Thread Alitalia/Cai dal 29 al 31 dicembre


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cubana

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13 Luglio 2008
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Casatenovo-Lecco
vero che si dice spesso che non c'è limite al peggio...ma, sì, al di là delle carte in regola (vedremo come si comporterà il top management e a cascata quello intermedio, non ultimo il personale tutto), non dovrebbe essere comunque difficile fare peggio di prima!
Concordo con quanto postato sopra, il fondo mi pare sia già stato toccato quindi niente può essere peggio......:mad::sconfortato::mad::sconfortato:
 

winter71

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21 Luglio 2008
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E' quel "forte dei valori della migliore tradizione aeronautica italiana che non mi convince".
Io avrei fatto una scelta di netta discontinuità.
Anche perchè cos'altro c'è nella tradizione aeronautica italiana... (Itavia ? Air Bee ? Volareweb ? e via discorrendo e via discorrendo).
Ciao
d.
 

billypaul

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Un articolo esilarante della Gazzetta del Mezzogiorno di oggi:

Lotito: «Così Alitalia perde la sfida, ma è la Puglia a non sapersi vendere»


di GIANFRANCO SUMMO

Vista da Toronto, l’Italia turistica che non riesce a decollare è un mistero buffo. Vista da Toronto, la Puglia delle meraviglie che non sa proporsi è uno spreco delittuoso. Se gli occhi, poi, sono di un pugliese di eccezione che a Toronto ha raggiunto il successo ecco che il punto di osservazione diventa assolutamente originale. Vito Lotito, 56 anni, ha lasciato Turi (provincia di Bari) trentacinque anni fa e ora è vicepresidente dell’aeroporto di Toronto, uno dei più grandi del mondo. La storia di Lotito meriterebbe un racconto a parte, ma al centro dell’intervista ci sono le vicende Alitalia e Puglia. E poi lui, piuttosto che di se stesso, preferisce parlare delle sue passioni: gli aerei, l’Italia, la Puglia. E il Canada, la terra delle grandi occasioni, della sua grande occasione.

Mr. Lotito, gli italiani di Toronto volano ancora con Alitalia? «Sì, anche perché non esiste competizione. Sulla base di accordi bilaterali il volo diretto per l’Italia lo può garantire solo Alitalia. Che ora ha spostato il volo da Milano a Roma». Ahhhh AirCanada quindi operava di nascosto? Beh evidentemente è un metodo che funziona dato che opererà anche AirTransat da Maggio 2009

Insomma, una rendita sicura... «Mica tanto. Innanzitutto perché le low cost sono molto aggressive. Il costo del lavoro incide per l’8-10% a differenza di Alitalia dove la percentuale sale al 30%. Per anni ci sono stati sprechi incredibili. E presto in base al nuovo accordo Open Sky qualsiasi compagnia potrà operare sulle rotte dirette». Fortunatamente ci sono esigenze diverse per tutti.

Allora la nuova Alitalia comincia in salita? «Si stanno tutti attrezzando. A cominciare dall’Italia stessa. Prendiamo la Lombardia. Quando Cai ha spostato il volo da Milano a Roma, la Regione Lombardia ha preso subito contatti con Lufthansa e ora c’è un volo Milano-Toronto della compagnia tedesca. Che per aggirare gli accordi bilaterali sui voli diretti fanno scalo a Francoforte». Che furbi questi tedeschi...sono riusciti a farci fessi ancora una volta...non meno di inglesi e francesi però eh!

È il cappello sulla sedia per mettersi di traverso all’accordo Cai-AirFrance? «Sicuramente. La Regione Lombardia è venuta a Toronto per discutere del futuro. Sono rimasto molto impressionato dalla loro professionalità, dalla capacità di proporsi in modo serio e convincente. Anche i toscani stanno facendo molto bene». Qui vorrei sentire i commenti di qualche toscano

E la Puglia? «Mi dispiace dirlo, ma non posso dire la stessa cosa. Le potenzialità sono enormi ma non si può immaginare di proporre l’immagine internazionale della regione senza conoscere l’inglese, ad esempio, e affidandosi sempre a tarallucci e vino. Non basta, soprattutto quando le altre regioni sono agguerritissime. E in questo c’è anche un paradosso tutto italiano». No Comment

A che cosa si riferisce? « L’Italia detiene il 60-65% del patrimonio artistico mondiale. Ed è un monopolio inattaccabile: la torre di Pisa, i Musei vaticani, la Basilica di San Nicola, il Cenacolo di Leonardo non ce li può togliere nessuno. Insomma una posizione di mercato invidiabile. Eppure la Francia con Parigi e quattro castelli, il 15% del patrimonio artistico mondiale batte l’Italia per numero di presenze». Non mi risulta

Di chi è la colpa? «Degli italiani, che si propongono con venti regioni scoordinate tra loro, ognuna fa marketing per conto proprio disperdendo le forze».

