Alitalia, Ferrovie sceglie Atlantia come “quarto socio”


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DusCgn

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Alitalia, verso la settima proroga (aspettando Lufthansa)
di Leonard Berberi11 ott 2019


Un consiglio di amministrazione per fissare martedì un altro consiglio di amministrazione per chiedere al ministero dello Sviluppo economico, d’accordo con Ferrovie dello Stato, qualche settimana in più per il dossier Alitalia. È questa la sintesi del vertice di Atlantia venerdì pomeriggio, quattro giorni prima della scadenza per la presentazione dell’offerta vincolante. «Il cda di Atlantia, riunitosi in data odierna, ha esaminato l’avanzamento del dossier Alitalia e si è riconvocato per il prossimo martedì 15 ottobre per le delibere inerenti», scrive in uno scarno comunicato l’holding che attraverso AdR controlla gli aeroporti di Roma Fiumicino e Ciampino.

«Clima più disteso»
Una frase che a molti appare criptica e che lascia aperte tutte le opzioni. Ma che, spiegano le fonti al Corriere, serve soltanto ad anticipare che martedì prossimo Atlantia ed FS invieranno una comunicazione al ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli — il titolare del dossier Alitalia — per chiedergli più tempo perché la cordata, che comprende pure l’americana Delta Air Lines, continua a lavorare per la definizione di quella che sarà l’offerta vincolante per rilevare il vettore tricolore. Il confronto, però, procede in un clima più positivo e costruttivo, secondo le fonti. I nodi restano sempre quelli. Da Delta FS e Atlantia vorrebbero un maggiore impegno azionario (più degli attuali 100 milioni di euro per il 10%) e un ruolo di primo piano per Alitalia nella prossima joint venture transatlantica con gli americani, Air France-Klm e Virgin Atlantic. Dal fronte governativo, invece, bisogna risolvere la questione degli esuberi (2-2.500) e della liquidità del vettore tricolore.

Il fattore tedesco
Tutto questo nonostante la proposta di partnership commerciale di Lufthansa (che viene rivendicata come una sua idea dalla senatrice del Movimento 5 stelle Giulia Lupo). Appare agli addetti ai lavori più come una manovra di disturbo. E per questo ai tedeschi le Ferrovie (con Atlantia) hanno chiesto se intendono o no entrare nell’azionariato. La stessa domanda alla quale avrebbero dovuto rispondere l’8 febbraio scorso, cosa che non è mai avvenuta. Un punto fondamentale, questo, perché le trattative possano prendere un’altra — e più imprevedibile — strada. Per ora Lufthansa — a quanto risulta — non avrebbe chiarito questo aspetto. Secondo alcuni analisti consultati sarebbe difficile una discesa in campo di questa entità per i tedeschi che devono risolvere ancora i nodi relativi a Eurowings, divisione a basso costo in forte perdita.

La cassa di Alitalia
Intanto la liquidità di Alitalia si riduce. A fine settembre è scesa a 310 milioni di euro (al netto del deposito presso la Iata che si aggira attorno ai 103 milioni). Il 31 agosto la cassa era di 361 milioni. «La riduzione di 51 milioni è dovuta principalmente alla diminuzione del volume di biglietti prepagati, in linea con la normale stagionalità del settore», chiarisce la compagnia aerea in una nota. I ricavi delle compagnie balzano in primavera perché entrano i soldi dei biglietti estivi e crollano da settembre perché d’inverno si vola meno. In parallelo in autunno bisogna pagare le fatture dell’estate. A settembre i ricavi di Alitalia ammontano a 259,7 milioni di euro, in calo del 2,7% rispetto allo stesso mese del 2018, causa della «sensibile riduzione della capacità sui voli domestici (-11,2%) legata principalmente alla chiusura dell’aeroporto di Linate per lavori». Aumentano però dell’1,8% le entrate dai passeggeri di lungo raggio. I passeggeri trasportati sono stati 1,95 milioni.

lberberi@corriere.it

https://www.corriere.it/economia/az...sa-9a356982-ec58-11e9-bbaa-5355d8cbf64b.shtml
 

belumosi

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Al netto dei depositi IATA, la liquidità di AZ dovrebbe essere passata dai 628 M€ del 30-09-2018 citati dalla trimestrale, ai 310 M€ del 30-09-19.
Per cui nell'ultimo anno AZ dovrebbe aver consumato 318 M€ di liquidità.
 

