Mi permetto di dire la mia, anche se magari impopolare. Ritengo scorretto, enormemente, fare leva sull'opinione pubblica sbandierando grandi numeri ai quattro venti. Certo, 14000 famiglie sul lastrico che dormono nei cartoni fanno paura a tutti, ma quanti sono stati i disoccupati, in Italia, che ne so, negli ultimi cinque anni? Loro le famiglie non le avevano? E quanti di questi hanno potuto accedere a 7 anni di retribuzione, chiamatela cassa integrazione, mobilità o come vi pare, ma sempre una retribuzione resta? Verrebbe da chiedersi per quale motivo, per il mio paese, vale di più un ex dipendente alitalia di me, che se la mia azienda fallisce, ve lo posso garantire, 7 anni di cigs non me la da proprio nessuno.
Detto questo, certamente Alitalia ha un potenziale per il nostro paese, non vedo come potrebbe essere il contrario. Fare il possibile per salvarla? Non lo so, forse con una profonda ristrutturazione, pubblica o privata poco importa, ma continuare ad averla come infrastruttura italiana mi sembra sicuramente la scelta più auspicabile, ma a condizione che tutti i lavoratori abbiano benefici ed oneri in pari misura con il resto del paese. 1900 euro mensili per sette anni non mi sembra che possano rientrare nella dicitura "ammortizzatori sociali" standard, non è almeno quanto percepiscono normalmente le persone che loro malgrado accedono alla cassa integrazione, ed anche questa soluzione trovata in grande accordo tra governo e sindacati, mi sembra figlia di quel meccanismo "alitalico" che ha portato la compagnia ad essere una grande mangiasoldi da 20 anni a questa parte. Forse è qui che bisognerebbe cercare la vera discontinuità aziendale invocata dal governo, in questi aspetti come nell'enorme influenza che la politica continua ad esercitare su questa azienda.