Alle isola Arann ci si può arrivare in due modi: traghetto oppure tramite il voli plurigiornalieri di Aer Arann Island su un magnifico Islander. Il tempo di volo è di soli 8 minuti, più 45 minuti circa di trasferimento tra Galway e il piccolo Connemara Regional Airport, gestito direttamente dalla compagnia aerea.
In fase di prenotazione si sceglie anche il transfer. Durante la pianificazione ho avuto necessità di posticipare il rientro, ritardandolo all'ultimo volo della giornata; ho mandato una email e hanno confermato subito il cambio. Da notare che è possibile imbarcare un bagaglio di massimo 30 libbre (circa 13kg e qualcosa), oltre ad un piccolo bagaglio a mano.
La mattina del volo mi presento davanti al Victoria Hotel, dove parte la navetta; siamo solo in tre, tutti turisti. Il nostro autista carica a bordo i bagagli sul Ford Transit e ognuno si accomoda dove meglio crede.
Non è proprio una gran mattina per volare da diporto, tanto vento e cielo piuttosto minaccioso
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Arrivati all'aerostazione (di cui non ho foto: me ne sono proprio dimenticato), recuperiamo i bagagli e iniziamo le operazioni di check-in: si consegna il bagaglio, che viene pesato su una bilancia meccanica; il peso viene registrato e, successivamente, si viene invitati a salire su una pedana che funge da bilancia, indossando l'eventuale bagaglio a mano. La parte più difficile è stata pesare il cane di grossa taglia di uno dei passeggeri.
Viene restituito un foglietto con sopra scritto nome e orario di partenza; il mio nome e cognome viene storpiato orribilmente, ma mi dicono che non c'è problema
Non c'è controllo di sicurezza, la sala d'attesa è adiacente al check-in e la porta dà direttamente sull'apron, dove ad attendere ci sono ben due Islander. Altri passeggeri sono arrivati autonomamente.
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Volendo ci sono delle macchinette con snack e bevande, una TV e qualche depliant turistico. Però mi sono ricordato di fare una foto ai bagni
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Chiamano il primo volo, passeggero per passeggero. Il rampista, che è anche addetto al c-in, magazziniere, meccanico e probabilmente pure pilota, indica ai vari passeggeri dove sedersi. Poco dopo avviene la messa in moto e il rullaggio, con una sosta in pista a provare che tutte le superfici di volo funzionino.
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Tratta: NNR-IOR
Volo: --
Aereo: Britten-Norman BN-2B-20 Islander
MSN: 2293
Reg: EI-CUW
Primo volo: 09/03/1998
Consegnato: 26/10/2000
Età: 17.5 anni
Posto: --
Gate: --
Sched/Actual: 830-840 / 844-852
Durata volo: 8'
Dopo una decina di minuti "chiamano" anche il nostro volo; il frullino è pieno e il rampista ha un bel da fare a distribuire i posti, assegnati per bilanciare l'aereo.
Sul piazzale è possibile fare foto senza restrizione, anzi, sembra quasi apprezzino.
Il nostro destriero per il volo verso Inishmor, EI-CUW, in tutta la sua bellezza
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Notare la cassetta di alluminio usata come scaletta
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Caricamento bagagli
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Il rampista fa salire tutti; manco solo io. Mi chiama e mi dice: "Over there, next to the pilot".
'Sta gargia. Solluchero.
Salgo, dal posto del pilota, mi incuneo inarcandomi e mi siedo allo 0B. Mi hanno fatto l'upgrade dall'economy al cockpit. F I G A T A.
Prometto al comandante che non tocco nulla; ritraggo i piedi il più possibile per evitare che, anche solo accidentalmente, mi scivolino sulla pedaliera. Ammetto, sono nervoso: mai stato su un mezzo-frullino, il tempo promette un ottovolante di otto minuti e devo pure fare millemilioni di foto per il TR.
Siamo tutti a bordo, mi cinturo, io accendo la macchina fotografica e il pilota accende i due frullatori.
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Quei due robini fanno un casino infernale. Non capisco come il pilota riesca a sentire le comunicazioni radio, anche con su le cuffie: immagino siano isolanti, benché non riesca a capacitarmi come possano isolare da questo frastuono.
Orologi e lancette
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Arriviamo in testata pista, facciamo la prova di tutto quello che si può provare e, dopo aver confabulato qualcosa nel microfono, il nostro comandante dà manetta.
La corsa di decollo è una tortura, la pista non è esattamente liscia: mi immagino che anche il resto del volo sarà così. Appena stacchiamo, invece, sembra di aver perso ogni forma attrito, ogni asperità: saliamo lisci come l'olio, senza scossoni, senza turbolenze. Se non fosse per il rumore dei motori, parrebbe di essere nell'aria immobili.
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L'aereo non è pressurizzato e, dagli spifferi che entrano, non è nemmeno condizionato, anche se vi sono delle bocchette d'aria dove, in un aereo normale, vi sarebbero le cappelliere.
Di fronte a noi c'è un bel cumulo temporalesco che sta riversando in mare qualche secchiata di pioggia; lo aggireremo sulla destra.
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Ci prendiamo ugualmente qualche schizzo. L'effetto della pioggia sul parabrezza di un paperozzo non è dissimile da quella di un'automobile in autostrada (la velocità è circa quella), ma non è una cosa che normalmente associo al volo e, pertanto, mi affascina da morire.
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Mi sento Augustus Gloop nella Fabrica di Cioccolato.
Pitch
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Terra, infine
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Rulliamo sul disastrato asfalto dell'aeroporto di Inishmore, dove ad attenderci c'è il rampista/magazziniere/autista/meccanico/tuttofare di Aer Arann. Sbarchiamo, non prima di un'ultima foto al cockpit
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e al destriero
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Ciao CUW, è stato un piacere. Il tuttofare mi rende i bagagli direttamente sull'apron e mi chiede qual è la mia destinazione; gli dico che la mia guesthouse è a circa 800/1000 metri dall'aerostazione e che preferisco farmela a piedi (scopro infatto che c'è un servizio gratuito di pullmino dall'aeroporto alle varie sistemazioni sull'isola). Così ho tempo per fare una foto all'enorme hub intercontinentale delle Isole Arann:
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[cont.]