Dato l’interesse di qualcuno a dare un’occhiata all’interno della Green Line, aggiorno il TR con alcune immagini prese lungo la linea di divisione tra le due parti della città.
La linea verde, all’interno della città, è larga 1 metro al Bastione Roccas, e circa 3/400 metri nel punto di maggiore ampiezza. È percorso per la su interezza da una strada più o meno ben messa, il cui scopo è quello di permettere il transito delle pattuglie dell’ONU. Nei punti più larghi si diramano delle stradine laterali, dove è veramente impressionante come sia rimasta immobile la vita dal 1964.
Uscire dalla strada principale è pericoloso. Su entrambi i lati del perimetro si sospetta siano ancora presenti mine e trappola menti esplosivi.
Lungo la linea verde sono presenti capolavori architettonici e storici, e una organizzazione no-profit è intenta nella mappatura dei luoghi di interesse per procedere – si spera – al graduale recupero e restauro, in attesa di una apertura al pubblico che è tuttavia difficile poter prevedere.
Gli ingressi alla Green Line in città sono sei, rigorosamente chiusi e dai quali non sarebbe possibile – in teoria – nemmeno scattare foto. La strada principale è più o meno ben messa, ma la vegetazione reclama il suo ruolo in questo posto.
Con il passare del tempo in alcuni punti sono cresciuti alberi, se non addirittura foreste, e non è semplice ogni tanto garantire la mobilità alle pattuglie.
In questo caso il tratto di strada corrisponde esattamente alla larghezza di una via un tempo floridamente attiva dal punto di vista commerciale, e gli alberi sono cresciuti sul ciglio della strada e addirittura all’interno di quelli che un tempo erano negozi.
Un vecchio check point abbandonato, del periodo in cui le due comunità, pur guardandosi l’una dall’altra, erano ancora a contatto in un unico stato.
Una “parallela”. La casa in fondo è abitata e fa parte della parte sud dell’isola. Come vedete giardini e mura confinano con la terra di nessuno, che in questo punto è larga una cinquantina di metri.
Lymbourides Street ha avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato. Di lei oggi resta solo il cartello.
Abitazioni crollate col tempo a causa dell’incuria.
Questo invece è un tratto di Ermou Street, un tempo famosissima per le sue botteghe artigiane, per i ristoranti, e per le tante piccole pensioni dove soggiornavano frotte di europei.
Architettonicamente le case sono molto belle, sia all’esterno che all’interno.
E questa è ancora Ermou Street, davanti ad uno dei più rinomati ristoranti dei primi anni ’60, e nella seconda foto nel suo proseguimento ad est.
Un vecchio albergo, a due passi da Lidra Street, la “via del corso” di Nicosia.
Un ricordo della dominazione inglese. Una cassetta della posta intatta. Sono tentato di metterci una mano dentro per vedere se contiene ancora corrispondenza, ma alcune di queste cassette è sospettata di essere ancora trappolata.
Una vecchia targa assicurativa su una casa.
Ed ecco la casa com’è oggi.
Un altro tratto di Ermou Street, preso da una postazione di osservazione.
Un tratto della green line accanto al perimetro della zona turca. Un piccolo bunker si intravede sulla curva in fondo.
Bastione Roccas. Lo spessore della rete qui è lo spessore della green line. Questa anziana turca guarda la parte greca e mi sorride.
Questo è invece l’ex Ledra Palace Hotel, un tempo il più lussuoso albergo di Nicosia, oggi sede dell’ONU e luogo dove si tengono gli incontri ufficiali tra i rappresentanti delle due comunità. Qui si combatté parecchio sia nel 1964 che nel 1974, e l’albergo è ancora crivellato dai colpi.
E questa è invece la terra di nessuno al check point del Ledra Palace. Questo palazzo, che un tempo ospitava negozi, è oggi un monumento alla stupidità della guerra.
Aggiungo due foto fatte nella parte turca, fuori dalla green line.
La prima fa vedere come la scala di accesso ad un campo giochi, oggi parte della green line, sia bloccato da una semplice concertina di filo spinato. Lì sotto qualche altalena abbandonata, nulla di più. Altro monumento significativo della stupidità della guerra.
E infine un’immagine, tra le tante che se ne potrebbero prendere, per capire cosa significa città divisa. Significa che la tua casa, se è nel posto sbagliato, è come se fosse segata in due.
Spero vi sia piaciuta anche questa ultima parte, anche se temo sia andata decisamente OT.
Ciao, Nicola