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Alitalia: Onlit, dal '75 interventi a pioggia per 6,5 mld

(Alberto Lo Bianco/Fotogramma)
Pubblicato il: 11/10/2019 16:18

Venti iniezioni finanziarie tra aiuti di stato, prestiti ponte ed aumenti di capitale dal 1975 ad oggi per un totale di 6,5 mld per mettere fine alla crisi di Alitalia mentre per gli ammortizzatori sociali in 11 anni sono stati messi in campo 2,5 miliardi. A calcolarlo è presidente dell'Osservatorio Onlit , Dario Balotta, che, a fronte di "finanziamenti e cassa integrazione a pioggia", chiede al Governo di cambiare strategia.

"Il nuovo Governo non può continuare a valutare la possibile soluzione di Alitalia a prescindere dai costi ma anche dello squilibrato e massiccio utilizzo della cassa integrazione a vantaggio di Alitalia ai danni di altre categorie di lavoratori che non ne possono neppure usufruire. Per questo deve cambiare strategia pensando meno al consenso corporativo e più ai bisogni del Paese", afferma Balotta.

"Non sono bastati 20 iniezioni finanziaria tra aiuti di stato, prestiti ponte ed aumenti di capitale dal 1975 ad oggi per un totale di 6,5 mld per mettere fine alla crisi di Alitalia.

Cosi come - sottolinea Balotta- non sono bastati 11 anni di ammortizzatori sociali extralusso per migliaia di addetti (nel 2012 erano in cig 17.800 addetti) la cui durata ha raggiunto anche i 7 anni consecutivi per una ulteriore spesa di 2,5 miliardi. Pensare che a dicembre dopo pochi mesi scade la cig per 1.800 lavoratori della Mercatone Uno che stanno percependo un assegno di 350 euro al mese".

"Fino allo scorso anno il Governo spendeva poco oltre 200 milioni anno per il contrasto alla povertà. Se non c’è più nessuna ragione strategica e industriale per tenere in vita il vettore nazionale che soddisfa il 14% del mercato nazionale c’è anche la necessità di chiudere con un utilizzo iniquo e squilibrato degli ammortizzatori sociali che vanno ad appannaggio delle categorie più forti e già protette dalla contrattazione", conclude Balotta.

Adnkronos
 

East End Ave

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su e giu' sull'atlantico...
Abbi pazienza, ma lo sai benissimo anche tu che il conteggio che hai fatto non c'entra un fico secco.
Farfallina, faccio i conti come li fanno i commissari da anni; ad cazzum, omettendo i costi, le stagionalità, i flussi di biglietteria e quant altro. Tant’è, rispetto al punto precedente hai perso una media di 1,6 al giorno e sti cavoli del resto.
Ora sento parlare della settima , ridicola e patetica proroga; una roba che gli italiani dovrebbero impedire a suon di calci nel sedere a questi personaggi intrisi di pressappochismo e vergognoso opportunismo politico che NULLA ha a che fare con le logiche di mercato.
 

belumosi

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Per chi fosse corto di memoria, queste erano le dichiarazioni dei commissari un anno fa.

