C’e’ un po’ di attesa prima dell’imbarco ma senza che si crei alcuna calca, anzi si intuisce che il load di questo volo sara’ molto leggero. In F ci sono 6 posti occupati su 8. Una passeggiata per l’aereo dopo cena rivelera’ che la business e’ piena al 90% mentre l’economy solo al 25%. Chissa’ se con un load medio quindi di circa 33%, ma concentrato nelle classi piu’ redditizie, il volo e’ comunque in perdita.
Da CDG Thai opera con 777 in lease dalla Jet Airways e offre un prodotto hard diverso (e superiore) da quello mainline: cabine individuali in F e poltrone full-flat in business.
Prendo posto all’1A e gli AV vengono a presentarsi e ad iniziare il servizio di rito a terra. Purtroppo si confermano da subito le mie riserve sulla Thai, i cui equipaggi parlano un inglese a tal punto inintelleggibile da scoraggiare qualsiasi tipo di interazione tra AV e passeggeri.
Si inizia con hot towels (la prima di una lunga serie).
Drinks prima della partenza: Veuve Cliquot Rose’ Vintage (non male, ma perche’ servito nel bicchere da brandy?)
Pigiama. Con tutto il rispetto, dopo il rosa, non riesco ad immaginare un colore piu’ gay. Per fortuna avevo con me quello di BA.
Ciabattine dal valore commerciale di 10p. Amenity kit interessante, dalla forma di una mini Samsonite rigida (viola anche quello, naturalmente!!)
Ogni suite ha il suo portagiornali individuale, pre-allestito con giornali e riviste sia francesi che thai scelti sulla base di non so quale criterio (Paris Match??). Una ulteriore selezione di riviste era disponibile al posto 1D (che rimarra’ vuoto), da cui attingo l’unica che merita di essere letta (e anche religiosamente), quella sulla destra
Guardaroba individuale, simile a quello che si trova su BA
Il volo di oggi… lunghetto.
Pitch, grande schermo TV e buddy seat dotato di cintura, braccioli e un mini-schienale. L’IFE su questo volo me lo sono filato per niente, ad eccezione dell’airshow. Gli auricolari a prima vista sembravano di buona qualita’.
L’uso dei comandi rivela la paternita’ dell’aeromobile…
Comandi per la suite, comodi ed intuitivi quelli per reclinare la poltrona e per le diverse luci, del tutto inutile la funzione massaggio.
Vengono distribuiti i menu e l’AV chiede cosa intenda mangiare e quale piatto principale scegliere leggendomi quanto riportato nel menu. La sua pronuncia delle salse e dei vini francesi avra’ provocato un sisma al Pere Lachaise
La informo che in realta’ ho gia’ pre-ordinato in anticipo il main course (un servizio che Thai offre da Bangkok e da altre destinazioni, tra cui CDG, con scelta tra una ventina di piatti). Dopo un rapido controllo nel galley l’AV conferma che il piatto e’ a bordo (ma non avrebbe dovuto farlo prima dell’imbarco dei passeggeri?). In generale sul servizio l’equipaggio mi e’ apparso a tratti incerto.
Il menu e la carta dei vini sono presentati in una copertina rigida con fodera di stoffa.
Menu di questa sera
I vini proposti. Il Chateau de Cerons migliore (a mio avviso) del Clos des Mouches. Non credo di avere provato i rossi. O quantomeno non ricordo
Lo champagne
Si parte in perfetto orario. Il Terminal 1 con illuminazione notturna sembra un bowling gigante.
Decollo potente, anche considerato il load molto leggero.
Arrivano poco dopo gli aperitivi con noccioline.
Dom Perignon
Seguito da un refill con un piatto di canapes. Il design dei bicchieri non mi fa impazzire.
Breasola, gambero, formaggio cremoso (buoni)
Mise en place. Qui non ci siamo proprio. Posate avvolte nel tovagliolo…
Cestino del pane, tutto freddo e gommoso eccetto la focaccia alle olive che invece e’ molto buona. Per la verita’ poi l’AV passera’ anche con pane all’aglio (caldo).
L’AV mi propone gli accompagnamenti per il caviale, tra questi ci sarebbe (traslitterando) “shop shallow”, me lo deve ripetere 4 volte prima di capire che si tratta di cipolla a dadini, che rifiuto. Surreale.
Viene offerta anche la vodka (questa e’ impossibile da storpiare!!).
Avrei preferito pane tostato al Melba toast, ma non ci lamentiamo, ormai il caviale non lo offre piu’ nessuno, eccetto le asiatiche e Lufthansa.
Le preziose uova (ottime).
Il catering di Thai non prevede scelte, a parte quella del piatto principale, ma consiste in una lunga serie di portate. Le porzioni sono delle dimensioni giuste. Questo e’ l’antipasto di pesce misto, salmone, capesante e gamberi. Delizioso e presentato con cura.