«Aeroporti di Puglia» sovvenziona le compagnie low cost per garantire alcuni collegamenti. Lei che ne pensa? «Non è uno scandalo, l’importante è che i soldi siano investiti bene. Toronto è una città con un grandissimo fermento economico e una multirazzialità che bastano da soli a creare il mercato per il traffico aereo. Ma un aeroporto che vuole creare un mercato fa bene a investire danaro. Lo fanno tutti. Ciò che conta è che l’investimento sia ben gestito». Qui poteva sparare a zero e ha fatto il buonista

Mr. Lotito, come ha fatto a diventare vicepresidente dell’aeroporto di Toronto? «Ho studiato e poi ho superato una selezione ed è cominciata la mia carriera. In Italia una volta, in una intervista, mi hanno chiesto da quale partito politico fossi stato sistemato. Non ho risposto, francamente è una domanda incomprensibile a Toronto...» Ci spieghi come mai nel 2003 l'Air Canada è andata in bancarotta allora...e come mai la SkyService si trova in gravi difficoltà finanziarie e come mai la Zoom ha chiuso i battenti dopo nemmeno un anno...magari i sapienti dirigenti canadesi hanno qualcosa da insegnarci no?

30/12/2008
 
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Paxromana

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Scenari macroeconomici per CAI che aiutano a sperare nel successo dell'operazione:
(estratto dal forum di SSC)


Presentato il bilancio di fine anno dell'Osservatorio Economico del Commercio Estero

Il Made in Italy tiene nel 2008

Qualità ed innovazione queste le chiavi vincenti


Roma - Nonostante la crisi dell'economia, il periodo poco felice delle borse internazionali, il Made in Italy chiude il 2008 in maniera positiva, con un aumento dell'esportazioni in linea con il commercio mondiale.

"Nonostante la crisi economica, e l'ultimo trimestre dell'anno in rosso, il Made in Italy ha resistito e andrà a chiudere il 2008 con una crescita del 4%, in linea con l'andamento del commercio mondiale. Preservata la nostra quota del 3,6%, l'Italia si conferma settimo paese esportatore e sesto investitore al mondo con un importo di oltre 90 miliardi di dollari. Il nostro paese può farcela a superare la crisi internazionale e a cogliere quando giungerà la ripresa, anche nuove opportunità di sviluppo perché l'Italia in Europa possiede il sistema produttivo più equilibrato e quindi consolidato: secondo nel settore industriale, dopo la Germania, secondo nel settore agricolo, dopo la Francia, secondo nel settore turistico, dopo la Spagna. Nel complesso il paese più solido nella economia reale e con il sistema produttivo più internazionalizzato". Questo è il bilancio di fine anno dell'osservatorio economico del ministero del commercio estero come ha spiegato il sottosegretario Adolfo Urso.

In breve il nostro paese nel 2008 resiste meglio delle altre nazioni europee. Questo dato è confermato dall'aumento dell'export italiano che nei primi 10 mesi ha raggiunto i 12,9 miliardi di euro, pari ad un + 4,3%.

Questo infatti, il surplus manifatturiero italiano ha raggiunto un nuovo record storico di 61,4 miliardi di euro polverizzando il precedente record di 55,2 miliardi risalente al 1997. Ma questo non basta, perché la crescita del surplus manifatturiero ha quasi completamente coperto gli aumenti esponenziali della "bolletta" energetica permettendo all'Italia di limitare il suo deficit commerciale complessivo, che resta di gran lunga inferiore a quelli di Francia, Spagna e Regno Unito.

Solo nel periodo gennaio-agosto 2008, anche se il nostro paese ha registrato una "bolletta" energetica più gravosa di quella di altri Paesi, il deficit commerciale con l'estero dell'Italia è risultato molto contenuto (-7,3 miliardi di euro) rispetto a quelli di Francia (-44,2 miliardi), Spagna (-65,1 miliardi) e Gran Bretagna (-82,2 miliardi).

