Aeroporto di Rimini a rischio lo scalo


Stato
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fellini

Bannato
12 Novembre 2010
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C'è poco da fare, così come è successo a Forlì credo che succederà anche a Rimini, un passivo cosi non lascia tante speranze e denota carenze di vario genere, a partire dai conti.
La differenza che c'e' e' l'indotto e quindi la sinergia possibile. RMI ha grandi potenzialita senza la "spina" nel fianco. I possibili pax internazionali da Marzo a Settembre potrebbero solleticare anche una major, Alitalia, Air France KLM. Voli "stagionali" dalle citta Europee principali del nord Europa sarebbero "convenienti" oltre naturalmente alle low cost(quando si avranno le possibilita). La Versilia e la Riviera Veneta hanno potuto beneficiare di collegamenti di questo tipo. Con le dovute proporzioni la Riviera Romagnola deve colmare questo gap. Il traffico invernale c'e'(soprattutto internazionale)ma e' pesante la perdita(fallimento) di windjet. Non andava male il Catania e nemmeno Palermo anche se con minori frequenze.
 
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A

aless

Guest
Ma in tre pagine, dico tre, di discussione è possibile che non sia saltato fuori un mezzo numero manco per sbaglio??

[oltre ovviamente al rosso in bilancio?]

Ma di che stiamo a parlà?

"Il Fellini è importante per il territorio!"
"No, è uno scalo inutile!"
"No, sei un ignorante che non capisci nulla!"

Ma che siamo, alle elementari?
Tirate fuori qualche dato! Qualche analisi!

Se le amministrazioni fanno investimenti con la stessa accuratezza con cui alcuni utenti portano avanti le discussioni ci credo che poi arriviamo a 'sti risultati.
 

pippen

Bannato
11 Giugno 2011
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Le banche sono contrarie all'attuale piano ma si sono già dette disponibili ufficialmente a tramutare i loro crediti in azioni.
 

fellini

Bannato
12 Novembre 2010
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Di quali altri dati c'è bisogno oltre a quelli già postati in questo thread relativi ai bilanci in rosso e ai debiti della società di gestione?

Il dato che non risulta è il danno economico provocato dalla Regione Emilia Romagna al comparto turistico romagnolo valutabile intorno al miliardo di euro per anno. Altro dato economico la ricaduta sul territorio attuale valutata in 7-800 milioni di euro. Altro dato inconfutabile è la diretta proporzione tra presenze turistiche straniere in Riviera e arrivi al Fellini.
 

Luca Cordero

Utente Registrato
4 Marzo 2006
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up and down
Il dato che non risulta è il danno economico provocato dalla Regione Emilia Romagna al comparto turistico romagnolo valutabile intorno al miliardo di euro per anno.
libero di dire quello che vuoi ma se difendi con questi argomenti l'aeroporto di rimini ti screditi un poco anche tu
fossi in te cercherei argomenti più convincenti
 

fellini

Bannato
12 Novembre 2010
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Non hanno messo un franco perchè il sistema era "drogato" grazie all'azione della Regione E. R. Ora se lo lasciano finalmente in pace vedrai che risulterà appetibile anche ai privati. Sempre che la politica o qualcos'altro non ci metta le zampe nuovamente. Se non hai la capacità di analizzare le cose approfonditamente non è colpa mia.
 

fellini

Bannato
12 Novembre 2010
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Fonte: mancato sviluppo di una struttura esistente con "creazione" di una struttura concorrente. Il dato è facilmente evidenziabile e sono stato moolto basso. Rimini a quest'ora sarebbe in ben altra situazione, e se allo stato attuale l'indotto è valutabile in 7 800 mln è facile ipotizzare un danno per anno di minimo un miliardo.
 

Francesco.B.

Utente Registrato
24 Marzo 2009
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Il dato che non risulta è il danno economico provocato dalla Regione Emilia Romagna al comparto turistico romagnolo valutabile intorno al miliardo di euro per anno. Altro dato economico la ricaduta sul territorio attuale valutata in 7-800 milioni di euro. Altro dato inconfutabile è la diretta proporzione tra presenze turistiche straniere in Riviera e arrivi al Fellini.
Bene, se per loro è una miniera da un miliardo di euro l'anno, gli operatori turistici romagnoli non avranno difficoltà ad investire nel Fellini, no?
 

fellini

Bannato
12 Novembre 2010
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Non mi scredito proprio per niente. Questa è la pura realtà, poi se tu vuoi credere alle favole fai pure. Ma se la Regione Emilia Romagna non "creava" dal quasi nulla un concorrente a quest'ora non saremmo nemmeno qui a discutere dei conti perchè sarebbero in ordine.
 

