I servizi extra, acquistati in volo o durante la preparazione del viaggio, facilmente portano a spendere più di quanto non si faccia per il biglietto aereo. Infatti, mentre il costo medio di tali servizi è di 68 $, la propensione è ancora maggiore: si avvicina a 100 $.
Questo è il risultato di una recente indagine di Sabre, l’azienda che sviluppa i più diffusi software professionali per le compagnie aeree e servizi turistici a livello mondiale, svolta su viaggiatori di 20 paesi che avessero volato negli ultimi 12 mesi, intervistati negli scorsi settembre e ottobre.
Vediamo in dettaglio quali sono i servizi più graditi: generalmente lo studio dice che l’11,1% acquisterebbe un upgrade di classe di viaggio, l’11% cibi e bevande a bordo (se non già inclusi nel servizio, mediamente in aereo costano 18 volte più che a terra come ricorda un’altra indagine del motore di ricerca Kayak), un ulteriore 11% selezionerebbe posti più spaziosi e confortevoli.
Continuando l’analisi sulla personalizzazione del volo, il 9,3% dei passeggeri è propenso all’acquisto di connessione Wi-Fi (alcune compagnie offrono un pacchetto gratuito iniziale, esaurito il quale si possono acquistare ulteriori Mb). Seguono l’imbarco di bagagli extra rispetto a quelli consentiti dal proprio biglietto, scelto dal 9% dei viaggiatori, mentre almeno l’8,2% sceglie un’assicurazione di viaggio .
E’ interessante osservare come gli atteggiamenti dei passeggeri così descritti abbiano spinto le linee aere low cost, Ryanair in primis solo per rimanere in Europa, a introdurre restyling e diversificazione di offerta, per soddisfare almeno in parte le propensioni all’acquisto dei servizi extra da parte dei viaggiatori, rivedendo l’approccio spartano che ha caratterizzato gli ultimi vent’anni.