[TR] California dreaming - Alitalia dining


Tenderloin è veramente un quartiere da paura... Ci siamo passati più volte col bus e le scene di degrado non si riescono a contare... Comunque ci hanno riferito che senzatetto di mezza California vengono a vivere a San Francisco, nonostante il clima non sia assolutamente mite, perché possono usufruire di servizi sociali che il comune mette a disposizione; ti risulta che sia così? È vero, l'America è anche questo... E ciò che fa più impressione è che non solo a tenderloin, quartiere ghetto per antonomasia, ma anche a Union squre o nel financial district non è raro trovare accampamenti di decine di persone all'angolo della strada o nei portici dei grattacieli.

I disperati di mezza America vengono a San Francisco. La città è attrezzata molto bene per assistere i senzatetto e i tossicodipendenti: il comune finanzia vari programmi di needle exchange (la distribuzione di siringhe nuove in cambio di siringhe usate per ridurre il rischio di contagio di HIV); i posti letto per i senzatetto, pur insufficienti, sono moltissimi; il clima è adatto (raramente fa troppo caldo o troppo freddo); le mense per i poveri sono ovunque.

Peccato che la città non sia attrezzata altrettanto bene per assistere chi il tetto ce l'ha e paga le tasse. La microcriminalità è a livelli molto elevati: non si contano i finestrini delle auto spaccati ogni notte per rubare qualsiasi cosa vi si possa trovare all'interno; almeno mille persone vengono aggredite ogni settimana mentre camminano per strada con uno smartphone che viene strappato loro di mano per i $15-20 che vale sul mercato della ricettazione (è il valore della batteria e del display sull'ottimo mercato dell'usato).
La polizia della città conta attualmente meno di 2.000 effettivi (il numero è in calo costante per problemi di bilancio: credo che siano a 1.900 più o meno). Questo con una popolazione censita di 820.000 persone, una presenza turistica di varie decine di migliaia di unità al giorno (ci sono circa 35.000 camere di albergo in città), e ben oltre 150.000 pendolari che vivono fuori città e vengono in città ogni giorno. Da aggiungere la popolazione senzatetto, che è sempre sottostimata nei censimenti. Meno di 2.000 poliziotti per più di un milione di presenze, in una città piena di malati di mente che vagano per le strade, con grossi problemi di droga e una quantità enorme di senzatetto. A New York, Philadelphia e Chicago, in proporzione, hanno il doppio degli agenti di forza pubblica. A Washington il triplo.

San Francisco soffre della sindrome di Peter Pan. Dagli anni Sessanta la città non vuole crescere. Le infrastrutture sono obsolete, l'edilizia è una presa in giro, la rete elettrica fa pena (al primo temporale rimane senza luce mezza città), i ratti a breve avranno un loro sindacato. Il costo delle case e degli affitti è alle stelle perché - tra l'altro - fino all'altroieri non davano il permesso di buttare giù nemmeno la più infestata delle bettole. Ci sono dei quartieri molto belli e piacevoli (senza guardare a Russian Hill o Marina, Noe Valley è molto gradevole) ma il trasporto pubblico è inadeguato e il parcheggio un miraggio. Meno male che sta in cima alla Silicon Valley: sarebbe conciata peggio di Detroit se gli adolescenti informatici ventenni di mezzo mondo non venissero qua in massa a farsi crescere la barba da hipster (farei loro la ceretta alla faccia), mettere camice a quadri, calzare Converse e usare a dismisura il termine dude mentre fanno la fila per comprare cannabis col certificato medico (farebbero prima a legalizzare l'uso ricreativo della cannabis e arrivederci). Tutti orgogliosi di vivere a San Francisco, tutti liberal - versione americana dell'essere di sinistra - ma se chiedi loro di venire a fare un po' di sano volontariato a una mensa dei poveri ti guardano strano perché hanno paura della sporcizia e perché - diciamolo - non è che dei drammi sociali della città (la povertà, la droga, l'analfabetismo) gliene freghi veramente un cazzo. Basta che abbiano il loro smartphone, la palestra, la Coconut Water, cappuccini da $5, e che la povertà sia confinata a un quartiere, e loro sono contenti, perché sono di sinistra.

E mentre il liberalismo americano vince grandi battaglie grazie a giudici lontani 3000 chilometri da qua, San Francisco continua a vivere irresponsabile come un adolescente. Non risolve nessuno dei suoi problemi sociali - anzi: li celebra e se ne fregia come distintivi di onore, li esaspera. Combatte battaglie da Don Chisciotte: non contro i mulini a vento, ma contro i pullman privati che Google usa per agevolare il pendolarismo dei suoi dipendenti che vivono a San Francisco e lavorano a Mountain View ("non sta bene - dicono - un sistema di trasporto collettivo privato, Google dovrebbe semmai pagare un sistema di trasporto pubblico [che ovviamente non esiste]". San Francisco - dicono - è bella per questo: sarà... ma a me sembra solo la più ipocrita delle città americane e, forse, del mondo.
 
I disperati di mezza America vengono a San Francisco. La città è attrezzata molto bene per assistere i senzatetto e i tossicodipendenti: il comune finanzia vari programmi di needle exchange (la distribuzione di siringhe nuove in cambio di siringhe usate per ridurre il rischio di contagio di HIV); i posti letto per i senzatetto, pur insufficienti, sono moltissimi; il clima è adatto (raramente fa troppo caldo o troppo freddo); le mense per i poveri sono ovunque.

