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quotoGuardiamola da un punto di vista ottimistico. Hanno provato, non hanno raggiunto il minimo di prrenotazioni che avrebbe mandato il tutto per lo meno in pareggio e hanno cancellato. Senza discorsi di complotti, vocazione nazionale dell'aeroporto e compagnia bella. Cosi' si fa!
Non vorrei mai che il voler a tutti i costi puntare sulla TURKISCH AIRLINE si riveli a lungo termine un autogol e che l'aeroporto intercontinentale di Taranto rimanga a quel punto privo di collegamenti diretti per Adelaide, Noumea, Guam e Hanoi.Aeroporto, ultimatum della Camera di commercio
«Nella convinzione che uno scalo aeroportuale rivesta un ruolo determinante per l’economia di un territorio, rappresentando un inequivocabile ed irrinunciabile fattore di sviluppo territoriale; in considerazione dell’attuazione della prossima pianificazione regionale in materia di trasporti a valere per le annualità 2014-2020, ad oggi in corso di definizione», il presidente della Camera di commercio di Taranto, Luigi Sportelli, ha chiesto all’assessore regionale ai Trasporti, Giannini, e al presidente della V commisisone Trasporti della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, di voler garantire, nell’ambito del Piano regionale dei trasporti 2014 -2020, «il pieno utilizzo per il traffico passeggeri del grande aeroporto intercontinentale di Taranto-Grottaglie attraverso l’attivazione di voli charter e di voli di linea, superando in tal modo gli innaturali limiti imposti allo scalo sino ad ora, ed ottemperando, in perfetta continuità con quanto già previsto nella precedente programmazione, ad oggi attuata solo parzialmente, a quanto disposto dalla Convenzione di concessione n. 40 del 25/01/2002».
Insomma, è un vero e proprio ultimatum quello che la Camera di commercio di Taranto pone sull’applicazione della concessione Enac.
«Negli ultimi due anni – scrive il presidente Luigi Sportelli – ampio è stato il dibattito nonché la corrispondenza intercorsa tra l’ente camerale ed il Governo regionale in materia di trasporto aereo. A far data dal mese di gennaio 2012, infatti, – scriva ancora Sportelli a Giannini e Pentassuglia – data in cui è stato istituito presso la Camera di commercio di Taranto il Tavolo della mobilità, l’ente camerale tarantino, nel suo ruolo di promotore istituzionale dello sviluppo della provincia jonica (art. 2 della Legge 580/93), ha inteso farsi portavoce, con responsabilità e costanza, delle numerose istanze provenienti dal territorio jonico in materia di sviluppo infrastrutturale ed intermodale locale, particolarmente rivolte al pieno funzionamento dell’aeroporto di Taranto-Grottaglie. Un’attività intensa, e non sempre comoda, – prosegue Sportelli – che la Camera di commercio di Taranto ha condotto perseguendo un’unica finalità: garantire al territorio jonico reali prospettive di crescita, complementari ed alternative, di cui necessita per ridisegnare con urgenza quello sviluppo economico e produttivo invocato da tutti gli stakeholder del territorio. La provincia di Taranto si ritrova, infatti, di fronte al bivio del proprio futuro. L’intero territorio spinge unanimemente verso lo sviluppo turistico, perseguibile solo con un aeroporto pienamente attivo e funzionante. “Senza aeroporto non c’è sviluppo”: una frase questa – fa notare Sportelli – probabilmente ripetuta ed udita in molte sedi ma che, oltre a rappresentare il titolo di un inedito dossier redatto dall’ufficio della Mobilità della Camera di commercio circa le caratteristiche e le enormi potenzialità dell’aeroporto intercontinentale di Taranto-Grottaglie, rappresenta una personale convinzione che sfido vivamente a confutare».
