Alitalia, Ferrovie sceglie Atlantia come “quarto socio”


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https://www.ilsole24ore.com/art/alitalia-lufthansa-vede-fs-e-atlantia-rinvio-l-offerta-ACOawur

da "Il sole 24 ore" del 14-10

Alitalia, Lufthansa vede Fs e Atlantia. Rinvio per l'offerta

Lufthansa tenta l’affondo con una visita a Roma. Il numero due della compagnia tedesca, Harry Hohmeister, incontrerà a Roma i vertici di Ferrovie dello Stato e poi di Atlantia. Due incontri separati per spiegare la proposta di “partnership commerciale” di Lufthansa con Alitalia, inviata nei giorni scorsi con una lettera a Fs e al Mise
di Gianni Dragoni

Lufthansa tenta l’affondo su Alitalia con una visita a Roma. Oggi pomeriggio il numero due della compagnia tedesca, Harry Hohmeister, incontrerà a Roma i vertici di Ferrovie dello Stato e poi di Atlantia. Due incontri separati per spiegare la proposta di “partnership commerciale” di Lufthansa con Alitalia, inviata nei giorni scorsi con una lettera a Fs e al Mise.
Chi è l’inviato tedesco
Hohmeister è il direttore commerciale del gruppo Lufthansa (Chief commercial officer network airlines) e componente dell'executive board del gruppo. Tedesco, nato nel 1964, è stato amministratore delegato di Swiss (nominato nel 2009), l'ex Swissair risanata da Lufthansa. Cosa può uscire dagli incontri di oggi con Lufthansa? Non ci sono aspettative di una svolta nell'operazione, dice al Sole 24 Ore una fonte qualificata.
La precondizione di Fs: entrare nel capitale
Per formare il consorzio, la Newco che dovrà fare l'offerta, le Fs hanno posto come condizione che si sia un vettore forte come partner industriale e azionario. L'americana Delta si è resa disponibile ad entrare con il 10% nella Newco, con un investimento di 100 milioni di euro, su un capitale previsto di un miliardo. Lufthansa entrerebbe in alternativa a Delta, perché sono gruppi concorrenti e fanno parte di alleanze globali concorrenti, ma ha escluso un investimento azionario. Propone solo una “partnership commerciale”, l'integrazione di Alitalia nella rete di vendita e distribuzione del gruppo tedesco e delle compagnie controllate (Swiss, Austrian, Brussels, l'italiana Air Dolomiti), l'ingresso di Alitalia nelle joint venture transatlantica e verso l'Asia di Lufthansa.
La risposta di Battisti
L'ad di Fs, Gianfranco Battisti, ha risposto alla lettera dei tedeschi dicendo che una precondizione per una trattativa è che si dichiarino disposti a intervenire nell'equity, cioè a entrare nel capitale della Nuova Alitalia. Lufthansa non ha confermato questa richiesta, ma ha chiesto ugualmente un incontro che è stato accordato da Roma. In parallelo i tedeschi hanno fatto dei passi in ambienti politici e, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, anche presso il nuovo ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli.

Alitalia, Lufthansa propone partnership a Fs ma senza entrare nel capitale
di Gianni Dragoni

Lupo (M5S): «Lufthansa ha messo per iscritto le mie proposte»
In un video su Facebook la senatrice Giulia Lupo del M5S afferma di aver fatto nelle ultime settimane incontri «con tutti i soggetti che avevano avanzato le offerte non vincolanti per Alitalia» e precisa: «Nell'ultimo giro di incontri ho deciso di inserire anche Lufthansa. Ho fatto una controproposta, se fossero interessati a una solida aprtnership insieme a un ampio e vincente patto commerciale. Lufthansa ha messo per iscritto le mie richieste. Lufthansa ha scritto a Fs e Mise rendendosi disponibile e interessata ad un accordo ampio e paritario per Alitalia. Si sarebbe resa disponibile a parlare anche di flotta in trattativa».


