Islanda, erutta vulcano: chiusura spazi aerei europei


Fabiazzo

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17 Febbraio 2007
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Roma.
Domanda burocratica: se uno si trova in zona transiti per passare da un volo all'altro, in un Paese del quale non ha il visto ( correggetemi se sbaglio, ma mi pare che si possa, in generale, transitare senza visto purché si rimanga in area extradoganale ), che so, fai KTM-DEL-FCO, ma a DEL non ti fanno partire causa nube.

Cosa fai, visto che non puoi entrare ad esempio in India senza visto ? Rimani una settimana in zona transiti ? Ti fai arrestare e, dopo il processo, ti espellono dal Paese ( e nemmeno paghi il biglietto :) ) ? Cerchi di chiamare l'ambasciata ?

In alcuni aeroporti il visto si fa alla dogana, ma in altri ?

Grazie per le risposte.
 

giova-

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18 Febbraio 2008
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Domanda burocratica: se uno si trova in zona transiti per passare da un volo all'altro, in un Paese del quale non ha il visto ( correggetemi se sbaglio, ma mi pare che si possa, in generale, transitare senza visto purché si rimanga in area extradoganale ), che so, fai KTM-DEL-FCO, ma a DEL non ti fanno partire causa nube.

Cosa fai, visto che non puoi entrare ad esempio in India senza visto ? Rimani una settimana in zona transiti ? Ti fai arrestare e, dopo il processo, ti espellono dal Paese ( e nemmeno paghi il biglietto :) ) ? Cerchi di chiamare l'ambasciata ?

In alcuni aeroporti il visto si fa alla dogana, ma in altri ?

Grazie per le risposte.

http://it.wikipedia.org/wiki/The_Terminal
 

billypaul

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Domanda burocratica: se uno si trova in zona transiti per passare da un volo all'altro, in un Paese del quale non ha il visto ( correggetemi se sbaglio, ma mi pare che si possa, in generale, transitare senza visto purché si rimanga in area extradoganale ), che so, fai KTM-DEL-FCO, ma a DEL non ti fanno partire causa nube.

Cosa fai, visto che non puoi entrare ad esempio in India senza visto ? Rimani una settimana in zona transiti ? Ti fai arrestare e, dopo il processo, ti espellono dal Paese ( e nemmeno paghi il biglietto :) ) ? Cerchi di chiamare l'ambasciata ?

In alcuni aeroporti il visto si fa alla dogana, ma in altri ?

Grazie per le risposte.
In questi casi di forza maggiore di solito la Polizia locale ti concede un visto provvisorio speciale o lo proroga (se scaduto nel mentre ti trovavi bloccato in aeroporto) di qualche giorno/settimana.
 

belumosi

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25 Aprile 2010 - 6:50 am

Nube vulcanica: una reazione sbagliata alla gestione sbagliata della crisi
di Antonio Bordoni

