Islanda, erutta vulcano: chiusura spazi aerei europei


giova-

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18 Febbraio 2008
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Beh, sarà incredibilmente banale, ma non è stupendo riprendere a vedere le scie degli aerei in cielo? Finalmente!
concordo,è tutto il pomeriggio che vedo aerei in direzione nord sud e viceversa qui in sardegna,e stando a flightradar sono la maggior parte dalla Tunisia
 

djlimo

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27 Ottobre 2008
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Domani dovrei avere, se nn lo ricancellano, il volo da Poznan a Bergamo con la wizz...Penso riuscirò a partire, ma....
Qualcuno ha notizie pessimistiche per "rasserenarmi"? Oggi da Bergamo hanno cancellato i voli da e per Warsaw e Katowice, ma forse perchè erano presto la mattina...
Qualcuno che ha voli simili?Qualche dritta?
 

giova-

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18 Febbraio 2008
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Ryanair: no rimborsi ai passeggeri per spese albergo e ristoranti



LONDRA (21 aprile) - Il capo di Ryanair, Michael ÒLeary, ha detto oggi che la compagnia aerea low-cost non rimborserà ai viaggiatori le spese extra affrontate per pagare alberghi e ristoranti durante i giorni di stop ai voli imposti dai vari governi europei in seguito alla crisi scatenata dall'eruzione del vulcano islandese.

Ryanair, ha precisato l'ad, rimborserà solamente il prezzo originale del biglietto, infrangendo così le regole stabilite in materia dall'Unione Europea. «Non c'è nessuna legge specifica - ha dichiarato ÒLeary - che possa obbligare una compagnia aerea che offre un biglietto a 30 euro a rimborsare ai passeggeri migliaia di euro spesi in albergo. È assurdo». Il capo di Ryanair, che ha incontrato oggi le autorità competenti irlandesi a Dublino, ha detto a chiare lettere alla Commissione per la regolamentazione del traffico aereo che è pronto ad andare in tribunale per affrontare la questione.

http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=28576&sez=HOME_NELMONDO&npl=&desc_sez=
 

DavidFLR

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13 Novembre 2006
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Firenze, Toscana.
Ryanair: no rimborsi ai passeggeri per spese albergo e ristoranti



LONDRA (21 aprile) - Il capo di Ryanair, Michael ÒLeary, ha detto oggi che la compagnia aerea low-cost non rimborserà ai viaggiatori le spese extra affrontate per pagare alberghi e ristoranti durante i giorni di stop ai voli imposti dai vari governi europei in seguito alla crisi scatenata dall'eruzione del vulcano islandese.

Ryanair, ha precisato l'ad, rimborserà solamente il prezzo originale del biglietto, infrangendo così le regole stabilite in materia dall'Unione Europea. «Non c'è nessuna legge specifica - ha dichiarato ÒLeary - che possa obbligare una compagnia aerea che offre un biglietto a 30 euro a rimborsare ai passeggeri migliaia di euro spesi in albergo. È assurdo». Il capo di Ryanair, che ha incontrato oggi le autorità competenti irlandesi a Dublino, ha detto a chiare lettere alla Commissione per la regolamentazione del traffico aereo che è pronto ad andare in tribunale per affrontare la questione.

come mai nn sono sorpreso?:D
 

indaco1

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30 Settembre 2007
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Beh, sarà incredibilmente banale, ma non è stupendo riprendere a vedere le scie degli aerei in cielo? Finalmente!
Ho avuto lo stesso pensiero, stasera.

C'era un bellissimo tramonto, le montagne all'orizzonte e sopra la testa un arabesco di scie di condensazione rosa.

Splendido.
 

billypaul

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Ryanair: no rimborsi ai passeggeri per spese albergo e ristoranti



LONDRA (21 aprile) - Il capo di Ryanair, Michael ÒLeary, ha detto oggi che la compagnia aerea low-cost non rimborserà ai viaggiatori le spese extra affrontate per pagare alberghi e ristoranti durante i giorni di stop ai voli imposti dai vari governi europei in seguito alla crisi scatenata dall'eruzione del vulcano islandese.