Il 15 ottobre scade il termine per la presentazione ai tre commissari dell'offerta vincolante di acquisto delle attività di Alitalia

Scade il 15 ottobre il termine per l'offerta
Domani scade il termine per la presentazione ai tre commissari dell'offerta vincolante di acquisto delle attività di Alitalia. Le Fs, capofila del consorzio che si sta cercando di organizzare con Delta Airlines e Atlantia, più il Mef, non presenteranno un'offerta perché non c'è un accordo con Atlantia, l'altro potenziale grande socio della Newco Nuova Alitalia. Sia Fs sia Atlantia dovrebbero avere una quota del 35% o fino al 37,5%, Delta almeno il 10%, Mef quasi il 15 per cento. Rimane confermata la convocazione per domani dei cda di Fs e Atlantia.


I cda di Fs e Atlantia
Con una regia coordinata, domani i due gruppi approveranno una delibera che prevede la richiesta di proroga del termine per l'offerta su Alitalia, basata su una motivazione legale che consenta ai commissari di accordare una nuova proroga nella procedura, sarà la settima, evitando il peggio per Alitalia. L'alternativa sarebbe l'avvio della liquidazione della compagnia, un'ipotesi che uno dei commissari, l'avvocato Daniele Discepolo, aveva fatto balenare già nel marzo scorso qualora non fosse arrivata un'offerta vincolante dall'unico soggetto abilitato alla procedura, le Fs. La richiesta di nuova proroga sarà valutata dai commissari e dal Mise.

Si prosciuga la cassa di Alitalia
Nel frattempo le condizioni di Alitalia sono peggiorate. La compagnia continua a perdere soldi, viaggia con un rosso intorno ai 500 milioni di euro all'anno. La liquidità sta per esaurirsi. A fine settembre - secondo Alitalia - in cassa c'erano 310 milioni. Ma questa somma comprende anche gli anticipi incassati per i biglietti prepagati, per i voli futuri, dunque un debito della compagnia verso i clienti. Escludendo gli anticipi dei prepagati, stimabili in un valore di almeno 300 milioni (ma Alitalia non comunica la posizione finanziaria netta, cioè la cassa meno i debiti), la liquidità potrebbe già essere azzerata o sotto zero.

Il governo valuta di dare altri 300 milioni alla compagnia
Di fatto i soldi dovrebbero esaurirsi del tutto in dicembre. Per questo il governo sta valutando di dare nelle prossime settimane altri soldi ad Alitalia, dopo i 900 milioni concessi due anni fa dal governo Gentiloni e ormai spesi. Un “prestito” che la compagnia non è in grado di restituire allo Stato. La questione è all'esame del Mef. Si stima che il nuovo intervento porebbe essere sui 300 milioni di euro. Da verificare cosa direbbe la Ue per il problema degli aiuti di Stato. Finora la Ue ha chiuso un occhio sui 900 milioni, in attesa di vedere se ci sarà la vendita di Alitalia.

C’è distanza tra Atlantia e Delta
Poiché si va a un rinvio del termine per le offerte, potrebbe esserci tempo per un eventuale ritorno in gara dei tedeschi se dovessero accettare le condizioni di Fs e Atlantia. Dall'altra parte va rilevato che le posizioni tra Atlantia e Delta rimangono distanti. La società dei Benetton ha chiesto un impegno maggiore a Delta sia per la quota di capitale sia perché apra di più l'accesso alle rotte nel Nord America ad Alitalia rispetto agli accordi che Delta ha già con Air France-Klm e Virgin. Secondo Atlantia questa è una condizione necessaria per fare un accordo. Le Fs hanno difeso il piano industriale elaborato con Delta dalle critiche di Atlantia.

