Throwback friday
La saga Air Italy, dai fasti dell’Aga Khan al fallimento
La compagnia è stata fondata nel 1963 in Costa Smeralda. Si è sviluppata con un patto di non concorrenza con Alitalia. Ha avuto diversi soci di minoranza, da Agnelli a Gentile, l’ultimo, il Qatar, con un piano faraonico mai realizzato
di Gianni Dragoni
In principio si chiamava Alisarda. Era l’Alitalia della Sardegna. Fu fondata nel 1963 a Olbia da Karim l’Aga Khan IV, un miliardario che vive vicino a Parigi (oggi ha 83 anni). Lo scopo era portare il turismo in Sardegna, in parallelo con la cementificazione della Costa Smeralda. Nel 1991 la compagnia è diventata Meridiana, poi ha acquisito Eurofly e infine Air Italy. Tre anni fa è entrata nell’orbita di Qatar Airways, che le ha cambiato nome in Air Italy e aveva sogni di grandezza: sostituirsi all’Alitalia in crisi perenne e lanciare voli intercontinentali. L’11 febbraio 2020 è stata messa in liquidazione. Per i 1.450 dipendenti il futuro è al buio, dieci mesi di cassa integrazione e poi non si sa.
Alisarda e il principe degli ismailiti
La compagnia è stata fondata il 29 marzo 1963 a Olbia da Karim al-Husayni, conosciuto come Imam Aga Khan IV, capo spirituale dei nizariti, la principale setta religiosa dei musulmani ismailiti . Ha cominciato a volare l’anno successivo con attività di aerotaxi, trasporto privato, con due aerei Beechcraft C-45 da otto posti, dall’aeroporto di Venafiorita, a Sud di Olbia. Nel primo anno ha trasportato 186 passeggeri. Nel 1966 ha cominciato i voli di linea, la prima tratta autorizzata era la linea Olbia-Roma Fiumicino, seguita pochi mesi dopo dalla Olbia-Milano Linate, con due aerei Nord 262 turboelica da 26 passeggeri, prodotti dalla francese Nord Aviation. Nel 1968 la prima tappa all’estero, con voli da Olbia a Nizza, furono comprati due turboelica olandesi Fokker F27 da 44 posti. Nel 1971-1972 l’attività è stata estesa ai voli per Torino, Genova, Bologna e Pisa.
Un monopolio basato sulla Sardegna
Nel 1974 sono entrati in flotta due jet Dc-9/14 dell’americana McDonnell Douglas, al posto dei due Fokker, ed è stato aperto l’aeroporto di Olbia Costa Smeralda. All’epoca non c’era la liberalizzazione dei cieli e si volava solo con autorizzazione o concessione statale. Il modello di crescita dell’Alisarda era basato su una sostanziale spartizione dei cieli italiani con il monopolista pubblico, l’Alitalia.
L’aviolinea dell’Aga Khan aveva il monopolio sui voli in partenza da Olbia e in parte da Cagliari, con un tacito patto di non concorrenza con la compagnia di bandiera. Così per molti anni entrambe hanno prosperato, con tariffe elevate e mancanza di concorrenza. Nel 1978 fu assegnata ad Alisarda la rotta Cagliari-Milano Linate, la capacità fu raddoppiata con altri due aerei Dc-9/32. Negli anni successivi i voli dalla Sardegna furono estesi a Ginevra, Zurigo, Parigi, Francoforte e Duesseldorf.
L’amicizia con Gianni Agnelli e l’avventura in Spagna
L’Aga Khan era amico di Gianni Agnelli, allora patron del gruppo Ifi e della Fiat. Nel luglio 1989 l’Ifint, finanziaria lussemburghese di cui l’Ifi aveva il 23%, ha comprato una partecipazione del 20% nell’Alisarda. L’anno successivo la compagnia ha tentato di estendere l’attività in Spagna comprando due piccole compagnie di voli aerotaxi e charter. Ma il fuoco di sbarramento alzato dall’Iberia ha bloccato i progetti dell’Aga Khan e ha mandato i conti in rosso. Per tre anni consecutivi – dal 1990 al 1992 – i bilanci si sono chiusi in perdita, per un totale di 53 miliardi di lire, circa 27 milioni di euro.
Nel 1991 cambia il nome: decolla Meridiana
Nel 1991 la compagnia ha cambiato nome in Meridiana. Nel 1992 la flotta è salita a 16 aerei e i passeggeri a 1,93 milioni. Nel 1993 Agnelli ha restituito le azioni all’Aga Khan, che ha ricomprato la quota del 20% di Ifint per 50 milioni di dollari e, attraverso la finanziaria Airfin, è salito al 62,9% di Meridiana. Il bilancio 1993 è tornato in lieve attivo, 1,27 miliardi di lire, ma con l’avvio della liberalizzazione dei cieli europei l’ex Alisarda ha incontrato sempre maggiori difficoltà. Nel 2000 i passeggeri sono arrivati a 3,53 milioni.
