Re: 737 Ukraine International Airlines si schianta dopo il decollo a IKA
Prendo il post di Cesare ma l'avviso è per tutti i naviganti: rimaniamo nell'alveo della sanità mentale e cerchiamo di produrre post intelligenti, per quanto possibile nelle capacità dei singoli, e attinenti al tema del thread.
Nel caso il thread degenerasse in un non-sense, come il post di cui sopra, il lucchetto arriva in un nanosecondo.
Primo e ultimo avviso.
DaV
Il post di Cesare, per quanto magari un po' "irrazionale" nella proposta, sottende però una questione di enorme importanza. Credo ormai ineludibile.
La questione è posta con prepotenza dalla statistica: il numero di incidenti e di vittime per causa di un abbattimento (da terra o da aria) è ormai elevato. Troppo elevato per standard di sicurezza accettabili dell'aviazione civile.
Ora vado sommariamente (possibile che abbia omesso qualcosa):
El Al 402
Libyan Arab Airlines 114
Korean Air Lines 007
Iran Air 655
Siberia Airlines 1812
DHL OO-DLL
Malaysia Airlines 17
Ukraine International Airlines 752
L'osservazione banale é: se volo in un teatro interessato da crisi militari, veri e propri conflitti armati o, peggio, scontri missilistici (ricordiamo che l'Iran aveva appena lanciato missili verso le basi Usa in Iraq) la probabilità (ossia il livello di rischio conseguente) che un missile (per le ragioni più disparate) colpisca un volo civile è più o meno alta della diversa situazione in cui si vola in un teatro politicamente stabile in assenza di conflitti armati?
La risposta è scontata. Ciò detto, occorrerebbe che l'incremento del rischio sia costantemente monitorato e valutato, al fine di stabilire se i corridoi aerei sono o meno costantemente sicuri (ossia il rischio sia accettabile, vale a dire vicino allo zero).
I fatti ci dicono, sempre molto semplicemente, che c'è qualcosa che non funziona. Certamente in relazione ai casi più recenti (UIA, Malaysia, DHL, Siberian, Iran Air).
Se quattro incidenti fatali e uno fortunosamente non fatale fossero stati causati dallo stesso fattore, l'aviazione non avrebbe già corretto apparati/procedure per evitare il ripetersi dell'evento?
Rispondiamo sinceramente a questa domanda, perché riguarda uno dei principi fondamentali su cui si basa l'aviazione civile (rammentato a conclusione, peraltro, di ogni puntata di Indagini ad alta quota).
Altra domanda: la cosa più semplice da fare non è correggere o chiudere rotte/corridoi per evitare di esporsi a tali rischi?
Prevengo l'osservazione più immediata: ma le aree di tensione/conflitto sono molte nel mondo. E quindi? Accettiamo il rischio a fronte di quale interesse? Economico? Mobilità di persone e cose? Benissimo, l'importante è che la cosa sia chiara e, possibilmente, informati gli operatori e i passeggeri.