Thread Linate e Malpensa Aprile 2013


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sarebbe stato meglio tradurre correttamente l'annuncio di Emirates:

Allora traduciamolo!

Ora Emirates vola da Milano a New York
Redazione - Mar, 09/04/2013 - 07:35
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Dal primo ottobre Emirates, la compagnia aerea di Dubai, aprirà il collegamento quotidiano Milano-New York: è il suo primo volo transatlantico e ha scelto di operarlo da Malpensa, che già oggi è collegata tre volte al giorno, a Dubai.
 
Romeo Gestioni ottiene il management di Linate e Malpensa per i prossimi 5 anni

Firmato il contratto per la gestione integrata dei servizi interni. Una «vetrina» internazionale di oltre 1.200.000 mq

NAPOLI - Commessa di prestigio internazionale per la Romeo Gestioni. La società napoletana si è aggiudicata la gara per il facility management degli aeroporti milanesi di Linate e Malpensa e nei prossimi cinque anni gestirà i servizi interni dei due scali.

LA COMMESSA - Un contratto di cinque anni, quello che la Romeo ha firmato con la Sea. La commessa interessa complessivamente 1.200.000 metri quadrati di superfici, di cui oltre 100mila metri quadri solo di vetrate, 232 impianti di ascensori, scale mobili e tapis roulant.

IL COMMENTO - «Una sfida impegnativa – ha commentato Alfredo Romeo, amministratore delegato di Romeo Gestioni –. Ma di altissimo profilo sia in termini tecnico-organizzativi, sia in termini di prestigio nazionale e internazionale, perché i due scali sono le principali porte d'ingresso in Italia per milioni di stranieri e a maggior ragione lo saranno in vista dell’Expo del 2015 che vedrà Milano al centro dell’attenzione mondiale».

fonte: corriere.it
 
Domanda a margine, sapete per caso quali società fanno facility management per gli aeroporti di Roma e Venezia?
 
Romeo Gestioni ottiene il management di Linate e Malpensa per i prossimi 5 anni

Firmato il contratto per la gestione integrata dei servizi interni. Una «vetrina» internazionale di oltre 1.200.000 mq

NAPOLI - Commessa di prestigio internazionale per la Romeo Gestioni. La società napoletana si è aggiudicata la gara per il facility management degli aeroporti milanesi di Linate e Malpensa e nei prossimi cinque anni gestirà i servizi interni dei due scali.

LA COMMESSA - Un contratto di cinque anni, quello che la Romeo ha firmato con la Sea. La commessa interessa complessivamente 1.200.000 metri quadrati di superfici, di cui oltre 100mila metri quadri solo di vetrate, 232 impianti di ascensori, scale mobili e tapis roulant.

IL COMMENTO - «Una sfida impegnativa – ha commentato Alfredo Romeo, amministratore delegato di Romeo Gestioni –. Ma di altissimo profilo sia in termini tecnico-organizzativi, sia in termini di prestigio nazionale e internazionale, perché i due scali sono le principali porte d'ingresso in Italia per milioni di stranieri e a maggior ragione lo saranno in vista dell’Expo del 2015 che vedrà Milano al centro dell’attenzione mondiale».

fonte: corriere.it


Ottima notizia, davvero!

tre condanne inflitte per altri capi di imputazione, tra cui una a 3 anni a carico dell'imprenditore Alfredo Romeo. È la sentenza emessa dalla terza sezione della Corte di Appello (presidente Luigi Esposito) al processo sul presunto «sistema Romeo» che, secondo l'accusa, avrebbe governato l'assegnazione degli appalti a Napoli, come il Global Service per la manutenzione stradale (progetto mai andato in porto).

Il Mattino, 12 aprile 2013

http://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/romeo_tre_anni_in_appello/notizie/264980.shtml
 
Aeroporti
Al centro le vertenze di Sea Handling e della Lepanto

Al via scioperi e proteste tra Linate e Malpensa
Rischio blocchi negli scali a maggio

Inizia una stagione di mobilitazione straordinaria da parte dei lavoratori aeroportuali, che nei prossimi giorni minacciano di bloccare Linate e Malpensa. Ma andiamo con ordine. Alle 4.30 di martedì, si fermano i lavoratori della Lepanto, la cooperativa di trasporto dei disabili, che da un anno ha visto progressivamente ridursi il lavoro a Malpensa. Già mercoledì scorso i lavoratori (due terzi dei 63 dipendenti del consorzio rischiano il posto) hanno bloccato l'accesso al T2 ostacolando alcuni passeggeri dei voli EasyJet. Il presidio sarà attivo fino alle 8, ed è già stata allertata la questura di Varese che, in queste settimane, sta cercando di gestire le manifestazioni al meglio che può (il 13 giugno prossimo scade la vertenza di licenziamento collettivo aperta dal consorzio Lepanto e i lavoratori cercano di tenere alta l'attenzione con i blocchi all'alba).

