Succede così in moltissime aziende che vengono acquisite...c'est la vie.
Verissimo.
Ma esiste anche la classe, cioè quella cosa che distingue l'essere umano (vero) dal parassita. E' chiaro che un'azienda può fare ciò che vuole, ci mancherebbe altro, ma esiste sempre il modo di rispettare la dignità delle persone che spesso hanno fatto molto di più di quanto venivano pagate.
La dignità in questo caso si rispetta in questo modo:
1) l'azienda decide il nuovo piano industriale, ecc...
2) benissimo, posto questo, comunica esattamente quanti e quali sono
gli esuberi
i trasferimenti
gli eventuali ammortizzatori sociali
3) comunica quando tutto questo avverrà.
Invece cosa abbiamo?
Una massa di gente tenuta sul filo in attesa che le loro altezze si degnino di spendere due parole per uno straccio di informazione a quest'esercito di deficienti, cui tra le altre cose si ha anche la faccia di c di chiedere di "continuare a lavorare con dedizione e professionalità".
E, come se non bastasse, tanto per sottolineare la totale assenza di attributi del top management, non si ha neanche il coraggio di aprire ufficialmente la crisi in modo da avviare le pratiche per gli ammortizzatori. No, certo, aspettiamo che una parte di questi deficienti
si dimetta da sola, così risparmiamo sulle quote da versare; poi trasferiamoli, aspettiamo ancora qualche mese per vedere chi fisiologicamente cederà e poi prendiamo tutti quelli che hanno fatto quelle due o tre cosucce per organizzarsi e diciamogli che in realtà scherzavamo, che per te non c'è posto a Olbia, resta pure a casa, in attesa che arrivi la mobilità o cassa integrazione.
Le aziende che sanno riconoscere il valore dei propri dipendenti fanno le stesse cose che fanno le altre (fusioni, cessioni, licenziamenti), ma in modo che gli uni e gli altri, finita la buriana, possano guardarsi negli occhi con profondo rispetto.
Queste aziende esistono.
Il sistema di insegnare la classe a chi crede solo che sia un tipo di mercedes, no.
anzi cosa volete?
