Viaggio nel deserto di Malpensa


e visti i promessi finanziamenti per le future 3 piste e altri lavori questa montagna di debiti e di malgoverno non sembra destinata ad essere arginata

Mi pare che le opere previste per lo scalo siano realizzate in totale autofinanziamento.

Quanto ai finanziamenti pregressi - in particolare quelli per la realizzazione di "Malpensa 2000" - lo erano anch'essi in quota (se non ricordo male) del 53%. La quota restante suppongo sia stata ampiamente recuperata dallo Stato dal gettito generato nel corso degli anni successivi.

Diverso ovviemanete il discorso per le opere di accesso.

daniele,milano
 
@vincenzo florio

Hai ragione nell' indicare come radice dei problemi di Malpensa il peccato originale della mancanza di un progetto, intendo di un "progetto d' importanza nazionale", con il commitment vero dello Stato, senza il quale non si costruisce un hub a nessuna latitudine.
Intorno al 1960, mentre a Roma si sostituiva CIA con FCO, si fece di Linate, senza cervello, l' aeroporto principale di Milano. In nessun altro posto al mondo si è passati da un aeroporto distante dotato di due piste ad un aeroporto più vicino alla città e dotato di una sola pista di lunghezzza limitata. E pensare che allora il traffico sull' Autolaghi non conosceva ingorghi e che la ferrovia del Sempione era a poca distanza da Malpensa.

Riconosco però che allora si seppe prevedere accuratamente lo sviluppo del traffico (automobilistico) :mad:

Parafrasando Marx direi che la struttura tecnica ha dettato anche la sovrastruttura "culturale". Milano ce l' ha piccolo, l' aeroporto e il cervello.
Malpensa in questo momento ha in attuazione un piano che può portare la struttura ad un livello buono, penso al raccordo sud appena inaugurato, al satellite C in costruzione, soprattutto alla terza pista, al raddopio dei binari a Castellanza, allo sperabile raccordo a Busto, alla Pedemontana.
Tuttavia, se ci voltiamo indietro, vediamo che Malpensa 2000 si risolveva solo nella costruzione di un terminal per ospitare i passeggeri che Linate non riusciva a servire, l' allungamento di una pista e qualche chilometro di binari da Sacconago. Cempella mise il carro davanti ai buoi e volle fare di MXP un hub, sperando che "l' intendance suivra". Non vi fu mai un "progetto Malpensa", solo l' ordine ad Autostrade di allargare la Milano-Busto e i continui decreti aborto che avrebbero dovuto limitare Linate, sabotati regolarmente in Europa, in Italia e a Milano, con particolare distinzione a ENAC e in questo momento all' ineffabile Vito Riggio.

Sempre voltandosi indietro quello che sgomenta è l' assoluto niente fatto a Malpensa negli anni che seguirono l' apertura del '98, in cui peraltro la SEA aveva centinaia di milioni in cassa. Raddoppio di Castellanza bloccato, niente Pedemontana, niente albergo, niente di niente sull' apron, salvo un hangar sbagliato nel posto sbagliato, il tutto mentre la compagnia di bandiera perdeva soldi facendo finta di avere a Malpensa un hub.

Bencini e Albertini erano incompetenti, pazzi, corrotti, sabotatori? Ai posteri l' ardua sentenza, come scrisse il famoso romanziere locale.

Ora bisogna fare i conti con una crisi pesantissima, con il fatto che è impervio che un vettore vinca la partita del hub in trasferta, se la squadra locale gioca in un campo in discesa (Linate) protetta dagli arbitri (Governo, ENAC). Meglio evitare la nausea e non pensare a quanto un Governo farcito di lombardi stia facendo per far perdere l' ultimo treno a Malpensa favorendo, con lo sconcio di Linate, non già il fantasma di Alitalia proprietà di un lombardo (Colaninno) e una banca lombarda (Intesa), ma gli interessi francesi.

