Thread Malpensa e Linate da febbraio 2014


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Alitalia: Lupi, Malpensa e Fiumcino grandi hub su cui puntare

(AGI) - Roma, 3 giu. - "Sono stupito dai commenti sul piano industriale per Alitalia da parte di molti che dimostrano di non averlo letto e inseguono voci che sembrano dettate da chi non vuole che l'accordo con Etihad vada in porto", dice il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi. "Faccio solo una domanda a tutti: passare da 11 frequenze settimanali a 25, piu' che raddoppiando i voli, vuol dire ridimensionare Malpensa o rilanciare? Malpensa e Fiumicino - assicura Lupi - sono i due grandi hub su cui punta il piano industriale di Alitalia/Etihad. Da questo accordo puo' solo venire incremento e sviluppo per tutto il sistema aeroportuale italiano". (AGI)
 
Precisazione su Malpensa

Roma, 3 giugno 2014 – Alitalia smentisce categoricamente la notizia di una qualsivoglia volontà di chiudere o ridurre le sue attività all'aeroporto di Milano Malpensa.

Ribadisce invece l'intenzione, nell'ambito delle trattative per l'ingresso di Etihad in Alitalia, di rafforzare la presenza della compagnia nell'aeroporto di Malpensa attraverso una crescita dell’attività cargo e un incremento dei voli intercontinentali anche in occasione del prossimo Expo che, come dimostra il recente accordo "Italiani nel mondo", vede Alitalia in prima linea a supportare l'iniziativa.

http://corporate.alitalia.it/it/media/comunicati-stampa/2014-06-03.html
Che tralaltro è semplicemente quello che prevedeva l'ultimo piano di DT o sbaglio?
 
Alitalia: Lupi, Malpensa e Fiumcino grandi hub su cui puntare

(AGI) - Roma, 3 giu. - "Sono stupito dai commenti sul piano industriale per Alitalia da parte di molti che dimostrano di non averlo letto e inseguono voci che sembrano dettate da chi non vuole che l'accordo con Etihad vada in porto", dice il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi. "Faccio solo una domanda a tutti: passare da 11 frequenze settimanali a 25, piu' che raddoppiando i voli, vuol dire ridimensionare Malpensa o rilanciare? Malpensa e Fiumicino - assicura Lupi - sono i due grandi hub su cui punta il piano industriale di Alitalia/Etihad. Da questo accordo puo' solo venire incremento e sviluppo per tutto il sistema aeroportuale italiano". (AGI)
E' il doppio di niente, ma è sempre un raddoppio.
Crozza non riuscirà mai ad imitare Lupi, come comico è forse più bravo il secondo :D :D :D
 
Fra l'altro Cattaneo evidenzia come nelle ultime settimana l'aeroporto di Malpensa abbia gestito temporaneamente anche il traffico trasferito, a causa dei lavori di manutenzione straordinaria alla pista di Orio al Serio, a Bergamo, "senza contraccolpi: Roma Fiumicino - ha concluso - sarebbe in grado di fare altrettanto? Temo proprio di no".
Cattaneo ha ragione, ma perché Fiumicino è praticamente saturo e Malpensa è mezzo vuoto.
 
su La Repubblica c'è un'intervista a Maroni, a tratti anche condivisbile ma con una confusione sui termini e un uso improprio degli stessi che denotano chiaramente che non sa esattamente di quello che parla.

HUB, vocazione HUB, slot su Malpensa etc etc
 
Maroni: "L'aeroporto deve essere un hub, ridimensionarlo distruggerebbe il triplo dei posti"

L'ex ministro: "Malpensa non solo è sopravvissuta, ma ha ripreso traffico anche senza Alitalia. Ha una potenzialità enorme in Europa. No all'ipotesi di declassamento. Ho visto Pisapia, chiederemo un incontro con Renzi e Lupi"

ROBERTO Maroni, governatore della Lombardia, cose che con va proposta di Etihad per rilevare il 49 per cento di Alitalia?

"È ridicolo pensare a Malpensa come un grande aeroporto cargo, visto che è già il più grande scalo di questo tipo d'Italia e nonostante la penalizzazione che ha subito ha un numero di passeggeri uguali alla somma di quelli di Linate e Orio al Serio. La vocazione di Malpensa è quella di essere un hub".

