Evoluzione situazione Meridiana


malpensante

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6 Novembre 2005
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bel paese là dove 'l sì suona
Perchè, cosa è cambiato rispetto alla vecchia CT??
Ma ci fai o ci sei?
Quando vigeva la continuità territoriale con monopolio volavo da Milano a Olbia e Cagliari spendendo 250 euro con Meridiana, che ora ne chiede 280, ma io scelgo easyJet e Ryanair... Tutta la gente che lavorava sugli aerei carichi di continentali da spennare ora può andare a spasso.
 

Insider

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14 Gennaio 2008
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Sardegna.
secondo me tu ci sei!

E questo determina la crisi di IG? Ma hai studiato economia alle serali del CEPU??

I dati 2008 sono, Yeld simile al 2007, petrolio (media annuale) poco più alto del 2007, pax trasportati (compresi quelli portati da GJ su tratte che nel 2007 faceva IG) leggermente in calo. Per te questo genera una perdita di 25/30 mln di Euro, ripianabile solo col taglio del costo del lavoro del 30%???? Ho dubbi su chi sia in malafede.
 
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malpensante

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6 Novembre 2005
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bel paese là dove 'l sì suona
Secondo me Meridiana non ha futuro e non ce l' aveva neanche qualche anno fa. E' stata mantenuta artificialmente in vita con la CT, ora può solo ridimensionarsi.
E' anche una questione di mentalità, da Milano vedo che le rotte per il sud vengono vendute ai prezzi di mercato, che difficilmente bastano a coprire i costi. Con la Sardegna c' è la vecchia arroganza da monopolista: prezzi folli, zero servizio e aerei impossibili. Per quello che mi riguarda IG non esiste, prima qualche biglietto all' anno lo compravo, nel 2009 gliene comprerò zero e non sarò l' unico.
 

Insider

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14 Gennaio 2008
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Sardegna.
Bravo, risoluto e con mille certezze. Chissà perchè poi le LowCost non entrano sui voli di CT anche se potrebbero......

Guarda che ogni medaglia ha 2 facce, e non abbiamo bisogno persone che ne guardano solo 1.

p.s. tu che non comprerai più un biglietto sei ovviamente un attendibile campione statistico....???
 

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17 Marzo 2007
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Meridiana, oggi a Roma si parla del salvataggio
la Nuova Sardegna — 18 dicembre 2008

OLBIA. «La procedura sui licenziamenti è un’opportunità»: quando Claudio Miorelli ha detto questo ai dipendenti di Meridiana, all’ingresso del parco di Aiglemont, loro l’hanno vissuta con una provocazione. Tanto più inaccettabile perché fatta da chi, da una vita, predica il dialogo e pratica la moderazione. In realtà, dietro c’è la vera volontà dell’azienda: quella di evitare i tagli. Avviando la pratica per i licenziamenti (145 tra piloti e assistenti di volo), la compagnia ha voluto da una parte intimidire i lavoratori (volontà di Rossi), dall’altra creare le condizioni per ottenere i fondi pubblici per fare i contratti di solidarietà e azzerare il primo, dolorosissimo provvedimento (volontà di Miorelli). La seconda opzione sta prendendo quota nelle ultime ore, dopo l’autunno di tensione, e già oggi i sindacati, nell’incontro a Roma con l’azienda, potrebbero vederla confermata. Se alla fine prevarrà questa linea, i licenziamenti saranno scongiurati, con la conseguente riapertura delle trattative sui nuovi contratti di Meridiana (e i tagli ai compensi). La svolta, emersa timidamente dopo il blitz ad Aiglemont di 30 lavoratori, ha una doppia spiegazione. La prima è questa. Meridiana è in crisi per ragioni sia esterne (la recessione mondiale), sia interne (l’assenza di un piano industriale). La compagnia vuole ridurre i costi per superare il momento negativo. Ha scelto la strada dei licenziamenti, ma - ecco un punto cruciale - non intende portarla alle estreme conseguenze. Mettere a terra 9 aerei e licenziare 145 dipendenti, significherebbe avviare la fine della compagnia. Come potrebbe Meridiana competere solo con le rotte della continuità territoriale, le uniche che potranno essere coperte con 12 aerei? Impossibile, perché non è ciò che vuole l’Aga Khan. Dunque l’azienda deve lavorare per un’ipotesi alternativa. Ed entra in campo la seconda ragione. Il cda di Meridiana ha avviato la procedura per essere nelle condizioni di chiedere i soldi allo Stato. La “cassa” per le aziende in crisi è una sola, e il rischio maggiore era che Alitalia se la portasse via tutta. Ora al ministero c’è anche la richiesta di Meridiana. Se con i sindacati sarà trovata un’intesa, la compagnia di Olbia potrà ottenere i fondi statali per coprire i costi, e avere un’alternativa ai licenziamenti. «Chiederemo a Miorelli di fare chiarezza su questo punto fondamentale» anticipa Francesco Sale, della Uiltrasporti. (g.pi.)
 

