Islanda, erutta vulcano: chiusura spazi aerei europei


rick@BCN

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Il tuo ragionamento non fa una piega se non fosse che le compagnie sono state OBBLIGATE a non volare per la chiusura dello spazio aereo da parte delle autorita'.
Quindi anche volendo volare, gli aerei sono rimasti a terra per non mettere a rischio la sicurezza del volo e dei passeggeri.
E credimi che nelle compagnie aeree la gente si fa il mazzo per dare il massimo e rendere profittevole la compagnia, ma quando queste cose succedono sono una mazzata che non ha niente a che vedere con il rischio dell'impresa.
Non sono d'accordo.

Qualunque azienda in qualunque settore e' soggetta alle leggi e alle regole del/dei paesi dove opera. E il fatto di operare in un determinato contesto implica indirettamente l'accettazione di tali regole, che fanno dunque parte del rischio d'impresa.
 

giova-

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18 Febbraio 2008
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Giovedì, tutto normale
Cancella solo Alitalia
Ryanair, voli regolari


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Tutto normale oggi a Caselle. Anzi, quasi tutto normale. Solo Alitalia (sì, proprio la compagnia che - secondo un certo Sabelli - aveva meglio di tutte le altre superato l'emergenza vulcano) cancella due voli, un Roma (AZ1418 delle 13) ed un Napoli (AZ1212 delle 13,40), a centro giornata. Tutto normale, appunto.
Quanto a Ryanair (dopo un po' di confusione) terrà fede a tutto l'operativo odierno: il primo volo FR del dopo nube (il Londra Stansted) sta già volando, mentre scrivo, verso Caselle. Con venti minuti di anticipo....

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/t...blog=91&ID_articolo=1377&ID_sezione=&sezione=
 

alby_85

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24 Novembre 2008
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Non sono d'accordo.

Qualunque azienda in qualunque settore e' soggetta alle leggi e alle regole del/dei paesi dove opera. E il fatto di operare in un determinato contesto implica indirettamente l'accettazione di tali regole, che fanno dunque parte del rischio d'impresa.
Concordo in pieno. E non credo che avrei saputo esprimermi meglio. E poi mica è stato un capriccio far chiudere gli spazi aerei. Anche questo fa parte del 'gioco' chiamato fare impresa.
 

i-givo

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15 Aprile 2008
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LIMF
Il tuo ragionamento non fa una piega se non fosse che le compagnie sono state OBBLIGATE a non volare per la chiusura dello spazio aereo da parte delle autorita'.
Quindi anche volendo volare, gli aerei sono rimasti a terra per non mettere a rischio la sicurezza del volo e dei passeggeri.
E credimi che nelle compagnie aeree la gente si fa il mazzo per dare il massimo e rendere profittevole la compagnia, ma quando queste cose succedono sono una mazzata che non ha niente a che vedere con il rischio dell'impresa.
Seguo anche io il ragionamento di Rick@BCN: è appunto rischio d'impresa anche questo episodio.
Altrimenti si attiverebbe una catena infinita di risarcimenti e indennizzi.
Non mi hanno fatto volare e mi rimborsano il volo, ma ho perso la possibilità di fare un contratto milionario: che fanno? mi indennizzano? no di certo! E ci mancherebbe!
Gli aerei sono rimasti a terra sì per una disposizione delle autorità (di governo dei voli) ma anche perchè (mettiamola pure in termini crudi e diretti) avrebbero messo a rischio l'aereo stesso (e relativi costi, non credo coperti da assicurazioni), i piloti stessi (affronteresti una discesa in auto sapendo che i freni sono instabili?), nonchè i passeggeri. E sempre in un'ottica puramente utilitaristica la morte di 2/300 passeggeri avvenuta in tali modalità potrebbe aver poi decretato la fine commerciale della compagnia per mille motivi.
Tutto questo sempre considerando che "in quel momento" il pericolo era dichiarato come esistente.
Su questo non ci piove.
Ciò che mi pare sia mancata è stata la verifica immediata e concreta della sussistenza reale del pericolo.
Ma questo appartiene al "senno di poi".
Il castello del pericolo è cominciato a crollare quando qualcuno ha metaforicamente messo il naso fuori dalla finestra e si è accorto che il cielo era lindo, terso, blu e non c'era in aria neppure la cenere della sigaretta di quello del piano di sopra...accanito fumatore.
 

lo spaziale

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Non sono d'accordo.

