Thread Linate e Malpensa Aprile 2013


Stato
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perché questo tono pessimistico per la dipartita di Alitalia? Ed intorno a MXP in genere. Da quel che leggo qui sul forum basterebbe applicare le leggi vigenti per dare allo scalo adeguato traffico. O no?

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In astratta teoria: sì, in pratica a tutti i campanili sta bene infischiarsene.
 
Disagi per chi vorra' utilizzare il Malpensa Express domani (10/07/2013)

Sciopero Trenord, Malpensa Express garantito con bus sostitutivi


Trenord e Orsa sembravano vicini alla riapertura delle trattative sul contratto di lavoro ma nulla di fatto e dunque resta confermato lo sciopero di domani dalle 9 alle 17. Trenord garantirà il Malpensa Express con bus sostitutivi da Milano Cadorna e da Milano Porta Garibaldi. GV
 
Sea handling, patto segreto. L'Ue: «Ora dovete vendere»

Bruxelles preme sulla Sea per la vicenda dei 360 milioni di aiuti di Stato erogati alla controllata Sea handling. E chiede un piano di dismissioni che ufficialmente ancora non esiste ma al quale le autorità italiane si sarebbero da tempo impegnate. Lo svela una lettera riservata che la direzione generale della concorrenza dell'Ue ha inviato ai legali della Sea, e che il «Giornale» ha potuto leggere. Nella lettera si chiede di conoscere «il programma del processo di vendita delle attività del beneficiario (Sea handling, ndr). Malgrado ripetuti appelli in questo senso, e in particolare, a due riprese, da parte del vice presidente Almunia (che su questa vicenda ha incontrato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia il 17 giugno, ndr), non abbiamo ancora preso conoscenza delle modalità prese in considerazione, a quasi quattro mesi dalla presentazione della prima discussione tecnica». Il documento continua, con tono perentorio: «Queste discussioni devono svolgersi subito, come le autorità italiane si erano d'altronde già impegnate parecchi mesi fa. Poiché sarebbe impensabile non prendere alla lettera questi impegni - continua la comunicazione - le discussioni possono e devono essere avviate, indipendentemente dai risultati del contenzioso presso le giurisdizioni nazionali e comunitarie».

La lettera induce ad alcuni interrogativi. Esiste o non esiste un piano di dismissioni delle attività di Sea Handling? Viene tenuto nascosto al pubblico oppure le autorità italiane (in primis il sindaco Pisapia, che è il maggior azionista della Sea) hanno fatto balenare a Bruxelles un disegno che non esiste ancora? La direzione Ue chiede risposta entro il 31 luglio, e sicuramente entro quella data dovrà essere fatta chiarezza.
Finora, letteralmente, di cessioni non si è parlato; il piano del Comune sarebbe quello di dare un perimetro e una fisionomia diversi a Sea handling (2.200 dipendenti), per creare quella discontinuità richiesta in sede comunitaria. Cessioni e nuovo perimetro possono essere diverse espressioni per dire la stessa cosa: tuttavia a Bruxelles sono in attesa da quattro mesi di comunicazioni che dall'Italia non sono mai arrivate. Va anche notato che all'assemblea della Sea, Vito Gamberale, rappresentante del socio al 45% F2i, ha chiaramente affermato l'opportunità di mantenere il 100% di Sea handling nel portafoglio di Sea.

Come si ricorderà, la vicenda era stata momentaneamente risolta, qualche settimana fa, con un ricorso del Comune di Milano al Tar, il quale ha in sostanza rinviato la questione, permettendo così alla Sea di non indicare nel bilancio della controllata il debito di 360 milioni verso l'Ue.