I Benetton vogliono salvare la concessione di Autostrade
Ma la società dei Benetton conferma le riserve e sembra più incline a considerare i tedeschi: almeno secondo le dichiarazioni di Luciano Benetton, che mentre Lufthansa aveva mandato la lettera a Roma ha elogiato la capacità dei tedeschi nel trasporto aereo. Una posizione tattica o è questa la loro reale intezione? Un'incognita pesante è anche la richiesta della società dei Benetton al governo che sia posta fine all'incertezza sulla concessione di Autostrade per l'Italia. Più viene rimandato il termine per l'offerta per Alitalia, più i Benetton guadagnano tempo per capire cosa può succedere su Autostrade. La partita è complessa e l'arrivo di Lufthansa, per ora, aumenta la confusione.

La preoccupazione di Filt-Cgil
«Ci preoccupa un eventuale nuovo rinvio e soprattutto che, a due giorni dalla scadenza del 15, non sembra esserci ancora chiarezza da parte del Governo sul partner industriale». Lo afferma il segretario nazionale della
Filt Cgil Fabrizio Cuscito su Alitalia, spiegando che «è allarmante dopo tutto questo tempo ancora non aver scelto in quale grande alleanza mondiale stare perché sottintende una mancanza di visione strategica rispetto al futuro della compagnia». Secondo il dirigente nazionale della Filt «rispetto a questo e al semplice investimento statale nella compagnia di bandiera, comunque un'iniziativa positiva, se volta alla crescita, la politica dovrebbe fare un ragionamento più strutturato e ad ampio raggio sul trasporto aereo in Italia». «Il fatto - prosegue Cuscito - che il nostro Paese non abbia una partecipazione, seppur piccola, in nessuno dei consorzi che costruiscono aeromobili è un fattore che non ci permetterà mai di crescere al pari degli altri in campo aeronautico».
 

AZ209

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Londra.
L’INCHIESTA

Alitalia perde ogni giorno 715 mila euro

di Leonard Berberi 14 ott 2019

Nei primi nove mesi di quest’anno la cassa di Alitalia si è ridotta in media di 715.328,46 euro. Al giorno. Molto meno dei circa due milioni della primavera 2017 che poi ha portato la liquidità ad essere in negativo per 92 milioni di euro il 31 dicembre 2017. Ma comunque tanto. Così dopo il prestito ponte di 900 milioni di euro (consegnato in due tranche, da 600 e 300 milioni) potrebbe esserci bisogno di staccare un altro assegno da 250 milioni per gestire la transizione tra la vecchia e la nuova Alitalia. Sono questi alcuni dei dati che emergono dall’analisi del Corriere incrociando i documenti depositati in Parlamento, le note della compagnia e alcuni bilanci consegnati a chi si occupa della gestione commissariale.

Le date

Commissari che stanno amministrando il vettore dal 2 maggio 2017, cioè quasi 900 giorni. Il 15 ottobre scade il termine per consegnare l’offerta vincolante per rilevare e rilanciare Alitalia. Una data che sarà prorogata per la settima volta per dare tempo alla cordata Ferrovie dello Stato-Atlantia-Delta Air Lines di definire un piano industriale condiviso. E come se non bastasse oggi, il 14 ottobre, FS e Atlantia — separatamente — parleranno pure con Lufthansa che si è riaffacciata offrendo una forte partnership commerciale, ma nulla di più. Per ora.

L’altro rilancio

Intanto la cassa di Alitalia continua a erodersi. Un quadro chiaro della sua evoluzione lo si più tracciare sin da dicembre 2014, cioè pochi mesi dopo l’ingresso di Etihad Airways, società degli Emirati Arabi Uniti in forte ascesa. Poco prima delle quattro del pomeriggio dell’8 agosto di quell’anno gli allora amministratori delegati Gabriele Del Torchio (Alitalia) e James Hogan (Etihad) firmano l’accordo di investimento e di cessione del 49% del vettore tricolore (l’altro 51% finisce nella mani della nuova Midco Spa, tutta italiana). «Vogliamo un’Alitalia più sexy e con i migliori servizi possibili», annuncia Hogan.


