[TR] Air Serbia o JAT? Dilemmi balcanici


Non pensavo di scatenare un mezzo flame con un TR. L'ultima volta almeno c'era di mezzo er polemica!

Due fotarelle OT

cupole e archi

La Moschea Blu fa cucù da un finestrino dimenticato aperta in Santa Sofia. Santa Sofia è oggettivamente una delle cose più maestose che esistano sulla faccia della terra. Peccato fosse in restauro, lo spazio interno non si poteva ammirare in tutta la sua grandiosità
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La Moschea Blu, al contrario, è molto più maestosa dall'esterno che all'interno. Hanno anche dei fantastici volantini, all'interno, che scambio per mini-guide turistiche, che invece potrebbero essere sottotitolati "L'Islam for dummies".
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Aghia Irene era vuota, vuota! Ancora non me ne capacito. La perdita di tutti gli ornamenti la rende un manuale di architettura.
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La calligrafia è davvero una forma d'arte a sé stante. Dentro Aghia Sophia erano esposti una cinquantina di quadri a tema calligrafico, uno più bello dell'altro, da svenire. Ho un debole per l'arte non figurativa islamica...
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La basilica cisterna è senza dubbio il luogo turistico più originale della città. Qua scopri anche se ha la mano abbastanza ferma :D
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La Mosche Nuova.
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Persone

Dalla torre di Galata
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Vicino a Sirkeci
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Gran bazaar, senza dubbio il posto che mi è piaciuto di più. Anche se è iper-turistico, ha ancora un'atmosfera unica
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Il ponte di Galata è il posto preferito dai pescatori. Dalla parte di Karaköy c'è un piccolo mercato del pesce che al tramonto diventa il self-service dei gabbiani. Appena giù dalla rampa invece c'è un baracchino molo artigianale che vende panini con pesce appena pescato e cotto alla brace.
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Besiktas
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Notturne

Il molo di Eminönü e, sullo sfondo, Süleymaniye
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Moschea Blu con i suoi sei minareti
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Tutto quello che rimane dell'ippodromo
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Aghia Sophia
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Varie

Ditemi voi se questa non è arte
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2014 anni e buca ancora lo schermo
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Chissà che c'è scritto...
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Museo Archeologico, mezzo chiuso per restauri
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Istanbul è senza dubbio una città di forti contrasti. Ci sono quartieri residenziali ricchissimi, ma allo stesso tempo un certo tipo di povertà sbattuta in faccia al visitatore che è difficile comprendere (o che io non riesco a comprendere: non è la povertà di chi è indigente, sembra più la povertà di chi è nullafacente, di chi vive di sotterfugi, di mezzucci). Una metropoli di 14 milioni di abitanti, che si estende su due continenti e con un'orografia così complessa non può che avere dei problemi (voglio dire, li ha Milano che è giusto un decimo), ma la sensazione che sia un posto lasciato a sé stesso, che si autoregoli in qualche modo e che funzioni più per inerzia che per spinta è sempre presente. Sembra un porto franco che si è evoluto a città ricca, ma che è rimasto come sospeso in una crisalide che non riesce ad evolversi verso qualcosa di più ordinato. Mi ha lasciato perplesso. Fino a ieri comunque ero abbastanza deciso a non metterci più piede. Ora, ripensandoci, mi viene quasi voglia di tornarci, quantomeno per provare a capire questa città così strana. Turisticamente c'è così tanto da vedere che forse non basterebbe un mese consecutivo per esaurire tutto.

Domani posto un po' di OT in topic, scusate il bisticcio di parole.

DaV
 
quando scollini il Carso, o giù di lì, il cetriolo diventa parte integrante di colazioni, pranzi, cene, sprizz, predinner, afterdinner, the delle 5, e chi più ne ha più ne metta.......
attendo il seguito con primo piano in 3D di Jelena :D
 
Mi piace molto il tuo stile narrativo e sono rimasto sorpreso dal catering su un volo così breve: superiore a molte compagnie europee più blasonate. Confermi, inoltre, che a MXP la marca da bollo la controllano molto più che a FCO.
Curioso di leggere il resto e di scoprire che fine ha fatto la valigia (anche se mezza idea ce l'ho già).
 
Complimenti per l esposizione!!!

Grazie!

Ha! Stessa esperienza con i taxi turchi... il mio alle due di notte tra Ataturk e Hagja Sophia (avevo l'hotel lì vicino) bruciava allegramente tutti i semafori rossi mentre parlava al telefonino... :D
Bell'inizio, aspettiamo il resto. Grazie.