"Dopo la Germania - prosegue il sottosegretario Adolfo Urso - l'Italia è ormai il maggiore esportatore europeo verso i Paesi extra UE. Esportiamo in Russia quasi come Francia e Gran Bretagna insieme; verso il Medio Oriente più di Francia e Spagna insieme; in Brasile più di Gran Bretagna e Spagna insieme; in Cina più della Gran Bretagna; in India abbiamo eguagliato la Francia. Il nostro export rappresenta nel panorama attuale l'unico raggio di luce nella tempesta finanziaria".

I settori in surplus con l'estero in questo 2008 sono stati: il tessile-abbigliamento con 8,5 miliardi di euro, il cuoio-calzature con 5,6 miliardi di euro, il settore dei mobili con 6,1 miliardi di euro, le macchine e gli apparecchi meccanici con 41,5 miliardi di euro, per finire con i prodotti di minerali non metalliferi con 5 miliardi di euro e gli articoli in plastica e gomma con 4,7 miliardi di euro.

Il sottosegretario Urso a conclusione del suo intervento ha sottolineato che il 2009 resta comunque un'incognita e che "la crisi colpirà inevitabilmente anche il commercio estero italiano, almeno fino alla metà del 2009, ma rispetto alla crisi che vivemmo dopo gli attentati alle Torri Gemelle di New York, il sistema produttivo italiano ha subito una profonda trasformazione e si è notevolmente internazionalizzato".

Il Made in Italy resta comunque la ricetta vincente per conquistare e rispondere alle nuove sfide che i mercati internazionali creano quotidianamente.

News ITALIA PRESS agenzia stampa



http://www.cebr.com/Resources/CEBR/G...Dec 2008.pdf

World's top economies ($GDP billion at current prices and exchange rates) in 2008:
1- United States: 14,334
2- Japan: 4,844
3- China: 4,222
4- Germany: 3,818
5- France: 2,978
6- UK: 2,787
7- Italy: 2,399
8- Spain: 1,683
9- Brazil: 1,665
10- Russia: 1,423
11- Canada: 1,328
12- India: 1,237
13- Mexico: 1,143
14- Netherlands: 909

World's top economies ($GDP billion at current prices and exchange rates) in 2009:
1- United States: 14,571
2- Japan: 4,803
3- China: 4,772
4- Germany: 3,396
5- France: 2,710
6- Italy: 2,167
7- UK: 2,036
8- Brazil: 1,588
9- Spain: 1,533
10- India: 1,350
11- Russia: 1,240
12- Mexico: 1,192
13- Canada: 961
14- Netherlands: 838
 
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kenyaprince

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20 Giugno 2008
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Dedicato «A chi cerca una nuova partenza...». Con la "A" che richiama la tradizionale pinna tricolore Alitalia.

Perché il paradosso è che la vecchia scarburata Magliana, dopo il breve interregno Cai, da domani tornerà a chiamarsi, appunto, Alitalia. E' uno dei punti all'odg dell'assemblea Cai di stamattina a Milano. Bruxelles all'inizio voleva imporre la rivisitazione del logo per segnare la discontinuità tra vecchia e nuova compagnia, ma alla fine le difficoltà legate alla modifica della sigla Iata Az, hanno aperto la strada al più classico dei ritorni all'antico.

É bastato aprire i giornali di ieri per accorgersene. Nell'ultima pagina dei principali quotidiani campeggiava il lancio pubblicitario della nuova Alitalia. «Il 13 gennaio – recita l'inserzione – dall'unione di Alitalia ed Air One, nasce la vostra nuova compagnia aerea. Forte dei valori della migliore tradizione aeronautica italiana, di un nuovo e ampio network di collegamenti e di una flotta moderna ed efficiente». Dal 13 gennaio, dunque, «è operativo il nuovo programma di voli, acquistabili da subito».