L’amministrazione straordinaria

Il 31 dicembre del 2014 la cassa della compagnia italo-emiratina ammonta a 446 milioni di euro. L’anno successivo sale a 504 milioni, stando ai documenti consultati dal Corriere. Frutto anche di buona parte degli 1,76 miliardi di euro di ricapitalizzazione di una società che rinasce senza i debiti pregressi. Non dura molto. Già a novembre 2016 negli ambienti di Etihad iniziano le preoccupazioni sull’investimento. A gennaio 2017 si decide per un intervento drastico — sul personale e sulla flotta — da sottoporre al referendum ai dipendenti. Referendum che boccia il piano di rilancio. Etihad fa un passo indietro, il governo nomina tre commissari straordinari (Luigi Gubitosi, Stefano Paleari, Enrico Laghi) che dovranno preoccuparsi di gestire e vendere il vettore.

Il prestito

Il 2 maggio 2017 — giorno dell’avvio dell’amministrazione straordinaria — i numeri della cassa di Alitalia sono drammatici. La liquidità è scesa a 83 milioni di euro e intanto sono stati venduti 4,5 milioni di biglietti «per un controvalore di circa 531 milioni», ricordano i commissari nelle varie audizioni al Parlamento. Si tratta di un enorme debito: sono persone che bisogna far volare, soprattutto d’estate. Poi c’è la Iata, l’associazione internazionale delle compagnie, che chiede subito 118 milioni per tutelare i passeggeri (e i vettori) dall’eventuale default. Lo stesso 2 maggio il governo stanzia 600 milioni. Senza questi il 31 dicembre 2017 la cassa del vettore avrebbe registrato -92 milioni.


L’evoluzione

Altri 300 milioni di prestito arrivano nel primo trimestre del 2018. Il 31 marzo di quell’anno nelle casse di Alitalia si contano 728 milioni. Il mese dopo la liquidità aumenta a 769 milioni per effetto della vendita dei voli estivi. E infatti con le prenotazioni autunnali il 30 giugno la cassa torna a ridursi, di poco, a 763 milioni. Non incrementerà più. Il 30 settembre 2018 ci sono 135 milioni in meno rispetto a tre mesi prima, il 31 dicembre l’anno si chiude con 506 milioni. Il 30 giugno 2019 la liquidità ammonta a 453 milioni, si riduce di mese in mese di 40 milioni (a luglio), di 52 milioni (ad agosto), di 51 milioni (a settembre).

La performance

Sulla base di queste informazioni allora è possibile effettuare un calcolo dell’evoluzione quotidiana delle casse di Alitalia. Se si prende il periodo dal 31 marzo 2018 (con all’interno i 900 milioni di euro di prestito ponte) al 30 settembre 2019 questo significa che la liquidità dell’azienda è scesa alla media di 761.384 euro al giorno. Se, invece, si considera l’intera annualità (30 settembre 2018-30 settembre 2019) allora il consumo medio è stato di 871.232 euro. Restringendo il campo al solo 2019 (1° gennaio-30 settembre) allora si tratta di 715.328 euro ogni 24 ore.

https://www.corriere.it/economia/az...ro-fac2f478-edd8-11e9-81e9-dd3f6712b5e2.shtml
 

TapiroVolante

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Dai pensavo peggio...:astonished:
Ricordo che il bubbone scoppiò quando LucaLuca sbottò dicendo che Alitalia perdeva "mezzo milione al giorno".
Adesso quando sentiamo parlare di una cifre oltre il 40% superiore ci viene da pensare, appunto, "dai, pensavo peggio"...
Mala tempora currunt... (in Giappone dicono mala tempura...)
 

uncomfortable

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Ma è davvero necessario "incentivare" i frequent flyer a tornare a LIN? Storicamente mi sembra che non ce ne sia mai stato bisogno.