Peccato che la città non sia attrezzata altrettanto bene per assistere chi il tetto ce l'ha e paga le tasse. La microcriminalità è a livelli molto elevati: non si contano i finestrini delle auto spaccati ogni notte per rubare qualsiasi cosa vi si possa trovare all'interno; almeno mille persone vengono aggredite ogni settimana mentre camminano per strada con uno smartphone che viene strappato loro di mano per i $15-20 che vale sul mercato della ricettazione (è il valore della batteria e del display sull'ottimo mercato dell'usato).
La polizia della città conta attualmente meno di 2.000 effettivi (il numero è in calo costante per problemi di bilancio: credo che siano a 1.900 più o meno). Questo con una popolazione censita di 820.000 persone, una presenza turistica di varie decine di migliaia di unità al giorno (ci sono circa 35.000 camere di albergo in città), e ben oltre 150.000 pendolari che vivono fuori città e vengono in città ogni giorno. Da aggiungere la popolazione senzatetto, che è sempre sottostimata nei censimenti. Meno di 2.000 poliziotti per più di un milione di presenze, in una città piena di malati di mente che vagano per le strade, con grossi problemi di droga e una quantità enorme di senzatetto. A New York, Philadelphia e Chicago, in proporzione, hanno il doppio degli agenti di forza pubblica. A Washington il triplo.

San Francisco soffre della sindrome di Peter Pan. Dagli anni Sessanta la città non vuole crescere. Le infrastrutture sono obsolete, l'edilizia è una presa in giro, la rete elettrica fa pena (al primo temporale rimane senza luce mezza città), i ratti a breve avranno un loro sindacato. Il costo delle case e degli affitti è alle stelle perché - tra l'altro - fino all'altroieri non davano il permesso di buttare giù nemmeno la più infestata delle bettole. Ci sono dei quartieri molto belli e piacevoli (senza guardare a Russian Hill o Marina, Noe Valley è molto gradevole) ma il trasporto pubblico è inadeguato e il parcheggio un miraggio. Meno male che sta in cima alla Silicon Valley: sarebbe conciata peggio di Detroit se gli adolescenti informatici ventenni di mezzo mondo non venissero qua in massa a farsi crescere la barba da hipster (farei loro la ceretta alla faccia), mettere camice a quadri, calzare Converse e usare a dismisura il termine dude mentre fanno la fila per comprare cannabis col certificato medico (farebbero prima a legalizzare l'uso ricreativo della cannabis e arrivederci). Tutti orgogliosi di vivere a San Francisco, tutti liberal - versione americana dell'essere di sinistra - ma se chiedi loro di venire a fare un po' di sano volontariato a una mensa dei poveri ti guardano strano perché hanno paura della sporcizia e perché - diciamolo - non è che dei drammi sociali della città (la povertà, la droga, l'analfabetismo) gliene freghi veramente un cazzo. Basta che abbiano il loro smartphone, la palestra, la Coconut Water, cappuccini da $5, e che la povertà sia confinata a un quartiere, e loro sono contenti, perché sono di sinistra.

E mentre il liberalismo americano vince grandi battaglie grazie a giudici lontani 3000 chilometri da qua, San Francisco continua a vivere irresponsabile come un adolescente. Non risolve nessuno dei suoi problemi sociali - anzi: li celebra e se ne fregia come distintivi di onore, li esaspera. Combatte battaglie da Don Chisciotte: non contro i mulini a vento, ma contro i pullman privati che Google usa per agevolare il pendolarismo dei suoi dipendenti che vivono a San Francisco e lavorano a Mountain View ("non sta bene - dicono - un sistema di trasporto collettivo privato, Google dovrebbe semmai pagare un sistema di trasporto pubblico [che ovviamente non esiste]". San Francisco - dicono - è bella per questo: sarà... ma a me sembra solo la più ipocrita delle città americane e, forse, del mondo.


Riflessioni interessantissime, che solo uno che ci vive ti può fornire...
Grazie kenadams
 
I disperati di mezza America vengono a San Francisco. La città è attrezzata molto bene per assistere i senzatetto e i tossicodipendenti: il comune finanzia vari programmi di needle exchange (la distribuzione di siringhe nuove in cambio di siringhe usate per ridurre il rischio di contagio di HIV); i posti letto per i senzatetto, pur insufficienti, sono moltissimi; il clima è adatto (raramente fa troppo caldo o troppo freddo); le mense per i poveri sono ovunque.