AUDIZIONE ALLA CAMERA

Alitalia, il commissario Paleari: al 30 settembre in cassa 770 milioni

26 settembre 2018

Al 30 settembre 2018 Alitalia stima di avere in cassa 770 milioni, tra liquidità e depositi in garanzia. Lo ha riferito in commissione Trasporti alla Camera il commissario Stefano Paleari. Con gli asset che potranno essere valorizzati al momento della vendita, la compagnia è quindi in grado di rimborsare il prestito dello Stato, pari a 900 milioni, ha rilevato Paleari, che stima «un buon quarto trimestre in termini di ricavi». In audizione anche il commissario Luigi Gubitosi, il quale ha sottolineato che quello che si sta concludendo «è il primo trimestre in cui Alitalia dovrebbe chiudere con un piccolo utile», stimato in 2 milioni di euro al netto.
Ricordando che la procedura di vendita si conclude il 31 ottobre, mentre il termine per la restituzione del prestito ponte è il 15 dicembre, l’altro commissario straordinario, Enrico Laghi, ha spiegato che si sta lavorando «affinché, ove si manifestassero soggetti interessati, si possa metterli in condizione nei tempi più rapidi possibili di manifestare nel concreto il loro interesse». In mattinata il viceministro allo Sviluppo economico, Dario Galli, parlando del futuro di Alitaliaaveva ipotizzato per il futuro di Alitalia una «partnership con una grande compagnia».

Alitalia, Toninelli: tornerà compagnia di bandiera, il 51% sarà nazionale


Gubitosi: importante riduzione dei costi
Gubitosi ha sottolineato che il ritorno all’utile, seppur «piccolo», è una buona notizia anche al netto della stagionalità, che tipicamente avvantaggia il periodo estivo. E che c’è «oltre all'incremento dei ricavi, un’importante riduzione dei costi» che hanno più che compensato «l'importante rialzo del prezzo del petrolio». Il risultato del terzo trimestre, ha poi sottolineato Paleari, è tanto più significativo in quanto nel periodo il costo sostenuto dalla compagnia per il carburante è cresciuto di 38 milioni rispetto al terzo trimestre 2017: «Si tratta del 24% dei ricavi», ha rilevato.

Nei 9 mesi ebitda -37 milioni
L'ebitda del periodo è aumentato a 87 milioni da 68 milioni. Considerando ammortamenti e costi finanziari, l’utile ante imposte si attesterebbe quindi a 24 milioni; conteggiando anche gli oneri finanziari sul prestito pubblico, l’utile ante imposte sarebbe pari a 2 milioni. Nei primi nove mesi del 2018, invece, Alitalia ha registrato un ebitda negativo pari a 37 milioni, che si confronta con i -258 milioni dello stesso periodo 2017. I ricavi complessivi sono aumentati nel periodo del 4,6% (+7% i ricavi passeggeri). Nei 9 mesi Alitalia ha trasportato 16,4 milioni di passeggeri, lo 0,4% in più rispetto allo stesso periodo 2017 (+7,4% nel lungo periodo), con un load factor superiore all'80%, paragonabile, ha sottolineato il commissario, al settore low cost. La gestione fino al 2 maggio 2017, cioè prima dell’amministrazione straordinaria, ha spiegato Paleari, ha avuto un «consumo netto di cassa di 549 milioni al netto dei depositi, mentre nei 17 mesi di amministrazione straordinaria sono stati consumati 113 milioni».

Costo del lavoro non è il problema principale
Rispondendo in audizione a una domanda di Pier Luigi Bersani (LeU), Gubitosi ha assicurato che «il costo del lavoro in Alitalia non è il problema, non è il problema principale», «è inferiore alle altre compagnie europee ed è superiore, e sempre lo sarà, alle low cost». «Inoltre la competenza media dei piloti Alitalia è più elevata» ha aggiunto, spiegando che «semmai c’è un tema generazionale: i comandanti con più anzianità sono pagati di più dei giovani, ma questo l’ho trovato in molte aziende». «C’è peraltro la necessità di evitare che la concorrenza ci sottragga personale», ha spiegato.