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leerit

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3 Settembre 2019
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Il governo sblocca il salvataggio di Alitalia mettendo Fs e Atlantia nella condizione di presentare in serata al Mise e ai commissari una proposta vincolante, sia pure condizionata e che necessita di alcune settimane di tempo per rifinirla in termini di prezzo e piano industriale. Come anticipato da Il Messaggero di sabato 12, domenica si sarebbe svolto un colloquio fra il premier Giuseppe Conte e i vertici di Atlantia: il presidente Fabio Cerchai e il dg Giancarlo Guenzi. Bocche rigorosamente cucite sul contenuto dell’incontro. Trapelano però segnali positivi che potrebbero diradare le incertezze sul futuro del gruppo autostradale anche in relazione alle concessioni, come denunciato nella lettera del 2 ottobre al Mise. Di colpo le evoluzioni maturate nelle ultime ore stanno cambiando lo scenario su Alitalia: prima delle 24 di stasera, Fs consegnerà al Mise e ai commissari l’impegno a costituire il consorzio.

Intanto ieri pomeriggio, presso la sede di Atlantia, ci sarebbero stati gli incontri, separati, dei manager del gruppo autostradale e di Fs con il capo della direzione commerciale di Lufthansa, Harry Hohmeister. Il manager tedesco avrebbe rilanciato la proposta di un’alleanza commerciale messa nera su bianco nei giorni scorsi, senza escludere in futuro la possibilità di un intervento nel capitale della compagnia. Una proposta troppo light per mettere i due partner italiani nelle condizioni di scaricare Delta che verserà 100 milioni.
Ma ormai i giochi si stanno chiudendo e il peggio è stato scongiurato, cioè che senza una lettera vincolante al termine della sesta proroga, i commissari fossero costretti a certificare al Tribunale di Civitavecchia il venir meno della continuità aziendale di Alitalia. E in questa eventualità, la Procura della Repubblica, in base alla legge fallimentare, avrebbe potuto richiedere ai giudici la dichiarazione di fallimento. Nulla di tutto questo.
Ieri sera sarebbe iniziato il cda di Fs per avviare il lavoro finale. Il board potrebbe restare aperto fino a stasera in attesa che il consiglio di Atlantia, convocato per il pomeriggio, si esprima sulla partecipazione alla cordata. Dopo i colloqui con Lufthansa e prima del board di Fs, ci sarebbe stato un confronto fra i top manager dei due gruppi per concordare le prossime mosse. Al board del gruppo dei Benetton sarà data un’informativa sul vertice con Conte. I due tavoli - Alitalia e concessioni - sono separati, nella misura in cui però le incertezze sugli aspetti regolatori delle autostrade possono interferire sulla capacità economica di Atlantia, come essa ha lamentato per iscritto al ministero dello Sviluppo.
Ma pur essendo tavoli distinti, è inevitabile che le aperture concrete ricevute dal premier rimuovano le incertezze, spingendo Fs a presentare una lettera di impegno a dar vita alla Newco, in linea con le attese dei commissari. Atlantia dovrebbe dare un affidamento formale al piano di Fs, mentre non è sicuro un analogo supporto da parte di Delta. Ma il gruppo autostradale pone alcune condizioni legate alla richiesta di altre settimane per definire prezzo e piano industriale: soluzioni sugli esuberi e liquidità necessaria per consentire ad Alitalia di proseguire a volare sino al closing. C’è ancora tempo per il decollo vero e proprio, adesso però ci sono tutte le premesse.
Intanto ieri mattina si è svolto un cda straordinario di Aspi per autorizzare Autostrade Meridionali a partecipare a un’asta.

Rosario Dimito

Il Messaggero

https://www.ilmessaggero.it/economi...e_ultime_notizie_15_ottobre_2019-4797395.html
 

belumosi

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Innanzitutto complimenti a Berberi per aver avuto il coraggio di pubblicare in modo organico e graficamente accessibile a tutti, i pochi dati disponibili su AZ.