Purtroppo i tassisti peggiori mai visti. Inclusi quelli di Roma! :D

Bel TR e ottimo stile, complimenti! :)



Geniale :D :D :D

Mi hai fatto ricordare di quando, saranno ormai 15 anni fa, a Istanbul avevo preso un taxi che, per portarmi alla mia destinzione (che, ovviamente, non ricordo quale fosse, tendenzialmente l'hotel), mi aveva fatto "visitare" praticamente la città intera. Ad un certo punto, l'avevamo accostare ed eravamo scesi, proprio nel momento in cui, forse, si era deciso ad imboccare la strada per la mia destinazione.

Grazie, e vedi sopra per i tassisti :)

Bel racconto Dave! Sapevo della,tua esperienza Turca grazie al FB. Certe cose le condivido e Crete no ma in viaggio ognuno fa la proprio esperienza?

La Jat invece spero Che torni alla sua gloria degli anni 80 quando noi altri balcanici vedevamo il suo DC-10 come se fosse il Concorde

Grazie Sokol! C'è da dire che ho la faccia del mona pacioccone, per cui cercano di fregarmi sempre e la cosa mi fa girare le balle :( poi un po' sono stato anche sfigato, e il tempo non è che mi abbia messo addosso una gran gioia di vivere. D'altra parte sono nato e cresciuto a Lambrate anch'io :D

Air Serbia/JAT davvero gran compagnia, le auguro i migliori auguri. Devono risolvere qualche problema con i sistemi informatici e con i limiti di un aeroporto (BEG) che è piccolo.

Ho fatto anche io lo stesso percorso con Air Serbia, stesso aereo e stesso equipaggio su tutte e due le tratte era quello più economico dal 25/0414 al 03/05/14 abbastanza puntuale non mi posso lamentare a parte la temperatura interna dell'aereo, l'unica scomodità il percorso da SAW a Taksim un traffico bestiale:sconfortato:

Magari ci siamo anche incrociati :D Devo dire che, quando sono arrivato io, il traffico era decisamente scorrevole. È impazzito il giorno dopo.

Un TR meglio dell'altro! E non solo per le foto : anche i racconti sono entusiasmanti e scritti davvero molto bene! Bravo!

Grazie kenya :)

Molto interessante! Mi sa che in futuro vedremo sempre più TR con scalo a Belgrado.
PS: l'aeromobile era davvero un giovinotto :D!!!!

Sapessi quello del ritorno :D

Grazie a te, e grazie a Jelena. :)

Grazie a te per averlo letto!

L'inizio mi piace davvero tanto, e non vedo l'ora di leggere il resto!

Grazie :)

io però voglio sapere se la valigia è arrivata!!

Lo dico? Noooo :D

Ero ad Istanbul nello stesso periodo !

Meta classica dei ponti primaverili :) peccato per il brutto tempo.

Bellissimo TR. Sono curioso del seguito soprattutto la parte IT.

Grazie!

Buono l' inizio e spettacolare l' equipaggio! Attendiamo il resto :cool:

Mercì!

Molto bello! Oltrettutto sembra proprio che lo zampino di EY abbia reso JAT una compagnia alla pari, se non migliore, delle europee più blasonate.

Concordo. Hanno ancora un servizio di bordo almeno ed equipaggi cordiali.

Veramente un signor Trip Report, direi addirittura perfetto se la foto di Jelena non fosse stata ripresa da mezzo chilometro!:)

:D

Gran bel TR e ben raccontato!!
Quoto: la mancanza della foto in primo piano di Jelena, si sente! :D

È tutta una strategia di marketing per aumentare le prenotazioni e vedere Jelena dal vivo :)

Stagione di grandi TR questa! E' sempre un gran piacere leggervi, complimenti anche a te.Attendo il resto...e magari una fotina di Jelena piu ravvicinata...

Grazie :)

quando scollini il Carso, o giù di lì, il cetriolo diventa parte integrante di colazioni, pranzi, cene, sprizz, predinner, afterdinner, the delle 5, e chi più ne ha più ne metta.......
attendo il seguito con primo piano in 3D di Jelena :D

Vero!

Mi piace molto il tuo stile narrativo e sono rimasto sorpreso dal catering su un volo così breve: superiore a molte compagnie europee più blasonate. Confermi, inoltre, che a MXP la marca da bollo la controllano molto più che a FCO.
Curioso di leggere il resto e di scoprire che fine ha fatto la valigia (anche se mezza idea ce l'ho già).

Grazie! A me l'hanno sempre controllata.

A tra poco con due fotarelle orrende, ma IT.

DaV
 
Spottare per caso a Istanbul è un'impresa piuttosto facile. Se è in uso la 23 per gli atterraggi (avvicinamenti da nord-est) gli aerei sorvolano a quota relativamente bassa (circa 3000 piedi) tutta la parte europea e iniziando ad abbassarsi intorno ai 2600/2800 proprio sul Corno d'Oro. È facile quindi vedere un sacco di aerei uno dietro l'altro in sequenza per l'atterraggio sul ponte di Galata. Sulla torre medesima si ha la vista migliore (l'ingresso si paga, ma la vista è ottima anche sul resto della città, meglio al mattino così si ha lo skyline ottomano in tutto il suo splendore), buono anche lungo tutta la strada da Galata a Taksim.

