[TR] Mission impossible: Airbus 310


I-DAVE

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6 Novembre 2005
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a Taiwan, nel cuore e nella mente
Qualcuno forse si ricorderà del TR del nonno "Week end a spese del contribuente". Pochi immagino, giustamente, ma come dare torto alla platea di Aviazione Civile per essersi dimenticata del TR più proletario degli ultimi anni, o almeno dal charterone IG per la finale di Champions feat. TW843?

Ecco, visto che quest'anno Romania is the new black, yours truly decide di proporvi un nuovo TR dal paese di Dracula in sfregio alla mummia di Lambrate.

A ben pensarci non è stata proprio un'idea brillante: mi pento della prenotazione nel giro di dodici secondi, non appena realizzo che Wizzair fa pagare anche il bagaglio a mano, a meno che non sia della dimensione di un pacchetto di noccioline. E pacchetto di noccioline sia! Pur di non regalare talleri inutili a 'sti vampiri anglo-ungheresi, partirò con il mio solito zainetto e basta: per quattro giorni lo spazio basta e avanza.

Passano un paio di mesi dalla prenotazione e mi convinco pure che il volo parta ad un orario comodo, tipo le 11 del mattino. Due giorni prima, facendo il check-in (e pagando pure l'unico finestrino disponibile, li mortaccissimi), realizzo che il volo parte alle 8.45, e questo vuol dire alzarsi alle 5 e qualcosa, prendere un taxi per Centrale e una delle navette Orio Shuttle per, beh, Orio.

Con degli occhi che avrebbero ispirato Bram Stocker, mi trascino in qualche modo giù dal letto e arrivo in qualche modo fino a Beggarmo e, senza in pratica rendermene conto, passo i controlli di sicurezza.

La Romania non è (ancora) Schengen, pertanto si parte dai gate B, dopo un controllo documenti con un poliziotto che sembrava Cannavacciuolo (pure nel modo di fare). Dove sono i gate B? Facile, oltre i controlli, si sale la scala mobile, si gira a sinistra, si cammina un attimo e si scende da altre scale mobili. Secondo Sacbo, invece, i B sono saliti dalle scale mobili, fatto il trenino del duty free, passato per l'area food, girato il lato lungo agli imbarchi A dove, casualmente, ci sono altri negozi, e infine giù dalle scale. Sicuramente sono io a pensare male e l'intento è solo quello di mostrare l'ottimo lavoro estetico che hanno compiuto sull'aerostazione.

Stante il mio stato di catalessi avanzata, non fotografo colpevolmente il Victoria's Secret che fa meritare ampiamente a BGY il titolo di hub. Sia come sia, mi trovo, ancora una volta inconsapevolmente, incolonnato in una fila di persone, pronto a mostrare il mio passaporto e la mia carta d'imbarco a qualcuno che neppure controlla se il mio zainetto sia regolamentare oppure no (tecnicamente no: è tre centimetri buoni oltre la lunghezza consentita, nonostante sia di quasi dieci più stretto e cinque meno profondo). Diludendo me, volevo proprio litigare con qualcuno al gate :(

Tratta: BGY-TSR
Volo: W6 3552
Aereo: Airbus 320-232 (WL)
MSN: 5615
Reg: HA-LWT
Primo volo: 17/04/2013
Consegnato: 07/05/2013
Età: 3 anni
Posto: 21A 22A
Gate: B22
Sched/Actual: 8.25-11.05 / 8.32-10.56
Durata volo: 1h 24'

Sul Cobus siamo tutti stipati, accolgo con liberazione l'apertura delle porte. Scesi dal torpedone tutti, ma proprio tutti, si mettono a fotografare l'aereo, l'aerostazione, gli aerei a fianco, selfie a gogo che neppure sul facebook di Edoardo, e nessuno, ma proprio nessuno, viene a rompere le palle per questo.



001 by davide skaccomatto, on Flickr

Scatto anche io un paio di foto ricordo. Sembra di essere ad una scampagnata di Pasquetta sui colli piacentini. Mancano solo i ravioli e il rutto libero.


002 by davide skaccomatto, on Flickr

Dietro di noi un altro 320, sempre W6.


003 by davide skaccomatto, on Flickr

Avendo il 21A o giù di lì salgo da dietro, dove una freddissima assistente di volo controlla solo che i passeggeri siano saliti sull'aereo giusto. Guarda che un buongiorno non ti rovina mica il rimmell, bellezza!

