E' bene fare un po' di chirezza sull'operazione in corso anche considerando le norme del codice civile che devono necessariamente essere rispettate.
Gli attuali soci hanno 30 giorni di tempo per decidere se esercitare il diritto d'opzione e il diritto di prelazione sull'inoptato (art. 2441 c.c.). Peraltro Air France ha già dichiarato che intende prendersi tutto il tempo concesso per assumere la propria decisione.
Ergo, i nuovi soci (Poste, Unicredit o altri) non potranno entrare nel capitale prima del decorrere dei 30 giorni tanto è vero che si è reso necessario un prestito ponte da 100 mln da erogare immediatamente in attesa degli eventi.
Abbiamo saputo anche che la società prima dell'aumento di capitale è valutata 200 mln cui si agiungeranno i 300 mln di denaro fresco. Le Poste con 75 mln avranno il 15%.
I soci che non intendono sottoscrivere l'aumento di capitale dopo il 28 ottobre potranno vendere a chiunque le proprie azioni (FS, Etihad, aerolflot o anche la stessa Air France che si garantirebbe il controllo di az). A loro volta, gli acquirenti delle azioni potranno sottoscrivere la quota di aumento di capitale. Non possiamo neppure escludere che sia già stata garantita una via d’uscita ai soci che che non volessero sottoscrivere l’aumento (magari da parte di altre società statali).
Ben comprenderete che lunedì non potrà tecnicamente succedere nulla di decisivo: la partita vera si giocherà invece nei 30 giorni successivi, periodo in cui si formerà l'assetto definitivo della compagine sociale.
E' tutta una partita a scacchi.