Da Eurofly a Air Italy
Nel dicembre 2006 Meridiana ha comprato per 16 milioni di euro la quota di controllo, il 29,9%, di Eurofly, quotata in Borsa e dai conti in rosso, ex compagnia charter di Alitalia che era stata privatizzata sotto la guida di Augusto Angioletti, un pilota già al vertice del sindacato Anpac dimessosi poco prima della cessione. I venditori erano Banca Profilo e Camuzzi International, attraverso il fondo Spinnaker. Eurofly faceva voli a lungo raggio intercontinentali, quello che mancava a Meridiana. All’epoca il governo cercava di privatizzare Alitalia e secondo alcune voci l’Aga Khan avrebbe accarezzato l’idea di unire le forze di Meridiana ed Eurofly con la compagnia pubblica. Ma, ammesso che un simile progetto sia esistito, non si è mai concretizzato. Nel luglio 2011 è stato annunciato un piano di integrazione e acquisizione della compagnia Air Italy fondata da Giuseppe Gentile, che è diventato socio del gruppo Meridiana e amministratore delegato delle due compagnie che ne facevano parte, Meridiana e Air Italy.
Gentile, Scaramella e i manager stranieri
Air Italy aveva costi del personale più bassi, mentre Meridiana replicava le caratteristiche e i costi più alti di Alitalia. I risultati sono stati negativi e nel gennaio 2013 Gentile ha lasciato la guida e ha venduto le sue azioni all’Aga Khan (con un guadagno di alcune decine di milioni, secondo fonti finanziarie). L’Aga Khan ha affidato la gestione a Roberto Scaramella, allora responsabile del settore aviation del suo Fondo Akfed, e ha ricapitalizzato la compagnia per 190 milioni. Ma la crisi di Meridiana si è aggravata e nel novembre 2014, dopo le dimissioni di Scaramella, è stato nominato amministratore delegato Robert Creagh, primo di una serie di manager stranieri, che si è dimesso nell’aprile 2016, sostituito ad interim dal presidente, Marco Rigotti.
Il socio Qatar Airways
In quel periodo erano cominciate le trattative con Qatar Airways, uno dei vettori più ricchi del Golfo persico. Il Qatar era interessato a forti investimenti in Costa Smeralda, un ospedale per far curare in Italia i ricchi qatarioti, alberghi di lusso, e voleva comprarsi anche una piattaforma per far volare i suoi potenti jet da un Paese dell’Unione europea. Così il il 28 settembre 2017 è stato perfezionato l’accordo che prevede l’ingresso della compagnia di Doha nella holding Meridiana Fly. La partecipazione azionaria del Qatar è del 49%, il massimo consentito a soggetti extra-Ue, il 51% è dell’Aga Khan, ma sono i qatarioti a comandare. Akbar al-Baker, amministratore delegato della compagnia di Doha, ha annunciato un piano per l’acquisto di 50 aerei in pochi anni e la creazione di 1.500 nuovi posti di lavoro.
Nel 2018 Air Italy va a Malpensa
Nel 2018 un altro cambio di nome, Meridiana Fly diventa Air Italy. A fine 2018 la principale base operativa è stata trasferita da Olbia a Malpensa, da dove sono cominciati i voli a lungo raggio per New York, Miami, l’Africa, l’India e altre destinazioni in Asia, con gli Airbus 330 dati in affitto da Qatar Airways. I risultati però sono peggiorati, mentre l’ambizioso piano di investimenti non è stato realizzato. Nel 2017 le perdite erano sui 40 milioni di euro su un fatturato di 350 milioni. Nel 2018 il rosso è salito a quasi 160 milioni, pari al 57% del fatturato. Nel 2019 il fatturato è aumentato a 330 milioni, ma le perdite stimate sono salite a 230 milioni, con 2,13 milioni di passeggeri.
L’Aga Khan ha speso 600 milioni dal 2008
Fiaccato dalle perdite a bocca di barile l’Aga Khan non è più stato disponibile a ricapitalizzare la società, guidata nell’ultimo periodo da Rossen Dimitrov, un manager bulgaro, ex assistente di volo, vicino ad al-Baker. Dal 2008 l’Aga Khan ha speso in totale circa 600 milioni per sostenere il gruppo Meridiana-Air Italy. L’11 febbraio 2020 i due soci hanno deciso la liquidazione in bonis della compagnia e la sospensione dei voli. La flotta era di 12 aerei. L’ultimo volo è atterrato il 26 febbraio a Malpensa, proveniente dalle Maldive. Il 25 agosto l’Enac ha sospeso la licenza di volo ad Air Italy. La società ha ancora 1.450 dipendenti, per i quali l’unica prospettiva al momento è la cassa integrazione, per dieci mesi.
La compagnia è stata fondata nel 1963 in Costa Smeralda. Si è sviluppata con un patto di non concorrenza con Alitalia. Ha avuto diversi soci di minoranza, da Agnelli a Gentile, l’ultimo, il Qatar, con un piano faraonico mai realizzato
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