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17 Marzo 2007
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Firenze FLR - Barcelona LEBL
Meridiana: 19 gennaio sciopero

la Nuova Sardegna — 20 dicembre 2008

OLBIA. Sciopero in Meridiana, contro i licenziamenti. I sindacati, di nuovo (quasi) tutti uniti, l’hanno proclamato per il 19 gennario: quattro ore di astensione del lavoro decise da Cgil, Cisl, Uil, Anpav (assistenti di volo), Up e Amp (associazioni dei piloti). Manca la firma di Anpac. Tutte le sigle hanno anche convocato un’assemblea per il 22 dicembre alle 15 nella sala mensa. Sul fronte societario, l’assemblea degli azionisti di Meridiana ha revocato ieri l’aumento di capitale sociale di 25 milioni di euro approvato lo scorso 28 ottobre. L’esecuzione era già stata sospesa dal consiglio di amministrazione della compagnia per approfondimenti di carattere amministrativo. La Consob, l’organismo di vigilanza sulle società, aveva infatti intimato a Meridiana di predisporre un prospetto informativo prima dell’aumento di capitale. Una “dimenticanza” che ha costretto l’azienda olbiese a rinviare l’operazione all’inizio del 2009. «La revoca - si legge in una nota del vettore controllato dal principe Karim Aga Khan - non pregiudica sostanzialmente la solidità patrimoniale della società». L’azionista di maggioranza, l’Aga Khan, ha infatti già versato la sua quota di 20 milioni di euro.
 

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17 Marzo 2007
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Meridiana può vincere la sfida del futuro ma la parola d'ordine è fare chiarezza