È pronto a dichiarare guerra al governo come aveva promesso?
"Non mi interessa fare una battaglia da solo. Ho già parlato con il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e oggi stesso chiederemo un incontro al premier Matteo Renzi e al ministro Maurizio Lupi. Sulla vicenda Etihad-Alitalia Regione e Comune hanno la stessa opinione. Chiedo a tutte le istituzioni lombarde di mobilitarsi. Di fare un fronte comune. La Lombardia con la L maiuscola deve avere una voce unitaria. Se ci dividiamo gli altri ne approfittano. Troviamo una soluzione concordata".

Anche a costo di far fallire la trattativa con gli arabi?
"Non dico questo. Tra boicottare Malpensa e trovare un equilibrio tra le esigenze di Alitalia e quelle dei territori ci deve essere la possibilità di lavorare. È inaccettabile un'intesa che passa sulle nostre teste, favorisce gli azionisti di Alitalia e penalizza tutte le istituzioni lombarde. Apriamo un confronto".

Il destino di Malpensa, non è stato segnato anche dalla vendita di Alitalia alla cordata di imprenditori decisa dal governo Berlusconi di cui lei faceva parte?
"Ci sono state scelte fatte anche dal governo Berlusconi che riviste con gli occhi di oggi si sono rilevate un errore. Lo riconosco. Dico solo che quelle decisioni sono state prese in buona fede e per salvare Alitalia".

Però alla fine hanno aperto la strada alla condanna dell'ex hub varesino
"Come Lega, avevamo detto anche allora che era un errore per Alitalia abbandonare Malpensa. Nonostante questo comunque Malpensa non solo è sopravvissuta, ma ha ripreso traffico anche senza la presenza di Alitalia. Perché ha una potenzialità enorme all'interno del bacino dell'utenza business in Europa. Se ci sono stati errori nel passato, quello di oggi sarebbe un danno ancora peggiore".

Perché?
"Quando il governo Berlusconi decise di vendere Alitalia alla cordata degli imprenditori, l'abbandono di Alitalia penalizzò indirettamente Malpensa. In questo caso se venisse modificato il decreto sull'assegnazione degli slot per togliere gli slot a Malpensa, la penalizzazione sarebbe diretta. Una follia".

L'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini dice che la responsabilità è anche della Lega che si è sempre opposta alla privatizzazione di Sea, la società che gestisce gli scali milanesi.
"È una polemica inutile e strumentale. Non vedo cosa c'entri con l'accordo tra Etihad e Alitalia. Oggi Sea ha già un socio privato e non mi sembra che le cose vadano molto meglio. Non mi interessa vedere chi ha fatto e cosa in passato, ma cosa ha in mente il governo Renzi. Non tutto quello che accade in Lombardia dipende da me, ma comunque mi interessa".

È preoccupato?
"Le ricadute occupazionali sarebbero pesantissime. Con il ridimensionamento di Malpensa la stima del governo di 2500 esuberi sarebbe destinata a raddoppiare e perfino a triplicare. Per non parlare del fatto che la Regione sarebbe costretta a rivedere gli investimenti sulle infrastrutture. Per questo voglio un chiarimento rapido e immediato da Renzi".

Cosa chiede al premier?
"Ci sono tante idee che possono mettere al centro il futuro di Malpensa valorizzando anche l'aeroporto di Linate. Qui il traffico c'è. Dobbiamo evitare che qualcuno venga qui solo per portare i passeggeri da Linate ad altri scali europei per i voli intercontinentali. La stessa politica scellerata che finora ha fatto Alitalia".

Un danno anche per l'Expo 2015 in attesa del decreto con il quale il governo darà più poteri al presidente della task force Raffaele Cantone?
"Sono allibito. Considero Matteo Renzi una persona che ha una marcia in più. Lo ha dimostrato. Non riesco a capire come mai invece di fare una cosa così importante e così semplice come dare più poteri a Cantone stiano ancora a cincischiare. Ogni giorno che passa è un giorno perso e si rischia di arrivare fuori tempo. Io garantisco che le opere che dipendono dalla Regione saranno pronte, ma non mi assumo responsabilità per quelle che spettano al governo che sono state affidate al commissario unico Giuseppe Sala. Mi sembra che si sita perdendo solo tempo".