Gubitosi: con Fs o Cdp? No comment
«Non commentiamo Fs o Cdp, è una scelta governativa», ha detto poi Gubitosi rispondendo ad una domanda in audizione. «La scelta sulla presenza di un eventuale partner industriale sarà fatta su un Piano industriale. Dovremo vigilare sulla sua osservazione», ha aggiunto. E poi ha sottolineato: «Il 31 ottobre c'è una scadenza fissata per legge e speriamo ci sia la possibilità di poterla onorare, poi si vedrà in che forma».

La Lega: matrimonio con Fs sia chiave rilancio
In una nota diffusa dopo l’audizione, i presidenti della commissioneTrasporti, Barbara Saltamartini (Lega), e delle attività produttive, Alessandro Morelli (Lega), scrivono che «l’utile finalmente registrato in questo trimestre è un segnale fondamentale» che rafforza «il sentimento di fiducia che Alitalia ha ripreso ad avere tra gli utenti e i consumatori. Una fiducia che non va dispersa». «Quello che fino ad oggi è stato visto come un fardello per le casse pubbliche, potrebbe invece essere un'azienda che produce utili» osserva Morelli, secondo il quale «il 'matrimonio' con Fs potrebbe essere la chiave di svolta che, con un management efficace come quello che ha gestito l’azienda in questi mesi, riporterà Alitalia a decollare ed essere una grande risorsa per il Paese».

Galli: partnership con grande compagnia
Il futuro migliore per Alitalia potrebbe essere «una partnership con una grande compagnia che sia adeguata e che faccia quello di mestiere ma che contrattualmente, in maniera chiara e ben definita, compri l’azienda non per fagocitarla e distruggerla ma per sviluppare e utilizzare al meglio quello che ha di positivo mantenendone il marchio e l'italianità. Potrebbe essere questa la soluzione più adeguata, ma al governo siamo in due quindi vedremo a cosa si arriverà». Così il viceministro dello Sviluppo economico Dario Galli (Lega) a margine del convegno sui 20 anni del Corepla (il Consorzio nazionale per raccolta, riciclo e recupero della plastica), oggi a Roma.

Alitalia di Stato, 30 anni di perdite e 7,4 miliardi di «tassa» pagati dai contribuenti

«Tiepido» verso la nazionalizzazione
«Per qualcuno - ha detto Galli - la soluzione potrebbe essere all’interno di una sorta di nazionalizzazione con Cassa Depositi e Prestiti piuttosto che Ferrovie, ipotesi verso la quale io sono tiepido perché in passato non ha dato grandi risultati. Il discorso Alitalia è abbastanza complesso perché ci sono fattori non marginali da considerare - ha proseguito - credo che non si sia ancora arrivati a una definizione finale perché le ipotesi sul tavolo sono moltissime, più di una».

Non svendere Alitalia
«Io penso che Alitalia non va svenduta. Se dal punto di vista industriale non è più una compagnia di prim’ordine, ha però il mercato, il marchio, gli slot, insediamenti presso gli aeroporti e know how che sono importantissimi e che chi si offre di comprare conosce bene, quindi dobbiamo essere attenti noi a non svendere come abbiamo fatto in altri casi», ha concluso il sottosegretario.

https://www.ilsole24ore.com/art/alitalia-commissario-paleari-30-settembre-cassa-770-milioni-AEGgn38F
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Farfallina

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Farfallina, faccio i conti come li fanno i commissari da anni; ad cazzum, omettendo i costi, le stagionalità, i flussi di biglietteria e quant altro. Tant’è, rispetto al punto precedente hai perso una media di 1,6 al giorno e sti cavoli del resto.
Ora sento parlare della settima , ridicola e patetica proroga; una roba che gli italiani dovrebbero impedire a suon di calci nel sedere a questi personaggi intrisi di pressappochismo e vergognoso opportunismo politico che NULLA ha a che fare con le logiche di mercato.
Quindi solita polemica, bene.
 