Il che significa che alla fine di un lungo gioco dell'oca la Magliana tornerà alla casella di partenza, quanto a nome, logo e, probabilmente, a partner internazionale (Air France). In mezzo, un complicatissimo risiko con tanto di gravoso accollo (circa 1,5 miliardi di sola bad company) caricato sulle spalle dei contribuenti italiani e di supervalutazione di Air One (790 milioni di fair value), specie se rapportata ai 1.052 milioni pagati da Cai per l'acquisto delle attività di Alitalia che, ripulita dai debiti, ha un fatturato di 5 volte il gruppo di Carlo Toto e in pancia ricchi slot sui principali scali europei. Ma è chiaro che su Colaninno e sulla valutazione finanziaria (a meno Toto non avrebbe venduto), ha pesato il pressing di Intesa San Paolo, decisa a rientrare dai crediti vantati verso Air One, che stavano diventando un problema per la banca guidata da Corrado Passera.

Dal 13 gennaio, quindi, il network sarà unificato: 70 destinazioni di cui 23 nazionali, 34 internazionali e 13 intercontinentali per un totale di 670 voli al giorno (nel gennaio 2008 ne facevano 1.050). Nel dettaglio, il nuovo operativo prevede 66 destinazioni da Fiumicino: 21 domestiche, 32 internazionali, 13 intercontinentali. 35 da Milano di cui 11 domestiche (6 da Linate e altre 5 spalmate tra Malpensa e il Forlanini), 21 internazionali (7 da Linate, quella sul Parigi CdG operata da entrambi gli scali, e 13 da Malpensa) e 3 intercontinentali dallo scalo varesino. E 23 dalle altre 4 basi regionali (6 da Torino, 4 da Catania, 10 da Napoli e 3 da Venezia), «per consentire - da piano industriale - collegamenti più rapidi in e dall'Italia». Anche se proprio ieri, il sindaco di Genova Marta Vincenzi, ha scritto una lettera di fuoco all'Enac: «i due vettori insieme garantivano 16 voli, il nuovo operativo Cai solo 9, così non va affatto».

Su Malpensa per ora è lo stesso, al di là della faccia scura del fronte nordista. Rispetto al piano Fantozzi inaugurato il 14 novembre, che già tagliava ulteriormente rotte e voli rispetto al de-hubbing di Maurizio Prato, dal 13 gennaio gli intercontinentali passano da 20 misere frequenze settimanali (Az+ Ap) ad appena 13 (7 New York, unico collegamento giornaliero garantito, 3 Tokyo e 3 San Paolo). L'integrazione, infatti, cancella il Malpensa-Chicago quotidiano operato da Air One. Così per volare italiano sulla città di Obama, d'ora in poi bisognerà partire da Roma.

Il fatto poi che le tratte su Parigi restino spalmate sui due scali milanesi fa pensare che il partner sia proprio Air France (che diventerebbe primo socio al 25%). I francesi sono già partner Alitalia dal 2001 e c'è un coordinamento nei voli Italia-Francia: smontarlo costerebbe troppo tempo e denaro. La stessa richiesta dei vertici Cai di riequilibrare la spartizione degli utili delle tratte comuni (specie il feederaggio di traffico italiano sul CdG), è un altro segno che porta dritti al matrimonio con Parigi.
Resta invece aperto l'intricatissimo dualismo Milano-Roma. «A Malpensa ci saremo se Linate opererà come city airport», è il mantra ufficiale del duo Colannino-Sabelli. Non a caso l'ultimo aggiornamento al piano industriale Cai ipotizzerebbe il ritorno su Milano di 14 voli a lungo raggio (fra gli altri il Miami, il Chicago, lo Shangai e l'introduzione del Rio de Janeiro e del Pechino), solo nel caso il governo si accordasse con l'Ue per ridimensionare il Forlanini (che per ora resta centrale nel business Cai). Se Linate dimagrisce, tutti i prossimi incrementi sul lungo raggio verranno messi a Malpensa, abbozzano ecumenicamente fonti Cai. Altrimenti, il network in vigore (13 rotte da Fiumicino e solo 3 da Malpensa) è definitivo.

Nel frattempo, proseguono gli incontri sindacati-Cai sul re-impiego del personale navigante. Al centro dei negoziati i criteri di assunzione, anche se Anpac continua a criticare la scelta di far sedere al tavolo quattro sigle (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl) che controllano nemmeno 200 piloti su oltre duemila.

www.ilsole24ore.com
 

billypaul

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Scenari macroeconomici per CAI che aiutano a sperare nel successo dell'operazione:
(estratto dal forum di SSC)


Presentato il bilancio di fine anno dell'Osservatorio Economico del Commercio Estero

Il Made in Italy tiene nel 2008

Qualità ed innovazione queste le chiavi vincenti
Peccato non aver più una compagnia di bandiera Cargo operativa....
 

