Re: Thread sistema aeroportuale di Roma - 2014
Narcotraffico a Fiumicino: le immagini inedite della dama bianca di Berlusconi
Il 13 marzo 2014 Federica Gagliardi viene fermata con 25Kg di coca dentro al trolley, nell’aeroporto dove la criminalità organizzata usa anche le forze dell’ordine per fare i propri traffici
Un video, fino ad oggi inedito, mostra Federica Gagliardi beccata lo scorso 13 marzo con 25 chili di cocaina all’aeroporto di Fiumicino. «Era pieno di roba, era pieno di vestiti!». «È pieno di ‘roba’ infatti», ironizza il finanziere che al posto delle insostituibili scarpe con suola rossa trova in mano alla “dama bianca” un trolley pieno di panetti di droga.
Federica Gagliardi era nota fino a quel giorno come la “dama bianca”, per il candore del completo che indossava scendendo dall’aereo di Stato insieme all’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante i viaggi in Canada, Panama e Brasile.
La “dama bianca” amava frequentare i locali alla moda di Roma, gli stessi dove il ‘re nero’ Massimo Carminati incontrava il boss amico dei vip Giovanni De Carlo. In passato era stata molto vicina al figlio di quello che è considerato il capo di Cosa nostra nella Capitale, Ernesto Diotallevi; un rampollo che vanta legami con servizi segreti e Fiamme Gialle.
Nonostante i chili di droga, la bionda Gagliardi era sicura di passare inosservata, ma la Guardia di Finanza si è presentata sotto le scalette dell’aereo in arrivo da Caracas e l’ha bloccata prima che consegnasse il carico. Resta ancora da sapere a chi fosse destinato.
Una vicenda piena di misteri. Di lei non si è saputo più nulla, se non che in carcere, a Civitavecchia, si comporta da detenuta modello e che la Procura di Napoli indaga su un giro di droga legato alla camorra. Proprio quella stessa Procura che, qualche mese dopo, ha arrestato per una vicenda di corruzione Fabrizio Giaccone, il comandante della Guardia di Finanza di Fiumicino all’epoca del fermo della “dama bianca”. Secondo l’accusa avrebbe ricevuto Rolex e voli per Parigi e New York in cambio di verifiche fiscali compiacenti.
Non è la prima volta che la criminalità organizzata utilizza lo scalo romano come transito privilegiato per la droga, «anche con l’ausilio delle forze di polizia che si fanno ingolosire sicuramente dai soldi», spiega un agente della Polaria, la polizia di frontiera aerea. Un sistema collaudato che va avanti da tempo. E così alcuni uomini in divisa sono stati accusati di aver aiutato i narcotrafficanti facendo uscire centinaia di panetti di cocaina. Corrieri al servizio della criminalità organizzata che forniva schede telefoniche sicure e inviava le foto dei bagagli da prelevare ai nastri di consegna, nei bagni dell’aeroporto e persino direttamente sotto la pancia dell’aereo. «ll mio ruolo era quello di avvertirli in caso di eventuali allarmi, nella mia posizione sarei stato il primo ad essere avvisato di controlli straordinari», mette a verbale uno dei poliziotti. Chili e chili di coca «non meno di ottanta, ma poteva essere anche di più», confessa. Controllori, addetti persino al servizio antidroga, liberi di agire indisturbati.
I controlli del resto a Fiumicino non sempre funzionano, tant’è che negli ultimi mesi centinaia di cittadini algerini sono riusciti a scappare durante il transito. «Algerini che viaggiano esclusivamente con Alitalia». Secondo il direttore della Quinta Zona della Polizia di Frontiera, Antonio Del Greco, per la compagnia di bandiera «è un business»: invece di viaggiare con un volo diretto da Algeri verso Mosca o Istanbul con Air Algérie, scelgono Alitalia, pagando anche 400 euro a biglietto, pur di fare un lungo transito a Fiumicino.
Alitalia ribatte che il controllo delle frontiere non compete alle compagnie aeree. Ad ogni modo Del Greco fa sapere che il problema è risolto: «non scappa più nessuno. Ora tutti i cittadini algerini in transito da Roma vengono accompagnati in una stanzetta, ci sono anche le macchinette per il caffè». La sicurezza è garantita.
E dire che tutti i passeggeri dello scalo, algerini compresi, pagano una tariffa per la sicurezza: 1,81 euro per ogni tratta nazionale e 2,44 euro per quella internazionale. Un totale di 50 milioni l’anno che entrano nelle casse di AdR, la società che gestisce l’aeroporto. Soldi che -fa sapere AdR- per la maggior parte servono per mantenere la struttura esistente e per velocizzare le file ai controlli. Non solo, a breve, nonostante le direttive Enav non lo prevedano, sarà persino migliorata la rete di videosorveglianza. Intanto Fiumicino continua ad essere un colabrodo e garantisce alla criminalità organizzata una sicurezza. Quella dei propri traffici.
C'è anche un video:
http://www.corriere.it/inchieste/re...ni/4b6403fc-9ce1-11e4-8bf6-694fc7ea2d25.shtml
corriere.it