la Nuova Sardegna — 22 dicembre 2008

Il trasporto aereo commerciale, dall’inizio degli anni ’90, vive una profonda trasformazione per effetto della liberalizzazione. A questa si sono aggiunte alcune difficili fasi (dall’11 settembre all’attuale recessione) che hanno messo a dura prova il settore. Il consolidamento in ambito europeo è un dato di fatto e la profonda crisi della compagnia di bandiera è ulteriore testimonianza di quanto sia oggettivamente difficile adeguarsi alle nuove realtà e opportunità. Dopo alcuni anni di bilanci in attivo, all’inizio del 2008, Meridiana ha affrontato con determinazione il proprio futuro che evidenzia ostacoli considerevoli il cui superamento risulta indispensabile per la stessa continuità aziendale. Non è questione di meriti o di demeriti: sul futuro, tutti indistintamente, management e rappresentanti dei lavoratori, non riescono a intendersi e viene alimentata una situazione di contrapposizione improduttiva quanto pericolosa. Il 23 giugno, il principe Aga Khan (azionista di maggioranza e fondatore della compagnia), rispondendo alla lettera del sindaco di Olbia si esprime in maniera inequivocabile: Meridiana ha e deve mantenere un ruolo importante. Conferma di essere “disponibile a fare uno sforzo particolare per assicurare la continuità aziendale. Tuttavia, per arrivare a un risultato credibile, che possa proiettare la Compagnia oltre la crisi attuale in un futuro economicamente sano e duraturo, sarà necessario raccogliere il consenso ed il contributo di tutti gli stakeholders (personale, istituzioni politiche, economiche e finanziarie etc.) intorno a un programma che riesca sia a conservare la ‘sardità’ che a mantenere in buona salute una Compagnia così importante per la Sardegna”. Il Consiglio di amministrazione (rinnovato il 28 giugno) apre una nuova fase delle relazioni industriali e si sottoscrive un accordo a Olbia il 22 luglio che impegna le parti a ridefinire la contrattualistica del lavoro entro settembre. Si stabilisce di procedere con la formazione del “nuovo” Piano industriale in una logica di condivisione (un fatto assolutamente innovativo ed eccezionale) che prevede la profonda ristrutturazione della compagnia. Mantenendone la centralità in Sardegna, evitando la riduzione degli organici, rinnovando completamente la flotta e assicurando all’azienda quella indispensabile competitività, anche in termini del costo del lavoro. Solo così potrà battersi sul mercato ad armi pari con la sempre più agguerrita concorrenza. Il 5 ottobre 2008 il Piano industriale 2009-2012 è pronto e viene presentato alle parti sociali. Si dovrebbe procedere con il confronto sul costo del lavoro ma si incontrano difficoltà principalmente conseguenti l’andamento alquanto drammatico del “caso Alitalia” che ciascuno di noi ha seguito con apprensione. Anche ottobre passa nell’impossibilità di un accordo. In verità, in occasione dell’incontro del 17 ottobre si apre quello che pare essere uno spiraglio per un accordo imperniato sui sei punti che il Cda ha deliberato: a) integrazione operativa tra Meridiana e Eurofly; b) costo del lavoro, con riferimento alle normative nazionali e comunque non superiore a quello previsto dai contratti di lavoro in vigore in Eurofly; c) innalzamento della qualità dei servizi in collaborazione con i dipendenti e le relative organizzazioni; d) mantenimento della base principale a Olbia con relativo organico; e) miglioramento del clima aziendale ristabilendo reciproca fiducia e collaborazione per il conseguimento degli obiettivi fissati; f) cambio della flotta, posizionamento competitivo e network come da Piano industriale. Purtroppo, malgrado i tanti e positivi segnali da parte di molti rappresentanti dei lavoratori, permane il “nulla di fatto” e il Cda si trova a dover deliberare (il 13 novembre) lo stato di crisi avviando la procedura di mobilità. Siamo così ai giorni attuali in cui il dibattito sembra prediligere le contrapposizioni rispetto alle possibili soluzioni. I toni sono a volte “coloriti” ma sostanzialmente composti. Credo vi sia la genuina consapevolezza che nessuno in questa vicenda stia barando. Credo vi sia l’onestà intellettuale da parte di tutti di riconoscere che le intese del 22 luglio 2008 erano espressione di saggezza e di assoluta necessità. Credo vi sia bisogno da parte di tutti di esprimere non solo l’orgoglio ma anche la dovuta umiltà per affrontare la questione nel merito e con obiettività. Meridiana ha bisogno di guardare avanti senza riduzioni di organico quanto ha bisogno di essere competitiva per sopravvivere. Per esserlo, non è certo sufficiente il riequilibrio del costo del lavoro ma deve migliorare qualitativamente (rinnovo della flotta) e posizionarsi sul mercato (non saremo mai una low cost) agendo in un’ottica di Gruppo (Meridiana, Eurofly, Geasar, ecc) cogliendo le sfide in maniera convinta e vincente. Per fare questo Meridiana ha necessità della collaborazione convinta e determinante del proprio capitale umano, così essenziale per una società di servizi. Ha bisogno anche di un forte sindacato che sia all’altezza delle sfide e non solo a difesa delle posizioni (in taluni casi di privilegio) del passato. Ha bisogno che il management sappia interpretare e attuare le strategie aziendali capitalizzando sulle risorse umane in un rinnovato spirito di relazioni industriali. Ha bisogno di trovare una vera convergenza tra tutte le proprie componenti per lanciare la sfida all’Azionista affinché non faccia venire meno il suo promesso impegno e sostegno per il rinnovo della flotta e per dare una prospettiva anche con un’alleanza strategica con un partner internazionale. Questa è la linea - unica e chiara - di Meridiana: quella impostata dall’Azionista, definita e deliberata dal Cda e attuata dal management. Non abbiamo invece bisogno di sterili polemiche sulle presunte divergenti linee aziendali (non esiste il “buono” o il “cattivo”). Non abbiamo bisogno di divisioni all’interno del sindacato. Non abbiamo bisogno di politicizzare il nostro confronto. Ognuno di noi, in particolare di coloro che sono coinvolti nel confronto e nella trattativa, vorrà, auspicabilmente, esprimere il meglio di se stesso avendo a cuore la continuità aziendale anche nell’interesse degli oltre 2.500 dipendenti del Gruppo. * Amministratore Meridiana S.p.A., con delega per le Relazioni Industriali
 

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Bannato
17 Marzo 2007
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Iberia e Sfirs forse entrano in Meridiana

Unione Sarda - Martedì 23 dicembre 2008

Non solo tagli, ma anche progetti. E uno di questi potrebbe riguardare il personale di terra. A spiegare quel che bolle nella pentola di Meridiana sono i sindacati. Secondo Cgil e Uil, l'azienda dell'Aga Khan starebbe lavorando alla creazione di una società per gestire l'area delle manutenzioni tecniche. Si tratterebbe di una cessione di ramo d'azienda, da compiersi con un partner industriale (Iberia) e uno finanziario (Sfirs): la società regionale potrebbe entrare come socio di minoranza nell'impresa.

VANTAGGI L'operazione permetterebbe di alleggerire il costo del lavoro della compagnia e di “aggredire” nuove fette di mercato. Meridiana ha già avviato la procedura di mobilità per 145 dipendenti (piloti e assistenti di volo). Ma nel piano, per ora, non è prevista alcuna sforbiciata per i lavoratori di terra, fra cui quelli dell'area tecnica (in tutto sono 280). Per loro, sospettano i sindacati, il futuro potrebbe essere una nuova società esterna, partecipata sempre da Meridiana, da Iberia e Sfirs.

