottobre scorso, da 500 a 550 milioni. I 50 milioni aggiuntivi dovrebbero accrescere la tranche di finanziamento concordato con le due banche su una somma di 200 milioni e la cui concessione, però, è stata subordinata a una serie di condizioni. Siccome alcune di queste non si sono ancora realizzate, nella missiva Del Torchio chiede un anticipo del 50% della nuova finanza: vorrebbe 125 milioni al più presto sotto forma di bridge.

POSIZIONI DIVERSE SUL PLENUM
Ma Unicredit e Intesa, durante una delle tanti consultazioni quasi quotidiane (in ballo c’è anche la predisposizione delle liste per il rinnovo del cda all’assemblea di lunedì 13) hanno concordato di prendere tempo. Un rinvio sia sulla decisione di aumentare il nuovo prestito a 250 milioni e sia sull’anticipo della liquidità. Le due banche, pur confermando la disponibilità ad appoggiare il risanamento, nell’ambito \del coinvolgimento di altre banche per un’operazione di sistema e dell’arrivo di un nuovo partner, vogliono procedere con i piedi di piombo. Del nuovo partner, cioè Etihad, a parte l’interesse manifestato ufficialmente qualche giorno prima di Natale che ha alimentato le speranze, non ci sono certezze. La compagnia araba, nei primi giorni della prossima settimana, dovrebbe far pervenire al governo una serie di richieste alle quali, preliminarmente, subordina il suo interessamento concreto: accordo con i sindacati sul piano Del Torchio (da rivedere), conferma del supporto di Adr in termini di investimenti, mantenimento degli slot, intervento sugli altri scali. Infine negoziato con le banche.

All’ottenimento di queste risposte, Etihad potrebbe procedere con l’effettuazione di una due diligence vera e propria su Alitalia: finora le carte visionate nella data room aperta ad altre compagnie, sono considerate insufficienti. Quindi i tempi per un eventuale atterraggio nel capitale non sono ravvicinati: marzo, se tutte le tessere andranno al loro posto. La compagnia di Abu Dhabi potrebbe sottoscrivere un aumento di capitale riservato fino al 49%, tetto massimo fissato dalle norme europee. E l’importo sarà tarato sulle esigenze patrimoniali del momento.
Con queste prospettive, Del Torchio ha bisogno di liquidità per andare avanti. Ieri pomeriggio ci sarebbe stata una call tra rappresentanti di Poste, Unicredit e Intesa per affrontare tutte le questioni sul tappeto. Compresa la predisposizioni delle liste in vista delll’assemblea e la determinazione del plenum del cda: non più 19 come oggi, ma neanche 7-9 come avrebbero voluto Poste e Unicredit. Intesa spinge per 13 posti avendo fatto promesse ai soci medio-piccoli per invogliarli a sottoscrivere il capitale: un posto andrà ad Antonio Percassi, new entry con il 4%. Il plenum potrebbe essere di 11. Le liste vanno depositate entro mercoledì 8. Martedì 7 è prevista una riunione decisiva. I soci si presenteranno in ordine sparso, per evitare che l’aggregazione su un’unica lista possa far scattare l’obbligo di opa, prevista dallo statuto, in caso di accordi o patti che superino il 50%. E c’è da scegliere il presidente: sul tavolo resiste l’ipotesi di Domenico Cempella. Quanto all’ad, Del Torchio avrebbe accettato di restare.

Fonte: Il Messaggero di oggi, pag. 16
 

sevs17

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La compagnia araba, nei primi giorni della prossima settimana, dovrebbe far pervenire al governo una serie di richieste alle quali, preliminarmente, subordina il suo interessamento concreto: accordo con i sindacati sul piano Del Torchio (da rivedere), conferma del supporto di Adr in termini di investimenti, mantenimento degli slot, intervento sugli altri scali.


Interessante la voce "intervento sugli altri scali". Chissà se finalmente riusciranno ad ottenere un piano nazionale degli aeroporti e la fine di finanziamenti a compagnie a basso costo.
 
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