Peccato che la città non sia attrezzata altrettanto bene per assistere chi il tetto ce l'ha e paga le tasse. La microcriminalità è a livelli molto elevati: non si contano i finestrini delle auto spaccati ogni notte per rubare qualsiasi cosa vi si possa trovare all'interno; almeno mille persone vengono aggredite ogni settimana mentre camminano per strada con uno smartphone che viene strappato loro di mano per i $15-20 che vale sul mercato della ricettazione (è il valore della batteria e del display sull'ottimo mercato dell'usato).
La polizia della città conta attualmente meno di 2.000 effettivi (il numero è in calo costante per problemi di bilancio: credo che siano a 1.900 più o meno). Questo con una popolazione censita di 820.000 persone, una presenza turistica di varie decine di migliaia di unità al giorno (ci sono circa 35.000 camere di albergo in città), e ben oltre 150.000 pendolari che vivono fuori città e vengono in città ogni giorno. Da aggiungere la popolazione senzatetto, che è sempre sottostimata nei censimenti. Meno di 2.000 poliziotti per più di un milione di presenze, in una città piena di malati di mente che vagano per le strade, con grossi problemi di droga e una quantità enorme di senzatetto. A New York, Philadelphia e Chicago, in proporzione, hanno il doppio degli agenti di forza pubblica. A Washington il triplo.

San Francisco soffre della sindrome di Peter Pan. Dagli anni Sessanta la città non vuole crescere. Le infrastrutture sono obsolete, l'edilizia è una presa in giro, la rete elettrica fa pena (al primo temporale rimane senza luce mezza città), i ratti a breve avranno un loro sindacato. Il costo delle case e degli affitti è alle stelle perché - tra l'altro - fino all'altroieri non davano il permesso di buttare giù nemmeno la più infestata delle bettole. Ci sono dei quartieri molto belli e piacevoli (senza guardare a Russian Hill o Marina, Noe Valley è molto gradevole) ma il trasporto pubblico è inadeguato e il parcheggio un miraggio. Meno male che sta in cima alla Silicon Valley: sarebbe conciata peggio di Detroit se gli adolescenti informatici ventenni di mezzo mondo non venissero qua in massa a farsi crescere la barba da hipster (farei loro la ceretta alla faccia), mettere camice a quadri, calzare Converse e usare a dismisura il termine dude mentre fanno la fila per comprare cannabis col certificato medico (farebbero prima a legalizzare l'uso ricreativo della cannabis e arrivederci). Tutti orgogliosi di vivere a San Francisco, tutti liberal - versione americana dell'essere di sinistra - ma se chiedi loro di venire a fare un po' di sano volontariato a una mensa dei poveri ti guardano strano perché hanno paura della sporcizia e perché - diciamolo - non è che dei drammi sociali della città (la povertà, la droga, l'analfabetismo) gliene freghi veramente un cazzo. Basta che abbiano il loro smartphone, la palestra, la Coconut Water, cappuccini da $5, e che la povertà sia confinata a un quartiere, e loro sono contenti, perché sono di sinistra.

E mentre il liberalismo americano vince grandi battaglie grazie a giudici lontani 3000 chilometri da qua, San Francisco continua a vivere irresponsabile come un adolescente. Non risolve nessuno dei suoi problemi sociali - anzi: li celebra e se ne fregia come distintivi di onore, li esaspera. Combatte battaglie da Don Chisciotte: non contro i mulini a vento, ma contro i pullman privati che Google usa per agevolare il pendolarismo dei suoi dipendenti che vivono a San Francisco e lavorano a Mountain View ("non sta bene - dicono - un sistema di trasporto collettivo privato, Google dovrebbe semmai pagare un sistema di trasporto pubblico [che ovviamente non esiste]". San Francisco - dicono - è bella per questo: sarà... ma a me sembra solo la più ipocrita delle città americane e, forse, del mondo.

Negli anni 80 ci ho passato dieci giorni al mese per circa un anno. Da quello che dici e' cambiato molto poco.
 
Grazie del TR.
Ho (ri)fatto un giro simile al tuo a Maggio. Molto bello, adoro la California!
Ma hai girato tutto in pullman?


I disperati di mezza America vengono a San Francisco. La città è attrezzata molto bene per assistere i senzatetto e i tossicodipendenti: il comune finanzia vari programmi di needle exchange (la distribuzione di siringhe nuove in cambio di siringhe usate per ridurre il rischio di contagio di HIV); i posti letto per i senzatetto, pur insufficienti, sono moltissimi; il clima è adatto (raramente fa troppo caldo o troppo freddo); le mense per i poveri sono ovunque.

Peccato che la città non sia attrezzata altrettanto bene per assistere chi il tetto ce l'ha e paga le tasse. La microcriminalità è a livelli molto elevati: non si contano i finestrini delle auto spaccati ogni notte per rubare qualsiasi cosa vi si possa trovare all'interno; almeno mille persone vengono aggredite ogni settimana mentre camminano per strada con uno smartphone che viene strappato loro di mano per i $15-20 che vale sul mercato della ricettazione (è il valore della batteria e del display sull'ottimo mercato dell'usato).
La polizia della città conta attualmente meno di 2.000 effettivi (il numero è in calo costante per problemi di bilancio: credo che siano a 1.900 più o meno). Questo con una popolazione censita di 820.000 persone, una presenza turistica di varie decine di migliaia di unità al giorno (ci sono circa 35.000 camere di albergo in città), e ben oltre 150.000 pendolari che vivono fuori città e vengono in città ogni giorno. Da aggiungere la popolazione senzatetto, che è sempre sottostimata nei censimenti. Meno di 2.000 poliziotti per più di un milione di presenze, in una città piena di malati di mente che vagano per le strade, con grossi problemi di droga e una quantità enorme di senzatetto. A New York, Philadelphia e Chicago, in proporzione, hanno il doppio degli agenti di forza pubblica. A Washington il triplo.