Accetto la zuppa di cipolla, specialita’ francese, solo perche’ il catering viene fatto a Parigi. Servita con il tradizionale crostino di pane. Buona anche se servita un po’ tiepida.
Piatto principale: coda di aragosta. Sul sito di Thai veniva descritta “con una salsa americana”, di cui non c’e’ ombra. Sara’ invece gratinata con una salsa al coriandolo e formaggio (ottima, e migliore di tutti i piatti di pesce che ho mangiato in volo da un po’ di tempo).
Formaggi. Buoni, ma da CDG mi sarei aspettato qualcosa di meglio. Notare che tutto il servizio viene svolto individualmente, con pietanze impiattate e nessuna scelta dal carrello. Un po’ strano perche’ non credo il corridoio sia tanto stretto (come su BA) da impedire il passaggio del carrello.
Per finire, dolcetti e peppermint tea
Tortino alla mela e bigne’ al limone
Opera cake con gocce di lamponi
Foto alla cabina in preparazione per la notte.
La poltrona vista dal buddy seat
Full recline
Stranamente in full recline si crea un dislivello di qualche cm tra l’estremita’ della poltrona e il buddy seat.
Da qui si vede meglio. Non so se fosse un difetto di questa poltrona o del design in generale. Niente di che comunque, e’ bastato un cuscino sottile per risolvere…
Vista dall’esterno
Ora di andare a dormire ma proprio in questo istante inizia una violenta turbolenza che durera’ un’ora circa.
Curiosamente le uniche due cose utili, a mio avviso, dell’amenity kit (maschera e earplugs) su Thai vanno richiesti separatamente. Anche la bottiglia d’acqua per la notte va chiesta.
Thai non offre un turn-down service, ma solo una copertina (anche se di ottima qualita’). In ogni caso vista la temperatura tropicale della cabina il piumone non era necessario. Dormiro’ per 6 ore filate, la poltrona Jet Airways e’ sicuramente la piu’ comoda di tutte quelle che ho provato finora, batte senza appello i nuovi prodotti di BA e LX nonche’ quelli vecchi di SQ e LH.
Mi sveglio a circa 1 ora e 40 minuti da Bangkok e l’equipaggio serve con molta efficienza la prima colazione.
Questo il menu della colazione (perche’ chiamarlo “second serving” e non piu’ semplicemente “breakfast”? Boh). Ci sono ben 5 piatti a scelta, da far impallidire le miserrime colazioni di Alitalia
Costa della Birmania?
Succo d’arancia (quello dal cartone), caffe’ espresso (piuttosto mediocre ma migliore di quello di Starbucks) e il solito tovagliolo arrotolato con le posate.
Muesli, yoghurt e papaya scavata con frutta fresca (ottimi).
Panini e dolcetti, stavolta caldi.
Crepe con mela, sciroppo d’acero e lamponi (ottima)
Piatto freddo con carne e formaggi
Foto alla cabina nella parte finale del viaggio
Visita al bagno, con amenities Bulgari e Ferragamo, e le onnipresenti orchidee.
Vabbe’ gia’ che ci siamo. Capello incontrollabilmente out of bed
A parte queste decorazioni dorate sul lato e le maniglie delle porte della suite e la consolle dei comandi anch’esse dorate, il design e’ abbastanza sobrio. La struttura rivestita in legno mostra qualche segno di usura.
In avvicinamento a Bangkok. Gli AV vengono entrambi a salutare profusamente ciascun passeggero e ringraziare per avere scelto Thai. Sulla loro gentilezza e disponibilita’ veramente nulla da eccepire.
Arriviamo e parcheggiamo a fianco del 747 Thai con retro-livery
TG564
Bangkok-Hanoi
ETD: 17.50 (ATD 17.48)
ETA: 19.40 (ATA 19.37)
In the air: 18.04-19.34
Airbus A330
Seat 11K
All’uscita dal finger i passeggeri di F sono attesi da assistenti di terra con golf buggies per essere accompagnati ai controlli passaporti, evitando la camminata kilometrica attraverso un aeroporto la cui planimetria e’ tanto complicata quanto e’ impronunciabile il nome…
Essendo l’unico in transito, mi attende un buggy per la lounge. L’assistente di terra indossa una divisa dello stesso colore del pigiama. Nuff said.
Ho poco meno di 4 ore di transito. Inizio con il prenotare un trattamento alla Royal Orchid Spa, mi viene assegnato subito uno slot. La Spa si raggiunge attraversando il corridoio.
Breve sosta in un salottino riservato ai passeggeri di F per compilare il solito questionario. Opto per il Royal Silk treatment (se ricordo bene), che e’ un full body massage per 60 minuti. Vi e’ stato un momento di incertezza se ne avessi diritto in quanto e’ un trattamento riservato a passeggeri di F e l’addetta non era sicura se a fare fede fosse la carta di imbarco (per Hanoi in C) oppure il volo in arrivo. Comunque tutto risolto in un minuto.