PROGETTO «Meridiana», spiega Marco Bardini, della Uil, «ha mostrato in più occasioni un interessamento verso lo sviluppo di un polo tecnico in Gallura. E va in questa direzione la richiesta al Comune di Olbia per aprire un terzo hangar». L'idea è chiara: «La nuova società si occuperebbe di manutenzioni degli aerei propri e di terzi», continua Bardini. «L'obiettivo è diventare un punto di riferimento per Paesi del Mediterraneo». Il nuovo polo - che dovrebbe prendere forma entro la prossima Primavera - nascerebbe all'interno dell'aeroporto di Olbia, base d'armamento di Meridiana.

TIMORI Insomma, il progetto è in pista, ma i sindacati sono prudenti. «Per la Gallura potrebbe essere positivo avere un centro di prestigio: occorrerà tuttavia capire quale siano le intenzioni aziendali sul fronte occupazionale. Non accetteremo ulteriori tagli». Più critico Giancarlo Palanghi, della Cgil: «È difficile ragionare con l'azienda di progetti. Inoltre, oggi tutto il settore della manutenzione è in crisi».

ASSEMBLEA Intanto, la vertenza fra piloti, assistenti di volo e manager resta aperta. Ieri, i lavoratori si sono riuniti in assemblea per discutere delle azioni da intraprendere contro la società. Oggi è previsto un altro incontro con la società. Resta infine confermato lo sciopero a gennaio.

LANFRANCO OLIVIERI
 

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Bannato
17 Marzo 2007
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TRASPORTO AEREO

EUROFLY: SOTTOSCRITTO AUMENTO AL 68%, DIRITTI SU MTA DA 12/1

(ANSA) - MILANO, 23 DIC - L'aumento di capitale di Eurofly risulta sottoscritto per il 68,2% e per un controvalore complessivo di 29,97 milioni di euro al termine del periodo di offerta in opzione. I diritti non esercitati saranno offerti ora sul Mercato telematico azionario di Borsa tra il 12 e il 16 gennaio. Lo annuncia la societa' in una nota precisando che l'azionista di maggioranza Meridiana, anche in esecuzione dell'impegno gia' assunto, ha esercitato tutti i diritti di opzione ad esso spettanti. L'offerta delle opzioni si e' tenuta dall'1 al 19 dicembre. Sono stati esercitati nel dettaglio 10.132.239 diritti, pari a 299.738.411 azioni ordinarie di nuova emissioni. Le azioni non esercitate hanno un controvalore complessivo per 13,96 milioni nell'ambito di un'operazione complessiva di aumento di capitale fino a 44 milioni. RS
 

pdernio

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19 Dicembre 2008
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Desidero farvi leggere una mail che mi è stata inviata da un amico che lavora in IG.A me è parsa un pò oscura perchè non conosco i personaggi che popolano questa Compagnia purtuttavia la trovo interessante nel modo in cui vengono ricostruiti intrecci societari tra la capogruppo e le sue controllate operate dall'AD di IG.
Spero che per voi sia una lettura altrettanto interessante.