Mi avvicino al mio posto; una coppia lui/lei, con infante urlante, mi guarda, io indico il mio posto finestrino con sorrisino da signor Cagacazzo Perfettini e lei esordisce con una roba tipo "Ah ecco chi è al finestrino amore; vediamo se il signore vuole spostarsi lì (indica un posto vago nella fila a fianco)" e poi mi fa "le spiace mettersi lì (nuovo gesto vago), siamo in tre e non so perchè non ci sono stati assegnati posti vicini". Il perché è che i posti che vuoi te li devi pagare barbun, dico nel mio cervello, e "Che posto è?", ad alta voce. "21E". Penso un mezzo secondo al modo più gentile per sfanculare la richiesta, col piffero che mi metto in un middle seat dopo aver pagato per un finestrino e semplicemente le dico "Purtroppo non è un finestrino, mi spiace", metto la giacca in cappelliera e mi accomodo al mio posto.
Allora la coppia al 21D e F, divisi dal 21E, propongono di prendersi il 21EF, lasciando la tripletta spaiata al 21BC-D; scongiurato il pericolo middle seat, la 22A convoca una riunione di condominio, si propone per cedermi il 22A, prendersi il 21D e spostare la 21D al famigerato 21A. Così lei ha il corridoio, io il finestrino (con un oblò supplementare), la tripletta è ricongiunta sul 21 sinistro e la coppietta sul 21 destro. Mi sembra un onesto assaggio di Romania. Due aa/vv ci guardano con gli occhi iniettati di sangue, pensando al revenue perso dalla compagnia (o dal fatto che stiamo rallentando l'imbarco).



004 by davide skaccomatto, on Flickr

Il nostro 320 è un cornuto, realizzo solo ora. Con il nostro, fanno quattro W6 parcheggiati sul tarmac questo venerdì mattina; non male.

Ci muoviamo in mezzo ai soliti noti



005 by davide skaccomatto, on Flickr

Un collega


006 by davide skaccomatto, on Flickr

Non appena viene data manetta, iniziano gli oohhhhhhh, aaahhhhhhhhhh, uuuhhhhhhhh da parte dei passeggeri, che si ripetono poi ad ogni virata fino all'arrivo alla quota di crociera. Sarà stata la turbolenza, dice. Macché, volo liscio come l'olio: è puro folklore locale.

Il pitch è qualcosa di scandaloso, cos'è 'sta roba, un 28"? Io sono un puffo e praticamente toccavo il sedile di fronte con le ginocchia.



007 by davide skaccomatto, on Flickr

Intanto l'infante davanti a me continua a strillare, gli ultrasuoni che emetteva viaggiavano sulla frequenza del radar meteo del 320.

I colori scuri della cabina, con quei sedili viola, non aiutano certo a rendere l'ambiente più leggero e amichevole. La rivista di bordo... c'è. Direi che basta dire questo.



008 by davide skaccomatto, on Flickr

Appena possibile, mi infilo di auricolari e cado in letargo. Mi riattivo che siamo quasi arrivati: passeremo a sud di Timisoara prima di virare di 180° e metterci con la prua in direzione della pista 29.


009 by davide skaccomatto, on Flickr

Durante l'atterraggio c'è di nuovo il coro da stadio, seguito dall'applauso (era tanto che non lo sentivo, non sono più abituato) e dal rumore di cinture slacciate mentre siamo ancora in pista: il rischio di traumi cranici multipli sembra non spaventare i passeggeri.


010 by davide skaccomatto, on Flickr

(cont.)
 
Lo sbarco è tipo scendere a Loreto M2 durante l'ora di punta. La piccola e bruttarella aerostazione di TSR, zona arrivi internazionali, ricorda un incrocio tra un capannone abusivo, una stazione degli autobus di periferia e un tribunale italiano fatiscente.

Le postazioni per il controllo dei documenti sono quattro ma la coda che si forma è comunque piuttosto lenta a procedere; appena verificano che io sono io, mi fiondo alla ricerca di informazioni per raggiungere la città; so che c'è un bus che parte tra dieci minuti, trovo l'ufficio informazioni e chiedo dove comprare i biglietti.

La signora, una cinquantenne abbondante stile massaia di Voghera (compresi i baffi, ecc), tira fuori con fare burocratico un enorme fascicolo ad anelli pieno di buste a foratura universale, a loro volta divisi in fascicoli, o capitoli, dotati di etichette scritti con una minuziosa calligrafia e ripieni di fotocopie di fotocopie di fotocopie che neppure la fotocopiatrice della mia scuola media, circa vent'anni fa, faceva così male. Inizia a sfogliarlo, umettando la punta delle dita (dico io, è plastica, se ti sputi sulle dita farai più fatica a girare le pagine, no?), finché non si ferma al capitolo Transport Public Local - che è rumeno, anche se sembra inglese con problemi di costruzione della frase.