DusCgn

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Dal 13 gennaio, quindi, il network sarà unificato: 70 destinazioni di cui 23 nazionali, 34 internazionali e 13 intercontinentali per un totale di 670 voli al giorno (nel gennaio 2008 ne facevano 1.050).
Il confronto è tra AP+AZ a gen 2009 vs AP+AZ a gen 2008?
Una bella sforbiciata, 380 voli in meno al dì sulllo stesso periodo. Dato poi che le 2 compagnie insieme detenevano una bella quota di mercato in Italia, di riflesso l'anno prossimo si prevede una riduzione di traffico un pò generalizzata per tutto il sistema Italia (questo a prescindere dagli effetti della crisi internazionale).
 

kenyaprince

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ROMA - La nuova compagnia aerea si chiamerà Alitalia e ne manterrà logo e livrea: il battesimo avverà con ogni probabilità oggi, in occasione dell' assemblea straordinaria dei soci Cai che si terrà a Milano, in vista del decollo del nuovo vettore ad anno nuovo, il 13 gennaio, quando dovrà essere chiusa anche la partita del partner internazionale. L' assemblea, in seconda convocazione, oltre alla modifica della ragione sociale, servirà anche a ratificare l'ingresso di un nuovo socio, l'imprenditore napoletano Ninni Carbonelli D'Angelo, alla guida della holding familiare che controlla i negozi Kisené.

Carbonelli D'Angelo entra con una quota del 4,1% e un investimento di 35 milioni. Intanto, mentre proseguono gli incontri con i rappresentanti dei lavoratori e il nuovo management di Cai sulle verifiche dei criteri di assunzione, il presidente dell' Antitrust Antonio Catricalà rassicura gli utenti che sul nuovo network, frutto dell' integrazione tra Alitalia e AirOne, l'Antitrust non abbasserà la guardia: "Cai non può immaginare di fare le tariffe come vuole. Se le tariffe saranno aumentate in maniera irragionevole e l'aumento non verrà giustificato in maniera adeguata, apriremo le procedure previste dalla legge" ha detto ai microfoni di Radio 24.

Dopo i disagi all'operativo verificatisi nei giorni scorsi a causa delle proteste del personale, la ripresa dei round sindacali ieri , con le associazioni dei piloti e degli assistenti di volo alla Magliana sono stati caratterizzati da un clima disteso. E oggi sarà il turno del personale di terra, tra i nodi da affrontare, anche quello della collocazione degli addetti alle pulizie di bordo.

Legali e tecnici di Cai e della Ap Holding di Carlo Toto stanno intanto definendo gli ultimi dettagli dell'operazione di acquisizione di AirOne (300 milioni di euro più debiti e il leasing dei nuovi aerei), mentre sui siti di entrambe le compagnie vengono fornite risposte ai tanti interrogativi degli utenti sui programmi-punti, Millemiglia per Alitalia e Miles&More di AirOne. Guadagnare nuove miglia Alitalia si potrà anche viaggiando sui voli operati da Air One, le miglia accumulate e non ancora spese verranno mantenute invariate, viene assicurato. Le tessere resteranno valide; inoltre dal 13 gennaio le modalità di accumulo sui voli Alitalia non subiranno variazioni mentre sarà possibile accumulare miglia sui voli operati da Air One.

Le modalità per spendere le miglia sui voli Alitalia non subiranno variazioni, mentre inizialmente non sarà possibile richiedere biglietti premio sui voli Air One. Un socio MilleMiglia potrà tuttavia accumulare miglia anche con i voli operati da Air One. Invece, i due conti MilleMiglia e Miles&More (nel caso di un utente socio di entrambi), non possono essere unificati perché si riferiscono a due programmi Frequent Flyer differenti. Inoltre, le miglia accumulate sui voli Air One saranno qualificanti per accedere o mantenere l'appartenenza ai Club Esclusivi Alitalia. I biglietti omaggio Air One (upgrading, free ecc.), potranno dal 13 gennaio essere utilizzati anche su un volo Alitalia. Il biglietto premio Air One in congiunzione con Lufthansa sarà valido sul volo Air One operato da Alitalia. La flotta Alitalia continuerà a mantenere "per un lungo periodo", indicano da Cai, marchio e livrea di entrambi i vettori mentre i velivoli di nuova acquisizione esibiranno il logo Alitalia. Non viene esclusa comunque la possibilità che il logo Air One possa essere mantenuto legato a un tipo di servizio operato dal gruppo. Intanto il fronte del no non si dà per vinto: Anpac e Up restano vigile sugli accordi per i piloti; Sdl prosegue le manifestazioni dei lavoratori, il 31 protestera' davanti al Quirinale.