LA MUCCA E' SACRA IN CERTI PAESI, MA NON QUI DA NOI Ci sono molte cose che non quadrano nella crisi di Meridiana. La prima è che Meridiana è in crisi, mentre le sue controllate non lo sono. Certo non quelle che si occupano di aeroporti, ma (e qui è strano) neanche quelle che sono nel turismo e nel trasporto aereo. Infatti non è in crisi wokita, il tour operator che chiude dopo 2 anni di attività bilanci in pareggio, con un giro d'affari e margini degni di una agenzia di viaggi di provincia, ma pur sempre in pareggio. Non è in crisi sameitaly, la società che include la ex direzione vendite di Meridiana, anni di storia traslocati dal prossimo gennaio nella sede di Eurofly (con uomini e donne trasferiti da roma, cagliari e palermo e uffici storici chiusi ai nostri clienti), ma un fatturato garantito dalla commissione guadagnata per il solo fatto di rappresentare i due vettori in Italia. Non è in crisi Eurofly, che vive grazie alle lettere di garanzia di Meridiana prestate a banche e aziende proprietarie dei suoi nuovissimi airbus, alle iniezioni di denaro di Meridiana nei due aumenti di capitale del 2008, all'aumento di capitale in natura con cui Meridiana le ha dato 8 milioni (la metà di wokita e sameitaly), al lavoro gratuito dei dipendenti di terra di Meridiana, al ritardo nel pagare le fatture a Meridiana e all'anticipo nell'ottenere da quest'ultima i suoi crediti, al fatturato prodotto dalle linee che Meridiana le ha gentilmente ceduto, al fatturato che Meridiana le assicura attraverso la presenza sul sito meridiana (uno dei più visitati d'Italia nel suo settore, contro quello di eurofly che nessuno sapeva neanche esistesse). Ebbene, come può una mucca in periodo di carestia dar da vivere a tutti questi figlioli svogliati e affamati senza perire e non esser più buona neanche da lessare? Sarà per questo che Meridiana è in crisi e le sue controllate no? Ormai è un fatto, inutile tentare di credere a una diversa realtà del tutto immaginaria. Sono 2 anni che la Compagnia di Olbia non fa più quel che dovrebbe: trasporto aereo. Fa da banca, da consulente, da prestatore di servizi in outsourcing, da mucca da spremere. Ci sarebbero dei rilievi penali e civili, ma di questo si occuperà prima o poi qualcuno in futuro, non servirà a nulla, se non a far impaurire qualche vecchio amministratore e a rendere un po' di giustizia a questa triste e attualissima storia. Ma a prescindere dalle azioni future degli azionisti di minoranza (compresi i dipendenti), dall'intervento futuro della Guardia di Finanza, della Consob e della Magistratura, il vero punto che ora ci interessa è: chi lo ha voluto e chi ora non muove un dito perché questo cammino verso il suicidio rientri? Suicidio si, perché la rotta non c'è più, il mare è in tempesta e quando anche Meridiana non ci sarà più, i suoi figli che ora la succhiano naufragheranno, perché non hanno mestiere e non sanno come si governa una barca. E allora chi l'ha deciso avrà la sua parte di male, dopo averne fatto tanto a chi Meridiana l'ama e la rispetta da sempre. Ma torniamo al punto: chi lo ha deciso? ***** Una ipotesi normale e plausibile è che l'abbia deciso l'azionista principe. Sarà pur normale che uno faccia di ciò che è suo quel che vuole, no? Ma Meridiana non è sua, non del tutto, non al 100%. Karim, come lo chiamano solo certi giornali un po' locali, è certo l'azionista di maggioranza, ma proprio perché più forte, non può fare esattamente quel che vuole, anzi… se lo pizzicassero sul fatto, c'è da giurare che qualche giudice avrebbe qualcosa da dire e per lui non sarebbe proprio divertente. Potrebbero dirgli che non ha il diritto di depauperare la mucca Meridiana a discapito di quel 20% di azionisti che con lui posseggono il povero animale. E' plausibile che possa esser diventato, con l'età e la poca attenzione per gli affari italiani, così sciocco da ignorare il Codice Civile e il Codice Penale? Vi sono seri dubbi, ma tutto può essere. Non sarebbe il primo grande uomo a scivolare su un particolare. In questo caso comunque l'ipotesi sarebbe la seguente: gli serve un vettore per i voli lunghi, quelli che portano dall'europa al sud america, dal sud america all'africa, dall'africa all'asia. In sardegna non l'hanno fatto investire e lui è andato per il mondo e ora quel mondo lo sostenta, con mutui interessi tutti da collegare. La sardegna non l'ha voluto e l'unica mucca che resta in quel pascolo arido e infruttuoso, la vuole mungere e da lei vuol spremere tutta l'essenza che gli serve per volare in altri luoghi con quella che gli hanno presentato e fatto acquistare come la sua compagnia aerea privata del futuro. Sarà, può essere, ma che rischio, che intraprendenza alla sua età, e che peso la scelta di far morire un amore di gioventù per una nuova amante della quale forse potrebbe non aver capito se lo farà godere! **** Un'altra ipotesi è un po' più complessa e vorrebbe che l'abbia deciso l'Amministratore Delegato. Una volta accortosi, dopo un anno di frequentazione, giovanotto e furbo come indubbiamente è, che intorno