REGGIO CALABRIA – Se per diversi piccoli aeroporti italiani i dati sono “drogati” da una serie di incentivi di marketing e sovvenzioni statali, per quello di Reggio Calabria è esattamente il contrario. E lo si evince dal semplice fatto che i suoi oltre 500mila passeggeri li registra già da diversi anni, con un trend che quest’anno ha sfiorato la quota di 600mila pur non percependo alcun tipo di sovvenzione.
Ed il futuro dell’aeroporto dello Stretto vede innanzitutto, con il recente completamento della pista 15/33 e la prossima predisposizione da parte dell’Enac dialcuni macchinari, unatterraggio completamente computerizzato. Anche per aeromobili più grossi come il 757 ed il 321 dell’Alitalia. Uno dei punti dolenti, oltre alla certificazione pluriennale da parte dell’Enac, è la questione dell’handling, cioè la gestione dei servizi a terra che Alitalia gestisce in proprio. Nell’ultimo incontro avvenuto a dicembre dell’anno scorso tra i dirigenti di Sogas è quelli di Alitalia si è solo registrata, sul punto, una chiusura totale. Anche se la stessa Alitalia, e qui è possibile prevedere una sorta di apertura, ha richiesto in questi ultimi giorni alla Sogas dei locali per istituire un servizio, un nucleo tecnico non ben specificato su Reggio. A giorni si concluderà un discorso ben avviato con l’aeroporto di Crotone checonsentirà, grazie anche alle sollecitazioni del governatore Giuseppe Scopelliti, di avviare una sorta di collaborazione per ridurre alcuni costi. Un accordo che prevede la possibilità di poter avere due aerei a disposizione, su ambedue gli aeroporti, per dei voli riguardanti tratte nazionali ed internazionali
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