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Ecco una forma di protesta originale ...

Full Monty Catalano. Proteste dell’UGT contro il “contrato basura”
Scritto da Paola Grieco il 5 marzo 2010

Contro i contratti “spazzatura” a colpi di … natica. Degna di nota la trovata – segnalata ieri dal quotidiano El Pais – messa in atto a Barcellona da una ventina di giovani per protestare contro una misura che favorirebbe la “flessibilità” dell’impiego e che colpisce, una volta di più, le fasce più giovani.

I membri di Avalot (gioventù della UGT, sindacato socialista spagnolo) hanno “calato le mutande” ( … ma non calano le braghe) davanti alla sede dell’organizzazione padronale per lo sviluppo del lavoro. Il contratto – definito “basura” (spazzatura) – pensato dal CEOE (la CONFINDUSTRIA spagnola) per “aiutare i giovani a trovare lavoro” – prevede: un salario inferiore al minimo garantito senza contributi previdenziali e nessun diritto al sussidio di disoccupazione in caso di licenziamento…

Quando un paese è in crisi economica per colpa dei padri, se la prende con i figli. Le condizioni di questo contratto, mi ricordano quelle dei Co.Co.Co. (oggi sostituiti dagli altrettanto famigerati Co.pro.), introdotti in Italia dal governo Prodi nel 1997 per agevolare l’entrata dei giovani nel mondo del lavoro, ma divenuti ben presto uno sfruttamento legalizzato del collaboratore, che era un dipendente a tutti gli effetti senza godere dei vantaggi del contratto a lungo termine. Ricordano anche una forma di contratto che De Villepin (Primo Ministro dell’allora governo Chirac) cercò di introdurre in Francia nel 2006: CPE (contratto primo impiego).

Stesse caratteristiche. Ma, allora, la Francia si bloccò con scioperi a catena da parte degli studenti, sostenuti dai sindacati. Dopo tre mesi di manifestazioni studentesche in tutto l’Esagono, De Villepin rinunciò a questa misura e di lì a poco abbandonò la scena politica anche a causa di questo “fiasco”: mi commossi!


Il video su http://spaghettibcn.com
 
Cda di Meridiana fly per far fronte al conclamato stato di crisi della
Società ha dato mandato all'Ad di avviare la procedura di licenziamento
collettivo per riduzione... di personale per 120 unità nella categoria del
personale di terra.



http://www.finanzaonline.com/notizie/news.php?id={5C6230DB-5B80-4612-8044-77D2B31A87E5}
 