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La vista migliore o più ravvicinata, sempre rimandendo in zone turistiche, la si ha a Fener e Balat, dove tra una chiesa ortodossa e una sinagoga, c'è sempre un 737 o un 330 che passa sopra la testa a quota molto bassa.

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Questi due sono bonus che passavano lì per caso:

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Propulsione animale :D

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La valigia: il giorno successivo all'arrivo, verso le 2, controllo sul sito dell'aeroporto che l'aereo sia atterrato; non vedendolo, chiamo l'handler dove non sanno darmi informazioni, per cui mi attacco in roaming dal telefonino (grave errore) e mi metto a cercare il numero di telefono di Air Serbia. Trovo quello dei bagagli smarriti, chiamo e mi mettono giù. Riprovo dopo dieci minuti e la persona al telefono mi chiede di richiamare tra un po'. Chiamo mezzora dopo e mi dicono che hanno ritrovato la valigia (era stata sbarcata a BEG perché non risultava associata al mio PNR, infatti sulla carta d'imbarco del BEG-SAW risulta 0 pieces per i bagagli), l'hanno spedita quel giorno ma l'aereo è in ritardo, e di contattare l'handler per informazioni sulla riconsegna. Richiamo l'handler, scoprono da me che la valigia è stata imbarcata sul volo del giorno stesso e mi dicono che la riconsegneranno nel tardo pomeriggio, tra le 21 e le 22. Alla faccia del tardo pomeriggio. Mi tranquillizzo e ritorno ai miei giri. La sera, dopo cena, arrivo in hotel e chiedo della mia valigia che, ovviamente, non c'è. Richiamo vettore e handler ma entrambi non rispondono. Incazzato nero vado a dormire verso le 11 e mezza e, cullato dalla nenia dei muezzin, mi addormento. Verso mezzanotte e mezza mi bussano alla porta - potevano magari chiamarmi, prima... in mutande e maglietta vado ad aprire e il portiere notturno, con sorriso a 56 denti, mi consegna la valigia. Dato che sono contento, invece che mandarlo a cagare per l'orario, prendo la valigia ringraziando e controllo che ci sia tutto. Torno a letto e mi riaddormento. Il giorno dopo sono un uomo nuovo. Ora sto invece cercando invano di farmi rimborsare le spese per le tre cose che ho comprato il primo giorno; una cavolata (30€), ma è per principio. Dopo tre email non ho avuto ancora una risposta.

Il ritorno SAW-BEG-MXP tra qualche giorno, il tempo di sistemare le foto.

DaV
 
Bel TR, Air Serbia sembra di avere un servizio in Y superiore alle altre compagnie europee!
 
Ritorno

Per la cronata, metto la mia prima etichetta bagagli rush/expedite :D

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Il primo maggio alla fine arriva e, a parte un giro mattutino a Galata per vedere il panorama dalla torre, il resto della giornata sarà di viaggio.

L’idea di dover riprendere un taxi per andare a Taksim mi contraria alquanto, pertanto decido di usare una combo un po’ più pittoresca per recarmi a SAW: vaporetto da Eminönü a Kadiköy e poi bus Havatas per l’aeroporto. Fatti gli ultimi acquisti, torno in albergo per sistemare la valigia, saldo il conto e vado a piedi al molo (una decina di minuti), dove compro un gettone per la traversata. Contrariamente a quanto dettomi dalla reception dell’hotel, i traghetti funzionano regolarmente (a non funzionare sono i tram). Mi imbarco, mi siedo e mi godo il panorama fino a Kadiköy. Secondo il sito dell’Havatas e dell’aeroporto, i bus sono (dovrebbero essere) appena fuori dal molo e, in effetti, ci sono un sacco di parcheggi appositi; non mi pare di scorgere però nulla per l’aeroporto. In compenso hanno chiuso una parte dei parcheggi perché lì si svolgerà il concerto del 1 maggio, anche se forse concerto è un parolone. In ogni caso c’è un sacco di gente in giro, un sacco di polizia (questo in generale, anche se qui più che altrove) e un sacco di bandiere rosse. Mi aspettavo qualche falò con foto di Ergodan, ma la situazione pare tranquilla, la birra Efes scorre a fiumi e tutti si divertono. Tutti a parte me, che ora sono sulla sponda asiatica e non so dove cacchio trovare il bus.