Ryanair, ha precisato l'ad, rimborserà solamente il prezzo originale del biglietto, infrangendo così le regole stabilite in materia dall'Unione Europea. «Non c'è nessuna legge specifica - ha dichiarato ÒLeary - che possa obbligare una compagnia aerea che offre un biglietto a 30 euro a rimborsare ai passeggeri migliaia di euro spesi in albergo. È assurdo». Il capo di Ryanair, che ha incontrato oggi le autorità competenti irlandesi a Dublino, ha detto a chiare lettere alla Commissione per la regolamentazione del traffico aereo che è pronto ad andare in tribunale per affrontare la questione.

http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=28576&sez=HOME_NELMONDO&npl=&desc_sez=

Non è giusto perchè va contro la reg.261, però effettivamente ha ragione. Spero che la UE si esprima al più presto anche su questo argomento.
 

giova-

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18 Febbraio 2008
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Non è giusto perchè va contro la reg.261, però effettivamente ha ragione. Spero che la UE si esprima al più presto anche su questo argomento.
in effetti è delicata la questione,un conto chi giustamente ha dovuto fronteggiare spese normali,ma malignamente mi vien da pensare che qualcuno abbia fatto la cresta mangiando nei ristoranti più chic e alloggiando in 5 stelle "tanto poi presento la fattura a Ryanair..."
 

bourne

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6 Gennaio 2008
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Leno (BS)
Però, al di la di tutto, trovo assurdo che le compagnie debbano sorbirsi i costi degli alberghi e dei ristoranti dei passeggeri stranded nel periodo di chiusura dei cieli, per responsabilità assolutamente non loro.
Allo stesso modo trovo inconcepibile la sola idea di rimborsi pubblici alle stesse compagnie. Mi hanno sempre insegnato che essere imprenditori significa assumersi il rischio aziendale e questi fatti appartengono al rischio d'azienda. Come sempre, si finirà a privatizzare gli utili e comunizzare le perdite, il che è ignobile.
 

lo spaziale

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5 Giugno 2006
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In ogni caso anche le compagnie tradizionali hanno dovuto spendere migliaia di € per un biglietto di magari 200-300€.
Poi magari interverranno gli aiuti di stato che non saranno dati a Ryanair o Easyjet, però in linea di massima la legge è uguale x tutti!
Tutt'al più potevano offrire l'ostello anzichè l'hotel 4 stelle :D
 

indaco1

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30 Settembre 2007
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.
Del resto se FR non paga nulla e le altre compagnie si, sarebbe distorsivo in senso inverso.

Butto li: bisognerebbe mettere un limite proporzionale al prezzo del biglietto per le altre spese.

Ad esempio, rimborso di altre spese fino al prezzo del biglietto per cause di forza maggiore... magari alzare il limite per cause imputabili alla compagnia (per penalizzare le soppressioni tattiche..)

In questo modo il costo sarebbe proporzionalmente simile ed equo per tutti i tipi di compagnia e tariffa.
 

belumosi

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10 Dicembre 2007
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UK’S INDEPENDENT AVIATION REGULATOR ISSUES GUIDANCE TO OPEN AIRSPACE WITH SAFETY RESTRICTIONS

The Civil Aviation Authority (CAA), the UK’s independent specialist regulator with oversight of aviation safety, today issues new guidance on the use of airspace. This is issued in conjunction with the Irish Aviation Authority (IAA) and covers the Anglo Irish Functional Airspace Block (FAB).

The new guidance allows a phased reintroduction from 2200 tonight of much of the airspace which is currently closed due to the volcanic ash plume over the UK. There will continue to be some ‘no fly zones’ where concentrations of ash are at levels unsafe for flights to take place, but very much smaller than the present restrictions. Furthermore, the Met Office advise that the ‘no fly zones’ do not currently cover the UK.

“Making sure that air travellers can fly safely is the CAA’s overriding priority.