San Francisco soffre della sindrome di Peter Pan. Dagli anni Sessanta la città non vuole crescere. Le infrastrutture sono obsolete, l'edilizia è una presa in giro, la rete elettrica fa pena (al primo temporale rimane senza luce mezza città), i ratti a breve avranno un loro sindacato. Il costo delle case e degli affitti è alle stelle perché - tra l'altro - fino all'altroieri non davano il permesso di buttare giù nemmeno la più infestata delle bettole. Ci sono dei quartieri molto belli e piacevoli (senza guardare a Russian Hill o Marina, Noe Valley è molto gradevole) ma il trasporto pubblico è inadeguato e il parcheggio un miraggio. Meno male che sta in cima alla Silicon Valley: sarebbe conciata peggio di Detroit se gli adolescenti informatici ventenni di mezzo mondo non venissero qua in massa a farsi crescere la barba da hipster (farei loro la ceretta alla faccia), mettere camice a quadri, calzare Converse e usare a dismisura il termine dude mentre fanno la fila per comprare cannabis col certificato medico (farebbero prima a legalizzare l'uso ricreativo della cannabis e arrivederci). Tutti orgogliosi di vivere a San Francisco, tutti liberal - versione americana dell'essere di sinistra - ma se chiedi loro di venire a fare un po' di sano volontariato a una mensa dei poveri ti guardano strano perché hanno paura della sporcizia e perché - diciamolo - non è che dei drammi sociali della città (la povertà, la droga, l'analfabetismo) gliene freghi veramente un cazzo. Basta che abbiano il loro smartphone, la palestra, la Coconut Water, cappuccini da $5, e che la povertà sia confinata a un quartiere, e loro sono contenti, perché sono di sinistra.

E mentre il liberalismo americano vince grandi battaglie grazie a giudici lontani 3000 chilometri da qua, San Francisco continua a vivere irresponsabile come un adolescente. Non risolve nessuno dei suoi problemi sociali - anzi: li celebra e se ne fregia come distintivi di onore, li esaspera. Combatte battaglie da Don Chisciotte: non contro i mulini a vento, ma contro i pullman privati che Google usa per agevolare il pendolarismo dei suoi dipendenti che vivono a San Francisco e lavorano a Mountain View ("non sta bene - dicono - un sistema di trasporto collettivo privato, Google dovrebbe semmai pagare un sistema di trasporto pubblico [che ovviamente non esiste]". San Francisco - dicono - è bella per questo: sarà... ma a me sembra solo la più ipocrita delle città americane e, forse, del mondo.
Molto interessante le tue considerazioni, la tua cultura americana mi affascina tantissimo e ti invidio molto! Sono assolutamente d'accordo con le tue considerazioni sulla città. Ci sono stato 3 volte negli ultimi 2 anni e devo dire, seppure con poche esperienze, che mi ritrovo abbastanza con l'idea che avevo di SF.
 
I disperati di mezza America vengono a San Francisco. La città è attrezzata molto bene per assistere i senzatetto e i tossicodipendenti: il comune finanzia vari programmi di needle exchange (la distribuzione di siringhe nuove in cambio di siringhe usate per ridurre il rischio di contagio di HIV); i posti letto per i senzatetto, pur insufficienti, sono moltissimi; il clima è adatto (raramente fa troppo caldo o troppo freddo); le mense per i poveri sono ovunque.

Peccato che la città non sia attrezzata altrettanto bene per assistere chi il tetto ce l'ha e paga le tasse. La microcriminalità è a livelli molto elevati: non si contano i finestrini delle auto spaccati ogni notte per rubare qualsiasi cosa vi si possa trovare all'interno; almeno mille persone vengono aggredite ogni settimana mentre camminano per strada con uno smartphone che viene strappato loro di mano per i $15-20 che vale sul mercato della ricettazione (è il valore della batteria e del display sull'ottimo mercato dell'usato).
La polizia della città conta attualmente meno di 2.000 effettivi (il numero è in calo costante per problemi di bilancio: credo che siano a 1.900 più o meno). Questo con una popolazione censita di 820.000 persone, una presenza turistica di varie decine di migliaia di unità al giorno (ci sono circa 35.000 camere di albergo in città), e ben oltre 150.000 pendolari che vivono fuori città e vengono in città ogni giorno. Da aggiungere la popolazione senzatetto, che è sempre sottostimata nei censimenti. Meno di 2.000 poliziotti per più di un milione di presenze, in una città piena di malati di mente che vagano per le strade, con grossi problemi di droga e una quantità enorme di senzatetto. A New York, Philadelphia e Chicago, in proporzione, hanno il doppio degli agenti di forza pubblica. A Washington il triplo.

