Me ne parlava una collega greca qualche giorno fa. Niente da dire, sembra che la chiave di successo sia semplicamente una: sotto la gestione greca le cose andavano "ad minchiam" (ma va la', sorpresi?) mentre i cinesi sono arrivati ed hanno messo le cose a posto. La cosa non mi stupisce (pur avendo una certo fastidio che debbano arrivare dalla Cina a sistemare i nostri atteggiamenti "mediterranei"), ma d'altra parte dico: siete mai stati in un porto greco? l'ultimo da cui sono passato qualche mese fa era quello di Igoumenitza, il solito casino, organizzazione sotto terra (a confronto, la metropolitana di Napoli sembra il TGV

), tutto molto "spontaneo", cartelli qua e la' che ricordano generosi flussi di milioni di euro della Unione Europea per completare opere che si stenta a vedere, e nel complesso la solita sporcizia e casino.
Ora, la cosa interessante e' che i cinesi stanno mettendo gli occhi addosso alle ferrovie Greche, per rilevarle con quattro soldi (o almeno rilevarne alcune linee) e renderle economicamente convenienti per il trasporto merci collegato al porto del Pireo. Ci riusciranno?
P.S. ovviamente potete rileggere la descrizione sopra del porto di Igoumenitza, sostituendo le parole "Grecia" con "Italia", "porto" con "aeroporto", "casino"
con "casino" (e si, quello resta da entrambe le sponde del mediterraneo) e possiamo capire perche' anche da noi tante cose non vanno, mentre ovviamente l'organizzazione resta allegramente "ad minchiam", gli amici degli amici vengono assunti, gli appalti vengono dati a soggetti che lavorano svogliatamente, ed un sottobosco di connivenze ed inefficienze rimane in piedi