“The CAA has drawn together many of the world’s top aviation engineers and experts to find a way to tackle this immense challenge, unknown in the UK and Europe in living memory. Current international procedures recommend avoiding volcano ash at all times. In this case owing to the magnitude of the ash cloud, its position over Europe and the static weather conditions most of the EU airspace had to close and aircraft could not be physically routed around the problem area as there was no space to do so. We had to ensure, in a situation without precedent, that decisions made were based on a thorough gathering of data and analysis by experts. This evidence based approach helped to validate a new standard that is now being adopted across Europe.

“The major barrier to resuming flight has been understanding tolerance levels of aircraft to ash. Manufacturers have now agreed increased tolerance levels in low ash density areas.”

Our way forward is based on international data and evidence from previous volcanic ash incidents, new data collected from test flights and additional analysis from manufacturers over the past few days. It is a conservative model allowing a significant buffer on top of the level the experts feel may pose a risk.

In addition, the CAA’s Revised Airspace Guidance requires airlines to:
· conduct their own risk assessment and develop operational procedures to address any remaining risks;
· put in place an intensive maintenance ash damage inspection before and after each flight; and
· report any ash related incidents to a reporting scheme run by the CAA.

The CAA will also continue to monitor the situation with tests both in the air and on the ground.

NOTES TO EDITORS:
1. The CAA’s Revised Airspace Guidance will be based on new engine ash tolerance levels and will apply to low ash density areas identified by the Met Office. This information will be circulated on a six hourly basis. Airspace where eash levels exceed this new limit will be no fly zones.

2. The CAA is the UK's specialist aviation regulator. Its activities include: making sure that the aviation industry meets the highest technical and operational safety standards; preventing holidaymakers from being stranded abroad or losing money because of tour operator insolvency; planning and regulating all UK airspace; and regulating airports, air traffic services and airlines and providing advice on aviation policy from an economic standpoint.

http://www.caa.co.uk/application.aspx?catid=14&pagetype=65&appid=7&mode=detail&nid=1862

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Met Office response to aviation changes

Last updated: 1328 BST on Wednesday, 21 April 2010



The Met Office acknowledges the decision by the CAA and the aviation industry to change the engine tolerance levels for the safe levels of ash ingestion into aircraft engines.

The Met Office is the north-west European Volcanic Ash Advisory Centre with responsibility for issuing the Volcanic Ash Advisories for this area in line with internationally agreed standards and processes as designated by the aviation regulator and industry.

We will now provide timely advice to NATS about the dispersion of the volcanic ash in line with the new engine tolerance criteria.

Eruptions from Eyjafjallajökull have continued through today with debris being emitted to around 13,000 ft. Weather patterns continue to blow new areas of ash towards north-western parts of the UK, but ash over other parts of Britain and Europe should gradually disperse during the afternoon and evening.

The Met Office uses multiple dispersion models endorsed by the international meteorological community. The output from the Met Office volcanic ash dispersion model has been compared with our neighbouring VAACs in Canada and France since the beginning of this incident and the results are consistent.

Our models are confirmed by observations which have seen ash in the UK and south of England. These include:

Met Office and NERC aircraft have observed volcanic ash in UK airspace at varying heights.
Multiple land observations have recorded ash in the skies across the UK, including across southern Britain.
Balloon observations have shown a 600 m deep ash cloud at an altitude of 4 km across parts of the UK.
The Met Office is unable to advise of any details of any flights. However, many airlines are providing information on their websites.