Ma si tratta di un escamotage. Nella stessa lettera, infatti, la Direzione generale della concorrenza richiede copia del ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar, da parte del governo italiano (organo «esattore» per conto dell'Ue). Tale ricorso sarà presentato il 21 luglio, ultimo giorno utile. Per tirare a lungo il più possibile.

http://www.ilgiornale.it/news/milano/sea-handling-patto-segreto-lue-ora-dovete-vendere-934490.html
 
Vito Gamberale adesso guarda alla Sacbo
Dopo l'operazione Sea con il fondo F21 tocca a Bergamo
18 luglio 2013 | CRONACA

Sono sempre più insistenti le indiscrezioni che dicono di un forte interesse del Fondo F2i per l’aeroporto di Orio al Serio. D'altra parte lo stesso patron del Fondo, Vito Gamberale (nella foto), qualche settimana fa, ha confermato l'interesse del gruppo per il sistema aeroportuale del Nord. Attualmente Sacbo ha una compagine azionaria variegata: SEA al 30%, UBI Banca 17,9%, Comune di Bergamo e Provincia circa il 13% ciascuno, la Camera di Commercio di Bergamo il 13,2%, il Credito Bergamasco il 6,9%, Confindustria Bergamo circa un punto percentuale, inoltre vi sono altri azionisti come Italcementi. In teoria, F21 ha già un piede all'interno della Sacbo, anche se indirettamente, essendo grande azionista del socio più forte all'interno dell'aeroporto di Bergamo: la Sea, appunto. E' solo il patto di sindacato tra bergamaschi che mantiene in mani orobiche lo scalo.
Se messo in vendita, Orio attirerebbe investitori da tutto il mondo e probabilmente potrebbe sostenere una quotazione in Borsa, vista l'alta redditività dello scalo. L'attuale management è espressione politica del centrodestra (Comune e Provincia di Bergamo) con il ruolo di garante affidato al presidente Miro Radici, di cui si era fatto mallevadore Emilio Zanetti. Il business aeroportuale del fondo F21 è invece nelle mani di Renato Ravasio, braccio destro del compianto Ilario Testa a Orio fino a due anni fa, mentre oggi rappresenta Gamberale nel Cda della Sea.
Luca Stanzione, segretario della Filt Cgil di Bergamo chiede chiarezza: “Oggi non abbiamo ancora capito cosa hanno realmente intenzione di fare Comune e Provincia di Bergamo, se è vera la notizia che il Fondo F2I sarebbe disponibile all’acquisizione. Non sappiamo che cosa ne sarà del patto di sindacato. Ed infine, per noi è importante sapere che cosa ne sarà dei piani industriali, dell’occupazione e della crescita della sua qualità in Sacbo. In Europa esistono diversi esempi di gestione delle infrastrutture aeroportuali, non sono tutti uguali in termini di qualità del lavoro. Su questo noi vorremmo chiarezza e stabilità. E infine qualsiasi scelta di programmazione deve tenere presente che questo è un settore in cui le scelte dei vettori sono determinanti. L’aeroporto è stato ed è la principale leva dello sviluppo del territorio – continua Stanzione - i passeggeri sono aumentati nel 2012 del 5% rispetto all’anno precedente e l’aeroporto è tra i primi 10 sul territorio nazionale. La capacità del tessuto produttivo bergamasco di diventare ricettivo per milioni di passeggeri è una risorsa per tutte le compagnie che guardano con interesse all’aeroporto di Orio. Solamente la società Sacbo ha generato una crescita di ricavi di 8 milioni di euro rispetto all’anno precedente. Il margine operativo lordo è il 29,7% dei ricavi. Nell’anno passato agli azionisti è stato distribuito un utile di 4,5 milioni di Euro solo il 30% dell’utile complessivo. Parliamo di un’azienda sana che ha un piano industriale di sviluppo. Su questo i lavoratori e il territorio hanno bisogno di estrema chiarezza. Innanzitutto – conclude il segretario della Filt - crediamo sia necessario che gli azionisti facciano chiarezza attraverso un incontro le organizzazioni sindacali. Dentro l’aeroporto lavorano circa tremila persone, senza tener conto dell’indotto complessivo difficile da quantificare, ma è evidente il ruolo strategico assunto dall’infrastruttura aeroportuale per l’economia lombarda e bergamasca. Io penso che sia necessaria una riflessione strategica sulle infrastrutture aeroportuali perché rappresentano una delle leve più importanti per lo sviluppo economico. In una fase di crisi strutturale questa esigenza diventa imprescindibile”.