Il successo di Expo dipenderà anche da Malpensa?
"Chi verrà a Milano si servirà di Malpensa. Se sarà ridimensionata sarà un danno per tutti. La Regione ha già stanziato 30 milioni di euro per collegare all'alta velocità i due terminal di Malpensa. Se l'aeroporto sarà ridimensionato è evidente che dovremo rivedere gli investimenti e quelli fatti finora sarebbero stati soldi buttati".


http://www.repubblica.it/politica/2..._distruggerebbe_il_triplo_dei_posti-88015560/
 
Alitalia: ex direttore Malpensa, trattativa Etihad non incide su scalo

Milano, 4 giu. (Adnkronos) - La trattativa Alitalia-Etihad non incide sul problema Malpensa-Linate perchè il vero problema resta la sperequazione tariffaria tra i due scali, a fronte delle caratteristiche di entrambi. E' il parere di Gianni Scapellato, consulente specialistico Aviation e già direttore dell'Aeroporto di Malpensa dal 1984 al 2010, commentando la questione sollevata dal governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a proposito dello scalo varesino che rischierebbe il ridimensionamento al termine della trattativa con il vettore arabo.

Secondo Scapellato, "è al mercato che bisogna rivolgersi per consentire la crescita di Malpensa. Bisogna diversificare - spiega - le tariffe di atterraggio, sosta e decolla fra i due aeroporti. Linate più comodo più caro, Malpensa più lontano meno caro. Invece - continua - i proprietari di Sea, Comune di Milano, Provincia di Milano e Fondo F2i, lasciano invariate le tariffe di costo dell'infrastruttura, privilegiando così, a parità di tariffa, l'aeroporto comodo per vicinanza alla città rispetto a Malpensa, che è più lontano. Questo - sottolinea - è il vero problema dell'aeroporto di Malpensa, al di là di slogan e proclami e politici che si gonfiano e battono il petto: esso viene venduto ai vettori allo stesso prezzo di Linate".

Quanto alla trattativa con Etihad, la compagnia "ha scelto Fiumicino come hub italiano, laddove - dice - nello scalo romano già opera con buon successo commerciale e quindi con costi già assorbiti. Etihad privilegia da Fiumicino rotte verso il Far east, lasciando ai suoi partner i voli Linate verso altri scali Ue per le destinazioni Usa. Questa vicenda - spiega ancora - non intacca il problema Malpensa-Linate, laddove Linate serve vettori europei che fidelizzano passeggeri originanti Milano per i loro hub a scapito di Malpensa. E questo perchè Linate ha una pista non consona ai voli intercontinentali diretti e perché più si parte da Nord-Ovest e meno si consuma per raggiungere gli USA, principale destinazione intercontinentale".

La vicenda Alitalia-Etihad dimostra poi che Alitalia, "nonostante l'ingresso della normativa Europea che ha abolito i monopoli e i relativi privilegi commerciali, nonostante la privatizzazione svolta addossando alla comunità i costi della Bad-Company, non ha saputo sviluppare una commerciale che lo facesse entrare nel mercato alla pari con altri competitor europei. Questo resta il vero problema Alitalia".

La proposta Etihad "aggiunge sacrifici che ricadranno ancora sulla comunità, quali esuberi (2.500 quelli diretti, cui vanno aggiunti ben maggiori esuberi negli indotti diretti, aeroporti compresi, e in quelli indiretti), rotte domestiche ed europee tagliate (Etihad è un vettore intercontinentale senza alcuna esperienza in voli domestici, che non fa, e in altri di corto raggio), annullamento del debito che - conclude - sarà scaricato anch'esso sulla comunità".
 
Secondo Scapellato, "è al mercato che bisogna rivolgersi per consentire la crescita di Malpensa. Bisogna diversificare - spiega - le tariffe di atterraggio, sosta e decolla fra i due aeroporti. Linate più comodo più caro, Malpensa più lontano meno caro. Invece - continua - i proprietari di Sea, Comune di Milano, Provincia di Milano e Fondo F2i, lasciano invariate le tariffe di costo dell'infrastruttura, privilegiando così, a parità di tariffa, l'aeroporto comodo per vicinanza alla città rispetto a Malpensa, che è più lontano.
Sembra una bella idea; ma è fattibile?

Quanto alla trattativa con Etihad, la compagnia "ha scelto Fiumicino come hub italiano, laddove - dice - nello scalo romano già opera con buon successo commerciale e quindi con costi già assorbiti. Etihad privilegia da Fiumicino rotte verso il Far east, lasciando ai suoi partner i voli Linate verso altri scali Ue per le destinazioni Usa.
Successo di Alitalia da FCO?
Ma se ha perso una valanga di soldi e sta disperatamente aggrappata agli slot di Linate per tirare avanti?

Voli per il Far East da FCO saltando AUH?
Nell'era EY, ho difficoltà ad immaginarli.
 
Secondo Scapellato, "Bisogna diversificare - spiega - le tariffe di atterraggio, sosta e decolla fra i due aeroporti. Linate più comodo più caro, Malpensa più lontano meno caro. Invece - continua - i proprietari di Sea, Comune di Milano, Provincia di Milano e Fondo F2i, lasciano invariate le tariffe di costo dell'infrastruttura, privilegiando così, a parità di tariffa, l'aeroporto comodo per vicinanza alla città rispetto a Malpensa, che è più lontano. Questo - sottolinea - è il vero problema dell'aeroporto di Malpensa, al di là di slogan e proclami e politici che si gonfiano e battono il petto: esso viene venduto ai vettori allo stesso prezzo di Linate".
Dubito che sia cosi'. Detto questo anche se la landing fee fosse la stessa, ci sono tantissime altre varianti che cambiano tra Linate e Malpensa tipo rotta/numero di aerei basati/terminal 1 o 2/finger ecc. ecc.
Ripeto, non e' la landing fee il problema. E' evidente.
 
Voli per il Far East da FCO saltando AUH?
Nell'era EY, ho difficoltà ad immaginarli.
In realtà il piano ETD prevede un focus per il Far East nel triangolo Giappone-Cina-Corea.....anche perchè poco comodo via AUH.
Quello che non è previsto nel piano invece è il far east inteso come sudest asiatico.

L'India invece dovrebbe essere collegata all'Italia direttamente, ma tramite il partner e aeromobili 9W.
 
Dubito che sia cosi'. Detto questo anche se la landing fee fosse la stessa, ci sono tantissime altre varianti che cambiano tra Linate e Malpensa tipo rotta/numero di aerei basati/terminal 1 o 2/finger ecc. ecc.
Ripeto, non e' la landing fee il problema. E' evidente.
E invece sono anche i landing fee (o meglio tutto ciò che è per una linea aerea costo legato all'utilizzo di un apt). Non ha senso che LIN abbia costi paragonabili a MXP, anche solo dal punto di vista del gestore. Lasciare libero il mercato di agire vuole anche dire fissare tariffe che portino in equilibrio la domanda e l'offerta di slot a LIN (se ricordo bene da qualche parte si citava il fatto che esistono migliaia di richieste ripresentate a ogni stagione e non soddisfatte). Se non si vuole chiudere Lin questo è l'unico modo per rendere sensato il sistema aeroportuale milanese
 
Etihad investe ma cancella Malpensa
di Daniele Martini
Malpensa ciao ciao. Com’era intuibile da tempo e come sta diventando sempre più evidente con il passare dei giorni, con i 560 milioni di euro di investimento promessi, gli arabi di Etihad si papperanno non solo Alitalia con annesso tutto il suo mercato, ma la faranno da padroni per quanto riguarda l’intero trasporto aereo nazionale, ridisegnando nei fatti perfino il nuovo piano regolatore aeroportuale.

Tra gli effetti di quella scampagnata di conquista c’è anche la definitiva sepoltura di ogni residua velleità dello scalo varesino di diventare una grande realtà. Quel che interessa agli arabi dal punto di vista aeroportuale è Fiumicino di cui vogliono diventare azionisti e che intendono sviluppare come hub da affiancare al loro hub d’origine ad Abu Dhabi. Più Linate, lasciando contemporaneamente Venezia libera di crescere secondo le sue potenzialità.

A Fiumicino investirà non la compagnia aerea araba in quanto tale, ma il fondo sovrano di Abu Dhabi, anche se la differenza tra i due soggetti è solo formale. L’intenzione manifestata in più di un’occasione dai signori dell’Emirato è quella di acquisire tra il 20 e il 40 per cento di Adr-Aeroporti di Roma, oggi controllata con una quota superiore al 90 per cento da Atlantia dei Benetton, felicissimi che qualcuno li sgravi da una percentuale di possesso che giudicano inutilmente corposa. Fiumicino diventerà quindi la base di armamento della nuova Alitalia in versione araba. I vertici della compagnia italiana, a tarda sera, assicurano che non ci sarà nessun disimpegno da Malpensa, anzi si verificherà un “incremento dei voli cargo e intercontinentali”.

A LINATE, invece, gli arabi di Etihad vogliono sfruttare in pieno ciò che è concesso dalla cosiddetta “Quinta libertà” aeronautica, intendono cioè poter far volare i loro aerei da Abu Dhabi verso la scalo milanese e da qui farli ripartire per tutte le destinazioni prescelte in Europa e in tutto il mondo. E viceversa. Già oggi una compagnia araba, Emirates, vola in Quinta libertà, anche se su Malpensa.

Una scelta che ha innescato un duro braccio di ferro con chi considera questa pratica illegale. Malpensa sta fuori dai radar di Etihad e quindi rimarrà un aeroporto di serie B (ora ha appena 12 milioni di passeggeri mentre a Fiumicino sono 38), con qualche volo intercontinentale, qualche compagnia low cost più una spolverata di cargo (merci). Non chiuderà, come strilla ai quattro venti il governatore lombardo, Roberto Maroni, forse con l’intenzione di drammatizzare la scena per muovere qualcuno a commozione. Ma di certo non farà alcun salto di qualità. Sperando che ciò non comporti altri lavoratori da mandare a casa oltre ai 2.500/3.000 già segnati per Alitalia, come paventa il governatore lombardo e il ministro Giuliano Poletti.

Per la verità Malpensa era già morto da tempo come grande scalo internazionale, anche se continuava ad atteggiarsi come se fosse in vita. Era deceduto il 7 dicembre 1999, quando si pose in termini secchi l’aut aut con Linate e i milanesi, con il sindaco Gabriele Albertini in testa, fecero di tutto perché l’aeroporto cittadino restasse in vita, non solo per la navetta Roma-Milano, ma anche come punto d’arrivo e di partenza per molte destinazioni internazionali. La marginalizzazione di Malpensa è stata ribadita tra il 2007 e il 2008 quando Alitalia ancora statale ritirò quasi tutti i suoi voli da quelle piste con un’operazione che fu chiamata dehubbing. Per un momento le speranze che potesse continuare a cullarsi nei sogni di grande scalo si riaccesero con l’impegno della tedesca Lufthansa. Ma l’illusione si spense presto. Ora Etihad la cancella del tutto.

http://mentiinformatiche.com/2014/06/etihad-investe-ma-cancella-malpensa.html
 
Cargo e low cost nel futuro di Malpensa?

Mercoledì 04 Giugno 2014 07:16

Etihad ha inviato una lettera ad Alitalia con le condizioni per acquisire una quota, consistente ma di minoranza, del timone tricolore. Oltre a numerosi esuberi (il ministro del Lavoro parla di 2500 persone) gli emiri vogliono un solo hub a Fiumicino e lo sviluppo di Linate. E Malpensa potrebbe tornare ad un ruolo marginale.

La cessione della maggioranza relativa di Alitalia alla compagnia araba Etihad potrebbe essere il colpo finale alle ambizioni di Malpensa, che rischia di diventare uno scalo dedicato alle merci e ai voli low cost, mentre l'aeroporto più importante della Lombardia potrebbe diventare (o, meglio, ritornare) Linate e lo scettro di unico hub passeggeri italiano andare a Roma Fiumicino, che s'inserisce meglio nella strategia degli emiri. Il rischio per Malpensa è serio, e lo ha ribadito il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che ha ancora ieri espresso le preoccupazioni per i futuro dello scalo varesotto.

In teoria, Etihad afferma che intende portare i propri voli su Malpensa dagli attuali undici a venticinque, ma secondo indiscrezioni una parte significativa del nuovo traffico sarebbe dedicata alle merci, mentre la parte passeggeri non rientrarebbe in una logica di hub, bensì di poit-to-point. D'altra parte, avere due in Italia hub passeggeri è da anni ritenuta una follia economica ed operativa, come ha dimostrato la vecchia Alitalia. I colpo di grazia ad una società già fallita fu la necessità (tutta politica) di mantenere Fiumicino e Malpensa, con costi elevatissimi e nessun vantaggio commerciale od operativo.

Dopo la privatizzazione di Alitalia, Malpensa è stata tenuta in vita dalla compagnia low cost Easyjet, dalla cargocity e da una compressione di Linate, che anche in questo caso è stata tutta politica. Etihad intende ribaltare questa situazione, chiedendo la liberalizzazione di Linate, che diventerebbe uno scalo di adduzione di passeggeri non solo per Fiumicino, ma per altri scali europei e mediorientali serviti dalla compagna araba.

A differenza della privatizzazione destinata ai "salvatori" italiani di Alitalia, che è stata un'operazione diretta dai politici, ora le istituzioni italiane non hanno alcuna carta in mano per condizionare gli arabi, anzi sono questi ultimi a dettare le condizioni. L'alternativa è lasciare precipitare Alitalia, che senza i dollari degli emiri chiuderebbe in pochi mesi.

Ma non basta: sul lungo periodo Malpensa potrebbe soffrire anche nel cargo, perchè ci sono pressioni provenienti da una parte degli operatori della logistica a spostare lo hub cargo italiano a Brescia, ossia nello scalo di Montichiari. Pioniera in tal senso sembra essere DHL, che ha spostato in questo aeroporto i traffici parcel durante la chiusura per lavori di Bergamo Orio al Serio (riaperto il 2 giugno). Per l'occasione, DHL ha ristrutturato un magazzino di 4000 metri quadrati a Montichiari, invece di trasferire temporaneamente le attività a Malpensa (come ha fatto UPS). Difficile pensare che la società tedesca abbia attuato un investimento di questo tipo solo per due mesi, mentre potrebbe installare a Brescia una testa di ponte aeroportuale.

I sostenitori di Montichiari ritengono che lo scalo bresciano sia meglio situato per i collegamenti nazionali e internazionali e sia veramente baricentrico tra Nord-Ovest e Nord-Est d'Italia. Lo hanno pensato anche i tedeschi di Lufthansa Cargo, quando utilizzarono l'aeroporto di Brescia come scalo per il 747F della joint venture Jade Cargo. Con la crisi del 2009 la società euro-asiatica chiuse, intanto però lo scalo ha dimostrato di poter accogliere traffico intercontinentale. Un precedente che potrebbe pesare quando dovranno rendersi concrete le scelte del piano nazionale degli aeroporti.

http://www.trasportoeuropa.it/index...10799-cargo-e-low-cost-nel-futuro-di-malpensa
 
gran lavoro oggi per i giornali :)

Etihad investe ma cancella Malpensa
di Daniele Martini


A LINATE, invece, gli arabi di Etihad vogliono sfruttare in pieno ciò che è concesso dalla cosiddetta “Quinta libertà” aeronautica, intendono cioè poter far volare i loro aerei da Abu Dhabi verso la scalo milanese e da qui farli ripartire per tutte le destinazioni prescelte in Europa e in tutto il mondo. E viceversa. Già oggi una compagnia araba, Emirates, vola in Quinta libertà, anche se su Malpensa.

Una scelta che ha innescato un duro braccio di ferro con chi considera questa pratica illegale. Malpensa sta fuori dai radar di Etihad e quindi rimarrà un aeroporto di serie B (ora ha appena 12 milioni di passeggeri mentre a Fiumicino sono 38), con qualche volo intercontinentale, qualche compagnia low cost più una spolverata di cargo (merci). Non chiuderà, come strilla ai quattro venti il governatore lombardo, Roberto Maroni, forse con l’intenzione di drammatizzare la scena per muovere qualcuno a commozione. Ma di certo non farà alcun salto di qualità. Sperando che ciò non comporti altri lavoratori da mandare a casa oltre ai 2.500/3.000 già segnati per Alitalia, come paventa il governatore lombardo e il ministro Giuliano Poletti.

http://mentiinformatiche.com/2014/06/etihad-investe-ma-cancella-malpensa.html

Se questa è la qualità del lavoro dei giornali, meglio che tornino a zappare la terra
 
Stato
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