Qualunque azienda in qualunque settore e' soggetta alle leggi e alle regole del/dei paesi dove opera. E il fatto di operare in un determinato contesto implica indirettamente l'accettazione di tali regole, che fanno dunque parte del rischio d'impresa.
Vogliamo parlare dell'A400? :D
 

simof75

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Svezia e norvegia richiudono lo spazio aereo

Traffico ancora limitato sugli aeroporti del Nord Europa

22/04/2010
L'Aviazione civile svedese ha chiuso, sino a nuovo avviso, otto aeroporti tra cui Goteborg e Malmö. Rimangono, invece, operativi i tre scali dell'area di Stoccolma: Skavsta, Bromma e Arlanda. Anche l'ente statale che controlla il traffico aereo e gli aeroporti norvegesi ha chiuso di nuovo lo spazio aereo in una zona della parte occidentale del Paese, con sei aeroporti; sospesi anche i collegamenti aerei con le piattaforme petrolifere offshore nel Mare del Nord. L'ente statale che controlla la navigazione aerea in Danimarca ha, invece, ristabilito stamane l'apertura totale, prima della comparsa di nuove concentrazioni di cenere nell'atmosfera: sarà permesso volare nello spazio aereo danese con basse concentrazioni di cenere. Dal canto suo, Finavia ha annunciato che manterrà chiuso lo spazio aereo sulla metà Sud della Finlandia, interessando i due principali scali del Paese, compreso Helsinki-Vantaa. La misura ha costretto la compagnia aerea Finnair a cancellare tutti i voli nazionali ed europei previsti per oggi fino alle 14 di oggi. Rimane aperto invece lo spazio aereo nella zona settentrionale.
 

giova-

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18 Febbraio 2008
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Ore 11.38 Problemi ad aereo britannico causati dalla cenere Un aereo della compagnia britannica Thomas Cook, che andava da Manchester a Corfù in Grecia per raccogliere turisti rimasti bloccati dall'eruzione islandese e dal blocco dei voli, è stato riportato a terra la notte scorsa dopo che il comandante ha detto di aver sentito odore di cenere e riscontrato problemi al motore. Lo scrive il sito del tabloid Sun, smentito però dalla Thomas Cook, per la quale il volo è stato interrotto per precauzione «a causa di un piccolo problema al sistema dell'aria condizionata», e non per noie legate alle ceneri. Il comandante del Boeing 757 ha parlato di «odore intenso» di cenere, e pochi secondi dopo, secondo quanto scrive il Sun che ha avuto accesso alle trascrizioni delle comunicazioni con il controllo aereo, ha detto: «Abbiamo perso uno degli scarichi del motore, forse a causa di una valvola bloccata. Sono praticamente certo si tratti di cenere vulcanica». L'aereo, che aveva a bordo solo l'equipaggio è tornato senza problemi a Manchester. Secondo le trascrizioni, però, alla domanda della torre di controllo, «Stai chiedendo un'emergenza?», il pilota ha risposto «Negativo».


http://www.leggo.it/articolo.php?id=57841&sez=MONDO
 

Tiennetti

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Venessia
www.david.aero
Sentito poco fa sulla BBC
Si lamenta che debba rimborsare per hotel & Co molto di piú di quanto il cliente abbia pagato di biglietto

Fai una politica di prezzi aggressiva e rischiosa? Te la giochi e in questo caso paghi!
Gli altri faranno pagare di piú i biglietti, ma in quel "piú" ci mettono anche i soldi per queste evenienze
 

Tiennetti

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Venessia
www.david.aero
oddio,in questi ultimi mesi sono prezzi alla "Easyjet",le offerte di una volta sono molto rare
E' uguale... tu vendi un servizio e devi "prenderti cura" dei tuoi passeggeri in casi come questi
Mi sembra che le altre compagnie non si stanno lamentando... se la legge europea é assurda mi dispiace, ma bisognava dirlo prima, non adesso quando devi metterti la mano nel portafogli....
 

demak62

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17 Marzo 2009
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Assurdo che EZY si stia attivando a volare mentre FR da sempre tutto cancellato sia in Italia che a STN............!!!!!!!!!!!
Secondo me FR ci ha guadagnato alla grande da questa situazione!
Occhio lungo e furbo quello di voler cancellare tutti i voli per qualche giorno. Ha dato giorni di "ferie" al personale, ha risparmiato su carburante e royaltes varie, non rimborsa nessuna spesa sostenuta dai suoi passeggeri ma soltanto il prezzo del biglietto (salvo accettazione di riprotezione), ma immagino che abbia dovuto potenziare le linee telefoniche per star dietro a tutte le chiamate... :astonished: :astonished: :astonished:
Quanto viene a minuto? :D :D :D
(Non trovo lo smile con gli occhi a forma di dollaro)
 

