ho visto un´intervista . e volevo chiedere a chi conosce le procedure di sicurezza e ha dimestichezza con questi aspetti, se le lementele , solitamente caricate anche da fattori emotivi, piu´cheda fatti oggettivi, possano essere giustiificate.
la persona intervistata si lamentava dalla assistenza nulla avuta dopo l´uscita dall´aereo.
lamentando "di non avere trovato nessuno a dire cosa dovevano fare"
io nella mia ignoranza non credo che dopo un atterragio di quel tipo, uno posssa aspettarsi appena sceso dall´aereo di trovare gli a/v che spiegano a ciascuno cosa fare. se sono appena sceso, e´chiaro che gli a/v di volo sono ancora su ad aiutare gli altri.
poi pero´la signora ha aggiunto che si sono duvuti incamminare sotto la pioggia. dal racconto, chiaramente reso in stato emotivo alterrato, non si capiva quanto abbiano camminato.
normalmente in queste situazioni dopo quanto tempo arrivano i soccorsi o i mezzi anche non di soccorso, per dare la necessaria assistenza sul luogo dove il velivolo rimane impossibilitato a proseguire?
Secondo me quelle interviste non sono da prendere in considerazione, almeno riguardo a accuse su ritardi nei soccorsi. In situazioni di panico è difficile controllare le 'folle'. Un cpt IG si è visto passare di fronte all'a/m dei passeggeri, mentre la torre chiedeva agli altri a/m sul piazzale se avessero visto un aereo atterrare. In quel momento c'era una visibilità molto ridotta a causa della forte pioggia.