Quanto sta avvenendo in Europa a seguito della nube vulcanica non è affatto edificante. Con troppa facilità si stanno confondendo le carte in tavola contribuendo a rendere difficile la comprensione degli avvenimenti. Abbiamo letto titoli nei quali una compagnia aerea annunciava che i suoi jet volano lo stesso; che qualcuno vuol far causa a Eurocontrol; che il blocco sarebbe stato fatto per favorire Germania e Inghilterra; che in Italia non sarebbe successo in quanto abbiamo l’esperienza dell’Etna; che la colpa sarebbe di matematici e computer … Il tutto condito dal balletto dei miliardi andati in fumo. Mentre andava in scena questa passerella di incredibili notizie, a Olbia un aereo proveniente da Colonia si fermava a terra per sospetta presenza di cenere nei motori.
Il punto da cui partire per una obiettiva disamina della vicenda è il dato di fatto che le ceneri vulcaniche rappresentano un concreto pericolo per i velivoli di linea, un pericolo che i radar di bordo non sono in grado di individuare. Ciò significa che il velivolo deve evitare di entrare nella nube, e per farlo l’equipaggio deve ricevere informazioni precise sulla rotta da seguire. A scanso di equivoci precisiamo che vi sono radar meteorologici che lavorano sulla banda C in grado di individuare e monitorare il movimento delle polveri vulcaniche, ma questi sono apparati esclusivamente terrestri.
Durante gli incontri tenutisi a Parigi nel settembre 2008 del gruppo International Airways Volcano Watch Operations Group (IAVWOPSG) dell’ICAO, l’Islanda aveva presentato una richiesta per l’installazione di un nuovo radar meteorologico da situarsi nella parte orientale dell’isola per una migliore copertura e monitoraggio del diffondersi delle ceneri in caso di eruzione. Siamo in attesa di una risposta dall’Icelandic Meteorological Office (IMO), per sapere se tale richiesta abbia avuto esito positivo o meno.
Di fronte ad una situazione nella quale nessuno può mettere in dubbio che gli aeroplani sono "scoperti" dal punto di vista della "safety", minimizzare o addirittura ridicolizzare il pericolo è davvero poco responsabile.
Nel febbraio 2000 un DC-8 della NASA equipaggiato con sofisticate apparecchiature scientifiche decollò da una base Usa per un studiare il famoso buco dell’ozono. Poco prima di decollare l’equipaggio venne informato che il giorno prima vi era stata una eruzione del vulcano Hekla in Islanda e programmò una rotta che lo avrebbe portato più a nord, a una distanza di 200 miglia nautiche dalla prevista nube vulcanica. Giunto nei pressi della sua destinazione, a Kiruna in Svezia, l’equipaggio - solo grazie alle strumentazioni scientifiche installate a bordo - potè constatare che l’aereo stava entrando nella nube di cenere. Nulla di anormale accadde nella conduzione del volo, tutto si svolse regolarmente e anche i valori indicati dall’avionica di bordo rientravano nella norma. Complessivamente il DC-8 volò all’interno della nube per sette minuti, ossia 50 miglia nautiche. Atterrato a Kiruna l’aereo fu ispezionato visivamente e non venne registrato alcun danno. Il 15 marzo il velivolo fece ritorno alla sua base operativa di Edwards dove i quattro motori vennero smontati e sottoposti a controlli più severi. Si scoprirono così i danni da erosione subiti, per la cui riparazione fu necessario spendere 3,2 milioni di dollari. (Per chi volesse approfondire questo evento rimandiamo all’articolo "Even minor volcanic ash encounters can cause major damage to aircraft " (ICAO Journal, numero 2/2002).
Da quanto sopra appare evidente come il grado di danno che la cenere vulcanica può produrre varia dall’evento estremo dello spegnimento dei motori in volo, alla scoperta a posteriori di danni meno apparenti ma ben concreti.
Il 22 aprile, dopo la ripresa dei voli, la European Aviation Safety Agency (EASA) ha provveduto a emettere il bollettino informativo SIB 2010-17 diretto a tutti gli operatori di elicotteri e aerei a turbina contenente due specifiche raccomandazioni. La prima, di effettuare ispezioni giornaliere su determinate parti e componentistica dei velivoli, dal cui esito potrebbero scaturire ulteriori interventi, e la seconda di notificare immediatamente agli enti competenti ogni evento o circostanza particolare che dovesse risultare a seguito di riscontri di cenere vulcanica. Ma la parte più eloquente
Eloquente la seguente frase che accompagna il bollettino: «Non vi è al momento alcuna specifica di certificazione per la cenere vulcanica e l’Agenzia sta collaborando con l’ICAO per stabilire nuovi standard». E questa ammissione ci introduce nella seguente nostra considerazione.
Il problema della cattiva gestione della crisi che ha accompagnato l’eruzione del vulcano islandese è un dato innegabile. Questa discutibile conduzione, come abbiamo spiegato, deriva dal fatto che l’aviazione - pur avendo predisposto piani normativi per il monitoraggio degli eventi di eruzione vulcanica, pur avendo suddiviso il mondo in specifiche aree di competenza, pur avendo stabilito diversi gradi di allerta - all’atto pratico non ha ancora definito il particolare più importante, ossia come valutare la concentrazione di cenere e come stabilire gli indici dei valori, superati i quali, il servizio deve venir sospeso.
Stando così le cose non ci si può stupire se ogni Stato ha dovuto far da se basandosi su quanto facevano gli altri, e tenendo conto dei suggerimenti che venivano da Eurocontrol circa il movimento meteorologico della nube stessa. In merito riteniamo che la lezione sia senz’altro servita e gli organismi internazionali responsabili adotteranno misure correttive; il particolare importante che nessuno dovrebbe però dimenticare è che la discutibile conduzione dell’emergenza non deve diventare una scusa per giustificare l’eccessiva faciloneria nel decidere la ripresa dei voli. Per favore teniamo ben distinti i due aspetti.