Che cosa succederà? Se la crisi prosegue a lungo e a Linate (e a Orio e al T2) non cambia nulla non è improbabile che Lufthansa faccia le valigie, come già KLM e Alitalia prima di lei. Tuttavia, se gli investimenti verranno attuati (Pedemontana, terza pista eccetera) e il traffico ricomincerà a crescere, prima o poi sarà impossibile che quel tipo di struttura resti inutilizzato in modo adeguato. Fortunatamente Orio va dritto verso la saturazione e Linate non ha grandi margini di crescita. Con 10 milioni di pax o/d in più, cioè qualche anno di crescita secondo i trend di lungo periodo, le cose dovrebbero cambiare, sempre che i soldi non vengano invece spesi in progetti perversi come il tunnel fra la Fiera di Rho e Linate.
 
Se mia nonna avesse tre ruote sarebbe un'ape cross...

risposta da arena televisiva. totalmente scorrelata da quanto si stava facendo notare.

la parafrasi ipotetica che tu commenti in questo modo era ovviamente "retorica"
e non intendeva dare un'ipotetica soluzione.

ma metteva in rilievo la natura di un problema. che di ipotetico non ha nulla dato che gli effetti dell'italica pochezza in questo ed altri campi, ce l'hanno davanti ogni giorno 60 milioni di persone
 
@vincenzo florio

Hai ragione nell' indicare come radice dei problemi di Malpensa il peccato originale della mancanza di un progetto, intendo di un "progetto d' importanza nazionale", con il commitment vero dello Stato, senza il quale non si costruisce un hub a nessuna latitudine.
Intorno al 1960, mentre a Roma si sostituiva CIA con FCO, si fece di Linate, senza cervello, l' aeroporto principale di Milano. In nessun altro posto al mondo si è passati da un aeroporto distante dotato di due piste ad un aeroporto più vicino alla città e dotato di una sola pista di lunghezzza limitata. E pensare che allora il traffico sull' Autolaghi non conosceva ingorghi e che la ferrovia del Sempione era a poca distanza da Malpensa.

Riconosco però che allora si seppe prevedere accuratamente lo sviluppo del traffico (automobilistico) :mad:

Parafrasando Marx direi che la struttura tecnica ha dettato anche la sovrastruttura "culturale". Milano ce l' ha piccolo, l' aeroporto e il cervello.
Malpensa in questo momento ha in attuazione un piano che può portare la struttura ad un livello buono, penso al raccordo sud appena inaugurato, al satellite C in costruzione, soprattutto alla terza pista, al raddopio dei binari a Castellanza, allo sperabile raccordo a Busto, alla Pedemontana.
Tuttavia, se ci voltiamo indietro, vediamo che Malpensa 2000 si risolveva solo nella costruzione di un terminal per ospitare i passeggeri che Linate non riusciva a servire, l' allungamento di una pista e qualche chilometro di binari da Sacconago. Cempella mise il carro davanti ai buoi e volle fare di MXP un hub, sperando che "l' intendance suivra". Non vi fu mai un "progetto Malpensa", solo l' ordine ad Autostrade di allargare la Milano-Busto e i continui decreti aborto che avrebbero dovuto limitare Linate, sabotati regolarmente in Europa, in Italia e a Milano, con particolare distinzione a ENAC e in questo momento all' ineffabile Vito Riggio.

Sempre voltandosi indietro quello che sgomenta è l' assoluto niente fatto a Malpensa negli anni che seguirono l' apertura del '98, in cui peraltro la SEA aveva centinaia di milioni in cassa. Raddoppio di Castellanza bloccato, niente Pedemontana, niente albergo, niente di niente sull' apron, salvo un hangar sbagliato nel posto sbagliato, il tutto mentre la compagnia di bandiera perdeva soldi facendo finta di avere a Malpensa un hub.

Bencini e Albertini erano incompetenti, pazzi, corrotti, sabotatori? Ai posteri l' ardua sentenza, come scrisse il famoso romanziere locale.

Ora bisogna fare i conti con una crisi pesantissima, con il fatto che è impervio che un vettore vinca la partita del hub in trasferta, se la squadra locale gioca in un campo in discesa (Linate) protetta dagli arbitri (Governo, ENAC). Meglio evitare la nausea e non pensare a quanto un Governo farcito di lombardi stia facendo per far perdere l' ultimo treno a Malpensa favorendo, con lo sconcio di Linate, non già il fantasma di Alitalia proprietà di un lombardo (Colaninno) e una banca lombarda (Intesa), ma gli interessi francesi.

