Per un po’ niente aerei, anzi, niente contatto con il mondo, solo natura. E a parte l’accoglienza da dimenticare all’aeroporto di Queenstown, i neozelandesi sono gente gentilissima e super disponibili, specie quando gli dici che gli All Blacks si spalmano i Wallabies la mattina a colazione sul pane con la marmellata
Queenstown e’ una graziosa cittadina di montagna, la cui popolazione triplica durante la stagione sciistica.
Questo segnale finora lo avevo visto solo in Australia.
Solitari panorami stradali neozelandesi. C’e’ poco o niente traffico. In compenso pecore da tutte le parti.
Traversata del lago Te Anau.
Sterilizzazione degli scarponi prima di iniziare la camminata, certo che qui fanno veramente sul serio!
Inizio dei 54km.
Vegetazione locale.
La camminata vera e propria inizia il secondo giorno da questo ponte.
e costeggiando questo corso d’acqua color cobalto
Il paesaggio si fa subito magnifico.
Wildlife.
Secondo giorno di camminata effettiva.
Ancora wildlife e vegetazione indigeni.
In cima al MacKinnon Pass, il punto piu’ alto della camminata, niente di impegnativo (1200m).
Memoriale di MacKinnon, primo esploratore di questa zona.
La vista pero’ e’ mozzafiato.
Apertura alare molto colorita del kiara.
Tentativo di foto artistica.
La vallata traversata nel precedente giorno e mezzo.
Qui hanno pensato bene di installare un cesso prefabbricato.
Cosi’ che mentre ti alleggerisci ti godi anche la vista!
Scendendo si costeggiano innumerevoli cascate.
Tramonto a valle al termine del secondo giorno di camminata.
Il terzo giorno di camminata inizia con la vista, in lontananza, della quinta piu’ alta cascata al mondo e la piu’ alta in Australasia.
E ancora stupendi panorami.
E ancora tante cascate.
Wildlife.
I 54km di camminata finiscono all’imbocco del Milford Sound, da dove una nave ci porta al Mitre Peak lodge. E’ il primo contatto con il resto del mondo dopo 4 giorni, per prima cosa chiedo al Capitano della nave chi ha vinto le elezioni americane. Lungo sospiro di sollievo, seguito dallo spettacolo del Milford Sound.
La maestosita’ del Mitre Peak e’ difficile da descrivere.
Questa foto e’ costata una sveglia alle 6.15am l’indomani mattina. No regrets.
Ultima parte, la crociera nel Milford Sound.
Questo e’ l’imbocco dal Mare di Tasmania.
Foche.
Che posto remoto, ispira una tranquillita’ indescrivibile.
Ancora cascate. Sembra che quando piove ve ne siano centinaia da tutte le parti.
Pinguino indigeno.
Il rientro da Milford Sound a Queenstown in elicottero e’ spettacolo puro. Il pilota ci porta quasi ad intima distanza dalle montagne… non consigliato a chi soffre di vertigini.
Ghiacciaio.
A questo punto un po’ di strizza viene anche a me.
Pero’ che paesaggio.
Dopo appena 15 minuti siamo a Queenstown.
Via terra ci vogliono 4 ore in autobus da Milford Sound a Queenstown, sarei arrivato troppo tardi ed avevo un importante appuntamento.
Per l’esattezza, qui.
Nella patria natale del bungy, non potevo mancare l’occasione. Arrivo pelo pelo per l’ultima sessione del giorno con partenza da Queenstown alle 2pm. Questo e’ il Nevis, il bungy piu’ alto, ma ve ne sono anche altri tipi. L’idea di lanciarmi nel vuoto da una piattaforma sospesa anch’essa nel vuoto era irresistibile. La si raggiunge con una funivia.
La cosa si fa seria!
Panorama… forse meglio non guardare.
Questo e’ il mio secondo bungy (il primo fu in Sud Africa), ma ti c***i addosso come se fosse la prima.
E via.
Dura la frazione di un minuto, troppo poco, tanto da essere un po’ deludente. Il prossimo a Macao?
Con questa ultima scarica di adrenalina si conclude una settimana intensissima in Nuova Zelanda.
Cambiamo completamente paesaggio, destinazione Nuova Caledonia. La coincidenza con QF da Queenstown a Noumea non funziona, bisogna stare una notte a Sydney. Ma visitare la metropoli australiana anche se per poche ore e’ sempre un piacere.
Ci vorra' un po'...