Alitalia esce ufficialmente dalla JV transatlantica


Betha23

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L'operativo di 4 gg fa prevedeva tutto il mese di giugno coperto senza buchi, operato dal solito 330. Non so se dopo sia successo qualcosa...
Operano 2xw fino a metà giugno e dopo 4xw .
Pensavo che partire il giorno dopo consentisse di rientrare con lo stesso equipaggio.
 

Brendon

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Da passeggero, quello che ho notato in anni di volo su IAD, è al sensazione che sia molto P2P. È facile rendersene conto in quanto, quando sbarchi, dividono connessioni da arrivi caricando i pax su due differenti "moon buggy"... quasi sempre più di 3/4 dell'aereo terminava il viaggio a Dulles, stivati come sardine (chissà ora come faranno col social distancing)
 

leerit

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MF nel toto nomine parla di un nuovo possibile candidato come CEO. Si tratta di Andrea Stolfa, ex Alitalia ai tempi di CAI ed appena uscito da Alpitour dove era entrato nemmeno 4 mesi fa.
Tanto MF quanto il Sole 24 Ore parlano di una rosa di candidati che sarebbero sponsorizzati ognuno da una forza politica diversa. Gualtieri vorrebbe Altavilla, ex FCA. Palazzo Chigi sponsorizzerebbe Massimo Ferrari, general manager finance di Salini Impregilo. Il Ministro del Turismo Franceschini e il Ministro dei Trasporti De Micheli opterebbero per Lazzerini mentre M5S con la senatrice Lupo in testa vedrebbero di buon occhio Zeni o qualcuno esperto del settore. Infine Matteo Renzi di Italia Viva avrebbe caldeggiato l'opzione Flavio Cattaneo, ex Italo.
Sempre secondo il Sole 24 Ore il governo avrebbe deciso di far cadere l'allenza transatlantica con Delta puntando su Lufthansa e di non raccogliere la proposta di Efromovich.
 

AZ680

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roma, Lazio.
Segnalo sul sito web del Corriere un'analisi sui numeri finanziari AZ sul mercato USA ..... scioccante il fatto l'utile per passeggero sia stato di 5 euro ...
 

Edoardo

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Segnalo sul sito web del Corriere un'analisi sui numeri finanziari AZ sul mercato USA ..... scioccante il fatto l'utile per passeggero sia stato di 5 euro ...
Alitalia, i numeri segreti: ecco quanto guadagna sui voli Italia-Usa

Per ogni passeggero imbarcato sui voli tra Italia e Stati Uniti Alitalia ha ricavato in media oltre 460 euro. Ma tolti i costi operativi il profitto netto è stato inferiore ai 5 euro per viaggiatore. Alcune rotte risultano virtuose. Altre, invece, registrano una perdita significativa. È quanto si evince dall’analisi che il Corriere della Sera ha effettuato sui bilanci interni dell’aviolinea tricolore visionati in esclusiva e che si riferiscono all’intero 2018. Si tratta di alcuni dei documenti più sensibili per le compagnie aeree perché sono contenuti i punti di forza — e debolezza — della rete di collegamenti. In questo caso aiutano a capire anche il peso che il mercato Usa ha sui conti di Alitalia ora che non fa più parte della joint venture transatlantica.

Alitalia, i numeri segreti: ecco quanto guadagna sui voli Italia-Usa





Le persone imbarcate
I voli Italia-Usa portano ad Alitalia circa mezzo miliardo di euro di ricavi, un sesto di quelli complessivi del vettore, e oltre cinque milioni di profitti netti, stando ai calcoli del Corriere. In piena amministrazione straordinaria (avviata il 2 maggio di tre anni fa) il vettore ha imbarcato 1,07 milioni di passeggeri sulle rotte Roma Fiumicino-New York / Boston / Chicago / Miami / Los Angeles e Milano Malpensa-New York. Si tratta di quasi il 40% dei passeggeri di lungo raggio dell’aviolinea. Domina l’asse Roma-New York con poco meno di 500 mila persone, mentre i vacanzieri a Miami sono stati 160 mila. Il tasso di riempimento medio dei velivoli è stato dell’86%. Ma la tratta Milano-New York presenta il valore più basso (80%): tra le ipotesi anche la forte concorrenza di Emirates, American Airlines, United Airlines, Air Italy (per alcuni mesi) e la presenza dell’alleata Delta Air Lines.