Faccio un giro tirandomi dietro il trolley e poi inizio a chiedere a poliziotti e agenti vari, cercando tra i più giovani, dato che gli over 40 non parlano una parola d’inglese. Un signore (un ungherese che stava finendo il suo giro del mondo, scoprirò poi) mi si avvicina e mi chiede se sto cercando il bus Havatas, gli rispondo di sì e mi dice che lo sta cercando anche lui. Facciamo un giro insieme ma del bus nessuna traccia. Ci indirizzano verso lo stradone principale, 200 meters and then right, dopo duecento metri diventano altri 200 meters, camminiamo per quasi un km in mezzo alla folla ma del bus niente. Il compagno di sventura ha un volo che parte alle 2 e mezza, è già mezzogiorno e allora decidiamo di affidarci ad un minivan giallo, uno dei tanti parcheggiati, per farci portare alla fermata di questo bus, in cambio di 10 lire turche – il tragitto dovrebbe essere veloce. L’autista non parla inglese, si ferma quattro volte a chiedere informazioni, ogni volta che pronunciamo airport fa cenni di diniego manchi gli avessimo detto che siamo infetti (il sospetto è che non sia autorizzato proprio a portare passeggeri :diavoletto:) e alla fine lo mandiamo a quel paese, facendoci lasciare quasi sullo svincolo della tangenziale dove ci sono parcheggiati un po’ di taxi veri. Mio malgrado ne prendiamo uno, contrattiamo per 75 lire turche il passaggio fino all'aeroporto facendo presente (a gesti, numeri scritti su fogli di carta e telepatia) che pagheremo metà in dollari americani e metà in lire turche. Yes yes yes, dopo un tragitto che sembra infinito, arriviamo all’area arrivi, il signore ungherese paga la sua parte, io pago la mia, lui scappa ai controlli visto che stava per perdere l’aereo e io entro. Il tassista mi segue. Dato che all’ingresso bisogna far controllare il bagaglio e passare il metal detector, mi metto in coda, il tassista si avvicina a quelli della vigilanza e mi indica iniziando a discutere. L’addetta si avvicina e mi dice che il tassista vuole essere pagato per la corsa in lire turche. Le rispondo che il tassista ha accettato di prendere metà compenso in lire turche e metà in dollari americani (ad un tasso da usura tra l’altro), questo inizia ad urlare e allora la tizia mi dice che posso tenere io i dollari e andare a prelevare le lire turche al bancomat all’interno dall’aerostazione. Altrimenti, chiedo? Altrimenti il tassista chiama la polizia e il rischio è che lei perda il volo tra una lungaggine e l’altra. Ah, bene! Pure le minacce :D

Per farla breve mi porto dietro ‘sto avanzo di galera al bancomat, prelevo, mi faccio ridare i dollari e gli lascio la rimanenza in lire turche. Poi mi dicono che ce l'ho su con la categoria...

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Sistemata questa seccatura, mi sovviene che sono in aeroporto solo 2 ore e mezza prima del volo. Visto che non ho ancora mangiato, mi faccio un giro del terminal alla ricerca di qualcosa di edibile, purtroppo l’unico posto è l’isola dei fast food di fronte ai controlli di sicurezza per i voli domestici. Sbarro mi fa venire i conati, un altro di cui non ricordo il nome non l’ho mai sentito, un terzo fa solo caffetteria e il quarto è Burger King. La scelta ricade sull’ultimo, almeno so che, colesterolo per colesterolo, so cosa sto mangiando (circa) :D

Non c’è quasi nessuno, per cui mi servono in un battibaleno, pago con carta visto che ormai ho il portafoglio senza più una lira turca e mi siedo davanti al mio triste Whopper menu.

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Intanto mi guardo attorno, il posto sembra popolare con i crew di Pegasus, e alla mia destra c’è una vetrata con vista su un parcheggio per regional e frullini, dove spotto un Embraer 145 VIP turco. Il terminal, me ne rendo conto ora, è nuovo e molto bello, forse un po’ buio, ma pulito e qualitativamente superiore alla maggior parte degli aeroporti europei di simili dimensioni.

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Finito il pranzo, vado in zona check-in, quello Air Serbia è ancora chiuso anche se c’è già una piccola fila di cinque/sei persone. Dato che non c’è molto da fare (pochi negozi) o da vedere (la vista sulle piste è oltre i filtri di sicurezza), mi accodo anche io e faccio bene: due minuti dopo arriva una squadra ginnica femminile di una ventina di ragazzine e tre minuti dopo arrivano gli addetti al check-in, che aprono immediatamente. Sono il secondo della mia fila, consegno il passaporto e metto la valigia sul nastro, non faccio in tempo ad aprire bocca che il ragazzo mi consegna la carta d’imbarco. Gli chiedo gentilmente se può darmi un finestrino e, soprattutto, se posso avere la carta d’imbarco per anche la seconda tratta. Per la prima richiesta non c’è problema, il mio 22D viene sostituito in un 22A; alla seconda mi dice che i sistemi sono diversi e dovrò ritirare la carta a BEG. Sono già in ansia per il bagaglio, che anche questa volta è stato etichettato fino alla destinazione finale.