MESE DIFFICILE - Il grosso degli scioperi è previsto a maggio. Il sindacato Flai, ad esempio, aveva calendarizzato il prossimo 3 maggio ma è stato revocato dalla commissione di garanzia. Tutto rinviato al 14 maggio quando lo sciopero sarà di 24 ore e al 27 maggio. Saranno coinvolti i lavoratori di Sea Handling e le manifestazioni sono organizzate dai sindacati autonomi a seguito del presunto rischio di una riduzione di personale per la multa che Bruxelles ha comminato all'azienda che gestisce il carico e scarico bagagli.

I SINDACATI - «Le manifestazioni ci saranno - afferma Renzo Canavesi di Al Cobas Cub trasporti - esiste comunque un problema di rapporto con la polizia. Che ci impedisce di manifestare, perché noi riteniamo di avere il diritto di fare la nostra protesta sulla strada statale». Tuttavia il 14 maggio la mobilitazione potrebbe essere proclamata anche da Cgil Cisl Uil, una giornata da segnare sul calendario perché i disagi per i passeggeri saranno notevoli. La questione Sea Handling è delicata. I 2.400 dipendenti (di Malpensa ma anche di Linate) sono legati a doppio filo al ricorso che il Comune di Milano ha presentato all'Unione Europea. Bruxelles considera aiuti di Stato i soldi dati all'azienda del gruppo Sea, che però dovrebbe lavorare in regime di concorrenza perfetta con le altre imprese dell'handling.

TENSIONE - Il risultato della tensione che si sta accumulando si è visto ad esempio lo scorso 19 aprile, quando due presidi organizzati al T1 e al T2 di Malpensa si sono conclusi con un blocco operato dalla polizia che non voleva (e poteva) permettere l'occupazione della strada statale. I sindacati Flai, Usb, Cub hanno accusato la questura di essere responsabile dei contusi, ma la circostanza è stata smentita dalla polizia che ha invece affermato di aver riscontrato solo un uomo ferito leggermente, e peraltro tra le forze dell'ordine. Fino a oggi è andato tutto bene, osservano i dirigenti della questura di Varese, ma più le manifestazioni andranno avanti e più sarà complicato gestire la rabbia. I sindacati autonomi spingono affinché tutte le manifestazioni si concludano con il blocco delle strade e dei passeggeri; Cgil Cisl e Uil mantengono invece una linea più prudente verso le forzature dei limiti imposti dalle leggi sull'ordine pubblico.

Roberto Rotondo
29 aprile 2013 | 10:03

http://milano.corriere.it/milano/no...alpensa-aeroporti-scioperi-212886925861.shtml
 
In questo primo trimestre del 2013 Ginevra ha raggiunto Malpensa quanto a traffico pax.

Nel mese di marzo nel dettaglio il traffico è stato :
GVA: 1,443,052 +8,0%
MXP: 1,425 Mio -3,5%



Mentre nel Q1

GVA : 3.850.000
MXP : 3.858.000


A memoria credo sia la prima volta che ciò accada da quando esiste Malpensa come la si conosce oggi (1998).
Il trend inoltre è di segno opposto, +4,2% per GVA mentre è - quasi -5% per MXP.
 
Inutile "Pellegrinaggio" a Bruxelles per trovare una soluzione per Sea Handling

Bruxelles, Belgio - Le indecisioni sulle strategie aggrava ulteriormente la situazione


(WAPA) - I segretari regionali della Cgil Fit-Cisl e Uiltrasporti, supportati dal sindacato europeo
Etf, European Transport Workers’ Federation, hanno cercato inutilmente di convincere la Commissione europea a ritirare o almeno sospendere la sanzione inflitta alla Sea Handling di 360 milioni di Euro, che se confermata dalla Corte di Giustizia europea a fine maggio, porterebbe al fallimento della società e ad inevitabili ricadute occupazionali per i 2300 addetti.

I sindacati hanno spiegato alla Commissione europea che Sea Handling, essendo per il 44% del suo capitale in mano ad investitori privati (il fondo F2i, Fondi italiani per le infrastrutture) di Gamberale dovrebbe essere ritenuta “Praticamente privata”.