"No bus today".

La guardo, tiro fuori il telefonino e le indico il pdf che ho scaricato dal sito dei trasporti di Timisoara.

"No no, no bus today. Taxi."; gira il suo fascicolo e punta il dito trionfante sulla riga che indica le 11, alla pagina di domenica, dove giace una muta linea. Guardo il suo fascicolo, guardo il mio telefono, riguardo il fascicolo.

"Today is Friday, Friday, venerdì, vineri, not duminică, holy cow, e il bus sta per partire porca miseria!"

"Ah, italiano. Sì oggi è venerdì. Biglietti di là". Il dito indica l'infinito e oltre, alla mia destra.

Mi fiondo in fondo al salone, prelevo di corsa un po' di lei per pagare il biglietto e mi metto a cercare una macchinetta o un'edicola, o un ufficio dei trasporti. Anche un allibratore andrebbe bene. Macché, mica lo trovo.


Esco, vedo il bus, chiedo all'autista, che parla solo rumeno (ma potrebbe essere bulgaro, per quel che capisco) e col gesto mi invita a rientrare nel terminal per prendere il ticket. Appena scendo, mette in modo e parte. Il prossimo bus è tra un'ora e mezza... vabbé, ha vinto il taxi. Provo a tirare sul prezzo ma il mio potere contrattuale è decisamente basso: è l'unico lì ad aspettare. 50 Lei, poco più di 10€, alla fine neppure troppo male, considerando che col tassametro (che accende comunque...) vista la coda di camion che troviamo, arriviamo a 43.

Ah, il centro di Timisoara merita davvero, generalmente ben tenuto, un sacco di caffè e ristoranti, non troppi turisti in giro (in Romania comunque era un fine venerdì lavorativo, la pasqua ortodossa quest'anno cade a inizio maggio); la giornata è spettacolare e tocchiamo quasi i venti gradi.


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(cont.)
 
Al centro informazioni (personale squisito!) mi informo bene su dove comprare i biglietti per il bus per tornare in aerostazione: non mi fermo a Timisoara ma proseguo per Bucarest. Il treno notturno, con le sue comode 10 ore di viaggio e arrivo alle 8 del mattino, era piuttosto attraente, ma quest'oggi sul menu di TSR c'è qualcosa di più attraente: uno degli ultimi Airbus 310 in servizio pax in Europa e, tra tutti, quello più semplice da prendere.

Trenta minuti di bus dopo sono di nuovo a TSR, stavolta lato c-in nazionali, ovvero una stanza di cinquanta metri quadri con qualche sedie e due banchi. Chiusi.


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Il dubbio si insinua nella mia mente, per cui mi alzo, vado nella orrida area c-in internazionali, verifico che non ci siano banchi Tarom (non ce ne sono) e torno indietro: semplicemente è troppo presto.

Un'ora e quaranta minuti prima del volo si presenta lo staff, siamo in cinque tutti stranieri ed evidentemente non sappiamo che il c-in è possibile fino tipo a quindici minuti prima del volo. Mi ero già fatto bloccare in fase di prenotazione il posto, 5A; scopro poi a quel posto manca un finestrino, per cui chiedo all'efficiente team Facebook Tarom di cambiarmelo con il 6A. Ora ho due finestrini a mia disposizione per un volo che si svolge al buio :D

Tutta l'area airside per i voli nazionali è separata fisicamente da quella internazionale: pertanto ci sono controlli di sicurezza dedicati che vengono aperti solo un'oretta prima del volo. Il gate è al piano superiore, ma senza jetbridge: tanto valeva darci uno degli altri tre al piano inferiore.

L'area del gate (esclusiva: non ce ne sono altri) non è male, però non è abbastanza per contenere un centinaio di persone e diventa presto una calca. Mi chiedo cosa succede quando il 310 è a pieno carico: se mai accade, ovviamente. Due macchinette provvedono ai bisogno di affamati e assetati.


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La cosa migliore però è la vetrata che dà sul tarmac. Peccato che il traffico sia piuttosto limitato.


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Gli unici due eventi a interrompere la monotonia dell'attesa sono l'arrivo di un 320 di Wizzair


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e l'arrivo, finalmente e in ritardo, del nostro glorioso pezzo di ferro made in Tolouse:


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Con una quindicina di minuti di ritardo, chiamano l'imbarco.