Non solo, Sportelli ricorda sia all’assessore Giannini che al consigliere regionale Pentassuglia, che il Piano regionale dei Trasporti – Piano attuativo 2009/2013, approvato con delibera di Giunta regionale n. 814 del 23/03/2010, prevede “l’adeguamento dello scalo di Taranto in funzione dell’evoluzione del mercato” e mantiene inalterata la possibilità di “sviluppare un traffico passeggeri a servizio della domanda generata dal proprio territorio”. Secondo quanto riportato nell’Aip, – aggiunge Sportelli – il documento ufficiale predisposto da Enav, nel quale sono raccolte tutte le informazioni tecniche utili alle compagnie aeree che intendano atterrare su un determinato scalo, alla data odierna l’aeroporto tarantino risulta essere uno scalo efficiente ed aperto addirittura al traffico internazionale; tale affermazione, apparentemente semplice sintesi delle notizie presenti nel rapporto Aip, rappresenta, in realtà, l’esito di una attenta procedura di controllo e vigilanza condotta dall’Enac cui è assegnato il compito di supervisionare in merito al corretto funzionamento dello scalo secondo quanto disposto dalla convenzione». Non solo, perchè «contrariamente a quanto asserito dalla Società di gestione», diverse ed importanti compagnie aeree, «tra cui Alitalia, Ryanair, Klm exel, Turkisch airline», hanno manifestato l’interesse «ad operare sull’aeroporto di Taranto-Grottaglie. Il palese perseverare in una non condivisa politica di mancato utilizzo dello scalo – conclude Sportelli – ha penalizzato, e continua a penalizzare, l’intero territorio jonico al quale viene inibito di beneficiare degli effetti moltiplicatori, in termini turistici ed economici in generale, di un aeroporto pienamente attivo e funzionante».
VENERDÌ, 6 SET 2013 - 13:35
http://www.corrieredelgiorno.com/2013/09/06/aeroporto-ultimatum-della-camera-commercio/
Ma quanto posso stimarti?Non c'è una parola di quello che hai detto che non sottolineerei fino a consumarla!! Grande.!!Mamma mia che strazio! Mi lacero le vesti.
Taranto-Brindisi ... un'ora o anche meno di auto.
Taranto-Bari ... un'ora e un quarto su strada statale, un'ora scarsa in autostrada.
Da Bari quando son stato a Taranto, tra l'altro bella città (un pelo meglio di Bari, se non altro più pulita ... e da queste parti d'Italia vuol dire già abbastanza) ho prevalentemente preferito la statale, che poi fino a Massafra è una superstrada a 2 corsie x senso di marcia.
A questi qui dico: provate a sbattervi in A4 da Trieste/Udine fino a Venezia (non meno di un'ora e mezza quando va bene) e beccatevi tutto quel traffico. Poi ne riparliamo sulla distanza e la difficoltà di raggiungere gli aeroporti di Bari e Brindisi da Taranto. Immagino che da altre parti d'Italia ci siano casi ancora più eclatanti.
Se poi la ragione è il campanile del proprio paese, beh allora ... "vonde monadis, fantàs"! Non siamo alla frutta, bensì all'ammazzacaffè.
Scusate, ma è il mio punto di vista. Saluto
Bravi, così si fa. Soffocati dalle polveri dell'ILVA, a testa bassa, però ora diciamo basta alle ingiustizie aeroportuali! Complotto! Complottissimo! Non vogliono che le compagnie atterrino! Emirates e lounge di first per tutti, come a Foggia!Hanno paura di un aeroporto all’avanguardia e messo in posizione splendida, questa è la verità!
Pertanto, riteniamo opportuno noi del Movimento Taranto… Voglia di Volare!!! e abbiamo l’obbligo, di manifestare nel prossimo futuro, per ottenere la riattivazione dei voli passeggeri di linea per l’ aeroporto di Taranto – Grottaglie.
DICIAMO “BASTA” ALLE INGIUSTIZIE CHE SUBIAMO DA ANNI.[/U]
http://www.agoramagazine.it/agora/Chi-ha-paura-dell-aeroporto-di
Quotone. Non sai come sono d'accordo con te! E parlo da pugliese (almeno di origine)Mamma mia che strazio! Mi lacero le vesti.
Taranto-Brindisi ... un'ora o anche meno di auto.
Taranto-Bari ... un'ora e un quarto su strada statale, un'ora scarsa in autostrada.
Da Bari quando son stato a Taranto, tra l'altro bella città (un pelo meglio di Bari, se non altro più pulita ... e da queste parti d'Italia vuol dire già abbastanza) ho prevalentemente preferito la statale, che poi fino a Massafra è una superstrada a 2 corsie x senso di marcia.
A questi qui dico: provate a sbattervi in A4 da Trieste/Udine fino a Venezia (non meno di un'ora e mezza quando va bene) e beccatevi tutto quel traffico. Poi ne riparliamo sulla distanza e la difficoltà di raggiungere gli aeroporti di Bari e Brindisi da Taranto. Immagino che da altre parti d'Italia ci siano casi ancora più eclatanti.
