A
ccertata la scarsa dispo-nibilità dei soci italiani a ulteriori iniezioni di liqui-dità, resta soprattutto sulle spalle di Etihad il peso di soste-nere i conti in rosso Alitalia, di cui detiene il 49%. Il consiglio d'amministrazione per l'esame delle linee del piano industriale, previsto per ieri, è stato rin-viato e la nuova data verrà fissata la prossima settima-na. Secondo indiscrezioni, la riunione del board po-trebbe slittare addirittura a metà dicembre, non tanto per scavallare il referen-dum del 4 dicembre quan-to perché un supplemento di tempo sarebbe utile a definire almeno alcuni dei molti aspetti ancora irrisol-ti. Ma intanto, in vista della chiusura in rosso dell'eser-cizio 2016, la priorità è la stampella finanziaria per il patrimonio, con l'obiettivo anche di alleggerire il de-bito della compagnia, che per quest'anno aveva mes-so in cima all'agenda proprio la riduzione degli oneri finanziari. L'indebitamento finanziario non corrente, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, ammon-terebbe a circa 800 milioni, di cui quasi 500 milioni, ossia oltre il 60%, sono riferiti ai bond, Il 30 luglio 2015 infatti Alitalia ha emesso le sue prime obbli-gazioni per 375 milioni di euro nell'ambito del progetto Dolce
Vita. La scadenza è prevista nel 2020 e Alitalia offre una cedola del 5,25% su base annua. Due mesi dopo ne sono state emesse altre, per un valore di 116 milio-ni, che rientrano nel cosiddetto Project Box, operazione voluta da Etihad per fornire finanzia-menti ai suoi equity partner. Per questo tra le prime misure c'è l'impegno del socio emiratino a rimborsare anticipatamente par-
te delle obbligazioni a scadenza, convertendole in azioni senza diritti di voto che non faranno aumentare la quota detenuta, che è già la massima prevista dalle norme Ue per un vettore extra-comunitario. Altro discor-so invece è il finanziamento del piano. Fonti bancarie lo mettono in collegamento con l'attivismo di Etihad nel cercare nuovi fondi sul mercato. L'importo del suo
primo bond sukuk, rispettoso cioè dei precetti della finanza islamica e ormai in rampa di lan-cio, è stato portato da 1 miliardo fino a un massimo di 1,5 miliar-di di dollari. Sui contenuti del piano, invece, l'amministratore delegato Cramer Ball si sforza di mantenere calmi i dipendenti, allertati dalle voci di nuovi esu-beri. Ma intanto il taglio dei co-sti è obbligato e si cominciano a
chiudere le rotte non profittevoli, come la Roma-Instanbul. Per tornare a Etihad, sembra raggiunto almeno l'accordo per il salvataggio di airberlin, vettore tedesco partecipato Al 29,9% da Etihad. Il cda del gruppo turistico tedesco Tui ha approvato lo spin-off del suo vettore Tuifly per combinarne le attività con quelle di Airberlin. La nuova compagnia avrà una
flotta di 60 aerei e servirà desti-nazioni turistiche da Germania, Austria e Svizzera. Il capitale della newco sarà detenuto per il 25% da Etihad, per il 24,8% da Tui e per il 50,2% da una fon-dazione austriaca. (riproduzione riservata)
LA COMPAGNIA EMIRATINA ALZA A 1,5 MILIARDI $ L'IMPORTO DEL PRIMO BOND ISLAMICO
Alitalia, Etihad a caccia di fondi
Il cda potrebbe slittare a metà dicembre Priorità agli interventi sul patrimonio Trovato l'accordo con Tui per Airberlin di Elena Filippi
L e Ferrovie studiano un bond da 600 milioni, che potrebbe essere lanciato già la prossima settimana. Lo ha annunciato il cfo delle Fs, Ste-fano Pierini, in occasione del convegno Standard and Poor's in corso a Milano, aggiungendo che la scadenza dei titoli potrebbe essere a 8, 10 o 12 anni. Pieri-ni ha spiegato che le proposte dei potenziali lead manager del collocamento arriveranno a Fs entro lunedì prossimo e che poi l'azienda potrà partire con l'assegnazione del manda-to e l'effettivo lancio dell'ope-razione. «Ad ogni modo aspet-tiamo il momento di mercato favorevole, abbiamo tempo, ma sono convinto che il no-stro sarà un titolo che creerà appetito», ha detto il Pierini. Il cfo ha spiegato che Fs può contare su una linea di back-up con le banche da 1,5 miliardi, attualmente utilizzata solo per 400 milioni, «quindi non abbiamo pressioni». Guardando alla strada che porterà verso la quotazione della divisione di Ferrovie dello Stato in cui confluiranno l'Alta velocità e gli altri treni a lunga percorrenza, «sarà ve-rosimilmente nella seconda metà dell'anno prossimo» ha detto Pierini, aggiungendo che la quota sarà tra «il 30 e il 35%».