(cont.)
 
Tratta: TSR-OTP
Volo: RO 608
Aereo: Airbus 310-325
MSN: 644
Reg: YR-LCB
Primo volo: 09/03/1992
Consegnato: 17/12/1992
Età: 24.1 anni
Posto: 6A
Gate: 1
Sched/Actual: 19.10-20.05 / 19.25-20.15
Durata volo: 50'

Sbarchiamo tutti come un gregge di pecore, saliamo su un bus che ci porta sottobordo e risbarchiamo per salire sul nostro tozzo e muscoloso velivolo, che peraltro sembra in eccellente stato di manutenzione estetica. Da vicino è più piccolo di quanto non appaia alla distanza: sì, è più alto di un 321 o di un 739, ma non è significativamente più lungo (46m contro 44 e 42, rispettivamente: un 757 è lungo 47 metri). La fusoliera larga, in relazione alla lunghezza, lo fa apparire davvero più corto di quanto non sia.

Mi do alla pazza gioia, visto che nessuno mi dice nulla.


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Si sale all'altezza del galley che divide J da Y, quindi non ho la possibilità di sbirciare la business. Un paio di aa/vv stazionano sulla porta; una dà il benvenuto a bordo e indica la strada per il posto, l'altra si fa i fatti suoi.

L'interno è un tuffo nel passato.

Le luci sono rigorosamente a incandescenza, gettano pertanto un alone giallognolo su tutto quanto; i sedili sono di un'altra epoca, con un pitch esagerato, decentemente larghi e con lo schienale vagamente sfondato. Il recline è paragonabile a quello di una Y+ intercontinentale, e forse ancora qualcosa in più.


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I monitor sono degli splendidi CRT a imitazione schermo piatto.


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Questo aereo è una meraviglia, peccato solo per il vetro sabbiato; il finestrino è davvero piccolo, o così appare.


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Si nota un certo scazzo tra l'equipaggio; la demo di sicurezza viene fatta un po' alla carlona, con i due assistenti di volo completamente scoordinati tra di loro e rispetto alla voce. Mi stupisce che vengano solo spente le luci laterali, mentre quelle delle plafoniere rimarranno ben accese, sia in decollo che in atterraggio (rendendo ancora più difficile fare due foto).

Iniziamo a muovere ed entriamo in pista dopo un rullaggio breve; i due PW iniziano a spingere subito ma senza quell'effetto brutale che hanno alcuni design coevi come il CF6. Anche il rumore è assolutamente contenuto, la cabina non mi pare più rumorosa di un 320 qualsiasi. Purtroppo il tramonto è già passato e fuori non si vede assolutamente nulla.

In meno di trenta secondi siamo in aria, l'aereo è leggero (la tratta è corta, i passeggeri un centinaio scarso) e il volo assolutamente confortevole.

Inaspettatamente, viene anche servito un panino e un giro di bibite, oltre ad una salvietta.


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e il solito scatto per gli amanti del genere :D


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Siamo in aria soltanto una trentina di minuti e scendiamo in una Bucarest avvolta dalle nuvole basse; soltanto poco prima dell'atterraggio si riusciranno a vedere un po' di luci cittadine


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Reverse aperto


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Rulliamo fino alla porzione di terminal riservata ai voli nazionali e sbarchiamo con due pullman già in attesa. Prima di uscire scatto un'ultima foto alla cabina, ormai vuota, e chiedo se potessi visitare il cockpit: negative Sir. Vabbè, c'ho provato.


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Seguo i cartelli per i taxi; hanno inventato un sistema ingegnoso tramite il quale una macchinetta assegna un taxi e indica l'attesa (i taxi non possono stazionare agli arrivi), in modo da essere sicuri di prenderne uno autorizzato. 26 Lei (circa 5,5€) dopo sono in hotel.

Continua in settimana con un po' di OT da Bucarest, Sinaia e Brasov, il museo dell'aviazione dell'Aeronautica Rumena e il ritorno.

DaV
 
Bellissimo il 310! Ho una domanda: qual è la percentuale che la presenza di questo aereo ha avuto nel farti fare questo viaggio?
 
Ah, Temesvar! Che bel posto.

Wizzair, purtroppo, e' quello che e'. L'ho dovuta prendere dopo sei anni di assenza sulla BUD-MXP, e il mezzo pensiero di usarla per andare a Kutaisi m'e' passato completamente non appena salito a bordo, dovevo essermi scordato del pitch ammazza-rotule. Comunque, il "servizio" a bordo e' meno coatto di quello di Ryanair. Certo, pensare che sia questa la compagnia che ha preso il posto di Malev ti fa piangere.