Cesare.Caldi

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14 Novembre 2005
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1,440
N/D
Negli ultimi mesi i prezzi delle major sui voli europei sono paragonabili se non migliori di quelli delle low cost se li consideriamo a parità di servizio di bordo (bagagli imbarcati, posti assegnati, ecc)
 

deepout83

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8 Gennaio 2008
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Caos nube, calcoli sbagliati nei pc

Ecco le ragioni del tilt aereo

Compagnie aeree e tour operator furiosi: «Persi 1,7 miliardi di euro». Bruxelles: con un controllore unico


i disagi sarebbero durati poche ore

MARCO ZATTERIN

CORRISPONDENTE DA BRUXELLES

E’ stata una Torre di Babele, costruita oltretutto con strumenti che nessuno aveva mai verificato sino in fondo. «Quando giovedì s’è trattato di affrontare la minaccia della nube islandese le autorità nazionali europee hanno dato interpretazioni diverse a segnali diversi, per poi arrivare a risposte diverse», sintetizza la portavoce del commissario Ue ai Trasporti Siim Kallas. La colpa è del coordinamento continentale che esiste solo sulla carta, del cielo europeo suddiviso in tante parti quanti gli Stati in cui si specchia, e del numero equivalente di sceriffi dell’aria, ventisette. Non hanno saputo essere una squadra e non avevano le giuste informazioni. «Se ci fosse stato il controllore centralizzato a cui lavoriamo da anni - giurano a Bruxelles - il problema si sarebbe risolto nel giro di poche ore». Le compagnie aeree sono furibonde e con loro i tour operator; sostengono che tutto si poteva fare meglio e più in fretta. «Abbiamo fatto dei voli di prova - ha attaccato il portavoce della Lufthansa, Klaus Walther -. Siamo andati a 24 mila piedi e poi più in basso, a 8 mila. Non abbiamo trovato neanche un graffio sulle carlinghe e nemmeno nei motori». I piloti sono più cauti, ma cambia poco. L’Associazione internazionale del trasporto aereo stima che la crisi le sia costata 1,26 miliardi di euro in sei giorni. Il presidente Giovanni Bisignani, che oggi sarà in visita alla Commissione Ue, ha parlato di «act of god», causa di forza maggiore, per cui la categoria non intende rimborsare hotel, pasti e telefonate a chi è rimasto bloccato a terra. A Bruxelles non sono convinti. E i consumatori sono pronti a fare la guerra.

Il coordinamento fallito: l'Europa si è svegliata con 5 giorni di ritardo
Hanno ragione le compagnie aeree, era teoricamente possibile fare di più e meglio. In pratica, però, hanno torto, visto che ognuno ha fatto ciò che le regole consentivano. La decisione di chiudere o meno lo spazio aereo è responsabilità puramente nazionale. Gli orientamenti vengono definiti dalle singole autorità (per esempio l’Enac in Italia) e attuati da Eurocontrol, agenzia bruxellese indipendente, che ha il compito di raccogliere le informazioni dagli stati, coordinarle e tracciare i piani di volo sui percorsi disponibili. La nuvola nera proveniente dall’Islanda ha fatto tiltare il sistema. I comportamenti sono stati disomogenei, scomposti e lenti. «Un patchwork di strategie che ha peggiorato uno scenario già negativo», spiegano alla Commissione Ue. Solo lunedì i governi nazionali si son resi conto che bisognava cambiare. È stato allora che i ministri dell’Industria dell’Unione Europea hanno riscritto le regole, diviso lo spazio aereo continentale in tre zone, in base al pericolo, e riaperto i cieli ovunque era possibile, in base a parametri molto più pragmatici.