San Francisco soffre della sindrome di Peter Pan. Dagli anni Sessanta la città non vuole crescere. Le infrastrutture sono obsolete, l'edilizia è una presa in giro, la rete elettrica fa pena (al primo temporale rimane senza luce mezza città), i ratti a breve avranno un loro sindacato. Il costo delle case e degli affitti è alle stelle perché - tra l'altro - fino all'altroieri non davano il permesso di buttare giù nemmeno la più infestata delle bettole. Ci sono dei quartieri molto belli e piacevoli (senza guardare a Russian Hill o Marina, Noe Valley è molto gradevole) ma il trasporto pubblico è inadeguato e il parcheggio un miraggio. Meno male che sta in cima alla Silicon Valley: sarebbe conciata peggio di Detroit se gli adolescenti informatici ventenni di mezzo mondo non venissero qua in massa a farsi crescere la barba da hipster (farei loro la ceretta alla faccia), mettere camice a quadri, calzare Converse e usare a dismisura il termine dude mentre fanno la fila per comprare cannabis col certificato medico (farebbero prima a legalizzare l'uso ricreativo della cannabis e arrivederci). Tutti orgogliosi di vivere a San Francisco, tutti liberal - versione americana dell'essere di sinistra - ma se chiedi loro di venire a fare un po' di sano volontariato a una mensa dei poveri ti guardano strano perché hanno paura della sporcizia e perché - diciamolo - non è che dei drammi sociali della città (la povertà, la droga, l'analfabetismo) gliene freghi veramente un cazzo. Basta che abbiano il loro smartphone, la palestra, la Coconut Water, cappuccini da $5, e che la povertà sia confinata a un quartiere, e loro sono contenti, perché sono di sinistra.

E mentre il liberalismo americano vince grandi battaglie grazie a giudici lontani 3000 chilometri da qua, San Francisco continua a vivere irresponsabile come un adolescente. Non risolve nessuno dei suoi problemi sociali - anzi: li celebra e se ne fregia come distintivi di onore, li esaspera. Combatte battaglie da Don Chisciotte: non contro i mulini a vento, ma contro i pullman privati che Google usa per agevolare il pendolarismo dei suoi dipendenti che vivono a San Francisco e lavorano a Mountain View ("non sta bene - dicono - un sistema di trasporto collettivo privato, Google dovrebbe semmai pagare un sistema di trasporto pubblico [che ovviamente non esiste]". San Francisco - dicono - è bella per questo: sarà... ma a me sembra solo la più ipocrita delle città americane e, forse, del mondo.

Sembra una immaginaria città gestita da certi esponenti politici italiani, non quelli che hanno fatto danni ma quelli che non li hanno potuti fare.

Ottima descrizione
 
Grazie del TR.
Ho (ri)fatto un giro simile al tuo a Maggio. Molto bello, adoro la California!
Ma hai girato tutto in pullman?



Molto interessante le tue considerazioni, la tua cultura americana mi affascina tantissimo e ti invidio molto! Sono assolutamente d'accordo con le tue considerazioni sulla città. Ci sono stato 3 volte negli ultimi 2 anni e devo dire, seppure con poche esperienze, che mi ritrovo abbastanza con l'idea che avevo di SF.

Grazie tommy, anche io mi sono innamorato della California e ciò che più mi ha colpito è la varietà di paesaggi, clima ed ambiente che si può osservare muovendosi di "poco". Comunque il tour è stato tutto in bus, con i suoi pro e i suoi contro: un pacchetto avrebbe venduto lo stesso giro ma con trasferimenti solo in aereo; mi sarebbe piaciuto vedere molti più aeroporti, tentare un improbabile upgrade in first vantando il mio status elite plus(cosa che non ho potuto fare sul Lax-Jfk essendo rotta particolare), ottimizzare il tempo guadagnando varie mezze giornate, ma d'altro canto avrei perso tanti paesaggi e quel tocco di True America che solo viaggiando sulle highway puoi scoprire.
Comunque alla luce di quanto detto, ho rivalutato molto la qualità di vita di San Francisco... Credevo che Los Angeles fosse nel fondo della classifica, essendo così immensa e estremamente mal collegata
 
Re: [TR] California dreaming - Alitalia dining FINITO

Ed eccoci all'ultima parte di questo TR; mi scuso per il ritardo con cui posto la conclusione, causa esami non ho avuto molto tempo a disposizione:mad:

La mattina della partenza ci si sveglia presto, il volo è schedulato alle 9:25.
L'hotel è efficientemente collegato al terminal tramite bus navetta gratuito con regolari frequenze a tutte le ore del giorno.



Fermandosi ai vari terminal, mi rendo sempre più conto delle dimensioni di LAX... Immenso
Scendiamo al Terminal di Delta, che non è condiviso tuttavia con le altre Skyteam
Qui Sky Priority funziona molto bene: ingresso controllato riservato, con procedure di sicurezza estremamente velocizzate dalla presenza di varchi dedicati; nel giro di meno di 15 minuti abbiamo carte d'imbarco (non tutte, per alcuni di noi stranamente era impossibile stampare il segmento Jfk-Fco) e siamo in area sterile


Individuata la Lounge Sky Club, faremo una seconda colazione... AH!!! Inutile ripostare le foto della "prima" colazione in hotel, gli stadard sono stati rispettati in tutto il viaggio, incluso l'ultimo giorno:D

Lounge Moderna e ben tenuta, alcolici a pagamento salvo rare eccezioni, servizio abbastanza efficiente (il problema della carta d'imbarco comunque non risolto)






Molto bella la vista sull'apron
Vecchi ricordi...