Che cosa succederà? Se la crisi prosegue a lungo e a Linate (e a Orio e al T2) non cambia nulla non è improbabile che Lufthansa faccia le valigie, come già KLM e Alitalia prima di lei. Tuttavia, se gli investimenti verranno attuati (Pedemontana, terza pista eccetera) e il traffico ricomincerà a crescere, prima o poi sarà impossibile che quel tipo di struttura resti inutilizzato in modo adeguato. Fortunatamente Orio va dritto verso la saturazione e Linate non ha grandi margini di crescita. Con 10 milioni di pax o/d in più, cioè qualche anno di crescita secondo i trend di lungo periodo, le cose dovrebbero cambiare, sempre che i soldi non vengano invece spesi in progetti perversi come il tunnel fra la Fiera di Rho e Linate.

quindi ... "peggio mi sento"
 
@Malpensante: ottima analisi che condivido in pieno.

Uno dei pochi ed illuminati post in cui si analizza la situazione di MXP senza cadere nel trito e ritrito tranello dei campanilismi di panza MXP vs FCO, campanilismi che hanno davvero scassato la m.....a (al pari di quelli PSA vs FLR) e che spero vengano ben presto vietati per sempre sul forum.
 
@vincenzo florio

Hai ragione nell' indicare come radice dei problemi di Malpensa il peccato originale della mancanza di un progetto, intendo di un "progetto d' importanza nazionale", con il commitment vero dello Stato, senza il quale non si costruisce un hub a nessuna latitudine.
Intorno al 1960, mentre a Roma si sostituiva CIA con FCO, si fece di Linate, senza cervello, l' aeroporto principale di Milano. In nessun altro posto al mondo si è passati da un aeroporto distante dotato di due piste ad un aeroporto più vicino alla città e dotato di una sola pista di lunghezzza limitata. E pensare che allora il traffico sull' Autolaghi non conosceva ingorghi e che la ferrovia del Sempione era a poca distanza da Malpensa.

Riconosco però che allora si seppe prevedere accuratamente lo sviluppo del traffico (automobilistico) :mad:

Parafrasando Marx direi che la struttura tecnica ha dettato anche la sovrastruttura "culturale". Milano ce l' ha piccolo, l' aeroporto e il cervello.
Malpensa in questo momento ha in attuazione un piano che può portare la struttura ad un livello buono, penso al raccordo sud appena inaugurato, al satellite C in costruzione, soprattutto alla terza pista, al raddopio dei binari a Castellanza, allo sperabile raccordo a Busto, alla Pedemontana.
Tuttavia, se ci voltiamo indietro, vediamo che Malpensa 2000 si risolveva solo nella costruzione di un terminal per ospitare i passeggeri che Linate non riusciva a servire, l' allungamento di una pista e qualche chilometro di binari da Sacconago. Cempella mise il carro davanti ai buoi e volle fare di MXP un hub, sperando che "l' intendance suivra". Non vi fu mai un "progetto Malpensa", solo l' ordine ad Autostrade di allargare la Milano-Busto e i continui decreti aborto che avrebbero dovuto limitare Linate, sabotati regolarmente in Europa, in Italia e a Milano, con particolare distinzione a ENAC e in questo momento all' ineffabile Vito Riggio.

Sempre voltandosi indietro quello che sgomenta è l' assoluto niente fatto a Malpensa negli anni che seguirono l' apertura del '98, in cui peraltro la SEA aveva centinaia di milioni in cassa. Raddoppio di Castellanza bloccato, niente Pedemontana, niente albergo, niente di niente sull' apron, salvo un hangar sbagliato nel posto sbagliato, il tutto mentre la compagnia di bandiera perdeva soldi facendo finta di avere a Malpensa un hub.

Bencini e Albertini erano incompetenti, pazzi, corrotti, sabotatori? Ai posteri l' ardua sentenza, come scrisse il famoso romanziere locale.