http://www.metoffice.gov.uk/corporate/pressoffice/2010/volcano.html
 

alby_85

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24 Novembre 2008
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Torino
Però, al di la di tutto, trovo assurdo che le compagnie debbano sorbirsi i costi degli alberghi e dei ristoranti dei passeggeri stranded nel periodo di chiusura dei cieli, per responsabilità assolutamente non loro.
Allo stesso modo trovo inconcepibile la sola idea di rimborsi pubblici alle stesse compagnie. Mi hanno sempre insegnato che essere imprenditori significa assumersi il rischio aziendale e questi fatti appartengono al rischio d'azienda. Come sempre, si finirà a privatizzare gli utili e comunizzare le perdite, il che è ignobile.
Esatto, concordo in pieno. Si chiama rischio di impresa: io metto i soldi, lì investo, se guadagno buon per me, se va male (anche perchè magari un vulcano mi ha mandato tutto all'aria) cavoli miei. Altrimenti vorrebbe dire che, se l'azienda viene aiutata in periodo di crisi, sarebbe il caso che dia all'ente pubblico una quota dei dividendi quando le cose vanno bene. A questo punto, a prescindere da chi ci guadagna: è come se lo stato fosse un azionista (non totalitario). Ma se non si vuole così, che si reggano sulle gambe. Avranno degli 'accantonamenti per le emergenze' (per legge dovrebbero averle tutte le aziende, o quantomeno le grandi aziende).
La vogliono troppo comoda...
 

i-givo

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15 Aprile 2008
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LIMF
Però, al di la di tutto, trovo assurdo che le compagnie debbano sorbirsi i costi degli alberghi e dei ristoranti dei passeggeri stranded nel periodo di chiusura dei cieli, per responsabilità assolutamente non loro.
Allo stesso modo trovo inconcepibile la sola idea di rimborsi pubblici alle stesse compagnie. Mi hanno sempre insegnato che essere imprenditori significa assumersi il rischio aziendale e questi fatti appartengono al rischio d'azienda. Come sempre, si finirà a privatizzare gli utili e comunizzare le perdite, il che è ignobile.
Concordo al 100%.
a) qualunque sia il prezzo del ticket (siano essi i famosi 0,01€ di FR o i 5000€ di una F) è impensabile che le compagnie possanno accollarsi gli oneri degli hotels per TUTTI i passeggeri lasciati a terra e fuori casa (a occhio e croce direi un buon 60/70% dei passeggeri, perchè dobbiamo pensare a quelli lasciati a metà strada: nè a casa, nè fuori, oltre a quelli sicuramente fuori casa che di regola dovrebbero essere il 50%).
Sarebbe un onere impossibile a sostenersi.
Pregevole ciò che hanno fatto certe compagnie, cioè accollarsi la prima notte, un pasto, colazione e taxi one way, come è successo a mia moglie (ma le restanti notti a suo carico).
Ancor più pregevole la decisione di QR di organizzare trasporti terrestri da FCO per raggiungere i suoi scali europei non raggiungibili in volo (e vv.)
Anche un rimborso forfettario e simbolico di 50€/notte rappresenterebbe un esborso stratosferico.

b) non è corretto che la UE o i singoli governi debbano dare sovvenzioni alle compagnie, giustamente richiami il rischio d'impresa. Altrimenti se mi brucia la casa per qualunque motivo vorrei che lo stato me la ripagasse e via dicendo.

c) Il cittadino rimarrebbe beffato (eufemismo) due volte: sia come passeggero che ha dovuto sobbarcarsi oneri di tasca propria (hotel, costi extras di trasporti aggiuntivi, giorni di ferie in più utilizzati per il fermo voli) sia come contribuente, perchè alla fine quei soldi di indennizzo all'industria non possono che arrivare dalle tasche di chi paga le tasse.
Per assurdo il passeggero potrebbe essere il soggetto, tra l'altro economicamente più debole, destinatario di indennizzi. Vero che alla fine ha avuto il suo volo, dopo, vero che potrebbero averlo avuto rimborsato, ma è vero che molti hanno tirato fuori denaro di tasca propria.
A mia moglie lo scherzetto è costato 1000€. All'azienda per cui lavoro 700€ (e mi è andata bene perchè non stato di fatto lasciato a terra, ma semplicemente portato solo fino a FCO, anzichè TRN via FRA, ma le mie tempistiche sono sostanzialemnte rimaste immutate.