A fronte di questa argomentazione che invero appare assai debole, facilmente verrebbe obiettato che in effetti il Comune di Milano è ancora proprietario del 54% del capitale di Sea (che a sua volta controlla Sea Handling), né tuttora risulta essere stato, come da taluno suggerito, intercorso alcun patto parasociale che metta in mano ai privati la la gestione societaria.

La Commissione europea sul punto è stata irremovibile: o Sea Handling restituisce i 360 milioni di Euro ricevuti nel corso degli anni, considerati "Aiuti di Stato" perché erogati da un soggetto pubblico (Sea) e dimostrerà di operare sul mercato, oppure dovrà essere ceduta a privati.

Il sindaco di Milano Pisapia deve ringraziare il mamagement di Sea, in primis Bonomi, della situazione assai difficilmente gestibile che si trova a fronteggiare, ed ormai sia a Piazza della Scala che ai piani alti di Sea non sanno più che pesci prendere: giocare la carta "Sociale" dei lavoratori, quella della società “Praticamente privata”, oppure cambiare i patti in fretta, oppure vendere per uscire dalla maggioranza e privatizzare?

Tutte queste ipotesi hanno dei pro e dei contro e dovrebbero essere comunque valutate alla luce dell’aureo “Electa una via, non datur recursus ad alteram”.

Purtroppo, come spesso accade, si dimentica che la Commissione europea è tenuta ad esercitare un controllo sui finanziamenti pubblici concessi alle imprese che svolgono attività economiche nella Ue, al fine di evitare che alcune imprese siano tenute in attività grazie a sovvenzioni senza dover competere con le loro forze.

L’indagine della Commissione ha rivelato che gli apporti di capitale effettuati dagli azionisti pubblici di Sea hanno procurato un indebito vantaggio economico a Sea Handling rispetto ai concorrenti che operano senza sovvenzioni da parte dello Stato. Sea Handling deve quindi restituire l’importo che le ha procurato tale indebito vantaggio, maggiorato degli interessi

In particolare, gli orientamenti prevedono che le imprese interessate debbano elaborare un solido piano di ristrutturazione che ripristini la redditività a lungo termine e permetta loro di funzionare senza continuare a ricevere sovvenzioni da parte dello Stato.

Inoltre, le imprese beneficiarie dell’aiuto devono attuare adeguate misure compensative finalizzate a ridurre al minimo le distorsioni di concorrenza create dall’aiuto di Stato, e ad apportare un considerevole contributo al piano di ristrutturazione mediante risorse proprie.

Ci sarebbe dunque da chiedersi con quali possibilità di successo e con quali argomenti giuridici si intenda convincere la Commissione europea. (Avionews)
(0005)

130429143325-1151752

http://www.avionews.it/index.php?corpo=see_news_home.php&news_id=1151752&pagina_chiamante=index.php
(World Aeronautical Press Agency - 29-Apr-2013 14:33)
 
Povera Sea Handling. Dopo il dehubbing AZ ha sofferto moltissimo (personale in CIG a rotazione, part time concessi come se piovesse, ecc.), anche se recentemente è riuscita a conquistare nuovi contratti.
Come sempre la soluzione più semplice e pulita, cioè la privatizzazione vera di SEA, è anche quella più aborrita dalla classe politica.
 
Il sindaco di Milano Pisapia deve ringraziare il mamagement di Sea, in primis Bonomi, della situazione assai difficilmente gestibile che si trova a fronteggiare, ed ormai sia a Piazza della Scala che ai piani alti di Sea non sanno più che pesci prendere: giocare la carta "Sociale" dei lavoratori, quella della società “Praticamente privata”, oppure cambiare i patti in fretta, oppure vendere per uscire dalla maggioranza e privatizzare?

Delle quattro soluzioni prospettate, mi sembra che solamente la prima abbia qualche chance di successo, almeno in un'ottica italiota, dove un posto di lavoro equivale a 3-4 voti. Non me ne vogliano i dipendenti SEAH, ma equivale a 'buttarla in caciara' facendosi scudo con i lavoratori.

La società "praticamente privata" mi ricorda la battuta sulla donna "parzialmente incinta", mentre le altre due soluzioni - a mio avviso - non sono accettabili perché non vanno minimamente a sanare un problema avvenuto in passato, cioè la distorsione della concorrenza tramite l'erogazione di aiuti di stato. Sarebbe come se il reo confesso di un reato chiedesse l'assoluzione sulla base del "non lo faccio più". Cattolicamente accettabile, legalmente un po' meno.
 
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