I politici palermitani fanno il lavoro per il quale sono stati eletti. Orlando avrà tanti difetti, ma fino ad ora su come ha gestito politicamente la questione aeroporti, non si può dire che non stia facendo l'interesse dei propri elettori.
Quando dice che Birgi va chiuso, dal suo punto di vista, e da quello dei suoi elettori, ha ragione. Il terminal civile di Birgi per tanti palermitani sarà da spianare, ed il terreno su cui sorge da cospargere con il sale, e dal loro punto di vista hanno ragione.
Per Palermo, ma anche per Catania, un secondo aeroporto è un lusso insostenibile, dal loro punto di vista la migliore cosa possibile e immaginabile è la chiusura di Birgi, e Comiso. Un accorpamento tenendo aperti i due piccoli sarebbe una forzatura imposta politicamente, chiaramente antieconomica.
L’interesse vero a mantenere aperti Birgi e Comiso ce l’hanno le comunità che ci vivono attorno, e solo a condizioni ben specifiche. Birgi ha senso solo per chi vuole sviluppare un polo demografico, economico, politico, antagonista a Palermo. Una volta che non si coagula un forte consenso dell'opinione pubblica di tali comunità per creare e sviluppare un tale polo, e le notizie che leggo da Trapani vanno in senso opposto, tant'è che faranno a breve addirittura un referendum per frazionare in 5 comuni una città di 125 mila abitanti che già oggi è disintegrata in 4 comuni, non c'è una vera ragione per voler sviluppare un aeroporto. Tanto vale spezzettare la città in una dozzina di micro-comuni ed entrare nell'area metropolitana di Palermo. Chiudere porto, questure, prefetture, università, soprintendenze e quant'altro, e specializzarsi nell'offrire servizi ai palermitani, come riesce a fare bene San Vito. Non c'è niente di male a diventare l'estrema periferia di Palermo, ed è comunque un ruolo più sensato, rispetto a quello sinceramente velleitario attuale, con la comunità trapanese divisa e frazionata al proprio interno ed incapace non solo di proporre una visione per il proprio futuro, ma addirittura di scegliersi i propri rappresentanti, a qualsiasi livello di governo, per non parlare dei comuni del libero consorzio, praticamente tutti l'un contro l'altro armati.