d) Il gruppo Thompson Tui ha dichiarato perdite per 13 mil di € al giorno: mancato fatturato? mancato introito? mancato utile? Esborsi aggiuntivi? A quanto corrisponde il loro fatturato/utile medio giornaliero di un giorno qualunque dell'anno (senza "niubi vulcaniche" in cielo)?
Se si analizza e si vuole accettare che ci siano stati obiettivamente dei mancati introiti (ancora da dimostrare nella loro vera entità) allora la cosa va allargata ad una miriade di altri partecipanti colelgati al trasporto aereo. A fronte di certi tassisti e autonoleggi che hanno fatto il utto esaurito, ve ne sono altri che hanno giarot zero fatturato. Indennizzi anche a loro? E come la mettiamo con i duty free? I negoxi aeroportuali. La lista sarebbe quasi infinita, comprendendo anche i fornitori del catering, dei servizi di pulizia.
Perchè solo le compagnie?
Assoaeroporti si è fatta avanti anch'essa: dividerà gli improbabili indennizzi con gli handlers, e le decine di servizi collegati ad un aeroporto?
e lo Stato si auto-indennizzerà per il mancato introito dei diritti di atterraggio, sorvolo, ecc?
e) E' indubbio che in questo marasma c' poi chi ci ha guadagnato (sorvolo su chi ci ha speculato) ritrovandosi con opportunità di introiti inattese.
Che facciamo? chiediamo loro di dare una quota dei maggiori incassi al fondo "nube vulcanica"?

Mettiamo su un apposita Agenzia Mondiale per gli Indennizzi Vulcanici?
Un bel costoso carrozzone?

Spero che il buon senso prevalga e questo tentativo di assaltare la diligenza sia presto messo da parte.
 

i-givo

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15 Aprile 2008
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LIMF
UK’S INDEPENDENT AVIATION REGULATOR ISSUES GUIDANCE TO OPEN AIRSPACE WITH SAFETY RESTRICTIONS
...

“The major barrier to resuming flight has been understanding tolerance levels of aircraft to ash. Manufacturers have now agreed increased tolerance levels in low ash density areas.”

....
http://www.metoffice.gov.uk/corporate/pressoffice/2010/volcano.html
Adesso va a finire che è colpa dei costruttori di motori e aerei... troppo pignoli!
Il bello è che verrebbe innalzato il livello di tolleranza o ridotto il parametro restrittivo in zone dove le ceneri sarebbero meno dense.
Di per sè un'apparente contraddizione, mi pare, oppure un raddoppio dei limiti della soglia di pericolo o attenzione
Una minor densità dovrebbe già di per sè consentire qualcosa di più.
A mio avviso avrebbero dovuto dire: a pari densità, più tolleranza.

Corrigetemi se sbaglio.
 

lo spaziale

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Milano
Esatto, concordo in pieno. Si chiama rischio di impresa: io metto i soldi, lì investo, se guadagno buon per me, se va male (anche perchè magari un vulcano mi ha mandato tutto all'aria) cavoli miei. Altrimenti vorrebbe dire che, se l'azienda viene aiutata in periodo di crisi, sarebbe il caso che dia all'ente pubblico una quota dei dividendi quando le cose vanno bene. A questo punto, a prescindere da chi ci guadagna: è come se lo stato fosse un azionista (non totalitario). Ma se non si vuole così, che si reggano sulle gambe. Avranno degli 'accantonamenti per le emergenze' (per legge dovrebbero averle tutte le aziende, o quantomeno le grandi aziende).
La vogliono troppo comoda...
Il tuo ragionamento non fa una piega se non fosse che le compagnie sono state OBBLIGATE a non volare per la chiusura dello spazio aereo da parte delle autorita'.
Quindi anche volendo volare, gli aerei sono rimasti a terra per non mettere a rischio la sicurezza del volo e dei passeggeri.
E credimi che nelle compagnie aeree la gente si fa il mazzo per dare il massimo e rendere profittevole la compagnia, ma quando queste cose succedono sono una mazzata che non ha niente a che vedere con il rischio dell'impresa.