Qualcuno forse si ricorderà del TR del nonno "Week end a spese del contribuente". Pochi immagino, giustamente, ma come dare torto alla platea di Aviazione Civile per essersi dimenticata del TR più proletario degli ultimi anni, o almeno dal charterone IG per la finale di Champions feat. TW843?
Ecco, visto che quest'anno Romania is the new black, yours truly decide di proporvi un nuovo TR dal paese di Dracula in sfregio alla mummia di Lambrate.
A ben pensarci non è stata proprio un'idea brillante: mi pento della prenotazione nel giro di dodici secondi, non appena realizzo che Wizzair fa pagare anche il bagaglio a mano, a meno che non sia della dimensione di un pacchetto di noccioline. E pacchetto di noccioline sia! Pur di non regalare talleri inutili a 'sti vampiri anglo-ungheresi, partirò con il mio solito zainetto e basta: per quattro giorni lo spazio basta e avanza.
Passano un paio di mesi dalla prenotazione e mi convinco pure che il volo parta ad un orario comodo, tipo le 11 del mattino. Due giorni prima, facendo il check-in (e pagando pure l'unico finestrino disponibile, li mortaccissimi), realizzo che il volo parte alle 8.45, e questo vuol dire alzarsi alle 5 e qualcosa, prendere un taxi per Centrale e una delle navette Orio Shuttle per, beh, Orio.
Con degli occhi che avrebbero ispirato Bram Stocker, mi trascino in qualche modo giù dal letto e arrivo in qualche modo fino a Beggarmo e, senza in pratica rendermene conto, passo i controlli di sicurezza.
La Romania non è (ancora) Schengen, pertanto si parte dai gate B, dopo un controllo documenti con un poliziotto che sembrava Cannavacciuolo (pure nel modo di fare). Dove sono i gate B? Facile, oltre i controlli, si sale la scala mobile, si gira a sinistra, si cammina un attimo e si scende da altre scale mobili. Secondo Sacbo, invece, i B sono saliti dalle scale mobili, fatto il trenino del duty free, passato per l'area food, girato il lato lungo agli imbarchi A dove, casualmente, ci sono altri negozi, e infine giù dalle scale. Sicuramente sono io a pensare male e l'intento è solo quello di mostrare l'ottimo lavoro estetico che hanno compiuto sull'aerostazione.
Stante il mio stato di catalessi avanzata, non fotografo colpevolmente il Victoria's Secret che fa meritare ampiamente a BGY il titolo di hub. Sia come sia, mi trovo, ancora una volta inconsapevolmente, incolonnato in una fila di persone, pronto a mostrare il mio passaporto e la mia carta d'imbarco a qualcuno che neppure controlla se il mio zainetto sia regolamentare oppure no (tecnicamente no: è tre centimetri buoni oltre la lunghezza consentita, nonostante sia di quasi dieci più stretto e cinque meno profondo). Diludendo me, volevo proprio litigare con qualcuno al gate
Tratta: BGY-TSR
Volo: W6 3552
Aereo: Airbus 320-232 (WL)
MSN: 5615
Reg: HA-LWT
Primo volo: 17/04/2013
Consegnato: 07/05/2013
Età: 3 anni
Posto: 21A 22A
Gate: B22
Sched/Actual: 8.25-11.05 / 8.32-10.56
Durata volo: 1h 24'
Sul Cobus siamo tutti stipati, accolgo con liberazione l'apertura delle porte. Scesi dal torpedone tutti, ma proprio tutti, si mettono a fotografare l'aereo, l'aerostazione, gli aerei a fianco, selfie a gogo che neppure sul facebook di Edoardo, e nessuno, ma proprio nessuno, viene a rompere le palle per questo.

001 by davide skaccomatto, on Flickr
Scatto anche io un paio di foto ricordo. Sembra di essere ad una scampagnata di Pasquetta sui colli piacentini. Mancano solo i ravioli e il rutto libero.

002 by davide skaccomatto, on Flickr
Dietro di noi un altro 320, sempre W6.

003 by davide skaccomatto, on Flickr
Avendo il 21A o giù di lì salgo da dietro, dove una freddissima assistente di volo controlla solo che i passeggeri siano saliti sull'aereo giusto. Guarda che un buongiorno non ti rovina mica il rimmell, bellezza!
Mi avvicino al mio posto; una coppia lui/lei, con infante urlante, mi guarda, io indico il mio posto finestrino con sorrisino da signor Cagacazzo Perfettini e lei esordisce con una roba tipo "Ah ecco chi è al finestrino amore; vediamo se il signore vuole spostarsi lì (indica un posto vago nella fila a fianco)" e poi mi fa "le spiace mettersi lì (nuovo gesto vago), siamo in tre e non so perchè non ci sono stati assegnati posti vicini". Il perché è che i posti che vuoi te li devi pagare barbun, dico nel mio cervello, e "Che posto è?", ad alta voce. "21E". Penso un mezzo secondo al modo più gentile per sfanculare la richiesta, col piffero che mi metto in un middle seat dopo aver pagato per un finestrino e semplicemente le dico "Purtroppo non è un finestrino, mi spiace", metto la giacca in cappelliera e mi accomodo al mio posto.
Allora la coppia al 21D e F, divisi dal 21E, propongono di prendersi il 21EF, lasciando la tripletta spaiata al 21BC-D; scongiurato il pericolo middle seat, la 22A convoca una riunione di condominio, si propone per cedermi il 22A, prendersi il 21D e spostare la 21D al famigerato 21A. Così lei ha il corridoio, io il finestrino (con un oblò supplementare), la tripletta è ricongiunta sul 21 sinistro e la coppietta sul 21 destro. Mi sembra un onesto assaggio di Romania. Due aa/vv ci guardano con gli occhi iniettati di sangue, pensando al revenue perso dalla compagnia (o dal fatto che stiamo rallentando l'imbarco).