a lui c'erano solo vecchi a suo dire "rimbambiti" , in grado di accettare qualsiasi nefandezza e votarla e applaudire e ingoiare e sputare, pur di avere la loro serena e anziana vita di sempre, si è deciso a far il suo gioco e a godere del deserto che regnava intorno a lui. L'età media degli amministratori è 70 anni, il presidente ne ha 72 e il suo vice ha superato gli 80. L'azionista principale è un coetaneo del presidente e intorno a lui nel 2006 non c'era più nessuno. Nel 2007 l'ambiente per questa partita è ideale, basta farli stare tutti buoni, basta coinvolgerli, eccitarli con idee giovani e ambiziose, che portino loro rinnovata fama o poltrone o favori o denari. L'azionista principale ha bisogno di fargli nascere o ri-nascere tre compagnie in Africa? Ci pensa il giovane ad e in cambio gli fa comprare eurofly a occhi chiusi (sui conti e sul valore). Un amministratore vuol continuare a prestare il suo servizio con lauta parcella annuale? Gli rinnoviamo il contratto e compriamo il suo voto di assenso quando c'è da deliberare qualcosa che non va bene. Un altro pretende un favore? Glielo facciamo e lui ci sarà debitore. Tutti contenti i vecchietti procedono il loro cammino, vedono il pericolo ma lo scansano e a volte risolvono, avvalendosi di pedestri documenti che dovrebbero lasciar la loro strada passata pulita. Ma il disegno, si dirà, qual è? Eh….il disegno era ambizioso, ma la crisi finanziaria l'ha portato via con i soldi che sono stati bruciati, quelli che servivano a far sposare il torello eurofly con la mucca airbee (che si portava in dote la concubina Itali airline), a maritare wokita con flyaway (tour operator del socio) e ad accoppiare sameitaly con trawel (rappresentanza vendite del socio)…… tutte creature della mente dell'ad e del suo socio in affari (ora ufficialmente per tutti ex-socio), che lo aspettava al confine per scappare con il bottino. Il disegno quindi pare ci fosse, ma ora è saltato, mancano gli investitori, son tempi bui per le banche e i fondi. Allora si naviga a vista in quella direzione, senza più certezze perché la bussola è rotta, ma fidandosi del vento, del sole, delle maree, fin quando si potrà. Un po' come fan tutti i finanzieri, più o meno bravi, in questo momento. E correggendo la rotta, un po' in qua e un po' in là, l'ad spera di arrivare comunque alla sua meta: far suo quel che oggi è nostro. Far suo quello che la crisi gli ha portato via. Airbee si sta autoliquidando, non ha retto il momento sbagliato, è stata sfortunata. Il matrimonio è saltato. Trawel e Flyaway attendono il momento in cui wokita e sameitaly, senza più la mucca da mungere e con un fratello alto borghese ma non più figlio di principe (eurofly) saranno "costrette" a chiedere aiuto a loro per non fallire (ma porteranno in dote software e clienti e conoscenze e il buon nome della mamma mucca Meridiana). Nel frattempo il socio (o l'ex socio secondo il registro delle imprese) ciuccia quel che può, sta un po' nascosto dietro la eurofly americana (anch'essa creatura mirabile e fallimentare dell'ad), diffonde notizia di non esser più in buoni rapporti con l'ad (che dal canto suo cerca di ripulire tutte le tracce delle comuni nefandezze) e vivacchia con un contratto di rappresentanza in due paesi europei in attesa del momento. *** Quale delle due sia l'ipotesi non lo sappiamo, forse oggi si sono fuse in due disegni distinti ma convergenti, che hanno entrambi bisogno ancora per pochi mesi di succhiare l'anima di Meridiana per poter procedere. Fatto sta che l'azionista principale non si oppone all'ad e l'ad impera come uno strano altissimo e spennellato Napoleone (finì in esilio giusto?). Chiunque lo intralci sul suo cammino è sotto scacco, è sulla sua barca, lo può eliminare. Chi non può eliminare, perchè è pur sempre un imperatore non un Dio....cerca di ricattarlo come può. Il presidente e l'azionista principale (l'uno per quanto gli ha consentito di fare fin qui, l'altro per quanto gli ha chiesto di fare fin qui). I consiglieri (che hanno votato a suo piacimento e distratto quanto egli ha voluto. I sindaci (che dovevano controllare i consiglieri, ma si sono distratti). I manager (che lo hanno seguito cercando la loro personale salvezza o ambizione o vanità e per questo hanno preso decisioni per la loro reputazione irreversibili. I piloti e gli assistenti di volo (che non hanno capito quanto fosse più furbo di loro e non hanno ceduto al ricatto). Tutti quelli di terra (che si fan portare via il lavoro e l'anima senza neanche capirlo). La barca, o meglio l'aereo, lo conduce lui. Un giorno un giudice emetterà una sentenza per questo o per altri fatti che un uomo della sua pasta e della sua natura non può non produrre durante la sua vita. La sua coscienza no, quella non ce l'ha, non c'è pericolo che lo perseguiti. Ma oggi, senza dubbio, la cloche ce l'ha lui e tutti quelli che glie l'hanno lasciata, tutti quelli che sono elencati qui sopra come suoi ospiti sulla barca alla deriva, sono colpevoli, quanto se non più di lui. Tutti, nessuno escluso.
 