TapiroVolante

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Chi? Italiani? Ah, sì quelli che evadono 110 miliardi di euro all'anno. Credo abbiano altre priorità.
Per mia esperienza gli "italiani" che evadono 110 Miliardi sono tutt'altro che la maggioranza del paese; peraltro ritengo siano proprio quelli che in questo sistema ci sguazzano e vivono secondo la celeberrima frase di Tomasi di Lampedusa "è necessario che tutto cambi in modo che tutto resti uguale".
La maggioranza del paese è quella formata da lavoratori dipendenti (come me e, credo, come te...) che non possono evadere nemmanco un copeco (sai, qui a Milano ultimamente si sente tanto parlare di rubli...) perché i soldini glieli portano via direttamente dalla busta paga; suppongo sia a questa maggioranza spremuta peggio di un'oliva toscana che il sempre ottimo EEA si stesse rivolgendo per provare ad orientare la mira delle italiche pedate (soprattutto in occasione di tornate elettorali...).
E ricorda che il frutto della nostra spremitura (mica solo la mia, pure la tua, pensaci bene...) serve anche per alimentare tutto 'sto carrozzone, che, purtroppo, contrariamente a quello di Renatino, non va avanti da se ma a botte di prestiti-ponte...
 

Dancrane

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Chi? Italiani? Ah, sì quelli che evadono 110 miliardi di euro all'anno. Credo abbiano altre priorità.
Quelli che, con le loro imposte, che pagano, tengono in vita AZ da una spatafiata di anni. Ai quali i soldi “prestati” non torneranno indietro as usual.
 

nicolap

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Per mia esperienza gli "italiani" che evadono 110 Miliardi sono tutt'altro che la maggioranza del paese; peraltro ritengo siano proprio quelli che in questo sistema ci sguazzano e vivono secondo la celeberrima frase di Tomasi di Lampedusa "è necessario che tutto cambi in modo che tutto resti uguale".
La maggioranza del paese è quella formata da lavoratori dipendenti (come me e, credo, come te...) che non possono evadere nemmanco un copeco (sai, qui a Milano ultimamente si sente tanto parlare di rubli...) perché i soldini glieli portano via direttamente dalla busta paga; suppongo sia a questa maggioranza spremuta peggio di un'oliva toscana che il sempre ottimo EEA si stesse rivolgendo per provare ad orientare la mira delle italiche pedate (soprattutto in occasione di tornate elettorali...).
E ricorda che il frutto della nostra spremitura (mica solo la mia, pure la tua, pensaci bene...) serve anche per alimentare tutto 'sto carrozzone, che, purtroppo, contrariamente a quello di Renatino, non va avanti da se ma a botte di prestiti-ponte...
Considerazione molto puntuale e condivisibile.

Chi? Italiani? Ah, sì quelli che evadono 110 miliardi di euro all'anno. Credo abbiano altre priorità.
Come ti ha scritto TapiroVolante, senza distribuire come sempre le colpe ad un generico "gli altri", dovresti riflettere proprio sul concetto che ti ho evidenziato: il tuo stipendio arriva proprio dai sacrifici della stragrande maggioranza di formichine, che non evade - suo malgrado - nemmeno una lira.
 

Farfallina

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Per mia esperienza gli "italiani" che evadono 110 Miliardi sono tutt'altro che la maggioranza del paese; peraltro ritengo siano proprio quelli che in questo sistema ci sguazzano e vivono secondo la celeberrima frase di Tomasi di Lampedusa "è necessario che tutto cambi in modo che tutto resti uguale".
La maggioranza del paese è quella formata da lavoratori dipendenti (come me e, credo, come te...) che non possono evadere nemmanco un copeco (sai, qui a Milano ultimamente si sente tanto parlare di rubli...) perché i soldini glieli portano via direttamente dalla busta paga; suppongo sia a questa maggioranza spremuta peggio di un'oliva toscana che il sempre ottimo EEA si stesse rivolgendo per provare ad orientare la mira delle italiche pedate (soprattutto in occasione di tornate elettorali...).
E ricorda che il frutto della nostra spremitura (mica solo la mia, pure la tua, pensaci bene...) serve anche per alimentare tutto 'sto carrozzone, che, purtroppo, contrariamente a quello di Renatino, non va avanti da se ma a botte di prestiti-ponte...
Ogni popolo ha la classe politica che li rispecchia, ho dubbi che la maggioranza degli italiani sia onesta. E non raccontiamoci storie, essere dipendente o autonomo non vuol dire nulla, ci sono infiniti modi per evadere e rubacchiare anche per i dipendenti. La differenza la fanno le persone oneste, quando queste saranno la maggioranza allora l'Italia cambierà, finché ci si ferma alla chiacchiere non cambierà veramente mai nulla.
 