004 by davide skaccomatto, on Flickr
Il nostro 320 è un cornuto, realizzo solo ora. Con il nostro, fanno quattro W6 parcheggiati sul tarmac questo venerdì mattina; non male.
Ci muoviamo in mezzo ai soliti noti

005 by davide skaccomatto, on Flickr
Un collega

006 by davide skaccomatto, on Flickr
Non appena viene data manetta, iniziano gli oohhhhhhh, aaahhhhhhhhhh, uuuhhhhhhhh da parte dei passeggeri, che si ripetono poi ad ogni virata fino all'arrivo alla quota di crociera. Sarà stata la turbolenza, dice. Macché, volo liscio come l'olio: è puro folklore locale.
Il pitch è qualcosa di scandaloso, cos'è 'sta roba, un 28"? Io sono un puffo e praticamente toccavo il sedile di fronte con le ginocchia.

007 by davide skaccomatto, on Flickr
Intanto l'infante davanti a me continua a strillare, gli ultrasuoni che emetteva viaggiavano sulla frequenza del radar meteo del 320.
I colori scuri della cabina, con quei sedili viola, non aiutano certo a rendere l'ambiente più leggero e amichevole. La rivista di bordo... c'è. Direi che basta dire questo.

008 by davide skaccomatto, on Flickr
Appena possibile, mi infilo di auricolari e cado in letargo. Mi riattivo che siamo quasi arrivati: passeremo a sud di Timisoara prima di virare di 180° e metterci con la prua in direzione della pista 29.

009 by davide skaccomatto, on Flickr
Durante l'atterraggio c'è di nuovo il coro da stadio, seguito dall'applauso (era tanto che non lo sentivo, non sono più abituato) e dal rumore di cinture slacciate mentre siamo ancora in pista: il rischio di traumi cranici multipli sembra non spaventare i passeggeri.

010 by davide skaccomatto, on Flickr
(cont.)
Ecco, visto che quest'anno Romania is the new black, yours truly decide di proporvi un nuovo TR dal paese di Dracula in sfregio alla mummia di Lambrate.
A ben pensarci non è stata proprio un'idea brillante: mi pento della prenotazione nel giro di dodici secondi, non appena realizzo che Wizzair fa pagare anche il bagaglio a mano, a meno che non sia della dimensione di un pacchetto di noccioline. E pacchetto di noccioline sia! Pur di non regalare talleri inutili a 'sti vampiri anglo-ungheresi, partirò con il mio solito zainetto e basta: per quattro giorni lo spazio basta e avanza.
Passano un paio di mesi dalla prenotazione e mi convinco pure che il volo parta ad un orario comodo, tipo le 11 del mattino. Due giorni prima, facendo il check-in (e pagando pure l'unico finestrino disponibile, li mortaccissimi), realizzo che il volo parte alle 8.45, e questo vuol dire alzarsi alle 5 e qualcosa, prendere un taxi per Centrale e una delle navette Orio Shuttle per, beh, Orio.
Con degli occhi che avrebbero ispirato Bram Stocker, mi trascino in qualche modo giù dal letto e arrivo in qualche modo fino a Beggarmo e, senza in pratica rendermene conto, passo i controlli di sicurezza.
La Romania non è (ancora) Schengen, pertanto si parte dai gate B, dopo un controllo documenti con un poliziotto che sembrava Cannavacciuolo (pure nel modo di fare). Dove sono i gate B? Facile, oltre i controlli, si sale la scala mobile, si gira a sinistra, si cammina un attimo e si scende da altre scale mobili. Secondo Sacbo, invece, i B sono saliti dalle scale mobili, fatto il trenino del duty free, passato per l'area food, girato il lato lungo agli imbarchi A dove, casualmente, ci sono altri negozi, e infine giù dalle scale. Sicuramente sono io a pensare male e l'intento è solo quello di mostrare l'ottimo lavoro estetico che hanno compiuto sull'aerostazione.
Stante il mio stato di catalessi avanzata, non fotografo colpevolmente il Victoria's Secret che fa meritare ampiamente a BGY il titolo di hub. Sia come sia, mi trovo, ancora una volta inconsapevolmente, incolonnato in una fila di persone, pronto a mostrare il mio passaporto e la mia carta d'imbarco a qualcuno che neppure controlla se il mio zainetto sia regolamentare oppure no (tecnicamente no: è tre centimetri buoni oltre la lunghezza consentita, nonostante sia di quasi dieci più stretto e cinque meno profondo). Diludendo me, volevo proprio litigare con qualcuno al gate