E ora la parte più interessante:p





Giusto uno spuntino per mantenerci in allenamento


Bagni puliti e completi di gradevoli amenities


Concorrenti



E ora imbarco, l'aereo veniva da Jfk





VOLO 3
LAX-JFK
B767-300

Ed eccoci a bordo di questo rinnovato 767-300WL
Il prodotto offerto si struttura in due classi...e mezzo: economy, business e una Comfort+
Noi avevamo la Comfort, di base una economy con qualche vantaggio: sky priority, sedile leggermente più largo(almeno credo) ma sicuramente con legroom più ampio, poggiatesta regolabile, maggiore inclinazione, modestissimo amenity e cuffie.
Il servizio era più completo, con alcolici e snack Nuvo


Vicini


Cabin


Impressionante... (sono recidivo, il bermuda lo ho ancora addosso, ma questa volta almeno non viaggio in J;) )






Subito distribuiti




Uno sguardo ai benefits



Altra parrocchia



sarò matto io, ma a me ricorda qualcuno:clown:


Verrà trasmesso il safety video di cui si è parlato qualche mesetto fa.
L'effetto di attrarre l'attenzione sicuramente è riuscito in pieno










Nota di merito per l'IFE, ultimissima generazione, touch screen e ottima definizione
Forse perchè assuefatto agi standard nostrani, tutto questo eccesso di tecnologia mi ha scioccato:o
Per non parlare del Wi-Fi, che per puro divertimento ho comperato per 30 minuti
Il divertimento nel usare facetime e far vedere a casa il volo in diretta... non ha prezzo:)
Per me era la prima volta, quindi ne parlo in modo molto entusiasta, per molti di voi sarà la normalità, comunque indipendentemente da questo è impressionante pensare che fino a dieci anni fa chiamare-meglio, videochiamare- in volo era poco meno che fantascienza... I prezzi onesti, 30 min 4$, 24 ore 19$





Per essere più pudico...




Sguardo alla J


Prodotto mediocre, a mio avviso diverse spanne inferiore ad AZ

Ed ecco il servizio; le AAVV, oltre che molto carine, sono cortesi e disponibili (hanno risposto in modo educato e pertinente alla richiesta di un eventuale upgrade in J, cosa che non è scontata, anzi... poche ore dopo le colleghe italiane risponderanno con una risata ad una analoga richiesta, asserendo che queste cose non si chiedono a bordo...:mad:)


Ecco i ranci






Un giudizio sincero?? Un 5 è generoso come voto...
La scelta era tra ripieno al tacchino o al pollo, opterò per il primo.
Il contenuto di suo non era male, ma quella piadina giallognola era immangiabile...

La birra al contrario era discreta




Nel mentre siamo qui...





Caffè, proudly



Giro cabina d'obbligo



Foto di rito


Cabina assopita



Snack pre atterraggio






E si inizia ad intravedere la Big Apple, con magnifici colori









A terra




Nonostante il leggero ritardo, il transito sarà una corsa contro il tempo ( 20:25 atterraggio, 22:40 partenza, con imbarco alle 21:50)

Terminal semplice ma funzionale




Qui invece si fa un salto nel passato, il terminal AZ e varie (AF, Korean, Norwegian and more) è estremamente antiquato e dimesso, in confronto persino Fco sembra un gioiello


Per non parlare poi della Michelangelo, sulla quale preferisco stendere un velo pietosissimo...




Servizio esemplare...




Anyway, il tempo a nostra disposizione era pochissimo e la nostra esperienza lounge di conseguenza è stata inficiata dalla fretta di imbarcarci; non abbiamo goduto quindi dei pasti abbondanti serviti al suo interno, non saziandoci abbastanza prima del volo, in accordo con la nuova filosofia Etihad.
Saremo tra gli ultimi ad imbarcarci, e troveremo un triplo veramente pieno a tappo
Comunque, piccola nota a margine, attraversando i lunghi corridoi dei due terminal visitati, ho "toccato" con mano l'esperienza di "diaspora" vissuta da noi italiani: indipendentemente dalla destinazione europea considerata e dalla compagnia, in ogni fila d'imbarco c'era un non esiguo gruppo di connazionali (non difficile da individuare per ovvi motivi)
Le motivazioni che portano a scegliere compagnie estere sono disparate e tutte molto valide, ma non sarebbe il caso di pensarci un pò a questo fatto? Non mi azzardo a dire "aumento frequenze" o "capienza", (qualcuno si fa male cit.) ma di italiani che viaggiano ve ne sono a iosa, e margini di crescita per Alitalia ne vedrei tanti; prima ancora di ipotizzare feed dall'estero(israele e balcani in primis) perché non investire il possibile per recuperare fette ampie di mercato nostrano che giocoforza è entrato nelle sfere di compagnie estere? So che non c'è nulla di nuovo in ciò che dico, ma resta comunque notevole che in coda per Zurigo o Bruxelles etc, vi sia una quota considerevole di italiani...
Chiusa parentesi.
Così si presenta la Y+



Indaffarati AAVV confabulano vicino a 2L, anche qui unica porta d'imbarco


Nuova copertina


Welcome drink


E via verso casa!