www.ilgiornale.it
 

billypaul

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Il confronto è tra AP+AZ a gen 2009 vs AP+AZ a gen 2008?
Una bella sforbiciata, 380 voli in meno al dì sulllo stesso periodo. Dato poi che le 2 compagnie insieme detenevano una bella quota di mercato in Italia, di riflesso l'anno prossimo si prevede una riduzione di traffico un pò generalizzata per tutto il sistema Italia (questo a prescindere dagli effetti della crisi internazionale).
C'è da aggiungere anche la concorrenza del treno...ma sono tutti fattore ampiamente previsti.
 

DusCgn

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Siamo sicuri che quello riportato sullo specchietto sia corretto? Nella settimana campione indicata (9-15 marzo) io ad esempio vedo 27 frequenze e non 21 sulla FCO-NAP (4 daily a parte il sabato). Fonte : sito AZ

Vi risultano altre anomalie?
 

DusCgn

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9 Novembre 2005
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Sì di Assotravel alla nuova campagna Az
Un buon segno il riferimento alle adv

"Non so se sia un caso, ma il fatto che nella prima campagna pubblicitaria della nuova Alitalia indichi, tra i vari soggetti cui rivolgersi per informazioni e per acquistare i biglietti, in primis alle agenzie di viaggi fa veramente pensare a una nuova partenza". Così Andrea Giannetti, presidente Confindustria Assotravel, in merito alla campagna pubblicitaria Alitalia. "Fino a ieri - rammenta il presidente - sembrava che l'unica soluzione per risolvere i problemi di Alitalia fosse la vendita diretta della biglietteria attraverso il sito web della compagnia. Nessuno si era mai reso conto che quel canale presenta dei costi di gran lunga superiori a quelli della vendita attraverso aziende specializzate come le agenzie di viaggi presenti su tutto il territorio nazionale ed in grado di interpretare le esigenze del cliente. Non solo, penso sinceramente che il livello di servizio offerto da un professionista delle vacanze sia di gran lunga superiore a quello di un precario che, magari con buona volontà ed una certa formazione, viene messo di fronte ad un terminale ad inserire la prenotazione di un ondivago cliente al telefono (su una linea a pagamento) per una prospettiva ad uno o due anni di lavoro". Il presidente sarebbe lieto di "poter contare su una compagnia aerea nazionale o a carattere nazionale che possa fare profitto facendo da supporto ai flussi di turismo interno e a quelli provenienti dai nostri mercati di riferimento". Il settore delle agenzie di viaggi, afferma Giannetti, oggi riceve di base l'1% del costo del biglietto aereo venduto da parte delle compagnie aeree mentre detiene il 20% del mercato low cost e pur sempre il 75% del mercato dei voli di linea: "Se la nuova Alitalia vuole riprendere le sue quote di mercato e anche aumentarle i margini di manovra sono quindi amplissimi".

GUIDAVIAGGI
 

kenyaprince

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20 Giugno 2008
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speriamo che le tariffe siano più basse delle attuali... io da Venezia a Roma devo spendere almeno 180€ per un A/R. Ecco perché i voli TSF-CIA sono sempre pieni!Conviene persino l'EUROSTAR in prima classe!
 

Paxromana

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28 Novembre 2005
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ALITALIA: MANCUSO, PER PARTNER ESTERO QUALCHE SETTIMANA

(AGI) - Milano, 30 dic. - Sara' necessaria "qualche settimana" per la scelta del partner estero di Alitalia. Lo ha affermato Salvatore Mancuso, del fondo Equinox, questa mattina all'ingresso dello studio legale milanese dove e' convocata l'assemblea di Cai, che dovra' deliberare sul cambio del nome in Alitalia. Per Mancuso "non c'e' ancora" un orientamento preciso sull'identita' del partner.
All'assemblea partecipa anche Gaetano Micciche' (Intesa Sanpaolo), secondo per la scelta del partner straniero "siamo vicini".
 
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