pippen

Bannato
11 Giugno 2011
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L'obiettivo di farsi inserire nel piano nazionale degli aeroporti è stato raggiunto anche se con il sangue.
Se le banche come da dichiarazioni ufficiali hanno ribadito la loro volontà nell'accettazione di trasformare i loro crediti in azioni penso che non ci siano tante cose da aggiungere.
 

fellini

Bannato
12 Novembre 2010
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Certo che ci hanno investito ci investono e ci investiranno, per il semplice motivo che c'è il ritorno economico. Però quando ti ritrovi una Regione che di fatto boicotta la struttura storica di riferimento delle attività economiche allora la cosa diventa ardua, trattasi di lotta di sopravvivenza, e i risultati sono sotto gli occhi.
 

fellini

Bannato
12 Novembre 2010
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Vi dovete mettere in testa che non si sta parlando di Tortoli(senza offesa) o di Cuneo(senza offesa ma non ha un comparto turistico confrontabile) ma di un'occasione di sviluppo dell'economia, anche se adesso prevale l'atteggiamento da "becchino" da "chiudiamo tutto" da "suicidiamoci tutti", lo sviluppo dell'economia è sempre la strada maestra da intraprendere se non vogliamo un suicidio collettivo a livello nazionale. Distinguere cio che puo funzionare da cio che invece non puo. RMI se non avesse avuto i bastoni tra le ruote a quest'ora sarebbe "funzionante" perfettamente, invece ha dovuto sostenere una "guerra" creatagli da altri che in teoria dovrebbero addirittura rappresentarla.
 

fellini

Bannato
12 Novembre 2010
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Mi scoccia ripetermi all'infinito ma purtroppo sembra che cosi debba andare. Bene gli operatori hanno fatto e fanno la loro parte MA quando poi ti ritrovi un ente regionale che ti crea dal quasi nulla una struttura al solo e unico scopo di danneggiarti i risultati non possono essere positivi..al massimo devi cercare solo di rimanere vivo ed è quello che è successo. Adesso ripeto se la politica o qualcos'altro non si mette di mezzo, tutta la valenza economica del Fellini verrà fuori.
 

fellini

Bannato
12 Novembre 2010
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Per questo, ripeto ancora, in tribunale ci dovrebbe andare la Regione Emilia Romagna. E la parte offesa tutte le attività economiche della Riviera Romagnola.
 

Teosky_90

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28 Febbraio 2008
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Mi scoccia ripetermi all'infinito ma purtroppo sembra che cosi debba andare. Bene gli operatori hanno fatto e fanno la loro parte MA quando poi ti ritrovi un ente regionale che ti crea dal quasi nulla una struttura al solo e unico scopo di danneggiarti i risultati non possono essere positivi..al massimo devi cercare solo di rimanere vivo ed è quello che è successo. Adesso ripeto se la politica o qualcos'altro non si mette di mezzo, tutta la valenza economica del Fellini verrà fuori.
Per questo, ripeto ancora, in tribunale ci dovrebbe andare la Regione Emilia Romagna. E la parte offesa tutte le attività economiche della Riviera Romagnola.
Beh allora visto che si sostiene a gran voce questa teoria complottistica nei confronti della riviera e sei cosi sicuro di ciò che pensi porta tutto in tribunale e vediamo come va a finire ;)
 

fellini

Bannato
12 Novembre 2010
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Non è teoria è realtà. Non sono complotti è la descrizione di quello che è avvenuto. Io mi auguro che tutto vada per il meglio ma se questo non dovesse accadere e la Procura vorrà insistere dovranno per forza venire fuori gli assurdi sprechi della Regione Emilia Romagna che non solo non ha provveduto allo sviluppo delle strutture esistenti ma le ha attraverso la sua azione addirittura danneggiate creando un danno enorme all'economia, e dovrà risponderne davanti al popolo e in qualche modo anche davanti al Tribunale.
 

Teosky_90

Utente Registrato
28 Febbraio 2008
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“DATI NON VERI”: L’AEROPORTO PRECIPITA
Carte false, indagati i vertici di Aeradria

Messi a bilancio crediti inesistenti legati a “promesse” di amministratori pubblici La Procura: «No all’ammissione al concordato: commissariamento o fallimento»
di ANDREA ROSSINI