http://www.giornaledibergamo.com/cr...-gamberale-adesso-guarda-alla-sacbo-7180.html
 
Futuro Sea Handling
Modiano: niente spezzatino

24 luglio 2013 Economia

Non si parla più di Sea Handling ridotta a uno spezzatino, ma di un suo mantenimento nel perimetro aziendale del Gruppo.
«Si parte con il piede giusto», commenta Dario Grilanda, segretario generale della Fit Cisl dei Laghi. «Usciamo rincuorati dal primo incontro con i nuovi vertici di Sea che ci hanno detto di voler mantenere l’intera azienda e di voler salvaguardare l’occupazione. Certo, il futuro di SeaH resta ancorato agli incontri con la commissione europea, ma possiamo manifestare un cauto ottimismo».

Anche i numeri (dei circa 2.400 dipendenti di SeaH, 1.600 andrebbero in altre società, 300 rientrerebbero in Sea e 500 sarebbero licenziati) messi nero su bianco dal comune di Casorate Sempione nella relazione conclusiva del semestre di presidenza del Cuv, «non sono validi per Sea», riporta Grilanda che ha chiesto conto personalmente delle cifre diffuse dal Consorzio di comuni attorno a Malpensa.

«Non c’è un’effettiva volontà dell’azienda di disfarsi di SeaHandling». Il neo presidente Pietro Modiano (insieme al presidente di SeaH Edoardo Lecaldano e a Luciano Carbone, chief corporate officer di Sea) ha voluto incontrare le diverse sigle sindacali in riunioni separate, un sindacato alla volta.

Per la Fit, oltre al varesino Grilanda, l’altro ieri, c’erano il segretario generale della Fit Cisl Lombardia Giovanni Abimelech e il segretario regionale del trasporto aereo Alfredo Rosalba. «Si è parlato della “sanzione” a carico di SeaH e degli incontri da tenere con la commissione europea, fermo restando il forte interessamento delle istituzioni e il supporto politico del governo e del ministro ai Trasporti», riporta Grilanda. Sea non sarebbe, insomma, sola. «Il che è già un buon segnale».
Ma resta il nodo di fondo per uno scalo che continua a non decollare. «Malpensa sta morendo perché manca il lavoro», è il carico da novanta messo sul tavolo da Grilanda.

I dati di giugno, rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, mostrano un traffico domestico diminuito del 20%. «Alitalia, a Malpensa, ha realizzato -40% di passeggeri nel traffico nazionale e delle 8 nuove rotte che si apriranno a Linate, 6 sono doppioni di voli già operati a Malpensa», sottolinea Grilanda. «Cosa si vuole fare? Non crediamo all’impegno intercontinentale annunciato da Alitalia Cai su Malpensa: con quali voli alimenterebbe le tratte di lungo raggio? Riempirebbe i voli per Shanghai od Osaka solo con i passeggeri della zona?» Chiosa il segretario Fit: «Servono tutele per le compagnie che vogliono investire su Malpensa, che almeno abbiano la certezza di poter lavorare in pace senza un’Alitalia ormai privata che mette i bastoni tra le ruote»
Alessandra Pedroni

http://www.laprovinciadivarese.it/s...andling-modiano-niente-spezzatino_1017028_11/
 
http://www3.varesenews.it/gallarate_malpensa/parcheggi-a-malpensa-novita-in-vista-al-t1-268592.html

MALPENSA
Parcheggi a Malpensa, novità in vista al T1
Sea ha deciso di procedere all’attuazione di un sistema di gestione e controllo della viabilità, mediante l’istituzione di un apposita ZTC (zona a traffico controllato)