http://www.dedalonews.it/it/index.php/04/2010/22915/
 

i-givo

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25 Aprile 2010 - 6:50 am

Nube vulcanica: una reazione sbagliata alla gestione sbagliata della crisi
di Antonio Bordoni

http://www.dedalonews.it/it/index.php/04/2010/22915/
Piuttosto lucido e pragmatico.
Credo che nessuno dei faciloni abbia messo in dubbio la necessità di garantire sicurezza, anche gli spacconi.
Resta però il fatto che enti autorevoli si sono mossi con una certa faciloneria in senso opposto. "Chiudiamo e così sia".

Un po' come si fa quando si parla in italiano ad uno straniero. Molti, vedendo che non capisce, alzano il tono della voce ("che sia solo sordo"?)

La decisione della chiusura è stata ineccepibile nell'immediatezza.
Meno quando si procrastina nel tempo.
L'11/9 provocò una reazione simile (per quanto circoscritta ad una serie di collegamenti da e per una zona geografica ben precisa e tutto sommato non globale) ma durò di meno se non erro.
In quei giorni critici a metà aprile qualcunò ricordò, tra il serio e il faceto, che quel vulcano nel passato ebbe un'eruzione che durò un tempo lunghissimo (decenni, ma fossero stati anche 6 mesi....in quelle condizioni).
Ipotesi da far rabbrividire per i suoi risvolti del trasporto aereo planetario!
Roba da far andare a ruba "Il giro del mondo in 80"giorni" per trarre ispirazione e trovare il modo di tornare a casa.
Ci sono stati giorni di assoluta incertezza, di accettazione di una fatalità ineluttabile (cieli bloccati, stiamo fermi dove siamo), e sono mancate le azioni o gli interventi di chi è preposto a governare.
Le compagnie, per motivi sicuramente di interesse economico, hanno capito che dopo l'ordine iniziale, nessuno sembrava muoversi, se non per annunciare i bollettini sulla posizione presente e futura della nube.
Scalpitando hanno iniziato a forzare il blocco, in modo cauto.
Solo allora i governi hanno iniziato a rendersi conto che "forse" avrebbero dovuto affrontare l'argomento non solo in modo tecnico (demandato agli enti) ma anche in modo politico (che facciamo ora?):
Solo allora, per un effetto domino, tutti gli altri hanno iniziato a porre ad alta voce le domande che erano nella testa di tutti: ma dobbiamo restare congelati nei trasporti aerei sino a che ci sarà un pennacchio di fumo in Islanda?Tutto sommato, il blocco di 5-6 giorni è durato poco. Ma quanto basta per creare effetti e conseguenze davastanti!
 

I-TATO

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aumentata nelle ultime ore l'attività vulcanica

E' aumentata nelle ultime ore l'attività vulcanica e sismica del Eyjafjallajokull
come si vede dal grafico che riporto


dalla webcam


e questa è la previsione espansioni polveri


Visto che nelle prossime ore verrà interessato lo spazio aereo Inglese ci potranno essere ripercussioni sui voli ? Chi dovrà prendere la decisione di un eventuale blocco?
 

teo1986

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Speriamo che nn si facciano prendere dalla psicosi e chiudano tutto lo spazio aereo europeo anche questa volta...
 

i-givo

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LIMF
Non sarebbe il caso di aprire un 3d nuovo?
Il rischio di vedere questo 3d così in alto è che tutto sia ricominciato e gli spazi aerei siano di nuovo chiusi.