leerit

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Considerazione molto puntuale e condivisibile.



Come ti ha scritto TapiroVolante, senza distribuire come sempre le colpe ad un generico "gli altri", dovresti riflettere proprio sul concetto che ti ho evidenziato: il tuo stipendio arriva proprio dai sacrifici della stragrande maggioranza di formichine, che non evade - suo malgrado - nemmeno una lira.
Considerazione inappuntabile. Da formichina pero' mi sia permesso almeno il concetto che preferisco mille volte dare il mio contributo ad una societa' che quantomeno mi porta da A fino a B, che trasporta un tot numero di turisti e merci da/verso il ns territorio e che versa ogni anno circa 480 milioni di euro tra diritti di sorvolo e tasse aeroportuali (molti dei quali finiscono per rientrare nelle casse di questo sgangherato paese) piuttosto che finanziare un muro sott'acqua che al momento e' costato circa 7 miliardi di euro e che da' ospitalita' ad oggi ad una tonnellata di cozze della laguna veneta o ricapitalizzare una decina di banche amiche degli amici per un totale di 34 miliardi di euro (8 dei quali erogati in meno di 24 ore) che hanno dilapidato il proprio patrimonio acquistando il pattume finanziario o erogando lauti compensi a CDA ai quali non avrei fatto amministrare nemmeno il condominio di un palazzo popolare disabitato di Kabul.

Questo senza voler giustificare niente o nessuno, sia ben chiaro. Il tuo concetto e' come ripeto inappuntabile.
 

nicolap

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Considerazione inappuntabile. Da formichina pero' mi sia permesso almeno il concetto che preferisco mille volte dare il mio contributo ad una societa' che quantomeno mi porta da A fino a B, che trasporta un tot numero di turisti e merci da/verso il ns territorio e che versa ogni anno circa 480 milioni di euro tra diritti di sorvolo e tasse aeroportuali (molti dei quali finiscono per rientrare nelle casse di questo sgangherato paese) piuttosto che finanziare un muro sott'acqua che al momento e' costato circa 7 miliardi di euro e che da' ospitalita' ad oggi ad una tonnellata di cozze della laguna veneta o ricapitalizzare una decina di banche amiche degli amici per un totale di 34 miliardi di euro (8 dei quali erogati in meno di 24 ore) che hanno dilapidato il proprio patrimonio acquistando il pattume finanziario o erogando lauti compensi a CDA ai quali non avrei fatto amministrare nemmeno il condominio di un palazzo popolare disabitato di Kabul.

Questo senza voler giustificare niente o nessuno, sia ben chiaro.
Per carità, se parliamo di sprechi e ruberie la lista che possiamo produrre sarebbe lunga ... 49 ml di chilometri.
Questo non ne trasforma però alcune in migliori di altre. E, soprattutto, chi ne beneficia in prima persona, prima di ergersi a moralizzatore della società si faccia anche due calcoli.
 