Novità per i parcheggi in aeroporto a Malpensa.
Sea, il gestore aeroportuale, per aumentare sicurezza, efficienza e operatività e contemporaneamente garantire una circolazione snella, ordinata e sicura ha deciso di procedere all’attuazione di un sistema di gestione e controllo della viabilità, mediante l’istituzione di un apposita ZTC (zona a traffico controllato), con lo scopo di limitare l’accesso e la permanenza nelle aree più “critiche” e cioè quelle immediatamente antistanti gli arrivi del terminal 1 dell’aeroporto e quelle antistanti l’hotel Sheraton e, successivamente, alle partenze.
L’accesso alla zona rimane libero a tutti gli utenti.
L’attività per la effettiva realizzazione del progetto è partita con la necessità di sistemare tutti gli spazi degli operatori presenti/operanti sullo scalo.
Gli operatori professionali devono disciplinare con SEA l’accesso e la sosta per combattere il fenomeno dell’abusivismo. La zona non diventerà a pagamento, ma a traffico controllato.
Il sistema ZTC si caratterizza in un impianto di rilevamento elettronico del tempo impiegato dall’entrata in aeroporto all’uscita sulle corsie in modo da coprire tutti gli accessi del Terminal 1.
Dal momento dell’accesso nella zona a traffico controllato si hanno a disposizione 7 minuti per le operazioni di carico e scarico e quindi per uscire dalla ZTC.
In caso si abbia bisogno di un tempo maggiore rispetto ai 7 minuti, si potrà lasciare il veicolo in uno dei parcheggi a pagamento.

25/07/2013
redazione@varesenews.it
 
In caso si abbia bisogno di un tempo maggiore rispetto ai 7 minuti, si potrà lasciare il veicolo in uno dei parcheggi a pagamento.

7 minuti oppure bisogna pagare?!?!?!
Mamma mia che ansia, qui a Roma abbiamo 30 min di pargheggio gratuito a disposizione e talvolta vanno molto stretti, tra poco bisognerà andare in giro davvero con un cronometro sempre pronto a scattare.
Senza contare che uno non può prevedere con esattezza estrema quando il bagaglio uscirà sul nastro e quindi avvisare i cari/famigliari su quando precisamente si sarà fuori dal terminal.
Gli abusivi combattiamoli in un modo diverso che non vada a nuocere migliaia di altre persone che vivono nella piena legalità...

Basterebbe mettere degli agenti in incognito che fingono di uscire come normali passeggeri e che fermino chiunque gli si avvicina bisbigliando "taxi? taxi?" sottovoce.
Io stesso ne potrei beccare a decine ogni volta che esco dalla zona airside, sono tutto fuorchè discreti!
 
NOVARA
28/07/2013
Novara-Malpensa in 25 minuti
La variante nel “Decreto del fare”

Sarà di sette chilometri il tracciato a doppio binario, non si dovrà cambiare a Busto Arsizio
CLAUDIO BRESSANI
NOVARA

Sette chilometri e 490 metri di nuovo tracciato a doppio binario, che passeranno all’esterno del centro abitato, a nord-ovest, tra Galliate e Cameri, sostituendo la linea esistente a binario unico, che sarà dismessa. Una una nuova stazione per Galliate, sempre fuori città, vicino al casello autostradale di Novara est. E un nuovo asse viario, la circonvallazione ovest di Galliate.
Ecco i dettagli del progetto da 78 milioni 853 mila euro inserito venerdì dalla Camera nel «Decreto del fare» in sede di conversione. L’obiettivo principale è ridurre a meno della metà i tempi di percorrenza da Novara a Malpensa (33 chilometri, da un’ora a 25 minuti), senza dover cambiare treno a Busto Arsizio come accade oggi. E anche di agevolare l’accesso diretto all’aeroporto per chi arriva da Torino con Trenitalia.

La variante ferroviaria
Lungo i quasi 7,5 chilometri saranno realizzate importanti opere infrastrutturali, tra le quali un secondo ponte sul naviglio Langosco con una campata principale di 28,2 metri, da affiancare all’esistente, e un nuovo ponte ad arco in acciaio sul canale Cavour, con una luce centrale di 48 metri. Inoltre saranno eliminati 7 passaggi a livello. Sottopassi verranno realizzati in via Adamello, via Missangherra, sulla provinciale 4 per Cameri e in via Viarizzo, mentre via Pacini sarà interrotta. È stata studiata anche la possibilità di realizzare una fermata aggiuntiva, baricentrica tra Galliate e Cameri, nei pressi di via Missangherra.