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Il nuovo logo Air Serbia è davvero bello

Libero dal trolley, vado verso i controlli sicurezza, che sono, per le partenze internazionali, sul lato destro dell’aerostazione, dopo i controlli di sicurezza posti più o meno in mezzo. Non c’è nessuno in giro – il nostro volo è uno dei pochi a quest’ora – per cui la coda per il controllo del documento richiede un attimo, anche se il fatto che porti gli occhiali deve aver insospettito il solerte funzionario di polizia, che infatti me li fa togliere. Soddisfatto che io sono effettivamente io, mi riconsegna passaporto e carta d’imbarco timbrati e mi augura buon volo. Subito dopo ci sono i controlli di sicurezza, altrettanto vuoti; dato che suono decidono di controllarmi col metal detector portatile: la cerniera è apparentemente positiva al metallo; non mi chiedono di togliermi i pantaloni né pretendono di perquisirmi nelle parti intime, si accontentano di farmi rovesciare la tasca per verificare che non ci sia niente di proibito dentro. Personale mediamente gentile e assolutamente tranquillo (li spagnoli li ho visti molto più nervosi quando suona il metal detector, per dire, soprattutto se c’è la Guardia Civil nei paraggi). Raccolgo le mie cose e mi incammino in direzione del gate, passando per la piacevole area duty free che ha i prezzi meno conveniente che abbia visto sulla faccia della terra, per di più esposti già in euro (per i prodotti locali, anche quattro volte quello che costano nei negozi turistici o al Gran Bazaar, stessa marca o stessa qualità; per i prodotti da duty free un buon 10/20% in più che nei corrispettivi UE, che pure sono soggetti a IVA!).

Al piano superiore si trovano le lounge e una piccola area ristoro con un altro Burger King.

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I gate hanno un’area attesa spaziosa, ciascuna dotata di bagno; non c’è un nuovo controllo di sicurezza per accedere all’area. L’aeroporto è deserto. L’ambiente è un po’ buio, anche se piacevole.

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A parte un po' di spotting dalle vetrate, non c'è davvero nient'altro da fare.

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prima volta che la vedo dal vivo

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padroni di casa

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prima volta che la sento

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ecco il mio vecchietto!
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altra compagnia mai sentita

Finito di vedere quello che c’è da vedere, mi metto tranquillo sulle seggioline e aspetto l’apertura del gate.

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Tratta: SAW-BEG
Volo: JU553
Reg: YU-ANI
Aereo: Boeing 737-3H9
MSN: 23416
LN: 1175
Primo volo: 26/11/1985
Consegnato il: 17/12/1985
Posto: 22A
Gate: 203B
Sched: 16.30 – 17.15
Block to block: boh to boh, ecco a fidarsi di Flightstats :D

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Appena viene aperto il gate, con deciso ritardo, si forma un piccola fila, ma questa volta verrà prima chiamata la J e poi i pax con bambini (tantissimi). Sembra che i passeggeri non abbiamo fretta di imbarcarsi sul nonnetto di 28 anni e mezzo che ci porterà a Belgrado, uno dei primi 737-300 a volare in Europa (JAT fu compagnia di lancio del modello per il vecchio continente). Visto che la coda è quasi vuota e nessuno si alza, mi imbarco io :D

Salendo dal dito non c’è ad accogliermi la bella Jelena, ma una signora di mezz’età che da giovane doveva essere una bomba e che dev’essere abituata a trattare con persone importanti.
Basta la sua presenza a mettere ordine e pace. Rigida, ma non algida, è chiaramente una signora d’altri tempi e modi, e potrebbe essere tranquillamente la preside di un collegio di educande. Prendo posto, metto la giacca nel compartimento superiore e lo zaino sotto al sedile, faccio due foto e la cabina viene invasa dalla squadra sportiva – due ragazzine si siederanno al mio fianco. Aereo quasi pieno, imbarco completo: le due confabulano tra loro e poi con la loro allenatrice che gli dice (in inglese!) di chiederlo a me direttamente: Sir vuole fare cambio posto?! Manco morto penso dentro di me e credo che l’allenatrice me l’abbia letto in faccia, ma no worries: ho la soluzione. Il 24E e F sono liberi e, dato che l’imbarco è chiuso, potete stare lì, vicine e col finestrino, mentre io me ne sto al mio finestrino e con due posti liberi a fianco :diavoletto:

Intanto ripassa la purser, che è arrivata fino in fondo all’aereo, sente il discorso e vede le due che si tengono per mano e chiede loro se è il primo volo (tutto in inglese. Avranno dodici anni al massimo, io rimango sempre basito da quanto si sia abbassata l'età media di chi parla una lingua straniera). Una delle due risponde per entrambe dicendo che lei ha già volato, ma è la sua amica ad avere paura e non ha mai volato.