Sierra_Alpha

Utente Registrato
9 Agosto 2006
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LIEO
sto partendo per le vacanze e non ho tempo di soffermarmi molto.....questa mail è piena di caxxate e di cose vere...forse doveva solo essere scritta meglio......
 

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Bannato
17 Marzo 2007
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Firenze FLR - Barcelona LEBL
E poi , caro Pdernio , questa email il tuo amico non avrebbe dovuto inviartela visto che non lavori in IG , e non capisci molte delle cose che vengono riportate . E se non le capisci perchè te ne fai portavoce ? Non ti sembra una leggerezza ? Quella email avrebbe dovuto rimanere circoscritta ai dipendenti , e non essere pubblicizzata in questo modo ... anche perchè ti sarà arrivata con la richiesta di inoltrarla ad un collega cancellando il mittente , vero ? NON dirmi di no ! In questo forum apprezziamo molto di più l'esposizione di opinioni proprie piuttosto che il semplice riporto di opinioni non proprie . Buon Natale comunque ...
 

pdernio

Bannato
19 Dicembre 2008
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E poi , caro Pdernio , questa email il tuo amico non avrebbe dovuto inviartela visto che non lavori in IG , e non capisci molte delle cose che vengono riportate . E se non le capisci perchè te ne fai portavoce ? Non ti sembra una leggerezza ? Quella email avrebbe dovuto rimanere circoscritta ai dipendenti , e non essere pubblicizzata in questo modo ... anche perchè ti sarà arrivata con la richiesta di inoltrarla ad un collega cancellando il mittente , vero ? NON dirmi di no ! In questo forum apprezziamo molto di più l'esposizione di opinioni proprie piuttosto che il semplice riporto di opinioni non proprie . Buon Natale comunque ...
Buon Natale anche a lei e con l'occasione a tutti i forumisti.
E'vero che non capisco chi sono i protagonisti,e in tutta onestà non ne sento il bisogno,ma reputo interessante comprendere le dinamiche che esistono all'interno di un gruppo industriale.In questa discussione si parla di Meridiana se non vado errato.Le assicuro anche di non aver avuto nessuna indicazione riguardante la "circoscrizione"della stessa all'interno dell'azienda perchè altresi me ne sarei guardato bene dal riportarla.Ciò che personalmente comprendo dalla sua lettura è una profonda divisione all'interno dello stesso management il che non giova a nessuna società e tanto meno a Meridiana.Mi permetto anche di farle notare che le opinioni che ognuno di noi ha la possibilità di esprimere devono essere oggettivamente basate su accadimenti e fatti e non per puro piacere di voli pindarici generati dalla nostra fantasia.
Nel rinnovarle gli auguri la saluto.
 

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Bannato
17 Marzo 2007
1,172
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Firenze FLR - Barcelona LEBL
Capirà con il tempo che in questo forum molti vivono di soli voli pindarici , molti di passione , molti di frustrazione e molti altri di una somma di tutti questi elementi .

Se la incuriosiscono i meccanismi che governano le dinamiche di un gruppo industriale e desidera trarne beneficio la invito a volgere altrove il suo sguardo . Meridiana non è un gruppo industriale , anzi non è un gruppo , e le dinamiche che lo governano sono oscure a chi ci vive da venti anni e più ... L'a.d. è stato nominato peggior amministratore delegato del 2007 dal sole 24 ore ... accetti un consiglio e lasci perdere.

"Se la fai girare elimina l'indirizzo mittente e chiedi di fare la stessa cosa a chi la inoltrerà dopo di te. C'è chi sta lavorando solo per licenziare chi scrive e pensa cose come queste." Queste parole accompagnavano la mail e il mittente risultava essere : nowhere@virgilio.it ... E' vero ! C'era una implicita richiesta di essere pubblicata su un forum . Era facilmente intellegibile la chiara volontà di essere pubblicato . Mi perdoni e trascorra un sereno Natale .
 

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Bannato
17 Marzo 2007
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Meridiana: i lavoratori scelgono la linea dura