La nuova stazione di Galliate
Sorgerà a sud-ovest dell’abitato, vicino al casello dell’A4. Il fabbricato viaggiatori, con biglietteria, sala d’aspetto e servizi igienici, avrà pianta circolare e sviluppo verticale. La struttura in cemento armato sarà rivestita in lastre di cotto, la copertura in lastre di rame. In un secondo fabbricato saranno collocati gli apparati tecnici. All’esterno ci sarà un parcheggio illuminato con 138 posti auto, di cui 3 riservati a portatori di handicap, più 50 posti bici. Si prevede anche la realizzazione (costo 2,5 milioni, a totale carico della Satap, la società che gestisce l’autostrada Torino-Milano) di una passerella pedonale sopraelevata per scavalcare l’asse costituito dall’A4 e dalla parallela linea ferroviaria ad alta velocità, e collegare così la nuova stazione, posta a nord, con la futura fermata sulla Tav, a sud.

La tangenziale ovest di Galliate
L’accesso alla stazione avverrà da via Tavolera, che sarà riqualificata: sarà larga 9,50 metri (due corsie da 3,50 e due banchine da 1,25) ed affiancata da una corsia ciclopedonale larga 3 metri. Via Tavolera s’innesterà con una rotatoria nella nuova tangenziale ovest di Galliate, che si svilupperà per 2 chilometri parallelamente alla variante ferroviaria, ad una distanza di 30 metri. Il tracciato inizierà a nord in corrispondenza della rotatoria d’incrocio con la provinciale 4 Galliate-Cameri.

Il raccordo con la Tav
Un’altra parte importante del progetto sarà la realizzazione di due binari di raccordo tra la linea dell’alta velocità e la nuova variante di Galliate allo scopo di permettere un collegamento diretto tra Torino e Malpensa.

Tempi e costi dell’opera
I costi dell’intervento sono previsti in 46 milioni 755 mila euro per la variante di Galliate, inclusa la nuova stazione, 29 milioni 578 mila per il raccordo con la Tav, 4,5 milioni per la tangenziale ovest di Galliate (di cui 1,5 a carico di Tav e 0,5 della Provincia) e 2,5 milioni per il collegamento pedonale, tutto a carico di Satap. Il totale è di 83 milioni 353 mila euro, di cui 78 milioni 853 arriveranno dallo Stato con questo provvedimento. I tempi di realizzazione sono previsti in 730 giorni, circa 2 anni.

http://www.lastampa.it/2013/07/28/e...o-del-fare-OXBiE1tpq21jjWbCfjJauI/pagina.html
 
C'è un piccolissimo dettaglio: manca completamente un treno che possa viaggiare sotto i 25Kv dell'AV e sotto i 3Kv della Novara-MXP in maniera economica e sostenibile.
Sarebbe da pazzi pensare di utilizzare per tale servizio gli ETR500 da oltre 400 posti come nel 2006 che fu un fiasco tremendo.
Insomma mancano i mezzi, temo che manchino anche i passeggeri però si costruisce l'infrastruttura senza che mai qualcuno abbia pensato per un solo giorno di iniziare ad "abituare" la clientela potenziale con dei semplicissimi collegamenti Torino-MXP via linea storica con fermate a Chivasso, Santhià, Vercelli e Novara FN con degli altrettanto banali Minuetti di Trenitalia (quelli stessi identici del Leonardo Express per intenderci) dei quali la Regione Piemonte dispone.
 
Cambio appalto a Cargo City, scatta il presidio

Sindacati autonomi e di base contestano le misure introdotte dai subappaltatori della logistica in aeroporto. "Soluzione positiva solo se si accetta il confronto sul merito"

In estate, come ogni anno, a Malpensa si riapre il fronte del lavoro a Cargo City, con i cambi di appalto nel settore della logistica. Sindacati autonomi (Cub Trasporti e Flai) e confederali (Cgil, Cisl e Uil) hanno avviato da lunedì sera un nuovo presidio permanente nell'area merci dell'aeroporto di Malpensa. I sindacati puntano il dito su Malpensa Logistica Europa, principale operatore della logistica nello scalo sulla «Logitec, affidataria della commessa», che ha scelto di subappaltare il lavoro «a cooperative prive di qualsiasi esperienza nel settore». Conseguenza del cambio di appalto, dicono le sigle sindacali, sono le modifiche dell'inquadramento dei lavoratori: «Quest’anno, Coros (che non è il nome di un dio greco), l’ultima cooperativa paracadutata da Roma, attivando una “fertile” creatività, è giunta a proporre: riduzione organica senza ammortizzatori (praticamente licenziamenti in tronco), non rispetto dell’inquadramento previsto dal CCNL, non pagamento dei primi tre giorni di carenza malattia, non pagamento della pausa, e altre misure tanto odiose quanto inefficaci per il miglioramento del processo produttivo».