Alitalia, i numeri segreti: ecco quanto guadagna sui voli Italia-Usa



I ricavi
I ricavi complessivi sulle sei rotte sono stati più di 490 milioni di euro con la Grande Mela a dominare con oltre la metà dei proventi (considerando i voli da Roma e Milano). Nell’anno di riferimento i ricavi totali di Alitalia relativi alla sola vendita dei biglietti sono stati 2,68 miliardi, stando ai numeri depositati in Parlamento. Facendo un rapido calcolo si nota che il ricavo medio da ciascun viaggiatore imbarcato in entrambe le sponde dell’Oceano Atlantico è stato di circa 460 euro. Altri mercati importanti da questo punto di vista risultano Los Angeles e Miami con oltre 70 milioni di euro di ricavi. Non ci sono i numeri della tratta Roma-Washington avviata il 2 maggio 2019.

Alitalia, i numeri segreti: ecco quanto guadagna sui voli Italia-Usa



I profitti
I ricavi, però, mostrano soltanto una parte della realtà visto che i voli da/per gli Usa devono sostenere ingenti costi operativi per i Boeing 777-200ER e gli Airbus A330: spese che vanno a incidere su quanto entra davvero nelle casse della compagnia. Questo spiega perché i profitti su quelle stesse rotte si riducono — calcola il Corriere — ad appena 5 milioni di euro. Cioè meno di cinque euro a passeggero. Una media che anche in questo caso nasconde le differenze sulle prestazioni. La rotta più profittevole è la Roma-Los Angeles con 9 milioni di euro, mentre quella con le perdite maggiori è la Roma-Miami (-7 milioni). In rosso anche la Milano-New York che si avvicina a -2 milioni.

Alitalia, i numeri segreti: ecco quanto guadagna sui voli Italia-Usa



Le regole della vecchia joint venture
Nei prossimi mesi — con voli da e per gli Usa gestiti non più nell’ambito della joint venture transatlantica con Delta, ma con il codeshare — si vedrà anche il nuovo posizionamento di Alitalia. L’accordo blindato era ritenuto doppiamente penalizzante, a quanto si apprende. Da un lato perché sulle rotte migliori Alitalia poteva crescere soltanto previo assenso degli altri vettori membri (Delta, Air France-Klm) e comunque nell’ambito del 50% riservato alla parte europea del patto, dall’altro perché sui biglietti venduti dai partner dell’alleanza sui voli operati della società tricolore veniva richiesta una commissione fino al 24%. Giancarlo Zeni, direttore generale di Alitalia, resta convinto che l’America del Nord sia un’area in cui la società debba e possa crescere ancora di più.

Alitalia, i numeri segreti: ecco quanto guadagna sui voli Italia-Usa



La fetta sul mercato Italia-Usa
Su questi numeri bisognerebbe fare una precisazione: si tratta di valori che andrebbero integrati con le ricadute dirette che hanno sul feederaggio, cioè il sistema di «alimentazione» degli altri voli (nazionali ed europei): un americano che parte da Boston e diretto a Firenze, ad esempio, genera ricavi sia sul volo per Fiumicino che su quello da Roma al capoluogo toscano. Da un’ulteriore analisi sui database internazionali il Corriere calcola che il mercato aereo Italia-Usa ha generato — compresi i quasi 500 milioni di Alitalia — 2,8 miliardi di euro di ricavi complessivi nel 2018, includendo quindi anche quelli dei vettori concorrenti che volano tra i due Paesi.

https://www.corriere.it/economia/az...sa-7ab7d1ce-9e98-11ea-aa6b-a30e3049a61e.shtml
 

belumosi

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C'è una cosa che non mi è chiara. Come viene calcolata la redditività di una rotta?
Perchè mi è chiaro che vengono imputati tutti i costi e i ricavi direttamente riconducibili a quella rotta, ma la quota parte dei costi infrastrutturali indivisi tipici dell'azienda (tipo l'amministrazione), come vengono computati?
 

