Air Italy, cordata anglo-russo-Usa. La regia di Longheadland. Base a Bologna
Rumors
Mercoledì, 2 giugno 2021 - 10:09:00
Una nuova
Air Italy, snella e con il cuore a Bologna. Dall'Inghilterra arriva
un piano per salvare la defunta compagnia aerea sarda. Al capezzale della ex Meridiana si fa avanti una
cordata anglo-russo-americana. Lo scrive
Il Sole 24 Ore aggiungendo che il capofila è l'imprenditore-finanziere
Oleg Evdokimov, ma dietro le quinte, dal Regno Unito, è al lavoro il consulente strategico
Longheadland. Ha un piano di salvataggio che ruota attorno a
due cardini: spostare la base operativa allo scalo
Guglielmo Marconi e
ri-assumere circa 200 persone (come punto di partenza).
I nuovi azionisti sarebbero una cordata composta dalla statunitense
Ateo Air di Oleg Evdokimov,
più fondi americani e francesi. Evdokimov, finanziere-imprenditore russo basato a Cipro, è comparso sulla scena già da qualche mese, facendosi avanti per la compagnia. Finora non ha trovato molte orecchie disposto ad ascoltarlo. Adesso però la cordata si arricchisce anche di un nuovo partner: è la
Longheadland di Paul Whelan, decano del settore aereo in Italia, azionista e consigliere di
Aviapartner, società che smista i bagagli di 38 aeroporti del mondo.
Il salvataggio di Air Italy passa da una forte discontinuità: addio alla storica base operativa di Olbia, dove negli Anni '60
Aga Khan fondò la
AliSarda per portare turisti nel suo resort, la Costa Smeralda (poi ceduta al finanziere americano-libanese
Tom Barrack e ora di proprietà di
Smeralda Holding del Qatar). I punti chiave sono:
Bologna gode di una posizione geografica ottimale, al centro del paese; il bacino di viaggiatori che attrae è ad
alto potere di spesa e ricca di aziende; la
Sacbo ha un ottimo management. Oltre alla nuova base, ci sarà anche da
rimettere in piedi la flotta, oggi azzerata: gli 11 aerei sono rimasti tutti a terra, ma oggi c'è sovraofferta di aeromobili.
La nuova
Air Italy abbandonerebbe i precedenti
Boeing per i più flessibili
Sukhoi 100, il jet regionale italo-russo, costruito con il contributo del gruppo Leonardo. Evdokimov ha sempre ribadito la centralità di Olbia, ma il nuovo piano industriale, che il finanziere e il suo advisor stanno studiando, non prevede piu' l'aeroporto sardo. L'eventuale terza vita della storica compagnia aerea sarda potrebbe avere
un pedigree multi-nazionale, tra Regno Unito, Stati Uniti e Francia.
Longheadland ha preso contatti con i commissari,
Enrico Laghi e Franco Lagro: al momento l'advisor inglese sta conducendo una
due diligenceinterna allo scopo di presentarsi ai liquidatori con una proposta credibile e certezza sulla natura degli investitori. Il tempo stringe: a metaà maggio non è stato trovato un accordo sui dipendenti:
dal primo luglio, salvo proroghe, partiranno i licenziamenti collettivi.