Per questo i sindacati fanno appello alla stessa MLE, a fronte anche di un quadro in cui il settore cargo a Malpensa "regge" e in parte compensa la contrazione sul versante dei passeggeri: «Il conflitto, che inevitabilmente si apre, può trovare soluzione positiva solo di fronte ad un accordo che veda MLE misurarsi nel merito così come fanno aziende normali, guidate da un Management normale (magari con un protagonismo attivo della proprietà che a tutt’oggi è colpevolmente assente). Il lavoro in Cargo City c’è ed è destinato a crescere quantitativamente e qualitativamente, così come confermato anche dagli ultimi dati di rilevamento. Questo atteggiamento rinunciatario nuoce alla stessa azienda».

http://www3.varesenews.it/gallarate...o-a-cargo-city-scatta-il-presidio-268780.html
 
SEA, IN CALO TRAFFICO PASSEGGERI: PERFORMANCE POSITIVA VERSO MEDIORIENTE"Il primo semestre del 2013 ha confermato la difficile congiuntura macroeconomica rilevata negli scorsi esercizi con l'acuirsi della crisi economico-finanziaria che ha caratterizzato l'area Euro negli ultimi anni e con il rallentamento delle economie dei paesi emergenti a cui si sono contrapposti i primi segnali di ripresa per Stati Uniti e Giappone." E' quanto spiega Sea nella nota relativa al cda di oggi che ha approvato la relazione finanziaria semestrale della società. Nel corso del primo semestre 2013, spiega la società, "gli aeroporti gestiti dal Gruppo Sea, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, hanno evidenziato una riduzione del 3,5%, attestandosi a 12,8 milioni di passeggeri. Il risultato negativo registrato è stato determinato dalla cessazione e dalla riduzione dell'operatività di alcuni vettori verificatasi su entrambi gli scali e dal perdurare del negativo contesto macroeconomico mondiale ed europeo in particolare. In particolare il traffico passeggeri sugli scali milanesi ha fatto registrare globalmente performance negative sulle rotte Schengen (-5,6%) parzialmente compensate dalle rotte Non Schengen (+1,6%) per le quali si segnala l'incremento del traffico sulle rotte europee non UE (+32%)". Lo scalo di Milano Malpensa ha registrato una diminuzione del traffico del 3,9% attestandosi a 8,4 milioni di passeggeri. Il Medio Oriente ha registrato andamenti positivi (+13,3%) grazie alle buone performance di Emirates (+20,5%) e Turkish (+22%). Milano Linate, con 4,3 milioni di passeggeri registra una contrazione del 2,7%, le cui cause principali sono la riduzione del traffico verso Fiumicino, Bari, Napoli, Madrid, Parigi Charles de Gaulle e la cessazione del vettore Wind Jet. Per quanto riguarda il traffico merci l'aeroporto di Milano Malpensa ha registrato un andamento sostanzialmente allineato allo scorso anno (+0,4%) con un trasportato pari a 205 mila tonnellate, con significative performance delle rotte del Middle-East (+27%), confermandosi primo scalo merci del Paese. (Omnimilano.it)
(31 Luglio 2013 ore 17:07)
 
Lo scalo di Milano Malpensa ha registrato una diminuzione del traffico del 3,9% attestandosi a 8,4 milioni di passeggeri.
I dati di Assoaeroporti danno un dato diverso per il periodo gennaio-giugno 2013
Milano MXP tot. pax 8.522.293 variazione su 2012 -4,1%

chi avrà rafione? :)
 
Stato
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