Betha23

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C'è una cosa che non mi è chiara. Come viene calcolata la redditività di una rotta?
Perchè mi è chiaro che vengono imputati tutti i costi e i ricavi direttamente riconducibili a quella rotta, ma la quota parte dei costi infrastrutturali indivisi tipici dell'azienda (tipo l'amministrazione), come vengono computati?
Non solo, Como sono ripartiti i costi e ricavi tra tratte operate da più voli (feeder)?
 

Farfallina

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Comunque la discussione sull'uscita dalla JV non ha senso, la gestione commissariale non può certamente impegnarsi per una società non ancora nata firmando una JV a lunga scadenza quando non hanno ancora ufficialmente deciso se allearsi con DL piuttosto che con il gruppo LH.
 

EdoC

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Non solo, Como sono ripartiti i costi e ricavi tra tratte operate da più voli (feeder)?
Concordo nel dubbio. Magari qualche esperto sul funzionamento delle Jv ci può spiegare questo meccanismo. L' articolo parla anche di un costo molto alto dei feeder per Az, con una, in alcuni casi, del 20%.
In ogni caso non mi sorprende che la LAX sia quella con i ricavi più alti essendo una rotta a più alto yields, e soprattutto con eccellenti riempimenti in J (conosco bene questa rotta che uso spesso personalmente e che usiamo quotidianamente in società).
 

13900

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C'è una cosa che non mi è chiara. Come viene calcolata la redditività di una rotta?
Perchè mi è chiaro che vengono imputati tutti i costi e i ricavi direttamente riconducibili a quella rotta, ma la quota parte dei costi infrastrutturali indivisi tipici dell'azienda (tipo l'amministrazione), come vengono computati?
Credo dipenda dall'azienda. In BA, per esempio, dove i costi per il personale possono variare massicciamente da una rotta all'altra, se non ricordo male questi tipi di costi sono 'spalmati' su tutte le rotte.

Comunque, e' facile parlare di costi ma secondo me e' anche opportuno parlare del lato ricavi. 460 euro catacranio (per un return ticket, credo) mi sembra poco, come media. Credo che AZ abbia tanto da fare in futuro sul lato sales; sia per riempire di piu' gli aerei, incrementando il load factors ma anche e soprattutto per incrementare l'"ARPU", le ancillaries, chiamatele come volete.
 
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leerit

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Roma, 26 mag 15:56 - (Agenzia Nova) - Alitalia ha già comunicato ufficialmente che "verranno ripristinati i collegamenti tra Roma e New York, Roma-Madrid e Roma-Barcellona, nonché tra Milano e il Sud Italia, con un incremento complessivo dei voli rispetto al mese di maggio del 36 per cento". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli, intervenendo davanti alla commissione Lavori pubblici del Senato. "In tale contesto - ha continuato -emerge con forza il tema del rimborso dei titoli di viaggio non utilizzati a causa del lockdown. Pur condividendosi l’obiettivo di assicurare la massima protezione dei consumatori, il principio del 'giusto equilibrio degli interessi' impone di tenere conto delle conseguenze economiche che si verificherebbero per i vettori laddove fossero chiamati ad affrontare un esborso economico corrispondente alla totalità dei trasporti cancellati a causa della pandemia Covid-19. Sulla base di queste considerazioni il governo ha ritenuto che sia il vettore e non già l’utente a scegliere le modalità di effettuazione del rimborso (in contanti ovvero mediante un voucher di pari importo spendibile entro dodici mesi)".
 

leerit

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Roma, 26 mag. (askanews) - La "rinazionalizzazione" di Alitalia con i tre miliardi previsti per la newco "non è una scelta dovuta alla situazione pregressa ma è consigliata e favorita dalle condizioni attuali di mercato e non esclude, una volta rilanciata l'azienda, l'intervento dei privati". Lo ha sottolineato il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, in commissione Lavori pubblici al Senato.