Hai provato qualche birra ignorante rumena? Tipo la meravigliosa Timisoreana, con tanto di repellenti foto di sconosciuti calciatori anni '80, o la splendida Ciuc?
 
Ah, Temesvar! Che bel posto.

Wizzair, purtroppo, e' quello che e'. L'ho dovuta prendere dopo sei anni di assenza sulla BUD-MXP, e il mezzo pensiero di usarla per andare a Kutaisi m'e' passato completamente non appena salito a bordo, dovevo essermi scordato del pitch ammazza-rotule. Comunque, il "servizio" a bordo e' meno coatto di quello di Ryanair. Certo, pensare che sia questa la compagnia che ha preso il posto di Malev ti fa piangere.

Hai provato qualche birra ignorante rumena? Tipo la meravigliosa Timisoreana, con tanto di repellenti foto di sconosciuti calciatori anni '80, o la splendida Ciuc?

Concordo con I-DAVE, il centro di Timisoara è davvero bello.
La Timisoreana è davvero bella tosta la provai (rigorosamente in lattina da mezzo litro) proprio in un viaggio con tappa a Timisoara attraverso alcuni paesi Est Europei.
Ma piuttosto chiederei a I-DAVE qualche bella Rumenotta?
:D
 
Bello!
Sul gioco dei posti in partenza, oltre a scendermi il sangue dal naso, mi è tornato in mente quanto avevo deciso di imparare a giocare a scacchi con un corso a puntate trovato in edicola, finito poi come accendifuoco alla seconda lezione.
 
La tua invidia per il mio brio, per i miei capelli, e per la mia bravura nel fare le foto ti fa usare epiteti ingenerosi per i quali, tuttavia, ti perdono. Avró modo comunque di renderti il favore raccontando qualcosa che ti farà vergognare di avermi gratuitamente insultato.

P.S.: bel TR.
 
Bella chicca il 310 Tarom, mai preso anche se l'ho visto sul tarmac tante volte a FCO in passato.
W6 si conferma (perlomeno pitch-wise) una compagnia che cerco sempre di evitare se possibile.
 
Ah, Temesvar! Che bel posto.

Wizzair, purtroppo, e' quello che e'. L'ho dovuta prendere dopo sei anni di assenza sulla BUD-MXP, e il mezzo pensiero di usarla per andare a Kutaisi m'e' passato completamente non appena salito a bordo, dovevo essermi scordato del pitch ammazza-rotule. Comunque, il "servizio" a bordo e' meno coatto di quello di Ryanair. Certo, pensare che sia questa la compagnia che ha preso il posto di Malev ti fa piangere.

Hai provato qualche birra ignorante rumena? Tipo la meravigliosa Timisoreana, con tanto di repellenti foto di sconosciuti calciatori anni '80, o la splendida Ciuc?

Devo dire che l'ho trovata più professionale di Ryanair e se si viaggia spesso con loro si può acquistare una specie di abbonamento a 100euro l'anno che permette di scegliere per tutti i voli qualsiasi posto, avere imbarco prioritario e bagaglio a mano normale più un secondo bagaglio piccolo.
Oramai viaggio fisso sul 12A che ha chilometri di spazio per le gambe essendo una fila di emergenza
 
Ecco, oltre a FR mi riprometto di non mettere mai piede nemmeno su W6.

Mi rendo conto che sarebbe una enorme caduta di stile (:)), ma ti garantisco che viaggiare con infant su Ryanair è tutto fuorchè scomodo.
Prendi la prima fila con la paratia davanti, stai largo, hai l'imbarco prioritario, puoi imbarcare due attrezzature da bimbi gratis, hai il bagaglio a bordo per l'infant, ed in totale puoi portare in cabina 5 pezzi.
Con Giulia ho volato FR, V7, AZ, UA, AF, KL, LH ed OK, e non posso certo dire di essermi trovato peggio con Ryanair.

Discorso diverso per W6 che fa schifo sul serio.
 
Tanta, ma tanta invidia per aver preso l'A310! Ricordo ancora la delusione per un cambio di operativo con LH, mi sembra nel 2002 o nel 2004, quando al posto di un A310 mi ritrovai un banale A321.

Vai di OT!
 
Niente male il pitch dell'A310! Sarebbe da prendere sul lungo raggio.


P.S. Ma quali selfie, direi più cibo sul mio profilo :roll: