Thread Linate e Malpensa Aprile 2013


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Malpensa, il business dei carrellieri
Aiutano con le valigie: 30 mila euro al mese.
di Tiziano Scolari

Un affare da 20 o 30 mila euro al mese. Esentasse. A tanto ammonta il business dell'accattonaggio che ruota intorno ai carrelli porta valigie dell'aeroporto di Malpensa. E coinvolge una trentina di persone, italiane e straniere.

Si piazzano davanti agli ingressi o alla fermata dell'autobus. E si rivolgono a chi arriva al Terminal 1 di Malpensa, in partenza verso l'estero: «Vuole una mano?». I viaggiatori con un semplice trolley se ne vanno via veloce, ma chi deve imbarcare pacchi o valigie pesanti si fa aiutare. Perché allo scalo varesino i carrelli si pagano 2 euro: si infila una moneta, come al supermercato, che però non viene restituita alla fine.

DAI 50 AI 70 EURO AL GIORNO. Quasi nessuno, quindi, li riporta all'esterno. I più finiscono abbandonati per l'aeroporto. I carrellieri li recuperano e li portano all'esterno, sulla rastrelliera, in modo che siano riutilizzabili senza dover inserire la moneta. E li utilizzano per aiutare i viaggiatori. Che, alla fine, li ricompensano con una moneta. A volte anche con una banconota da 5 o 10 euro. È facile raggiungere i 50-70 euro al giorno.
«Si posizionano dove arrivano i pullman», spiega chi lavora a Malpensa, «e cercano di attirare soprattutto i turisti stranieri. I giapponesi sono i più ambiti. Con la difficoltà del cambio sono quelli che pagano di più».

NIGERIANI E ITALIANI. Chi lavora a Malpensa ormai li conosce bene. Sono una trentina e sembrano darsi il cambio. C'è chi fa il turno di mattina e quello di sera. E poi girano divisi per nazionalità. «È come se fossero organizzati in bande: ci sono i nigeriani, gli albanesi ma anche gli italiani. Ogni gruppo gestisce alcune porte di ingresso e guai a chi invade il territorio degli altri. Qualche sera fa uno ha sconfinato e lo hanno picchiato».

In parte sono cittadini stranieri arrivati con l'emergenza profughi di qualche anno fa nei comuni attorno a Malpensa. Che ora sembrano passersela decisamente meglio. Un nigeriano entra vestito di tutto punto: jeans firmati, cintura con la fibbia di marca e borsello al collo. Accaparra un carrello e, con molta tranquillità, si dirige verso l'esterno.
Alcuni alloggiano presso l'albergo vicino a Malpensa che li aveva accolti una volta arrivati in Italia. Ora però, la camera se la pagano di tasca propria. Ma c'è anche un napoletano con i baffi: ferma uno dei pochi turisti che il carrello vorrebbe riconsegnarlo. Gli dice che i soldi indietro non gli tornano e se lo prende lui.

SCONTRI TRA BANDE. Tra gli italiani c'è anche un signore anziano, molto distinto. Spingendo il carrello, in giacca e pantaloni stirati, si farebbe quasi fatica a pensare che“traffica” con i carrelli. Eppure anche lui vive di questo.
I dipendenti di Sea, da qualche mese, girano per l'aeroporto cercando di dissuadere i “carrellieri” dal loro intento. Al loro arrivo, se ne vanno. Ma poi, girato l'angolo, tornano subito all'opera. Quello che fanno è accattonaggio, un'attività che non costituisce reato. E quindi le forze dell'ordine li fermano, li schedano, ma poi non possono fare nulla. E loro cercano di non esagerare con gli scontri: se diventassero troppo frequenti, infatti, la società che gestisce l'aeroporto aumenterebbe gli sforzi per farli sloggiare.
Venerdì, 28 Giugno 2013

http://www.lettera43.it/cronaca/malpensa-il-business-dei-carrellieri_43675100695.htm
 
che bel paese!

Tuttavia, spezzo una lancia a loro favore. Lavoro non ce n'é... sempre meglio che andare a rubare o spacciare (penso a CTA, coi Rom che rubano soldi e valige agli stranieri, o chiedono l'elemosina vicino le casse). Non mi stupirei se a breve tornassero in giro anche i lustrascarpe.

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Ci saranno 4 corsie sulla A4 tra Milano e Marcallo (uscita per MXP):
http://milano.repubblica.it/dettaglio-news/milano-19:06/10743
Soldi tendenzialmente buttati via. Percorro spesso quel tratto di strada, il problema è dopo Ghisolfa (entrando a Milano), perché lì si aggancia la tangenziale ovest e poco più avanti, a Certosa, entra la Como-Varese. Da lì il traffico è bloccato fino a Cormano e spesso a Sesto.
Per risolvere il nodo di Milano, oltre alla Pedelombarda che procede abbastanza bene, da quello che vedo, servirebbe una seconda gronda a nord che colleghi le 2 tangenziali separando traffico locale e traffico in transito. Purtroppo l'unico modo credo sia realizzarla in galleria, perché di spazio in superficie oggettivamente non ne è rimasto molto.
 
Soldi tendenzialmente buttati via. Percorro spesso quel tratto di strada, il problema è dopo Ghisolfa (entrando a Milano), perché lì si aggancia la tangenziale ovest e poco più avanti, a Certosa, entra la Como-Varese. Da lì il traffico è bloccato fino a Cormano e spesso a Sesto.
Per risolvere il nodo di Milano, oltre alla Pedelombarda che procede abbastanza bene, da quello che vedo, servirebbe una seconda gronda a nord che colleghi le 2 tangenziali separando traffico locale e traffico in transito. Purtroppo l'unico modo credo sia realizzarla in galleria, perché di spazio in superficie oggettivamente non ne è rimasto molto.

Se un giorno scopro chi ha avuto la geniale idea di fare una tangenziale "incompleta" a Milano, ovvero tre quarti di cerchio e di usare la A4 per completare la parte superiore del cerchio, lo corco di mazzate.
 
Se un giorno scopro chi ha avuto la geniale idea di fare una tangenziale "incompleta" a Milano, ovvero tre quarti di cerchio e di usare la A4 per completare la parte superiore del cerchio, lo corco di mazzate.
Infatti.Una delle tante follie della viabilità lombarda
 
Soldi tendenzialmente buttati via. Percorro spesso quel tratto di strada, il problema è dopo Ghisolfa (entrando a Milano), perché lì si aggancia la tangenziale ovest e poco più avanti, a Certosa, entra la Como-Varese. Da lì il traffico è bloccato fino a Cormano e spesso a Sesto.

Quoto.
 
Scioperi nel trasporto aereo, 18 luglio giornata nera

Indette diverse agitazioni, dagli assistenti di volo di easyJet e di Blue Panorama, da quelli Alitalia, ma anche dal personale di Sea e Sea Handling

Sarà giovedì 18 luglio la giornata nera del trasporto aereo a causa di diverse agitazioni indette in tale giorno.
I sindacati Filt-Cgil e Fit-Cisl hanno proclamato uno sciopero di 24 ore degli assistenti di volo di easyJet; stesse modalità e stessi orari anche per l’agitazione sindacale di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Ugl trasporti che riguarderà gli assistenti di volo di Blue Panorama. Nella stessa giornata ci sarà lo sciopero di 4 ore degli assistenti di volo di Alitalia, dalle ore 12.00 alle ore 16.00, mentre per tutta la giornata incrocerà le braccia anche il personale di Sea e Sea Handling degli aeroporti di Milano Malpensa e Milano Linate.

http://www.guidaviaggi.it/notizie/155726/scioperi-trasporto-aereo-18-luglio-giornata-nera/
 
Che vergogna il discorso dei carrelli,o li si mette gratuiti in modo che il turista li riconsegni per riavere la moneta,oppure se fai pagare almeno controlla, invece si vuol far pagare e non ai controlla nemmeno. Solita figura da 3° mondo.
 
giusto per la cronaca..da oggi CX al satellite nuovo..avrà sempre il B44..

Sono ormai settimane che la Narita, della reietta e untrice di tutti i mali dell'intera via lattea, Alitalia, viene imbarcata dal gate affianco, il B43, situato nel terzo satellite.
L'imbarco di un volo dal gate b1 piuttosto che dal b1587 è qualcosa di talmente inutile, banale, ovvio, scontato e puerile che chiunque se ne strabatte -giustamente- le palle da tennis.

Quindi Cathay al B44 invece che -a caso- al B13 sarebbe una notizia?
 
La fuga da Malpensa per Linate:
Alitalia cancella 15 destinazioni
Presentate le tratte del nuovo piano industriale: per il Nord Europa si decollerà dallo scalo cittadino milanese. E in attesa dell'hub Emirates, è Easyjet a tenere vivo lo scalo varesino surclassando Air One sui numeri
di ETTORE LIVINI

Alitalia - a sei anni dal dehubbing da Malpensa - dà l’addio (quasi) definitivo allo scalo bustocco e concentra tutti i suoi sforzi su Linate. L’ennesima tappa della lenta eutanasia dell’ex hub meneghino è nascosta tra le pieghe del nuovo piano industriale della compagnia di Roberto Colaninno. Il progetto è chiaro: Air One - la low cost dell’aerolinea tricolore - cancellerà tutti i suoi voli da Malpensa. Quindici destinazioni tra rotte fisse e stagionali, un network che lo scorso anno aveva fatto viaggiare 1,4 milioni di persone.

Alitalia manterrà nell’aeroporto della brughiera solo le quattro rotte extra Ue (Mosca, Tirana, Il Cairo e Tunisi) che non può operare dal Forlanini e ne lancerà - come annunciato in pompa magna - tre nuove intercontinentali: Shanghai, Abu Dhabi e Osaka. Peccato che la prima sia subordinata a un’intesa, ora inesistente, con China Eastern, mentre le altre due saranno prodotti annuali previsti solo nel 2014 e nel 2015 per Expo.

A raccogliere i cocci dell’ennesimo colpo basso per Malpensa sarà, come tradizione degli ultimi anni, Linate: il neo ad della compagnia Gabriele Del Torchio ha infatti annunciato l’apertura di voli dal city airport meneghino per Vienna, Copenhagen, Praga, Stoccolma, Varsavia, Tallin, Helsinki, Malta e Budapest. Collegamenti punto a punto che sfrutteranno gli slot del Milano- Roma i quali, vista la concorrenza del treno ad alta velocità, saranno riciclati su rotte europee per intercettare il traffico business milanese. Sul Forlanini hanno concentrato i propri servizi negli anni scorsi Air France, Klm e British Airways, in barba alla legge che ne limita in teoria l’operatività a Linate. L’aerolinea francese - utilizzando slot e diritti affittati da Alitalia - vola 14 volte al giorno a Parigi contro le 2 previste dalle norme, imbarcando poi da lì i passeggeri lombardi sui suoi aerei intercontinentali. Quella inglese, grazie ai diritti di Meridiana - viaggia sette volte a Londra a fronte di un tetto di tre.

Ogni anno ormai un milione di passeggeri parte da Linate (facendo scalo all’estero) per i voli a lungo raggio. E Malpensa - nel disinteresse della politica e nella completa assenza dei regolatori - sta diventando una cattedrale nel deserto, tenuta in piedi da Easyjet e dalla speranza di diventare prima o poi una sorta di hub della Emirates. Peccato che proprio Alitalia abbia fatto ricorso al Tar contro il via libera del governo al vettore del Golfo per operare dal 31 ottobre il diretto Milano-New York, il primo timido passo in questa direzione. Il tribunale amministrativo del Lazio deciderà martedì e un’eventuale sospensione potrebbe far svanire anche questo timido spiraglio di luce.

L’addio di Air One, che non è stata in grado di reggere la concorrenza di Easyjet, è già stato avviato da qualche tempo. Un paio di anni fa la low cost italiana operava 260 frequenze settimanali da Malpensa. Lo scorso anno erano scese a 129 e (presumibilmente dalla prossima primavera) si arriverà a zero, spostando l’operativo dell’aerolinea sulle basi di Catania e Venezia. Il nuovo piano di Alitalia, come ovvio, ha le sue logiche strategiche e commerciali. Ovviamente del tutto legittime. E per i milanesi che amano l’aeroporto sotto casa, l’apertura di nuove rotte di medio raggio da Linate è una buona notizia.

Resta da spiegare come mai i cittadini italiani (lombardi compresi) abbiano speso 1,5 miliardi di euro per Malpensa 2000 per trovarsi poi con uno scalo snobbato dalle compagnie aeree - che inseguono i passeggeri all’Idroscalo - e abbandonato a se stesso da chi, come l’Enac, dovrebbe far in teoria rispettare i limiti di traffico dal Forlanini. Ma i tempi sono cambiati: nel 2008 - quando l’hub lombardo e Alitalia erano in cima alle polemiche elettorali - la politica (Lega e Silvio Berlusconi in testa) era in trincea per difendere "un’infrastruttura vitale per l’economia del Nord". Oggi assiste al suo declino senza battere un colpo.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/07/05/news/linate-malpensa-62415157/
 
condivido quanto esposto da Livini nell'articolo pero' per favore, già Mxp è considerata " in the other side of the moon", basta scrivere lo scalo bustocco, lo scalo della brughiera, Malpensa è a tutti gli effetti uno scalo milanese.
 
perché questo tono pessimistico per la dipartita di Alitalia? Ed intorno a MXP in genere. Da quel che leggo qui sul forum basterebbe applicare le leggi vigenti per dare allo scalo adeguato traffico. O no?

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Sono ormai settimane che la Narita, della reietta e untrice di tutti i mali dell'intera via lattea, Alitalia, viene imbarcata dal gate affianco, il B43, situato nel terzo satellite.
L'imbarco di un volo dal gate b1 piuttosto che dal b1587 è qualcosa di talmente inutile, banale, ovvio, scontato e puerile che chiunque se ne strabatte -giustamente- le palle da tennis.

Quindi Cathay al B44 invece che -a caso- al B13 sarebbe una notizia?

sicuramente la maggior parte se ne strasbatte le palle da golf..visto che è un thread dedicato a LIN e MXP sembrava giusto darla..c è da dire che la clientela business potrà avere una lounge accettabile al contrario di quello schifo di Pergolesi ai B..ma invece perchè in ogni thread dovete citare quello schifo di compagnia romana?!?!
 
che ti ha fatto Alitalia? Anche tu una vedova?

nn mi ha fatto niente AZ..è una compagnia che ammiro..seria e stimata ;)..però basta che in qualsiasi thread - da quello della Syrian a quello dell Atlantic Airways - si finisca sempre col parlare della nostra amata compagnia di bandiera..
 
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