E qui l'aneddoto che avevo citato nella prima parte: un AV, non conosco il grado ma aveva cravatta rossa (so che è un indizio utile), insieme ad un suo subalterno, questo in verde con gilet, entrambi palesemente romani, dimostreranno di persona l'essenza der POMATA!!! Arriviamo al fatto: i suddetti durante le ultime operazioni d'imbarco, in modo concitato e a tratti preoccupato, solcavano il corridoio in dietro e in avanti, ripetutamente, in modo quasi rituale.
Avevo già subdorato qualcosa... Dopo un pò insieme alla nostra coppia, timido e quasi imbarazzato, spunta in premium un giovane adulto, al quale il capo di rosso incravattato si rivolgeva in modo amichevole... Vanno oltre, giungeranno in Business per poi perdersi per alcuni minuti. Di ritorno in premium, il capo quasi dispiaciuto afferma che c'è un solo posto, ma ve ne è un altro in premium; ancora non capivo tutto... Il trio scompare di nuovo in Y, per poi riaffacciarsi nuovamente da noi dopo qualche minuto, questa volta con un elemento in più, la donna/compagna del giovane. Nuovamente andranno avanti in J per poi tornare da noi. Alla fine i quattro torneranno definitivamente avanti, i due passeggeri con i rispettivi bagagli e i due AV soddisfatti: in modo cavalleresco, l'uomo opterà per la più scomoda magnifica, lascinado-pensa che gentile- alla compagna la più confortevole Y+.
Ora tutto questo potrebbe sembrare una normale procedura, ho pensato che magari i sedili in cui viaggiavano fossero rotti, ma in modo serio (non credo che un IFE non funzionante o magari un bracciolo portino a questo, altrimenti la Y dovrebbe svuotarsi a metà ad ogni volo); tutto ciò aveva le caratteristiche der POMATA: la coppia, anch'essa romana, avrà conosciuto molto bene l'AV... Ora, non ho certezze in merito, ma considerando i soggetti in campo credo che qualche dubbio non sia illecito...

Torniamo al Volo
Inizia il servizio con molta calma, perlomeno 90 minuti dal decollo, un tempo che a mio avviso su un volo notturno è eccessivo...

Ecco i famosi vassoi tarmici di cui si è tanto parlato, completamente inutilizzati


Scelta tra carne o pasta, entrambi i piatti non meglio descritti dal grossolano ma nel complesso disponibile AV


Insalata





Pasta


Mio fratello sceglie carne


Dessert


Il giudizio è tendenzialmente positivo, da apprezzare l'impiattamento in stoviglie in ceramica, elemento non comune tra i competitors, il menù resta identico alla Y. La qualità è discreta, la pasta non era malvagia anche se troppo condita; la carne, strano a dirsi, era tenera, ma i condimenti non sapevano di nulla.
La disponibilità del Av si è concretizzata in due momenti:
la scelta del vino: chiedendo il rosso, di sua iniziativa ci ha proposto il montepulciano della J, dicendoci che quello nel carrello era terribile...
la scelta dei piatti: abituati al primo E secondo della magnifica, abbiamo chiesto sia carne che pasta, richiesta che sulle prime ha trovato un rifiuto, ma con la promessa di verificare meglio nel Rear Galley; verifica che si è conclusa positivamente


Ottenendo così un raddoppio dei piatti

Il servizio quindi resta sufficiente, lento, estremamente lento, i piatti son rimasti vuoti per più di 30 minuti; l'AV, sebbene non con lessico proprio di un 5 stelle, è stato a suo modo cordiale e disponibile, diciamo ottimo nei contenuti e modesto nella forma.
Mi addormenterò per qualche oretta, poche in realtà dato il forte vento in coda che ci fa arrivare con 4o minuti di anticipo nonostante il ritardo della partenza.

Evito di postare la "colazione"... assolutamente da ripensare come servizio

Ed eccoci qui al satellite



Di qui trenino, controlli, varco per i gates H, fila ad H2, navetta e infine T1


Breve passaggio nella dolce vita (scomodissimo uscire per poi rientrare, ma per tutti quei mesi, l'hub carrier non aveva lounge airside in tutto l'aeroporto, tolta la Giotto...)

E infine dopo un uneventful FCO-BDS, eccoci di nuovo qui, dove tutto ebbe inizio







E FINALMENTE SIAMO ARRIVATI ALLA FINE!!!
SPERO SIA STATO DI VOSTRO GRADIMENTO E DI NON AVERVI TEDIATO OLTREMODO CON LE MIE RIFLESSIONI E FOTO SCANDALOSE!!!

Grazie a tutti per gli apprezzamenti che mi sono stati rivolti, ed un augurio speciale alla nostra amata e sofferente Alitalia
 
Le tue "impressioni di volo" sono interessati. Trovo che oramai in Europa la nazionalita' di una linea aerea sia meno importante dello hub e dei voli dal 'tuo' aeroporto. Usando l'Italia come esempio uno che usa VCE, BLQ o TRN pensa al transito a FCO, trasferimento a terra verso MXP o transito da MUC, FRA, CDG, AMS, LHR, IST ecc. ecc. e sceglie in base a quello e al prezzo. AZ ha comunque la palla al piede di FCO.
 
Avevi cominciato bene, ma quando hai definito "discreta" la Ballast Point ho chiuso tutto. Giudizio sulle birre ampiamente da rivedere.
La prossima volta vai a San Diego a prendere ripetizioni.