RIMINI. Nel tentativo di essere ammessi alla procedura di concordato avrebbero simulato crediti in tutto o in parte inesistenti. Il presidente Massimo Masini e gli altri membri del consiglio di amministrazione di Aeradria risultano indagati.
Ipotesi di reato è la violazione dell’articolo 236 della legge fallimentare, ma l’inchiesta del pm Gemma Gualdi (procuratore Paolo Giovagnoli) è destinata ad allargarsi, stando alle conclusioni della relazione del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza, ad altri profili di responsabilità (a partire dal falso in bilancio) e rischia in futuro di coinvolgere addirittura alcuni amministratori locali (abuso d’ufficio?). Proprio la presentazione da parte della società di dati economici non veritieri ha portato ieri la procura, chiamata per legge a fornire un parere non vincolante, a opporsi in udienza, davanti al Tribunale civile (presidente Rossella Talia) alla richiesta di concordato in continuità. E’ in questo contesto che sono emersi, appunto, pur nella salvaguardia del segreto istruttorio, i primi dettagli della complessa inchiesta. “Aeradria non può essere ammessa al concordato in continuità”, è la tesi della procura. L’unica alternativa al fallimento (visto lo stato di insolvenza), stando all’esposizione del pm Gualdi durata quasi quattro ore, è semmai il commissariamento della società da parte del governo, in quanto organismo di diritto pubblico (interpretazione tutt’altro che pacifica per la giurisprudenza). Il Tribunale ha dato tempo fino al 6 maggio, data della prossima udienza, per chiarire le perplessità e fugare i dubbi sollevati in aula. I conti non tornano. Troppe le “poste” aleatorie per credere nel piano industriale di salvezza e rilancio. Nel mirino dell’inchiesta penale sono finite, in particolare, le “promesse” di finanziamento dei principali enti pubblici soci di Aeradria, in alcuni casi mai trasformate in regolari delibere, servite soltanto a ottenere anticipazioni dalle banche, più sulla base delle garanzie politiche che contabili rappresentate da quelle dichiarazioni di impegno, altrimenti vuote. I rappresentati di Regione, Provincia e Comune che si sono impegnati lo hanno fatto personalmente? Può sembrare un paradosso, ma appare proprio così: alla società di revisione che aveva il compito di verificare le poste debitorie, gli enti chiamati in causa, in assenza delle relative delibere, avrebbero risposto infatti di non dovere un euro a Aeradria. Dichiarazioni messe nero su bianco, secondo quanto riferito ieri nel corso dell’udienza, che non lasciano dormire sonni tranquilli agli amministratori locali pronti a “stanziare” fondi mai deliberati. Sotto accusa sono in particolare i crediti verso i soci per prestazioni di co-marketing (“pieno per vuoto”), pratica diffusa negli aeroporti italiani, ma nella quale il Fellini (grazie ai soldi pubblici) si è distinta per aggressività. A bilancio sarebbero stati iscritti dei contributi, mai votati da nessuno: ce n’è traccia fin dal 2005, ma è negli anni 2009-2011 che la pratica, nell’interpretazione degli uomini del maggiore Marco Antonucci al quale la procura ha delegato le indagini, si fa diffusa al punto che nel correre ai ripari si è provveduto a svalutarli (almeno due milioni e mezzo di euro). Crediti inesistenti, ma enti pubblici comunque impegnati per tramite di chi li rappresenta nella società. La materia è complessa e se sul fronte civile sarà il Tribunale a decidere in piena autonomia, l’inchiesta rischia di sfiorare personaggi eccellenti. Chi si è assunto una responsabilità politica, magari a nome del territorio, in futuro potrebbe vedersene attribuire una contabile o penale. Il passivo di Aeradria da anni sfonda la soglia fisiologica, comune a tutti gli scali italiani. E anche sull’unico numero davvero positivo, quello dei passeggeri (“Un milione di persone o di seggiolini?” si domanda un investigatore), si addensa un’ombra: comprare sovracosto e vendere sottocosto, con la garanzia del pubblico e la conseguente “benevolenza” delle banche non si è dimostrata la strategia vincente, sebbene sia servita al Fellini per rientrare nel novero degli scali di interesse nazionale come trentunesimo e ultimo posto utile (un altro filone riguarda i rapporti con una società controllata). In caso di ammissione al concordato in continuità, il piano prevede di concentrarsi solo sui voli davvero redditizi (quelli per e dalla Russia, per esempio) con il dimezzamento dei passeggeri (veri). Tornando alla procedura civile, se anche il Tribunale superasse le obiezioni della procura (gli avvocati di Aeradria, ieri scuri in volto, sono già al lavoro), ci sarà da valutare il giudizio dei creditori sulla proposta di accordo su più anni che non permetterebbe loro neppure il recupero dell’Iva (15-19 per cento tra privilegiati e no). Stretti tra due fronti gli amministratori di Aeradria stavolta rischiano di rimanere a terra.

Fonte: http://www.corriereromagna.it/rimin...ta-carte-false-indagati-i-vertici-di-aeradria
 
Stato
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