Partendo da questi dati, ho cercato di capire quanto la cura dei commissari abbia giovato ad AZ, almeno per quanto riguarda la liquidità.
Ho preso in analisi il periodo tra il 31-12-15 e il 02-05-17 e l'ho confrontato con quello compreso tra il 31-12-17 e il 30-04-19. I due giorni di differenza a Maggio, sono sostanzialmente irrilevanti (tra Aprile e Maggio 2019 la cassa è calata di soli 3 M€).
Per poter fare il confronto, ho dovuto considerare l'intero prestito ponte di 900 M€ come già erogato al 31-12-17.

Al 31-12-15, la liquidità era di 504 M€ e al 02-05-19 si era ridotta a 83 M€, con un calo di 421 M€.
Al 31-12-17, la liquidità teorica imputando tutto il prestito ponte sarebbe stata di 818 M€ (-82 M€ +900 M€). Liquidità che al 31-04-19 era calata fino a 470 M€. In questo caso sono andati bruciati 348 M€.
Per cui possiamo dire che prendendo in esame due periodi temporali confrontabili, la gestione dei commissari è stata in grado di ridurre il calo della liquidità per un importo di 73 M€. Poco più di 1/6 di quello che sarebbe stato necessario per mantenere la liquidità iniziale.
A peggiorare un quadro già fosco, va ricordato che sicuramente una parte di quei 73 M€ è stata risparmiata grazie ai poteri garantiti all'AS.
 

leerit

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3 Settembre 2019
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(Teleborsa) - Gli attori protagonisti del dossier Alitalia sono attesi da una lunga giornata, decisiva per dare vita alla nuova stagione della compagnia aerea rimasta ormai senza risorse e bisognosa di essere avviata a un piano industriale sostenibile e credibile. La vigilia del 15 ottobre, dedicata a dare ascolto alle avances di Lufthansa disposta solo a un accordo commerciale e operativo, non ha cambiato di una virgola il quadro della situazione.

La cordata guidata da FS Italiane, che coinvolge Atlantia ed il partner industriale Delta Air Lines, sarebbe pronta a presentare l'offerta vincolante, ovvero l'intenzione di procedere alla costituzione della Newco (partecipata anche dal MEF con la quota del 15% corrispondente agli interessi del prestito ponte), riservandosi di mettere a punto di dettagli e limare i termini dell'accordo.

Secondo voci raccolte a fine giornata di ieri lunedì 14 ottobre, Delta Air Lines sarebbe disponibile a trattare sul lungo raggio Nord Atlantico, il che avrebbe convinto il board di Atlantia a procedere. La risposta definitiva arriverà dopo i Consigli di Amministrazione di FS e Atlantia, entrambi convocati per oggi.
 

AZ 1699

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Secondo me poi bisogna anche ricordare che con i commissari si sono bloccati tutti gli investimenti, che comunque nella gestione Etihad erano stati fatti.
 

Marco Clemente

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Non riesco a capire come fa il piano a prevedere un incremento del fatturato anche sensibile con 3 macchine di LR in meno... poi tutta sta discussione sulle rotte verso il Nord America... ma senza incrementi di macchine che ci devono fare?
 

leerit

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(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 15 ott - Il Consiglio di Amministrazione di Atlantia ha "deliberato la disponibilita' a proseguire il confronto per la definizione di un piano industriale condiviso, solido e di lungo periodo per il rilancio di Alitalia e, quindi, l'intenzione di Atlantia di partecipare alla formulazione di un'offerta vincolante per l'acquisto" di Alitalia "qualora venga finalizzata la costituzione di una Newco, con la partecipazione anche di una primaria compagnia aerea che apporti competenze commerciali, di network, operative, tecniche, di gestione e di management, che si impegni a condividere e far proprio il piano industriale, oltre a sottoscrivere una quota di capitale nella Newco". Lo riferisce una nota. La Newco dovra' vedere "Atlantia come socio di minoranza e, conseguentemente, senza un coinvolgimento nella gestione corrente della stessa al fine di prevenire eventuali conflitti di interesse, detenendo Atlantia la quasi totalita' della partecipazione al capitale di Aeroporti di Roma".
 