Numeri senza conseguenze: il no al decollo affidato a un modello matematico
La responsabilità globale di accertare le conseguenze di un’eruzione è affidata a nove Vaac, i centri per la consulenza sulle ceneri vulcaniche. L’Islanda ricade sotto quello di Londra che, come da regolamento, da giovedì ha cominciato elaborare una fotografia della situazione sulla base del modello matematico di dispersione «Name», sviluppato dopo l’incidente alla centrale nucleare di Chernobyl, con la conseguente nube radioattiva che terrorizzò l’Europa per settimane nel 1986. «Name» è un software che unisce fattori come l’intensità dei fumi, le osservazioni satellitari, il meteo. Poi disegna una mappa. La quale, però, non è pienamente attendibile per due motivi: esistono ceneri trasparenti non visibili dallo spazio, dunque la misura e lo spessore sono dubbi; non si sa a che punto esse diventano pericolose per i motori. Tutto è nelle mani di un computer. «Decisioni non verificate empiricamente», ha protestato la Lufthansa. I cui voli di prova, dicono a Francoforte, non hanno riscontrato anomalie. Come non hanno riscontrato anomalie i voli cargo effettuati dalla compagnia olandese Klm nei giorni di massimo allarme.

Come si è sbloccata la crisi: marcia indietro di fronte alle pressioni aziendali
Nel fine settimana i governi hanno capito che bisognava cambiare strategia. Ha fatto gioco la combinazione fra le pesantissime pressioni delle compagnie aeree (con le voci che si rincorrevano di rischi di fallimenti imminenti), l’esigenza di rimettere in moto il sistema dei trasporti per riportare decine di migliaia di persone a destinazione, e la consapevolezza di aver creato un caos per giusta precauzione, piuttosto che sulla base di dati scientifici attendibili. Lunedì i ministri dell’Industria hanno stabilito le tre zone per decreto, senza che la mappa del Vaac di Londra fosse cambiata. Se domenica non si volava e martedì sì, vuol dire che in una delle due occasioni non si era fatta la scelta giusta. «La sicurezza è prima di tutto - ha assicurato il commissario europeo ai Trasporti, il finlandese Siim Kallas -, ma non potevamo restare fermi ad aspettare che la nuvola si spostasse». I voli test e il «mea culpa» di tecnici e scienziati hanno convinto ad accendere il semaforo verde per una parte dei 28 mila voli decolli quotidiani continentali. Ieri ne sono stati effettuati circa 22 mila, oltre l’ottanta per cento, oggi si dovrebbe tornare alla quasi normalità.

Le ipotesi per il futuro: arriva il "Cielo unico", regole uguali per tutti
La parola d’ordine è «più coordinamento e criteri scientifici certi», con l’aggiunta di un «in fretta», nel caso avesse ragione il presidente islandese che prevede una seconda e più drammatica eruzione vulcanica. Per questo si terrà presto una riunione dei ministri dell’Industria dell’Unione europea. Il primo scopo è accelerare il pacchetto di norme comunitarie detto «Cielo unico», che dovrà entrare in vigore col 2012 e portare gestione unica e integrata dello spazio aereo europeo: un pacchetto che aveva come scopi soprattutto la liberalizzazione e una maggiore integrazione del mercato unico, ma che ora viene visto come indispensabile anche dal punto di visto della regolazione. «Un’altra lezione da trarre è sulla soglia di pericolosità delle ceneri vulcaniche», spiega la Commissione. Serve un’analisi che permetta di stabilire quando è il momento, e dove, per proclamare le emergenze e chiudere i cieli, e quale sia la concentrazione di polveri potenzialmente micidiale. L’obiettivo è chiaro. Vanno costruiti gli strumenti per definire un tipo di nuvola che, a seconda dei punti di vista, è piccola o grande, esiste o non esiste.


http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201004articoli/54311girata.asp
 
Ore 16.40 Marocco, voli gratis per i turisti bloccati Da domani sino al 27 aprile la compagnia di bandiera marocchina Royal Air Maroc (Ram) garantirà gratuitamente il rimpatrio dei turisti bloccati in diverse città del Marocco a causa del blocco degli aeroporti europei dovuto alle ceneri del vulcano islandese. Lo ha reso noto oggi la Ram citata dall'agenzia di stampa Map. La decisione è stata presa ieri al termine di una riunione tra la Royal Air Maroc, la Federazione del Turismo, quella dell'industria alberghiera e i rappresentanti delle agenzia di viaggio. «Viste le circostante eccezionali, la Ram ha accettato la richiesta formulata da molte parti e assicurerà il rimpatrio gratuito dei turisti bloccati» ha annunciato la compagnia. L'offerta è valida anche per i non clienti della Ram. I rappresentanti dell'industria turistica hanno «salutato l'iniziativa» sottolineando che ciò fa parte «dell'ospitalità del Marocco e del senso di responsabilità che abbiamo verso le persone che hanno scelto il nostro paese».

sono sconvolto ..un appplauso!!!