L'UNIONE SARDA - Trasporti e infrastrutture: «Senza intesa salta il lavoro» 08.03.2010
Meridiana, appello di Nizzi a sindacati e azienda
Ascolta la notiziaOLBIA . «L’occasione è storica, non possiamo perderla». Settimo Nizzi sintetizza così il vertice Meridiana: azienda e sindacati allo stesso tavolo, domani, passata una settimana dalla bagarre nei cieli sardi. Tecnici e operai della manutenzione in sciopero, una raffica di voli cancellati, uova lanciate fuori dai cancelli del Costa Smeralda. Alla fine quasi una battaglia da tutti contro tutti. «Serve un accordo proficuo e duraturo, diversamente saltano 1.800 buste paga. La Sardegna non si può permettere un nuovo tracollo dell’occupazione ». Insomma, il deputato Pdl, commissario dei Trasporti a Montecitorio nonché capogruppo del partito in consiglio comunale, spezza una lancia a favore della pace. E fa pressing. Col pensiero rivolto all’Aga Khan, azionista di maggioranza (suo il 79 per cento di quote): «Sarebbe ingrato non riconoscergli il valore e l’importanza dell’ennesimo investimento deciso per mantenere nell’Isola la più grande azienda privata della Sardegna». Un’azienda che per conquistare nuove fette di mercato ha differenziato l’assetto societario: Meridiana fly da una parte, ovvero i voli; Meridiana maintenance dall’altra, cioè la manutenzione partecipata dalla Sfirs (la finanziaria regionale) e dal gruppo spagnolo Iberia. Domani il vertice Meridiana. Tavolo lungo con piloti, assistenti di volo, manutentori e management. È ottimista? «Lo dobbiamo essere tutti. L’unità di intenti si può costruire. Ma è necessaria la volontà». Di chi? «Delle parti: azienda e organizzazioni dei lavoratori in primo luogo. Ma io mi appello anche alle famiglie dei dipendenti. Se non si raggiunge l’intesa, il vettore chiude. O se ne va, delocalizza». Il mantenimento dei livelli salariali assicurati dalla compagnia è una buona base di partenza? «Ripeto: più dei salari, sono i posti di lavoro che vanno difesi siglando un accordo duraturo. Vuol dire condividere il piano industriale che sta rilanciando la compagnia. Se Meridiana non avesse acquisito Eurofly (si cominciò col 29,95 di quote a dicembre 2006) e puntato sul potenziamento del polo manutentivo, non sarebbe sopravvissuta alle leggi del mercato. Oggi sono in crisi giganti come Lufthansa, British airways, Japan e El Al airlines, che sono compagnie di bandiera. Figuriamoci quale sarebbe stato il destino di un’azienda più piccola e privata, dopo il biennio nero 2009-2010, il peggiore della storia, secondo le indicazioni dalla Iata (organizzazione internazionale del trasporto aereo)». Quale sarebbe stato il destino? «Mille e ottocento famiglie non avrebbero di che vivere. Si aggiungano i dipendenti che conta la holding Meridiana, ovvero le controllate Geasar (gestisce lo scalo del Costa Smeralda) e l’Eccelsa (aviazione generale). Tra fissi e stagionali si arri- va a 2.500 buste paga». Lo zoccolo duro della protesta sono i 320 lavoratori di Meridiana maintenance. «Esuberi non ce ne saranno. Anzi: entro i prossimi cinque anni i dipendenti diventeranno 464, per un giro d’affari pari a 52 milioni. Sviluppare nuovi asset è di per sé una garanzia di esistenza. E Meridiana lo sta facendo, grazie al principe Aga Khan». Vi siete incontrati in questi giorni? «No. Ma l’azionista di riferimento sta dimostrando ancora una volta di credere nei sardi. Contestare il rilancio sarebbe solo un atto di non riconoscenza». Il ruolo della politica qual è? «Abbiamo il dovere di spingere le parti verso un accordo duraturo. Solo così può essere centrato l’obiettivo di riportare i conti in pareggio nel 2011, come prevede il piano industriale. In Sardegna passano sempre meno treni, non possiamo permetterci di perdere anche questo». Due anni fa, lei fece lo stesso lavoro di cesello. Meridiana rischiava la fine, poi la partita si risolse tra Montecitorio e il consiglio comunale. Ma cosa non funzionò nell’accordo 2008, se oggi è riscoppiata la guerra? «Non era previsto l’aggravarsi della crisi. Ecco perché è stato aggiunto il tassello della manutenzione, con una nuova ricapitalizzazione dell’azionista. Lo sviluppo del settore è funzionale al percorso di salvataggio cominciato due anni fa. I sacrifici chiesti ai lavoratori non sono stati inuti- In ballo ci sono 1.800 buste paga li, oggi siamo al rilancio». Crede che la chiusura di Meridiana sia definitivamente scongiurata? «Non ho alcun dubbio, se domani si raggiungerà l’accordo. Ma se così non fosse, temo che non si vada lontano ». Al tavolo ci sarà anche lei? «Assolutamente no. Per legge il confronto devono portarlo avanti azienda e sindacati. Nessun altro. Di certo il Comune di Olbia, come ha sempre fatto, continuerà a lavorare per l’accordo anche in queste ore. Due anni fa il sindaco Gianni Giovannelli si recò personalmente a Parigi, a casa del principe. Insieme al consigliere e delegato comunale per Meridiana, Gigi Carbini che resta il nostro raccordo con l’azienda. L’amministrazione c’è e ci sarà sempre, anche sostenendo il polo di formazione aeronautica che il principe vuole realizzare all’aeroporto». Spinge per il sostegno pubblico a Meridiana? «Affatto. Non dà garanzie sulla salvaguardia dell’occupazione. Non solo. Non assicurerebbe nemmeno contro il rischio della delocalizzazione. Il rilancio dell’azienda, quello vero, senza esuberi, come vuole il management Meridiana, passa esclusivamente dalla condivisione del piano industriale». Di quel progetto cosa non condivide? «Nulla. E non potrebbe essere diversamente. Meridiana, che è la seconda compagnia nazionale, ha davanti una grande occasione pure sul fronte dello sviluppo turistico. Il vettore sta studiando una partnership con Alitalia per sviluppare il traffico delle low cost. Ci sono nuovi mercati da conquistare. Per esempio guardando ad Alghero, occupato attualmente dagli irlandesi di Ryanair. Ugualmente a Tortolì ci sono i margini per implementare la crescita delle vacanze a basso costo».


http://www.regione.sardegna.it/j/v/491?s=135651&v=2&c=1489&t=1
 
Nizzi dovrebbe solo nascondersi. Descrivono una realtà tutta distorta, perchè c'è da magnà. La politica ha rinunciato al suo ruolo di parte in difesa dei più deboli. Stiano fuori e non aprano bocca.
 
Ultima modifica:
Volo meridiana per AUH oggi

FCO Rome-AUH Abu Dhabi IG 3702 Meridiana 5:21 PM ~ En Route

flightstats.com

IG 03702
ABU DHABI
(via BARI) 08:30 08:30 08:41 T2 PARTITO

adr.it
 
«A Meridiana lo stesso sostegno di Alitalia»
la Nuova Sardegna — 07 marzo 2010

OLBIA. Durante la vertenza, l’interrogazione al Senato per denunciare l’assenza del governo. Ora Giampiero Scanu ritorna con un nuovo intervento sul tema di Meridiana, dopo l’armistizio fra azienda e lavoratori e la riapertura delle trattative, per dare un’altra punzecchiata a Berlusconi e ai suoi ministri. «Le logiche di sostegno a Cai Alitalia - osserva senza tanti mezzi termini il parlamentare del Partito democratico - spero che ora siano tirate fuori, magari con maggiore saggezza, anche a favore dei dipendenti di Meridiana». Scanu, comunque, è soddisfatto per la piega che ha preso la vertenza, ma invita anche l’azienda a fare dei passi a favore dei prorpi lavoratori. «Il tavolo congiunto di alcuni giorni fa a Sassari, con la mediazione del prefetto, è stato un bel punto di partenza. Ma occorre pensare a Meridiana sempre e comunque non solo come architettura aziendale, ma anche come società, compagnia, che è fonte di lavoro, di occupazione per tante persone, in particolare nel nostro territorio». C’è spazio per la speranza, per un evolversi positivo delle cose, dopo il duro confronto, sfociato nei giorni scorsi con scioperi e disagi per l’utenza. «Ora però - avverte in conclusione Gian Piero Scanu - tutto il management della compagnia dell’Aga Khan deve declinare nei fatti la buona volontà espressa in quella occasione e nel tavolo che si è svolto appena due giorni fa a Roma e che ha segnato la riapertura ufficiale delle trattative». (en.g.)


Questo è parlare !!!
 
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