leerit

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Arriva una schiarita sul fronte Alitalia, nel giorno in cui scadrebbe il termine per la presentazione dell'offerta vincolante. Si andrà sicuramente a una proroga, la settima, ma almeno la cordata tiene. Il cda di Atlantia , infatti, deliberato "la disponibilità a proseguire il confronto per la definizione di un piano industriale condiviso, solido e di lungo periodo per il rilancio di Alitalia". Confermata anche l’intenzione di Atlantia "di partecipare alla formulazione di un’offerta vincolante per l’acquisto da Alitalia SAI S.p.A. in Amministrazione Straordinaria ed Alitalia Cityliner S.p.A. in amministrazione straordinaria dei complessi aziendali a queste ultime facenti capo, qualora venga finalizzata la costituzione di una newco, con la partecipazione anche di una primaria compagnia aerea che apporti competenze commerciali, di network, operative, tecniche, di gestione e di management, che si impegni a condividere e far proprio il piano industriale, oltre a sottoscrivere una quota di capitale nella newco". Il fatto che non compaia il nome di Delta la dice lunga sulle tensioni e le incertezze che ancora restano. La compagnia americana, infatti, non ha ancora accettato di salire oltre il 10% né ha aperto ad Alitalia altre rotte per il Nord America. D'altra parte la new entry Lufthansa , più gradita ad Atlantia , ha manifestato una vaga intenzione di poter andare oltre una semplice partnership commerciale, ma non ha dato certezze su tempi e modalità.

La partecipazione di Atlantia resta comunque condizionata alla soluzione dei nodi che ancora restano sul tavolo. L'elenco comprende: l'individuazione di un partner industriale che partecipi al capitale della newco con una quota significativa (altra stoccata a Delta), la definizione finale del piano industriale della newco, condiviso e fatto proprio dal partner industriale che dovrà assumere un ruolo determinante nella responsabilità di gestione ed implementazione dello stesso, e il raggiungimento di un accordo sull’assetto di governance e sul top Management con gli altri soci. Atlantia , inoltre, si vede come partner di minoranza nell' assetto azionario della newco, "senza un coinvolgimento nella gestione corrente della stessa al fine di prevenire eventuali conflitti di interesse, detenendo Atlantia la quasi totalità della partecipazione al capitale di Aeroporti di Roma ", la società che gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino. Il cda di Atlantia sottolinea anche la necessità di trovare una soluzione ad alcune tematiche di contesto, essenziali per consentire la formulazione di un’offerta vincolante. L'Amministrazione Straordinaria deve essere messa in condizione di gestire i complessi aziendali fino al closing dell’operazione e il necessario turnaround organizzativo, anche attraverso idonei strumenti di mitigazione sociale, la clearance comunitaria in merito ai provvedimenti finanziari adottati in favore di Alitalia, e le iniziative istituzionali necessarie per consentire ad Alitalia l’armonico sviluppo del Piano Industriale a condizioni di mercato.

In serata è attesa la decisione del cda di FS, che dovrebbe chiedere al Mise un ulteriore proroga di circa 3 settimane, attraverso una lettera d'impegno che garantisca la procedura ed eviti ai commissari di dover portare i libri in tribunale.

MF
 

Dancrane

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10 Febbraio 2008
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Arriva una schiarita sul fronte Alitalia ...Si andrà sicuramente a una proroga...