“What are you afraid of? Turbolence, air sickness, the plane bursting into flames and going down?” (fuori campo, toccatina ai gioiellini da parte mia)
“I don’t know, I’m just afraid”
“Ok, so you are afraid for the sake of it. I tell you: don’t worry, you’ll love every single minute on this plane and you will start counting the days until the next flight. And I will have a word with the Captain to make sure both of you visit the flight deck after landing” (fuori campo, dita immaginarie mi indicano mentre vocine dicono "anche lui anche lui")

Sono in lacrime. Che donna. Che purser.

Le porte vengono chiuse, sblocchiamo e parte la demo di sicurezza, stavolta più seriosa che all’andata; faccio due foto di infima qualità al nostro vicino giordano e ad un Freebird.

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Ci allineiamo per pista 24, decollando verso il mare; purtroppo sono dalla parte opposta rispetto a Istanbul, per cui mi dovrò accontentare di una distesa d’acqua e un po’ di nuvole.

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I sedili sono diversi da quelli che equipaggiavano il 733 dell’andata; questi sono più arquati a livello lombare, e un po’ più comodi (o almeno danno maggiore supporto). Sono dei Recaro che hanno fatto la guerra del ’15-18.

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Il servizio parte piuttosto in fretta, e viene fornito l’ormai familiare sacchettino. Dentro lo stesso snack dell’andata: panino con manzo arrosto, dolcetto alla banana e l’acqua. Molti pax faranno domande sul contenuto del panino, dato che assomiglia un po’ troppo ad un salume; gli aa/vv dovranno faticare non poco a convincerli che si tratta di manzo e non di maiale (c’è scritto sull’etichetta, ma solo in serbo). Forse la scelta del catering non è stata brillantissima. Il carrello con le bevande passa comunque e prenderò il mio tranquillo succo di mela – quelli dietro invece un whiskey & cola, tanto per rimanere leggeri :D

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Mi ricordo della foto solo dopo aver addentato metà panino. Fuori non c’è nulla da vedere, nuvole a parte.

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Ad un certo punto vengono estesi gli spoiler che rimarranno tali fino a che non siamo stabilizzati sul sentiero di discesa. Come mai?

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Corto finale per pista 30, sorvolando la campagna e la Sava:

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Toccata, reverse e biancheria
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Un altro volo è andato. Taxiamo verso il terminal, a quest’ora BEG è nel picco della sua attività e il tarmac è pieno di nuovi 319 e qualche ospite amico

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Mi accorgo solo ora dell’arcobaleno
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Questo forse è più vecchio di YU-ANI
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Quasi al gate
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Prima ancora che si spenga il segnale delle cinture, ancora con i motori accesi, sono tutti in piedi a recuperare gli effetti personali. Attracchiamo al dito, apriamo le porte e mi faccio strada verso il banco transiti. Il gate a cui siamo attaccati è più lontano di quello dell’andata e in una parte dell’aeroporto non ancora risistemata, che grida socialismo e anni ’70 da ogni muro (incrostato). Al banco c’è coda, molta coda. Un gruppo di passeggeri in transito dal Pakistan sembra che non abbia qualche documento... e intanto i minuti passano. Sono in tre a occuparsi di loro, finché alla responsabile, che deve aver il sesto senso dei voli in partenza, fa chiamare da una sua assistente quelli diretti a Düsseldorf. Nessuno si presenta. Dopo cinque minuti, e con la coda ferma, fa chiamare quelli per Milano. Eccomi! Siamo in una mezza dozzina di persone, le carte d’imbarco sono già pronte e... ho un altro corridoio. Chiedo se per caso ci fosse la possibilità di cambiarlo, la signorina guarda a monitor e mi dice che tutti i finestrini sono occupati, volo quasi pieno, e che al limite poteva spostarmi su un posto centrale. Dio ce ne scampi e liberi, no grazie! Mi tengo il corridoio.

Torno al gate, lo stesso da cui sono appena uscito, che stanno già imbarcando. Vengo nuovamente passato al metal detector e aspetto che si smaltisca la coda prima di entrare nel dito per salire, di nuovo, su YU-ANI.