Nel frattempo, per lo sviluppo del proprio busi-ness internazionale, il gruppo guarda al mercato sudafricano. In cordata con altri due soci locali, ovvero Southern Palace, società d'investimenti e costruzioni presente in molti Paesi dell'Africa sub-sahariana, e Makoya, specializzata nella logi-stica ferroviaria, il gruppo guidato dall'ad Renato Mazzoncini, partecipa a una gara per la progettazione, costruzione e gestione di un terminal inter-modale di ultima generazione nei pressi di Johannesburg. L'offerta tecnica ed economica è stata pre-sentata lo scorso 27 ottobre dal consorzio, partecipato al 35% da Fs, al 45% da Southern Palace e al 20% da Makoya, consorzio che, in caso di aggiudicazione, sarà l'operating company asse-gnataria della concessione per almeno 20 anni, fino al pas-saggio a Transnet Freight Rail, società ferroviaria sudafricana operante nel settore delle merci di proprietà al 100% di Transnet (le Ferrovie del Sudafrica). Il progetto, denominato Tambo Spring, fa parte di un programma di sviluppo finanziato dal governo sudafricano con 300 miliardi di rand (18 miliardi di euro) di cui 200 (12 miliardi di euro) assegnati a TransNet Freight Rail per incrementare i volu-mi di traffico merci su rotaia. Questo rappresenta solo il primo passo nel percorso di Fs nello Stato sudafricano. (riproduzione riservata)
Le Fs pronte a lanciare bond da 600 milioni
di Andrea Giacobino
D ue protagonisti della gestione e un mago dei siti di e-commer-ce. È questa la squadra pronta a far partire Euclidea sim, appena autorizzata da Consob, una nuova realtà nel fintech che opererà nel mondo della consulenza finanziaria con una innovativa piattaforma digitale. La società, fondata a Milano nello studio del notaio Mauro Notari, è presieduta da Roberto Condulmari, storico fonda-tore di Kairos Partners da cui è uscito tre anni fa; mentre l'amministratore delegato è Mario Bortoli, con un lungo pas-sato nelle società di gestione del mondo Intesa Sanpaolo, già responsabile delle gestioni multimanager di Fideuram Investimenti sgr e prima in Eurizon Alternative Investments. Condulmari e Bortoli hanno ciascuno, rispettivamente, il 14,8 e il 29,3% della newco. Con il 18,6% figura nel capitale An-gelo Luca Valaguzza mentre un altro 14,8% è della Redpill srl, di proprietà di Marco Corradino, anche lui ex Intesa, ma poi inventore dei siti Volaregratis e BravoFly, oggi di Lastmi-nute.com. A libro soci figurano poi il 14,8% intestato alla Luchi Fiduciaria e il rimanente 7,5% di proprietà di Giovanni Folgori. Nel consiglio d'amministrazione di Euclidea Sim ci sono i cinque soci fondatori persone fisiche, oltre a Andrea Beretta Zanoni e Fabio Troiani. La newco, con capitale iniziale di un milione di euro, ha per oggetto «l'esclusivo esercizio professionale anche mediante lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi ad alto valere tec-nologico, nei confronti del pubblico, del servizio di gestione di portafogli». (riproduzione riservata)
Condulmari e Bortoli lanciano Euclidea sim
Cramer Ball
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Renato Mazzoncini