In serata è attesa la decisione del cda di FS, che dovrebbe chiedere al Mise un ulteriore proroga di circa 3 settimane ...
A 750.000 euro quotidiani di perdita, fanno altri 15.750.000 euro in fumo. Aspettiamo fiduciosi e sempre con più leggerezza in tasca.
 

magick

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la definizione finale del piano industriale della newco, condiviso e fatto proprio dal partner industriale che dovrà assumere un ruolo determinante nella responsabilità di gestione ed implementazione dello stesso,
Ma uno dei punti di disaccordo non era quello che Delta non può pretendere di inserire i suoi dirigenti nei ruoli gestionali?
 

leerit

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Fs e Atlantia vanno avanti su Alitalia, ma per definire il piano di rilancio e formulare l’offerta vincolante hanno bisogno di ulteriore tempo, di un partner industriale (Delta Air Lines) che investa di più, del governo che faccia la sua parte e della Commissione europea che non abbia da ridire sui prossimi passaggi. È la sintesi dei comunicati stampa (uguali) dei due consigli di amministrazione di ieri pomeriggio e della lettera che Ferrovie ha inviato al Mise e ai commissari straordinari che dovranno decidere quante settimane concedere alle società.

Le novità degli ultimi giorni
Dopo alcuni giorni complicati — segnati dalla lettera di Atlantia al Mise del 2 ottobre per criticare il piano industriale e accennare alle incertezze sulle concessioni autostradali e l’offerta di partnership commerciale di Lufthansa (che per ora non s’impegna più di tanto) — Fs e l’holding confermano l’interesse a proseguire per definire il documento per un rilancio «condiviso, solido e di lungo periodo» di Alitalia. Su tutto questo aleggia il ruolo del gruppo tedesco che a voce non esclude la possibilità di poter investire in un secondo momento nel vettore tricolore rendendo la situazione ancora più confusa.


Le condizioni
Ma per arrivare all’offerta vincolante le società avrebbero chiesto — riferiscono due fonti alCorriere — 8 settimane (i commissari dovrebbero concederne meno) e pongono alcune condizioni. La prima: l’«individuazione di un partner industriale che partecipi al capitale della newco con una quota significativa». Non basta il 10% (100 milioni di euro) messo a disposizione da Delta. La seconda condizione: l’accordo sulla governance. L’amministratore delegato lo sceglieranno Fs e Atlantia con l’ok del governo. La terza condizione: i tre commissari devono poter gestire l’azienda fino al closing dell’operazione e il «necessario turnaround organizzativo, anche attraverso idonei strumenti di mitigazione sociale». Tradotto: con gli ammortizzatori sociali per i 2.000 esuberi e un prestito di almeno 250 milioni di euro. Prestito — quarta condizione — che non deve essere valutato da Bruxelles come aiuto di Stato perché diventerebbe un debito della newco.
Il ruolo del governo
Ultima condizione: «iniziative istituzionali» per permettere ad Alitalia di operare a «condizioni di mercato». Il governo — chiariscono le fonti — deve porre un freno agli incentivi alle low cost da parte degli aeroporti minori (e qui il dito è puntato soprattutto sul modello di Ryanair, il più grande vettore a basso costo d’Europa, basato sulle iniziative di co-marketing) e rivedere certi accordi come il regime di «quinta libertà» che consentono alle aviolinee di altri Paesi di operare collegamenti diretti tra l’Italia e una nazione terza. Nel mirino, insomma, rischia di finire il volo diretto Emirates Milano-New York, tra le principali tratte business del nostro Paese.


https://www.corriere.it/economia/az...te-96fd3cb2-ef88-11e9-9951-ede310167127.shtml
 

uncomfortable

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Ma che film hanno visto?
Il problema rimane sempre lo stesso: vogliono un partner industriale che ci metta del capitale fresco in quantità, che prepari il piano industriale ma che poi non possa scegliere il CEO e non abbia praticamente voce in capitolo quando si tratta di decidere, dal momento che la maggioranza ce l'hanno FS e Atlantia. Ma secondo loro le linee aere sono tutte sceme? Dove pensano di trovare un pollo del genere, soprattutto dopo quello che è successo negli anni recenti con KLM e Etihad?
 
Stato
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