Zona relax
Welcome drink, iced ginger tea (se ricordo bene) e cold towel
Dopo pochissimo mi viene a prendere la terapista che mi porta in quella che e’ d fatto una mini-spa individuale, dotata di idromassaggio e di una stanza adiacente con guardaroba e doccia.
Trascorro sessanta minuti in stato di semi-incoscienza provocato dall’effetto combinato del massaggio, del fuso orario, dello champagne e del vino di poche ore prima ancora non smaltiti, nonche’ della musica di sottofondo consistente in un paio di note ripetute ossessivamente cui si sovrappongono versi animali.
Il massaggio non e’ eccezionale ma soddisfacente. Al termine viene offerta una scelta di te’ alle erbe e biscottini salutari (e infatti dal gusto orrendo…).
Mi trattengono nella stanza per altri 10 minuti nell’idromassaggio.
Mini-spa
Jacuzzi con mood light
Stanza guardaroba con vanity desk e doccia.
Rigenerato e ripulito mi trasferisco nella Royal First Lounge.
Se disponibili consiglio vivamente uno dei mini-salottini a sinistra della lounge principale, in quanto offrono quasi completa privacy e sono dotate di scrivania per lavorare e schermo plasma.
Nel tardo pomeriggio nessun problema a trovarne uno libero.
Arriva alla velocita’ della luce un’addetta che offre un welcome drink (imbevibile) e altra cold towel.
Il servizio, impeccabile, e’ svolto da un team di camerieri che si avvicina (precipitandosi) non appena alzi lo sguardo.
C’e’ un menu con una selezione di piatti prevalentemente thai, che possono essere serviti ovunque oppure in una Dining Room piu’ formale separata.
Non vi e’ un vero e proprio buffet una stanza con una esposizione dei piatti offerti nel menu (dal gusto discutibile per la verita’).
Opto, su consiglio della cameriera, per il Chicken Curry Mossaman accompagnato da un bicchiere di bianco, che degusto nel salottino privato. E’ molto buono, speziato al punto giusto ma non piccante, servito con patate e anacardi.
Con un servizio cosi’ attento che ti rincorre ovunque vai non e’ proprio facile fare foto alla lounge principale. L’impresa mi riesce in sole due occasioni…
Potete vedere lo staff in agguato, in fondo a destra
Non sono per niente d’accordo con Skytrax. A parte il servizio, questa lounge non e’ nulla di eccezionale. Sono sicuramente migliori la Concorde Room e la First Class Lounge di Francoforte. Se la gioca con The Wing.
Ora dell’imbarco. Bus gate.
L’aereo, un A330, e’ attraccato alla zona dei voli nazionali, veniamo sbarcati sotto il finger.
Il mio posto (11K) nella prima fila di questo A330. Come quasi tutte le asiatiche anche Thai impiega widebodies, con configurazione di lungo raggio, per voli brevissimi.
Prima della partenza champagne e hot towel.
Anche il servizio e’ stile lungo raggio, con menu (anche se non si puo’ scegliere) e carta dei vini separata
Poco dopo il decollo l’aereo rallenta la corsa e il pilota fa un annuncio in thai e in un inglese incomprensibile. Riesco a cogliere solo “problem”, “signal” e “sorry for the noise”. Boh. Immediatamente dopo si sente aprire lo sportellone del carrello, non capisco se viene abbassato il carrello o meno perche’ il rumore e’ effettivamente notevole, un minuto dopo sportellone richiuso e l’aereo accelera. Strano e mai successo prima.
Inizia il servizio. Cena non proprio eccezionale, anzi ai limiti del commestibile. Il dolce non ci azzecca niente con la creme brulee, e’ tipo uno strato di danette al cioccolato con sopra un altro di danette alla vaniglia.
A salvare l’antipasto (nuggets di pesce fritto…) e’ il delizioso condimento thai.
Tovaglia con vecchio logo
Qualche foto alla cabina deserta
Siamo gia’ in avvicinamento, il volo e’ davvero breve
Negli ultimi minuti dell’avvicinamento il pilota fa un nuovo annuncio, stavolta comprensibile. Dice che l’asfalto della pista dell’aeroporto di Hanoi e’ irregolare, quindi non c’e’ da preoccuparsi delle vibrazioni in fase di atterraggio.
Regalo prima dell’arrivo a tutti i passeggeri. Riciclato non appena arrivato a Hanoi
Arrivato, controllo passaporti rapidissimo, attesa per i bagagli decente e via su un taxi per il centro di Hanoi.
Fine della prima parte aeronautica. Up next: off topic (piu’ qualche volo Vientam Airlines): Halong, Hanoi, Saigon & Con Dao