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Tratta: BEG-MXP
Volo: JU544
Reg: YU-ANI
Aereo: Boeing 737-3H9
MSN: 23416
LN: 1175
Primo volo: 26/11/1985
Consegnato il: 17/12/1985
Posto: 13C
Gate: A7
Sched: 18.15 – 20.05
Block to block: 18.15-19.51


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L’equipaggio non è lo stesso, abbiamo come purser uno degli aa/vv che prima lavorava dietro (un armadio a otto ante) e altre 3 aa/vv donne, tutte molto graziose. Il turn-around dell’aereo è particolarmente veloce, e così l’imbarco; in un attimo chiudiamo le porte. La tendina che divide la Y dalla J sopra i sedili viene tirata ancora a terra, col risultato che ci saranno due aa/vv per dimostrazione di sicurezza nelle prime 6 file e nessuno all’uscita di emergenza. È normale? Al mio fianco una ragazza italo-serba (o serba che parlava l’italiano come madrelingua) userà il telefonino per tutto il taxi e pure in decollo. Dall’altra parte c’è invece una mamma biondissima con una bambina di 1 anno o poco più, biondissima e bellissima, che passerà tutto il tempo a ridere. Oh, si vede che le piace volare! In generale tantissimi bambini e bebé a bordo. Il signore al “mio” finestrino invece cade in catalessi appena chiudiamo le porte e dormirà per tutto il volo, che odio...

Mi metto comodo, per quel che posso; lo spazio per il piedi è ridotto dato che uno dei montanti del sedile è proprio dove dovrebbe esserci il piede sinistro di una persona normale.

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Se non ho capito male, siamo partiti, dopo un breve taxi, dalla pista 30, e con una rincorsa piuttosto lunga; dato che non c’è verso di vedere qualcosa dal finestrino, mi metto il cuscino dietro la nuca e sonnacchio finché non servono lo snack, un panino con pomodoro, formaggio e cetrioli e lo stesso biscotto alla cannella/zenzero dell’andata. Da bere prendo un te caldo con extra zucchero, come d’abitudine.

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Il volo è molto tranquillo, con nessuna turbolenza; noto solo ora che c'è il nuovo numero di maggio della rivista di bordo, il mio IFE insieme all’iPod. Interessante l’intervista al direttore delle operazioni di volo, Slobodan Radulovic, ex capo istruttore di 777 per Etihad; i nuovi piloti per la flotta Airbus hanno ricevuto training e type rating presso il Training Centre di Air Berlin, mentre quelli per gli AT7 sono formati direttamente in Serbia, tranne il simulatore che fanno a Parigi. Gli equipaggi di cabina invece sono formati presso la Etihad Academy (e si vede, aggiungo). Quando le partnership funzionano...

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Musica di merda (cit.) :D

Il comandante interverrà per ragguagliare i passeggeri sul volo, intuisco, solo che ho gli auricolari su e non ho voglia di toglierli. L’atterraggio avverrà in modo tranquillo, sulla 35L, in anticipo di un quarto d’ora abbondante. Ci viene assegnato un dito e con calma, infinitissima calma, saluto l’equipaggio ed esco dall’aereo. Con calma calmissima vado verso il ritiro bagagli; grazie al noto trucchetto SEA Handling, ne viene fatto uscire prima uno per stoppare il tempo e, sempre con calma, dopo una ventina di minuti (quindi circa 35 abbondanti dopo essere arrivati), tutti gli altri ben distanziati. Vedo uscire una, due, tre, quattro valigie rosse, ma non la mia, però ci sono ancora molte persone che aspettano il bagaglio; vado intanto a fare il biglietto per il treno, se non che la macchinetta è guasta. Ritorno al carosello e, dopo ancora pochi minuti, appare la mia valigia – olé, stanotte dormo tranquillo e (soprattutto) non rischio di essere trucidato il giorno successivo dai colleghi a cui avevo promesso turkish delight a profusione. Con la valigia in mano vado al controllo passaporti, mi ricordo di far vedere la carta d’identità e sfilo in velocità per fare il biglietto e prendere il treno – al volo, partirà due minuti dopo – direzione Cadorna. Un ragazzo spagnolo, appena arrivato per lavoro, mi chiede informazioni sulla zona dell’hotel e come raggiungerla e ci mettiamo a fare due chiacchiere, cosìcché 29 minuti passano in un lampo.

Epilogo
Arrivato a Cadorna, mi dirigo verso la metro. Cancello chiuso. Strano, è quello centrale... provo con un altro. Chiuso! Chiuso anche il terzo, chissà che è successo. Ah, che pirla, è il primo maggio! L’unico giorno all’anno in cui la metro milanese non funziona, per somma gioia dei turisti. Al parcheggio dei taxi c’è un casino allucinante (e nessun taxi), non ho contante e i tassisti milanesi non sono tutti attrezzati con il POS. Tanto vale chiamare un radio taxi, chiederlo dotato di lettore per carta e risparmiarsi la fila. Passando per la fila ritrovo il ragazzo spagnolo, gli dico di venire con me che gli chiamo io il taxi, altrimenti rimarrà lì in coda per le successive due ore.

A me capita un tassista logorroico che mi fa un pippone sulla categoria, Uber, quanto dovrebbe essere più caro il taxi perché ha tariffe troppo economiche, il loro rappresentante sindacale consigliere comunale e varie&eventuali. Almeno non cerca di fregarmi sul percorso o sul prezzo (e vorrei vedere, 20€ per 8 km senza traffico mi pare già un furto). Odio i tassisti!