Tratta: BGY-TSR
Volo: W6 3552
Aereo: Airbus 320-232 (WL)
MSN: 5615
Reg: HA-LWT
Primo volo: 17/04/2013
Consegnato: 07/05/2013
Età: 3 anni
Posto: 21A 22A
Gate: B22
Sched/Actual: 8.25-11.05 / 8.32-10.56
Durata volo: 1h 24'
Sul Cobus siamo tutti stipati, accolgo con liberazione l'apertura delle porte. Scesi dal torpedone tutti, ma proprio tutti, si mettono a fotografare l'aereo, l'aerostazione, gli aerei a fianco, selfie a gogo che neppure sul facebook di Edoardo, e nessuno, ma proprio nessuno, viene a rompere le palle per questo.

001 by davide skaccomatto, on Flickr
Scatto anche io un paio di foto ricordo. Sembra di essere ad una scampagnata di Pasquetta sui colli piacentini. Mancano solo i ravioli e il rutto libero.

002 by davide skaccomatto, on Flickr
Dietro di noi un altro 320, sempre W6.

003 by davide skaccomatto, on Flickr
Avendo il 21A o giù di lì salgo da dietro, dove una freddissima assistente di volo controlla solo che i passeggeri siano saliti sull'aereo giusto. Guarda che un buongiorno non ti rovina mica il rimmell, bellezza!
Mi avvicino al mio posto; una coppia lui/lei, con infante urlante, mi guarda, io indico il mio posto finestrino con sorrisino da signor Cagacazzo Perfettini e lei esordisce con una roba tipo "Ah ecco chi è al finestrino amore; vediamo se il signore vuole spostarsi lì (indica un posto vago nella fila a fianco)" e poi mi fa "le spiace mettersi lì (nuovo gesto vago), siamo in tre e non so perchè non ci sono stati assegnati posti vicini". Il perché è che i posti che vuoi te li devi pagare barbun, dico nel mio cervello, e "Che posto è?", ad alta voce. "21E". Penso un mezzo secondo al modo più gentile per sfanculare la richiesta, col piffero che mi metto in un middle seat dopo aver pagato per un finestrino e semplicemente le dico "Purtroppo non è un finestrino, mi spiace", metto la giacca in cappelliera e mi accomodo al mio posto.
Allora la coppia al 21D e F, divisi dal 21E, propongono di prendersi il 21EF, lasciando la tripletta spaiata al 21BC-D; scongiurato il pericolo middle seat, la 22A convoca una riunione di condominio, si propone per cedermi il 22A, prendersi il 21D e spostare la 21D al famigerato 21A. Così lei ha il corridoio, io il finestrino (con un oblò supplementare), la tripletta è ricongiunta sul 21 sinistro e la coppietta sul 21 destro. Mi sembra un onesto assaggio di Romania. Due aa/vv ci guardano con gli occhi iniettati di sangue, pensando al revenue perso dalla compagnia (o dal fatto che stiamo rallentando l'imbarco).

004 by davide skaccomatto, on Flickr
Il nostro 320 è un cornuto, realizzo solo ora. Con il nostro, fanno quattro W6 parcheggiati sul tarmac questo venerdì mattina; non male.
Ci muoviamo in mezzo ai soliti noti

005 by davide skaccomatto, on Flickr
Un collega

006 by davide skaccomatto, on Flickr
Non appena viene data manetta, iniziano gli oohhhhhhh, aaahhhhhhhhhh, uuuhhhhhhhh da parte dei passeggeri, che si ripetono poi ad ogni virata fino all'arrivo alla quota di crociera. Sarà stata la turbolenza, dice. Macché, volo liscio come l'olio: è puro folklore locale.
Il pitch è qualcosa di scandaloso, cos'è 'sta roba, un 28"? Io sono un puffo e praticamente toccavo il sedile di fronte con le ginocchia.

007 by davide skaccomatto, on Flickr
Intanto l'infante davanti a me continua a strillare, gli ultrasuoni che emetteva viaggiavano sulla frequenza del radar meteo del 320.
I colori scuri della cabina, con quei sedili viola, non aiutano certo a rendere l'ambiente più leggero e amichevole. La rivista di bordo... c'è. Direi che basta dire questo.

008 by davide skaccomatto, on Flickr
Appena possibile, mi infilo di auricolari e cado in letargo. Mi riattivo che siamo quasi arrivati: passeremo a sud di Timisoara prima di virare di 180° e metterci con la prua in direzione della pista 29.

009 by davide skaccomatto, on Flickr
Durante l'atterraggio c'è di nuovo il coro da stadio, seguito dall'applauso (era tanto che non lo sentivo, non sono più abituato) e dal rumore di cinture slacciate mentre siamo ancora in pista: il rischio di traumi cranici multipli sembra non spaventare i passeggeri.

010 by davide skaccomatto, on Flickr
(cont.)