Cesare.Caldi

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Alitalia: al 30/9 in cassa 310 milioni
(ANSA) - ROMA, 11 OTT - Al 30 settembre la liquidità di Alitalia era pari a 310 milioni di euro (a cui va aggiunto il deposito presso la Iata), contro i 361 milioni di fine agosto. Lo comunica la stessa compagnia in una nota, spiegando che "la riduzione di 51 milioni di euro è dovuta principalmente alla diminuzione del volume di biglietti prepagati, in linea con la normale stagionalità del settore". Sulle rotte intercontinentali la compagnia ha registrato un incremento dei ricavi pari all'1,8% e un aumento dei passeggeri trasportati a 267.575 (+3,6%) rispetto allo stesso mese del 2018: "per il ventitreesimo mese consecutivo, i ricavi e i passeggeri relativi ai voli di lungo raggio di Alitalia continuano a crescere".
La liquidita si è ridotta di 50 milioni di euro a settembre e nei mesi prossimi con la bassa stagione del mercato si ridurrà ancora di piu'. Penso che entro fine anno ci sarà bisogno del prossimo prestito ponte, anche perchè la soglia critica della liquidità per l'operatività della compagnia credo sia intorno ai 100 milioni di euro se non maggiore.
Se anche dovesse andare in porto l'accordo i 100 milioni che metterebbe Delta verrebbero bruciati in due mesi.
 

sevs17

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Milano, Lombardia.
ALITALIA, L’AD DELLE FS BATTISTI VEDE LUFTHANSA

Ancora una svolta nella vicenda della compagnia di bandiera. A spingere per la soluzione con il vettore tedesco Atlantia

12 Ottobre, 2019


Man mano si avvicina il 15 ottobre, data di scadenza per la presentazione delle offerte vincolanti per il salvataggio di Alitalia, si moltiplicano le voci di una proroga del termine e gli incontri per definire il piano di salvataggio. A decidere della proroga saranno, formalmente, i commissari straordinari. Ma il governo avrà l'ultima parole.

Secondo indiscrezioni lunedì o già nel week-end il premier Giuseppe Conte potrebbe sentire i vertici di Fs e Atlantia per essere aggiornato sul dossier. Mentre L'ad di Fs Gianfranco Battisti lunedì pomeriggio dovrebbe incontrare Lufthansa alla riunione sarebbe prevista anche Atlantia. Sempre per il 15, Atlantia ha riaggiornato il suo consiglio di amministrazione. Al termine della riunione di martedì prossimo il cda della società che fa capo alla famiglia Benetton dovrebbe esprimere il proprio orientamento sia sul dossier, sia sull'andamento della trattativa sia su una sua eventuale disponibilità a proseguire la trattativa in caso di proroga.

Negli ultimi giorni il riproporsi di Lufthansa sembra aver ulteriormente complicato il dossier. La lettera inviata dal vettore tedesco alla capocordata Fs e al Ministero dello Sviluppo economico, nella quale ci si limita a proporre un "accordo commerciale", di per sé non sufficiente senza un impegno nel capitale, potrebbe finire per rivelarsi una manovra di disturbo che indebolisce ancora di più la compagnia tricolore. Tanto più che Lufthansa si propone in alternativa all'altro partner industriale, l'americana Delta Airlines. Pur in Amministrazione Straordinaria, Alitalia continua a rafforzarsi sulle rotte intercontinentali, anche nel mese di settembre ha registrato un aumento dei ricavi pari all'1,8% e un aumento dei passeggeri trasportati (+3,6%). E' il ventitreesimo mese consecutivo che Alitalia continua a crescere sulle rotta a lungo raggio.

D'altra parte, a settembre la liquidità di cassa è scesa a 310 milioni di euro, con un calo di 51 milioni rispetto ad agosto. Ogni mese, la compagnia perde dai 20 ai 50 milioni. Quest'ultimo calo benché previsto, lascia pensare che la società ha ancor liquidità fino a fine anno, poi o riprende a volare con la nuova proprietà o sarà necessario rinnovare il prestito ponte, molto probabilmente con un ammontare inferiore, infatti 250 milioni sembrerebbero sufficienti a dare la liquidità necessari per prolungare la trattativa.