DaV
 
M dico eri così comodo partire da Taksim, dove partono i bus forse perché eri a Sultanahmet!:mad:
 
Piacevolissimo racconto ed ottima narrazione. Complimenti! A quando il prossimo TR? :)
 
Non pensavo di scatenare un mezzo flame con un TR. L'ultima volta almeno c'era di mezzo er polemica!

Due fotarelle OT

cupole e archi

La Moschea Blu fa cucù da un finestrino dimenticato aperta in Santa Sofia. Santa Sofia è oggettivamente una delle cose più maestose che esistano sulla faccia della terra. Peccato fosse in restauro, lo spazio interno non si poteva ammirare in tutta la sua grandiosità
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La Moschea Blu, al contrario, è molto più maestosa dall'esterno che all'interno. Hanno anche dei fantastici volantini, all'interno, che scambio per mini-guide turistiche, che invece potrebbero essere sottotitolati "L'Islam for dummies".
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Aghia Irene era vuota, vuota! Ancora non me ne capacito. La perdita di tutti gli ornamenti la rende un manuale di architettura.
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La calligrafia è davvero una forma d'arte a sé stante. Dentro Aghia Sophia erano esposti una cinquantina di quadri a tema calligrafico, uno più bello dell'altro, da svenire. Ho un debole per l'arte non figurativa islamica...
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La basilica cisterna è senza dubbio il luogo turistico più originale della città. Qua scopri anche se ha la mano abbastanza ferma :D
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La Mosche Nuova.
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Persone

Dalla torre di Galata
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Vicino a Sirkeci
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Gran bazaar, senza dubbio il posto che mi è piaciuto di più. Anche se è iper-turistico, ha ancora un'atmosfera unica
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Il ponte di Galata è il posto preferito dai pescatori. Dalla parte di Karaköy c'è un piccolo mercato del pesce che al tramonto diventa il self-service dei gabbiani. Appena giù dalla rampa invece c'è un baracchino molo artigianale che vende panini con pesce appena pescato e cotto alla brace.
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Besiktas
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Notturne

Il molo di Eminönü e, sullo sfondo, Süleymaniye
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Moschea Blu con i suoi sei minareti
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Tutto quello che rimane dell'ippodromo
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Aghia Sophia
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Varie

Ditemi voi se questa non è arte
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2014 anni e buca ancora lo schermo
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Chissà che c'è scritto...
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Museo Archeologico, mezzo chiuso per restauri
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Istanbul è senza dubbio una città di forti contrasti. Ci sono quartieri residenziali ricchissimi, ma allo stesso tempo un certo tipo di povertà sbattuta in faccia al visitatore che è difficile comprendere (o che io non riesco a comprendere: non è la povertà di chi è indigente, sembra più la povertà di chi è nullafacente, di chi vive di sotterfugi, di mezzucci). Una metropoli di 14 milioni di abitanti, che si estende su due continenti e con un'orografia così complessa non può che avere dei problemi (voglio dire, li ha Milano che è giusto un decimo), ma la sensazione che sia un posto lasciato a sé stesso, che si autoregoli in qualche modo e che funzioni più per inerzia che per spinta è sempre presente. Sembra un porto franco che si è evoluto a città ricca, ma che è rimasto come sospeso in una crisalide che non riesce ad evolversi verso qualcosa di più ordinato. Mi ha lasciato perplesso. Fino a ieri comunque ero abbastanza deciso a non metterci più piede. Ora, ripensandoci, mi viene quasi voglia di tornarci, quantomeno per provare a capire questa città così strana. Turisticamente c'è così tanto da vedere che forse non basterebbe un mese consecutivo per esaurire tutto.

Domani posto un po' di OT in topic, scusate il bisticcio di parole.

DaV

Una mia foto presa nello stesso punto negli stessi giorni
https://www.dropbox.com/s/lgwud6v8k6bf72q/DSCF1772.JPG
 
Veramente bello! E anche Air Serbia non mi sembra male!
 
Bel TR; peccato che non ti sia capitato nessun 319.
Pensavo che su MXP operassero solo i 319 e pare siano molto belli.

La prossima volta, se meritano, due foto alle hostess ci stanno ;)

Per curiosità quanto hai pagato di taxi per SAW?
 
Bravo DaV, un filo prolisso ma gradevole :D

AirSerbia a quanto pare non è niente male invece per quanto riguarda Istanbul confermo la mia personalissima teoria del "spero di non metterci mai piede", come l'India.
 
Belle foto e ottimo racconto mi piace lo stile narrativo. Air Serbia vorrei provarla ma da quanto ho visto aspetto che abbiano rinnovata tutta la flotta con standard piu' adeguati a quelli di una compagnia controllata da Etihad.