la Nuova Sardegna — 23 dicembre 2008

OLBIA. Il modello Alitalia sarà applicato in Meridiana. Non quello ipotizzato dalla dirigenza per i contratti (al ribasso). Ma quello attuato ieri dai lavoratori della compagnia di bandiera: sciopero a sorpresa, senza l’autorizzazione della commissione di garanzia. E’ una delle opzioni emerse durante l’assemblea dei dipendenti del vettore olbiese, la terza unitaria in 11 anni. I sindacati tratteranno fino all’ultimo momento con l’azienda, ma l’inizio del 2009 potrebbe essere all’insegna dello scontro. Nella sala mensa dell’aeroporto, alle 15, ci sono sessanta lavoratori. Piloti, assistenti di volo (in maggioranza), tecnici dell’hangar, qualcuno del call center e di Geasar (la società di gestione dello scalo), pochissimi del settore amministrativo. «Questa assemblea dimostra debolezza, non forza» ammetterà in chiusura Michele Carrus, segretario generale della Cgil, rispondendo ad alcuni lavoratori (tutti del gruppo di spedizione a Parigi) che criticavano l’atteggiamento dei sindacati, giudicato troppo morbido. Effettivamente, era lecito attendersi una partecipazione più massiccia, più convinta, per via dei 145 licenziamenti annunciati (salvo un accordo) per la fine di gennaio. L’assemblea, inizialmente convocata dalla Cgil, era stata “sposata”, dopo l’ennesimo trattamento duro dell’azienda ai tavoli di trattativa, anche da Cisl, Uil, Anpav (assistenti di volo) e dalle associazioni dei piloti (Up, Anpac, Apm). Una compattezza che si era vista altre due volte: la prima nel 1997, ai tempi del no a Meridiana Express, la seconda un anno fa, per il no allo svuotamento di Meridiana in Eurofly. Anche perché, come ha sintetizzato Marco Bardini, «i nostri dirigenti stanno rubando il nostro futuro, non solo quello dei piloti o degli assistenti di volo, ma di tutti». Ancora questa consapevolezza non è diffusa o, se lo è, come ha denunciato un altro sindacalista della Cgil, «non può manifestarsi perché l’azienda sta boicottando le assemblee, tenendo lontani i lavoratori». Una “politica” antisindacale che, contrariamente al passato, porta i dirigenti a non diffondere più una mail di consenso alla partecipazione dei dipendenti. E così lavoratori e sindacalisti hanno polemizzato quasi più tra di loro che con l’amministratore delegato. Quasi, perché Gianni Rossi è il bersaglio numero 1 (le sua azioni aziendali sono finite al centro di una lettera anonima che da giorni sta circolando nella palazzina di Olbia). Uno scontro “sano” intorno alla domanda “che fare?”. L’analisi, fatta da tutti, è ormai nota e chiarissima: Meridiana sta studiando tutte le soluzioni possibili per cambiare la propria missione, la propria struttura, ma senza presentare un piano industriale, senza indicare quale sarà il suo futuro. «Vogliono spezzettare l’azienda, rendere inoffensivi i lavoratori. Un esempio è la costituzione della società per le manutenzioni - ha spiegato Fabrizio Serra, della Cgil -. Questo è il nuovo corso: dividere l’azienda, indebolirla, e invito tutti a riflettere su questo aspetto». L’altro passo è lo svuotamento di Meridiana, più volte messo in evidenza, a favore di Eurofly (ieri in Borsa il titolo ha perso oltre il 70 per cento, un record). E’ così tornata dai lavoratori la domanda su che cosa fare, per rispondere a quest’offensiva. In molti hanno criticato la condotta dei sindacati, hanno chiesto misure più dure, sul modello di quelle adottate dai lavoratori Alitalia che hanno paralizzato Fiumicino. «Non possiamo aspettare il 19 gennaio per scioperare, e per giunta solo quattro ore» ha accusato un giovane pilota. La “base” vuole protestare subito, e in modo forte, anche senza il consenso della commissione di garanzia sugli scioperi (che, per inciso, ha già sollevato dubbi sull’astensione del 19 gennaio). Poco prima, Massimo Tedde, segretario generale della Cisl, aveva spiegato che «va bene tutto, scioperiamo pure, ma dobbiamo anche avere una strategia per il dopo, per capitalizzare lo sciopero». I sindacati vogliono trattare con l’azienda sui licenziamenti, capire se realmente Meridiana vuole arrivare a privarsi di 145 tra piloti e assistenti di volo, mettendo a terra 9 aerei e avviando di fatto la sua fine, o se invece vuole ottenere gli aiuti di Stato e poi chiudere con i sindacati sul rinnovo contrattuale. «Ci piacerebbe saperlo da Miorelli, assente all’ultimo incontro: perché, invece di scrivere lunghe lettere, non dice le cose come stanno ai sindacati?» ha detto alla “Nuova” Francesco Sale, della Uil, rispondendo all’intervento del consigliere di amministrazione. Il 19 gennaio sarà dunque sciopero (regolare, se non ci saranno ostacoli), subito dopo tutto è possibile.
 

Insider

Bannato
14 Gennaio 2008
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Sardegna.
Sei troppo bonario....in realtà l'Anpav in IG è guidata da un mezzo incompetente (ti dico solo cosa mi hanno riferito: quest'estate, con lo sciopero del servizio in essere, chiedeva agli altri di scioperare ma lui faceva il servizio in quanto facente funzioni e non voleva rischiare il posto da AVR!), la Uil da dei boccaloni che seguono il loro leader che si preoccupa solo del suo tornaconto e dei permessi sindacali e la CGIL........ci vorrebbe un papiro!!!! Sappi solo che l'autoproclamato segretario della RSA (in realtà è solo amico del grande capo!) non ha partecipato alla manifestazione ad Olbia contro John Red perchè troppo impegnato con i cavoli suoi a ROma!!!!

God bless IG