La mossa di Lufthansa è malvista dai sindacati. Otto mesi fa, il gruppo guidato da Carsten Spohr si era offerta di salvare Alitalia al prezzo di un taglio di 6.000 e a costo zero. Non solo, l'ingresso dei tedeschi imporrebbe ad Alitalia di uscire dall'alleanza SkyTeam con Delta e Air France-Klm e quindi pagare una penale da 300-350 milioni di euro (insomma 100 milioni in più di un altro prestito ponte).

Fonte: https://www.repubblica.it/economia/...rrovie_battisti_vede_lufthansa-238384894/amp/
 

leerit

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ROMA.I tedeschi di Lufthansa sembra facciano sul serio: dopo aver inviato martedì scorso una lettera alle Fs con cui offrivano un «accordo commerciale forte» alla nuova Alitalia in modo da scalzare gli americani di Delta domani verranno in Italia per incontrare a Roma sia l’ad delle Ferrovie Gianfranco Battisti, a cui il governo ha affidato il compito di organizzare la cordata chiamata a rilanciare l’ ex compagnia di bandiera, sia i vertici di Atlantia, l’altro socio forte della cordata e che al pari delle Fs dovrebbe rilevare una quota del 35/40% delle newco mentre gli americani di Delta avrebbero poco più del 10% al pari del Mef.

Incontri separati, fanno sapere fondi vicine al dossier, che alla vigilia della scadenza della presentazione dell’offerta vincolante per Alitalia prevista per martedì 15 molto difficilmente produrranno un cambio di rotta. Perché le Fs possano considerare la proposta, ha scritto Battisti nella sua lettera di risposta inviata giovedì, Lufthansa dovrebbe infatti dichiararsi disponibile a impegnarsi ad acquisire una partecipazione azionaria nella Nuova Alitalia in modo da condividere col partner pubblico il rischio dell’investimento. Oltre a ciò, le Fs vogliono anche sapere se i tedeschi sono disposti o meno a pagare i costi legati al cambio della joint venture suggerita dai tedeschi (da Skyteam a Star Alliance) il cui costo è stimato in circa 300 milioni di euro. Se Lufthansa fosse interessata proseguire su questa strada le Fs potrebbero essere disponibili a discutere nel merito. E a quel punto anche Atlantia, molto critica coi piani proposti da Delta, potrebbe vedere di buon occhio il cambio di partner internazionale. Ma la scadenza del 15 è troppo vicina e quello di domani, salvo sorprese, potrebbe risolversi nell’ennesimo contatto interlocutorio.

Non è la prima volta che Lufthansa si avvicina al dossier Alitalia. Ancora otto mesi fa la compagnia tedesca si era infatti offerta di salvare Alitalia a costo zero e mettendo in conto 6mila esuberi suscitando subito l’opposizione dei sindacati e del governo. Poi una volta entrate in campo le Fs, come ha puntualizzato lo stesso Battisti rispondendo all’ad Carsten Spohr, nonostante vari incontri e contatti lo scorso febbraio i tedeschi si sono letteralmente dileguati lasciando cadere nel vuoto la richiesta di precisare entità ed importo del potenziale impegno nel capitale della nuova società.

Mentre resta in sospeso la possibilità di prorogare i termini dell’offerta il governo continua a seguire con attenzione l’evolversi della vicenda: secondo indiscrezioni al più tardi domani il premier Conte potrebbe sentire i vertici di Fs ed Atlantia per essere aggiornato sugli ultimi sviluppi. Intanto è già previsto che il 15 il cda di Atlantia si riunisca per esprimere un parere sul dossier ed eventualmente decidere di proseguire la trattativa in caso di proroga.

https://www.lastampa.it/economia/20...o-il-ritorno-in-campo-di-lufthansa-1.37737531
 

giovanve

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Mi domando che senso abbia continuare a citare "la vigilia della scadenza della presentazione dell’offerta vincolante per Alitalia"; nel contesto e dati i precedenti, mi sembrano parole prive di significato.
 
Stato
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