Questo double TR è semplicemente sublime! Raccontato egregiamente, parecchio divertente e scorrevolissimo. Complimenti! É sempre un piacere leggerti.
Grazie amico tennisofilo
Ah, non sapevo. Dall'alto non ho visto nulla, ne' ho incocciato quelle pubblicita' che, inevitabilmente, mettono su in un terminal per dirti
quanto figo e internescional sara' il nuovo aeroporto... Per cui direi che nulla e' ancora iniziato.
L'hai capito lo stesso, no? Quindi sai già dove devi andare
Che brutto carattere.
Bellissimo Fabri.
E' proprio un piacere leggere il tuo racconto.
Grazie Dani!
Me lo sono sparato tutto di fila stamattina. E non rimpiango la scelta di averlo letto tutto d'un fiato.
Grazie
Allora, te la metto così: è un TR fatto benissimo, firmato da uno dei migliori autori di TR del forum.
Punto.
Basterebbe questo a qualificarlo.
Le mete sono di tutto rispetto (un mio collega iraniano ai tempi del dottorato fece una ricerca proprio su Isfahan, che dunque posso quasi dire di conoscere pur non essendoci mai stato), e la prosa è di primissimo livello.
Interessante, di che trattava? A me e' sembrata, Isfahan, una citta' abbastanza accademica, piu' sulle lettere-arti che in tema tecnico, ma e' stata proprio un'impressione, diciamo, a naso.
1) mi fanno sempre una certa tenerezza i commenti degli occidentali sui pax provenienti dai margini del mondo occidentale. Intendo che mi fa sempre sorridere come ci sia ancora gente che parli di caos e disordine (non mi riferisco invece alla pulizia), o che ancora se ne sorprenda. Traspare cioè in maniera evidente il vostro non essere mai stati a SUF. Teneri davvero. :roll:
Risposta semiseria: io credo che la ricerca dell'ottimizzazione perpetua sia l'unica risposta possibile al crescere dell'entropia nell'universo, e l'imbarco su un aereo e' parte integrante di questa ricerca. In altre parole, se ci sono arrivato io - che non sono una cima - a capire che l'imbarco per file ha senso, prima quelli in fondo e poi gli artri, che e' meglio decidere in anticipo cosa metti sopra in cappelliera e cosa sotto e cosa in saccoccia, beh ce la possono fare tutti. E vedere che cosi non e' mi riempie di meraviglia, perche' non puo' essere che siano piu' cretini di me. Ci dev'essere qualcosa, un qualche potere oscuro, che cospira contro il boarding in aereo. Giacobbo dovrebbe indagare.
2) capisco che, da un punto di vista igienico, il vassoietto sia soltanto un costrutto mentale più che un vero e proprio ritrovato sanitario, ma per poggiare il panino sul tavolino della Y di TK ci vuole una dose di coraggio importante.
E' un servizio all'umanita'. Sfidando cosi, bravamente, le turbe batteriche io contribuisco, pedina tra le pedine, alla costruzione delle difese immunitarie dell'umanita' e vi libero tutti dalla schiavitu' degli antibiotici e degli antistaminici. Non dovete intitolarmi piazze e scuole, una statua equestre andra' bene.
3) cosa questa che ci permette di ricollegarci al punto degli incidenti alimentari: dopo che ne hai sperimentato uno, confermo come qualcosa nella testa cambi definitivamente, e come triste si materializzi una sorta di freno a mano psicologico. Hai sempre paura che qualcosa possa succederti di nuovo. Personalmente, il cibo è il mio più grande problema quando viaggio. Mi viene in mente una citazione da uno dei più grandi autori contemporanei, G. R. R. Martin, che nel far descrivere a Alliser Thorne la scalata del giovane Jon Snow ai vertici della Night Watch, gli fa dire: "he doens't know enough to be afraid". Rimpiango quella condizione.
Quoto. Io sono generalmente incosciente col cibo, ma con criterio: mai mangiare dove non mangino gl'indigeni. Col senno di poi direi, pero', che in Peru' ho trasgredito a quella regola, e infatti i due colpevoli dei miei avvelenamenti, o forse i due sospetti piu' importanti, venivano da un baretto frequentato da americani e da un ristorante abbastanza turistico. Di sicuro non era il lomo saltado mangiato per tre soles al mercato. Comunque, l'effetto psicologico e' stato interessante, e mi riconosco nella citazione e in quello che dicevi; specialmente dopo il secondo incidente mi sono sentito molto meno entusiasta a mangiare 'indigeno', e m'e' venuta - paradosso dei paradossi - una certa nostalgia di Londra.
4) impressione mia o TK, che una volta faceva del catering in Y uno dei suoi vanti, sia oggi nella o persino sotto la media?
Si. Pur standomi simpatica, dopo questi voli TK mi ha un po' stomacato. Il cibo e' veramente peggiorato, la stessa kofte con bulgur wheat - una volta ottima - ora e' insipida, un piatto alla Emirates che ho sempre trovato senza sapore. E mangiare kofte senza sapore e' un po' come trovare qualcuno che trovi Chivasso bella, praticamente impossibile. In piu' tutta l'esperienza e' stata cosi cosi a questo giro.
5) ha ragione il fotografo ufficiale dei TR, Dave: le salviettine umide (o le hot towel usate) sono l'unica cosa utile se si vuole pulire il finestrino interno. Quando posso, ne porto sempre meco una all'uopo.
Non sono convinto. A che servono le salviettine umide quando, comunque, voli dopo una giornata di lavoro puzzolente e hai come vicino di posto uno dei piazzati alla gara di speed eating alla sagra del peperone in umido di Carmagnola? In questi convivi non puzzare e' un po' come non bere in vacanza, sospetto.
6) rimanendo nel campo delle foto, purtroppo mi trovo costretto a non promuovere (bocciare mi sembra esagerato come termine) la scelta della GoPro, a meno ovviamente che non l'abbiate usata per fare video.
Ma e' piiiccola e ricoperta di gomma! Daaaaai!
That's it.
Bravo davvero.
Grazie di cuore
Finalmente trovato qualche minuto da dedicare ai tuoi recenti TR.
Che dirti? sono entrambi molto belli, ben scritti, scorrevoli.
Possiedi qualche dono: scrittura, arguzia, sintesi.
Complimenti Fabri. Ti stimo.
zia G.
Grazie zia, contraccambio
Grande seguito, ottima conclusione. Siamo in odore di santità
Scherzi a parte, come già detto, tieni incollato allo schermo, con quei guizzi da burlone che dissemini qua e là e le annotazioni di viaggio sempre molto interessanti (anche se Edoardo non le capisce).
Non volevo dirlo ma quoto aless: la GoPro non mi pare sia una scelta felicissima per fare foto, anche se i video che fa sono piuttosto succulenti.
DaV
Grazie DaV, gentilissimo. Povera GoPro, nessuno la ama. A me piace perche' il campo e' apertissimo e le foto in cabina ci vengon bene, e poi e' molto piccola e discreta... ma effettivamente e' un divertissement piuttosto che uno strumento "serio".