Ora bisogna fare i conti con una crisi pesantissima, con il fatto che è impervio che un vettore vinca la partita del hub in trasferta, se la squadra locale gioca in un campo in discesa (Linate) protetta dagli arbitri (Governo, ENAC). Meglio evitare la nausea e non pensare a quanto un Governo farcito di lombardi stia facendo per far perdere l' ultimo treno a Malpensa favorendo, con lo sconcio di Linate, non già il fantasma di Alitalia proprietà di un lombardo (Colaninno) e una banca lombarda (Intesa), ma gli interessi francesi.

Che cosa succederà? Se la crisi prosegue a lungo e a Linate (e a Orio e al T2) non cambia nulla non è improbabile che Lufthansa faccia le valigie, come già KLM e Alitalia prima di lei. Tuttavia, se gli investimenti verranno attuati (Pedemontana, terza pista eccetera) e il traffico ricomincerà a crescere, prima o poi sarà impossibile che quel tipo di struttura resti inutilizzato in modo adeguato. Fortunatamente Orio va dritto verso la saturazione e Linate non ha grandi margini di crescita. Con 10 milioni di pax o/d in più, cioè qualche anno di crescita secondo i trend di lungo periodo, le cose dovrebbero cambiare, sempre che i soldi non vengano invece spesi in progetti perversi come il tunnel fra la Fiera di Rho e Linate.

Difficile non quotare.
 
Credo che si debba fare un reality check. Alitalia ha capito che non può soddisfare i bisogni del nord e del resto d' Italia contemporaneamente, ha chiuso bottega a Malpensa e si è trincerata a Roma. Nulla di male, se non fosse che lo Stato ha appoggiato questa manovra pensando solo alla ricaduta elettorale delle conseguenze occupazionali. Nessuno spazio è stato dato alle cose di cui un Governo si deve occupare, cioè la pianificazione a lungo termine del benessere del Paese. Mi sembra indubbio che, essendo l' Italia il Paese che meno è cresciuto negli ultimi 15 anni e proseguendo la globalizzazione in modo inarrestabile, sia meglio che la sua area economicamente più rilevante abbia una connettività intercontinentale, per non diventare definitivamente backwater.

Invece niente, nessuno si è mai occupato delle decisioni necessarie perché da Milano si possa volare in più di due città USA. La Lega e Formigoni hanno sbraitato, limitatamente a quanto serviva per ottenere la Cassa Integrazione a favore del loro feudo elettoral-clientelare a Malpensa, stop.

O non sono abbastanza intelligenti da capire che va fatto qualcosa, o più probabilmente credono che gli Italiani siano ancora meno intelligenti, perché non chedono mai conto dei risultati e si limitano a fare il tifo pro o contro guardando Bruno Vespa oppure si vuole, a qualsiasi costo, garantire a Colaninno e soci di non perdere la camicia prima di vendere ad Air France. Sottintesa è la pietra messa sopra Malpensa, in modo identico a quanto aveva tentato il Governo precedente, ma perfezionato cedendo anche AirOne.

Ma quando Alitalia sarà inevitabilmente una filiale di Air france, quale sarà l' interesse dell' Italia a favorire il transito di passegeri a CDG invece che a Malpensa? Aggiungasi che un hub Lufthansa a Milano permetterebbe di "lavorare" in Italia passeggeri che LH "lavora" a FRA, MUC, ZRH eccetera. Che diamine di politica attuano i Govern italiani?

C' è da chiedersi quanto siano besughi i Tedeschi, perché non si va a impiantare un hub all' estero senza un accordo chiaro con il Governo locale. Purtroppo si sono solo accordati con Bonomi, che conta come il due di picche quando la briscola è coppe.
 
Escludendo i casi di acquisizioni di compagnie, qualcuno è mai riuscito a fare quello che sarebbe nelle intenzioni di LH e cioè creare un hub ex novo all'estero in competizione con la compagnia di bandiera (o presunta tale)?
 
Qantas ha un hub a Singapore, Northwest e ora Delta a Narita.
IB e anche AF avevano un mini hub a Miami, spazzato dalle norme di sicurezza post 11 settembre, che hanno reso difficoltosi i transiti dei latinoamericani.
LAN si è felicemente riprodotta in buona parte del Sudamerica.
 
In Italia, al posto della pianificazione a lungo termine del sistema aeroportuale, si è dato libero sfogo ai pruriti dei vari presidenti regionali facendo spuntare dal nulla pseudo aeroporti spesso assolutamente inutili e comunque costosi per la comunità.

Invece di pensare al sistema Paese si è pensato al sistema/orto Regione andando a resuscitare qualsiasi striscia di asfalto usata negli anni della guerra fredda per far decollare F-104 e G-91 a difesa della cortina di ferro ed adibendola ad agriporto (termine metaforico di brillante efficacia, inventato da non mi ricordo quale forumista, che ringrazio sin d'ora).

Penso che in nessun altro paese europeo si sia assistito ad un tale proliferare indiscriminato di agriporti: ad esempio, quanti erano gli apt in Francia negli anni '80? e quanti sono adesso? Possiamo dire la stessa cosa dell'Italia?
 
La prima regola di un politico è dare al popolo il contentino.

A Roma hanno dato 4 intercontinentali in croce perché Alemanno e Marrazzo non scassino più il ca...
Ai piloti AZ la base sotto casa per chi è rimasto e 7 anni di stipendio a chi ne è restato fuori.
Ai milanesi quei voli comodi da linate che tanto piacciono anche ai sindaci del sud.
Alla Lega la cassa integrazione per l'area di MXP più una vaga promessa sui bilaterali che da buoni fenomeni si sono subito bevuti.
Agli amici degli amici, la parte sana di AZ.
A tutti noi i debiti e come contentino Maria Jose Lopez a Controcampo (purtroppo già esautorata).

Direi che ogniuno ha avuto ciò che meritava e la situazione di adesso va bene a molti, quasi a tutti, sicuramente a troppi.

Forse non va bene a noi che di aviazione siamo appassionati e che sotto sotto ci capiamo qualcosa, ma in fondo chissenefrega di noi...

Saluti
 
La prima regola di un politico è dare al popolo il contentino.
La prima regola di un politico italiano è dare al popolo il contentino.
Altrove non è così e i risultati, sempre altrove, si vedono.

Aggiungo che il contentino, per essere apprezzato, deve essere notoriamente improprio, non dovuto, un favore, insomma una cosa che ambo le parti sanno che non si deve fare. Ma si fa. Mica ti voto perché mi dai quello che mi spetta, ma perché mi dai quello che so che non mi spetta.

Il politico italiano è come la moglie che compra le bottiglie al marito alcolizzato, per farlo contento.
 
La prima regola di un politico italiano è dare al popolo il contentino.
Altrove non è così e i risultati, sempre altrove, si vedono.

Aggiungo che il contentino, per essere apprezzato, deve essere notoriamente improprio, non dovuto, un favore, insomma una cosa che ambo le parti sanno che non si deve fare. Ma si fa. Mica ti voto perché mi dai quello che mi spetta, ma perché mi dai quello che so che non mi spetta.

Il politico italiano è come la moglie che compra le bottiglie al marito alcolizzato, per farlo contento.


e' ancora peggio: e'come la moglie in questione, e prima di comprargli le bottiglie, fa un sondaggio per sapere quale preferisce. e poi glielo propina.

poi se qualcuno le fa notare che non e' normale comprare il vino ad uno che ha il fegato spappolato risponde "E'quello che vuole il 67% degli italiani" (scusate se sul finale sono scivolato dalla metafora alla realta')
 
Essendo una democrazia, non possiamo dare tutta la colpa ai politici, perché sono quelli che riscuotono il consenso degli elettori delle varie sponde.

Sono gli Italiani, miopi, immaturi, ignoranti o a loro volta corrotti che votano quelli che li governano, perché preferiscono l' uovo oggi alla gallina domani. Il populismo alligna dappertutto, ma noi siamo ad un livello che in Europa non si vede. Del resto in Europa non esistono cose come mafia, camorra, 'ndrangheta, di cui non abbiamo una collezione.

Poveri Europei, non hanno nemmeno myair o AdP (se non a Parigi :cool:)
Non voglio creare un flame politico, ma, per esempio, credo che altrove a Bossi verrebbero rinfacciate tutte le parole spese vanamente a favore di Malpensa. Qui si dimentica sempre.