Se poi la ragione è il campanile del proprio paese, beh allora ... "vonde monadis, fantàs"! Non siamo alla frutta, bensì all'ammazzacaffè.
Scusate, ma è il mio punto di vista. Saluto
AppuntoIl fatto è che non si possono "esigere" (da chi?) collegamenti aerei. Dappertutto ci sono le rotte che il mercato locale può sostenere. Le compagnie vanno dove pensano di poter guadagnare (o aspirare molti passeggeri).
Tutto il resto è un mercato drogato, e pratiche poco corrette su cui sta indagando l'UE.
Aeroporto di Grottaglie
la Digos indaga
sui finanziamenti
TARANTO - Gli ultimi 40 giorni di operatività, sulla tratta Grottaglie-Milano Malpensa operata dalla Goldwing Arilines (compagnia palermitana travolta successivamente da una bufera giudiziaria) con un Bae-146 da 84 posti, risalgono alla fine del 2000. Da allora sulla pista del «Marcello Arlotta» di Grottaglie atterranno e decollano soltanto voli charter, aerei di vip in vacanza nel Salento o nella vicina Basilicata (come il regista Francis Ford Coppola) oppure gli enormi 747 cargo della Boeing che caricano le sezioni di fusoliera del 787 realizzate nell’attiguo stabilimento Alenia e le trasportano a Charleston, negli Stati Uniti.
Una assenza di voli civili dovuta ad una scelta politica compiuta da Aeroporti di Puglia che, uniformandosi al piano regionale dei trasporti licenziato dall’ulti - ma Giunta Fitto e non modificato dai successivi esecutivi Vendola, prospetta per l’Arlotta l’utilizzo unicamente per i voli cargo. Tutto legittimo? Sarà la Procura a fare chiarezza. Sul tavolo del sostituto procuratore Maurizio Carbone c’è infatti l’informativa redatta dagli agenti della Digos sull’utilizzo dei fondi destinati dalla Regione Puglia all’aeroporto di Grottaglie per il potenziamento delle infrastrutture e l’avvio dei voli commerciali. I poliziotti diretti dal vicequestore aggiunto Maurizio Scialpi nei mesi scorsi si sono recati negli uffici della società Aeroporti di Puglia, a Bari, ente controllata quasi interamente dalla Regione Puglia, per acquisire la documentazione relativa agli «Aiuti di Stato n°55/2007» della Commissione europea, in particolare ai lotti 22 e 23 riservati proprio all'aeroporto Arlotta per complessivi 5 milioni di euro; alla riqualificazione dello scalo per altri 8 milioni e 870mila euro, e per l’adeguamento delle infrastrutture di volo, per ben 98 milioni di euro. Soldi a quanto pare destinati altrove almeno per una parte significativa.
L’inchiesta aperta dal dottor Carbone ha preso le mosse dall’esposto, presentato nel gennaio 2012, dall’avvocato Antonio Raffo per conto del Movimento «Taranto c’è», capitanato dall’avvocato Luigi Albisinni soprattutto per fare piena luce sulla destinazione dei quasi cinque milioni disponibili per sovvenzionare la ripresa dei voli da Grottaglie (nel dettaglio 1,9 milioni per i collegamenti con Roma e 2,7 per quelli con Milano).
L’aeroporto Marcello Arlotta vanta infrastrutture di assoluto livello, a partire dalla pista, lunga 3.200 metri, ma è oggettivamente sottodimensionato perché anche la destinazione come scalo per i voli cargo è rimasta solo e soltanto sulla carta. Ieri, intanto, a Taranto si è svolta una marcia in difesa dell’aeroporto, una manifestazione apertasi con un diverbio tra il segretario regionale della Uil Aldo Pugliese e alcuni rappresentanti del Comitato cittadini e lavoratori Liberi e Pensanti, nato a seguito del sequestro dell’Ilva. Assente la politica, locale e regionale, tranne qualche sparuta comparsa, ma soprattutto latitante la città - circa 300 i partecipanti, molti studenti - che non ha aderito al corteo organizzato dal Comitato “Pro Aeroporto”, composto da associazioni e movimenti che da anni si battono per il rilancio dello scalo. [Alessandra Cavallaro e Mimmo Mazza]
http://www.lagazzettadelmezzogiorno...ie-la-digos-indaga-sui-finanziamenti-no664557