"Oggi - ha detto - nel mondo le compagnie aeree partono da condizioni simili e mai come ora c'è la possibilità di rilancio con una strategia nuova in totale discontinuità con le situazioni verificatasi negli ultimi anni assolutamente deludenti". Per De Micheli bisogna fare del piano per Alitalia una "grande operazione industriale e turistica per il Paese e un'operazione di mercato per il Paese che riporti il livello qualitativo del servizio di Alitalia ai livelli dei più grandi concorrenti europei".
 

Dancrane

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...
"In tale contesto - ha continuato -emerge con forza il tema del rimborso dei titoli di viaggio non utilizzati a causa del lockdown. Pur condividendosi l’obiettivo di assicurare la massima protezione dei consumatori, il principio del 'giusto equilibrio degli interessi' impone di tenere conto delle conseguenze economiche che si verificherebbero per i vettori laddove fossero chiamati ad affrontare un esborso economico corrispondente alla totalità dei trasporti cancellati a causa della pandemia Covid-19. Sulla base di queste considerazioni il governo ha ritenuto che sia il vettore e non già l’utente a scegliere le modalità di effettuazione del rimborso (in contanti ovvero mediante un voucher di pari importo spendibile entro dodici mesi)".
Poi non ci si lamenti che partono i vaffa...
 
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salva86

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Poi non ci si lamenti che partono i vaffa...
Io lo capirei anche se si stesse parlando di compagnie in buona salute come BA, Ryanair e via dicendo, dove sono sicuro potrò spendere il voucher, ma nel caso di Alitalia o Norwegian per esempio che non sappiamo quanto sopravviveranno e che hanno tagliato praticamente tutto il network che me ne faccio del voucher? Praticamente soldi persi.
 

Dancrane

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10 Febbraio 2008
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Io lo capirei anche se si stesse parlando di compagnie in buona salute come BA, Ryanair e via dicendo, dove sono sicuro potrò spendere il voucher, ma nel caso di Alitalia o Norwegian per esempio che non sappiamo quanto sopravviveranno e che hanno tagliato praticamente tutto il network che me ne faccio del voucher? Praticamente soldi persi.
Non mischierei i due casi: ho già detto che, a prescindere, posso comprendere il rimborso con voucher e non con cash. Anche, (e sopratutto) da parte delle compagnie che annaspano.
MA:
1 - Non da una compagnia che già ha avuto un miliardo e mezzo di euro negli ultimi due anni (che ho dovuto elargire senza discutere);
2 - Non da una compagnia che nuovamente andrà a prelevare dalle mie tasche altri 3 miliardi di euro.

E' inaccettabile (e mi trattengo) non il voucher in sè, ma il fatto che "il giusto equilibrio di interessi" sia quello di dare carta bianca ad AZ senza che il povero cristo che i soldi glieli ha dati non possa mettere becco, il tutto con l'ala protettrice di un Governo che, al pari di tutti gli altri, si definisce sempre dalla parte dei più deboli.
 

belumosi

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Non mischierei i due casi: ho già detto che, a prescindere, posso comprendere il rimborso con voucher e non con cash. Anche, (e sopratutto) da parte delle compagnie che annaspano.
MA:
1 - Non da una compagnia che già ha avuto un miliardo e mezzo di euro negli ultimi due anni (che ho dovuto elargire senza discutere);
2 - Non da una compagnia che nuovamente andrà a prelevare dalle mie tasche altri 3 miliardi di euro.

E' inaccettabile (e mi trattengo) non il voucher in sè, ma il fatto che "il giusto equilibrio di interessi" sia quello di dare carta bianca ad AZ senza che il povero cristo che i soldi glieli ha dati non possa mettere becco, il tutto con l'ala protettrice di un Governo che, al pari di tutti gli altri, si definisce sempre dalla parte dei più deboli.
Purtroppo l'esperienza degli anni ci insegna che non c'è limite al peggio quando si tratta di tutelare AZ. Senza distinzioni di colore. O meglio, di un unico colore: marrone.
 
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