Scherzi a parte, il TR è fatto bene e al prossimo puoi secondo me fare anche di meglio.
I parchi USA sono incredibili. Invece Los Angeles e soprattutto SanFra mi fanno proprio cagare.
Se quello che hai descritto è stato un upgrade a sgamo, io farei il delatore e segnalerei la questione ad AZ. Se, e ripeto "se", di questo si è trattato, non credo possa esistere alcun tipo di giustificazione.
Il prodotto Delta non sembra affatto male.

Insomma, bravo e grazie.
 
Re: [TR] California dreaming - Alitalia dining FINITO

non so cosa mi faccia piu' schifo... se la y+ di delta o il vergognoso comportamento degli AV di alitalia, catering schifoso incluso. per il resto tutto molto bello
 
Re: [TR] California dreaming - Alitalia dining FINITO

Ecco i famosi vassoi tarmici di cui si è tanto parlato, completamente inutilizzati


Scelta tra carne o pasta, entrambi i piatti non meglio descritti dal grossolano ma nel complesso disponibile AV


non sono i vassoi ad essere termici, ma quella box grigia che si trova sopra il carrello.
riguardo i piatti all'estero non vengono fornite informazioni, lasciano solo un post-it con un non meglio specificato meat/pasta , poi o si ha la fortuna di avere un responsabile del catering a cui chiedere o si deve andare per tentativi per capire il tipo di carne (pollo piuttosto che tacchino o vitello, per il manzo e' piu' facile e per il pesce fatta eccezione per il salmone non ci si sbilancia).
 
Avevi cominciato bene, ma quando hai definito "discreta" la Ballast Point ho chiuso tutto. Giudizio sulle birre ampiamente da rivedere.
La prossima volta vai a San Diego a prendere ripetizioni.


Scherzi a parte, il TR è fatto bene e al prossimo puoi secondo me fare anche di meglio.
I parchi USA sono incredibili. Invece Los Angeles e soprattutto SanFra mi fanno proprio cagare.
Se quello che hai descritto è stato un upgrade a sgamo, io farei il delatore e segnalerei la questione ad AZ. Se, e ripeto "se", di questo si è trattato, non credo possa esistere alcun tipo di giustificazione.
Il prodotto Delta non sembra affatto male.

Insomma, bravo e grazie.

Ahahaha:D
Considera che per vari giorni ho bevuto birre veramente scadenti distribuite da improbabili macchinette multiuso nei ristoranti del tour, quindi per quanto non fosse una top ranked beer aveva perlomeno un gusto accettabile!!! Non ho detto mica fosse eccellente;)
Comunque ti ringrazio per l'apprezzamento e c'è sempre spazio per migliorare, quindi son sicuro che la prossima volta farò anche meglio. Per il fatto che ho raccontato, non ho aggiunto nulla a ciò che ho visto, al massimo qualche speculazione; a me ha veramente fatto irritare tutta quella apprensione ...
Il prodotto Delta è modesto, considerando che in qualità di socio elite plus mi è stato offerto... certo a pagarlo non saprei, chiedono 90$ o 45$per elite
 
Ahahaha:D
Considera che per vari giorni ho bevuto birre veramente scadenti distribuite da improbabili macchinette multiuso nei ristoranti del tour, quindi per quanto non fosse una top ranked beer aveva perlomeno un gusto accettabile!!! Non ho detto mica fosse eccellente;)
Comunque ti ringrazio per l'apprezzamento e c'è sempre spazio per migliorare, quindi son sicuro che la prossima volta farò anche meglio. Per il fatto che ho raccontato, non ho aggiunto nulla a ciò che ho visto, al massimo qualche speculazione; a me ha veramente fatto irritare tutta quella apprensione ...
Il prodotto Delta è modesto, considerando che in qualità di socio elite plus mi è stato offerto... certo a pagarlo non saprei, chiedono 90$ o 45$per elite

Penso ci sia stato un equivoco: alcune delle birre Ballast Point sono le migliori abbia mai bevuto. Big Eye IPA su tutte. :D
 
Penso ci sia stato un equivoco: alcune delle birre Ballast Point sono le migliori abbia mai bevuto. Big Eye IPA su tutte. :D

AHAHAHA bene bene, si c'è stato un equivoco credevo la reputassi disgustosa, quando invece, ripeto, mi è piaciuta specialmente perchè in "astinenza":D
 
Abbandoniamo di nuovo la civiltà, per immergerci nel nulla...

Si passa poi per una città fantasma

Scenari veramente spettrali... e si, gli Usa sono anche questo

E a me piace un sacco. I deserti del SW americano per me sono il massimo. :oky:
Bellissimo viaggio e TR interessante.
 
Ultima modifica:
Gran bel TR!!!! Complimenti!!

"Mi consenta" di dire che anche io, ogni qual volta intravedo la coda di Alaska, ho sempre l'impressione di conoscere il soggetto raffigurato!!!!!

Shogun; ha detto:

Grazie ad entrambi! Si gli scenari sono veramente incredibili, unici direi; ciò che colpisce di più è proprio il passaggio netto, rapido da un "mondo" ad un altro.
Ahaah:D allora non sono l'unico a pensare ciò di Alaska, mi consenta!