ALITALIA:TEMPI PIU'LUNGHI,LUFTHANSA OFFRE MODELLO SWISS/ANSA
SLITTA A FINE MESE OFFERTA FINALE CAI;CAUTI I POTENZIALI PARTNER
(di Paolo Rubino)
(ANSA) - ROMA, 9 OTT - La cordata di imprenditori italiani
non presenterà prima di 20 giorni un'offerta definitiva per gli
asset operativi di Alitalia. E' slittata dal 14 al 28 ottobre
l'assemblea della Cai, la società creata per salvare la
compagnia di bandiera, che rinvia così a fine mese i passi
avanti che avrebbe dovuto fare la prossima settimana: la
trasformazione da srl in società per azioni, i conferimenti dai
soci per almeno un miliardo, la conferma dell'offerta
preliminare in una proposta definitiva. Serve qualche giorno in
più per definire esattamente gli asset da acquistare, e questa
non è una buona notizia per il commissario straordinario
Augusto Fantozzi, che mantiene a fatica la "vecchia" Alitalia
in precario equilibrio sull'orlo del fallimento.
La strada ancora da percorrere non è facile. I vertici di
Cai lavorano su più fronti, a partire dalle condizioni per
superare l'esame di Bruxelles, forse l'ostacolo più insidioso.
Mentre sarebbe in una fase avanzata, ma ancora non vicina alla
soluzione, la scelta di un partner industriale internazionale.
Una decisione strategica, che sarà determinante per disegnare
l'assetto finale della nuova Alitalia ed il piano di
ristrutturazione e rilancio, e che quindi Cai potrebbe non avere
il tempo di rinviare ad un secondo momento
Si tirano le somme dopo il tour europeo di Rocco Sabelli,
l'amministratore di Cai, che, con il presidente Roberto
Colaninno, ma anche con il governo e con gli altri soci della
cordata, sta esaminando l'esito dei colloqui che avrebbe avuto
(la notizia non viene confermata ufficialmente) con i vertici di
Air France e Lufthansa ieri, e British Airways oggi. La
posizione degli inglesi sarebbe appena un passo indietro, per il
momento limitata all'interesse per una alleanza commerciale. Air
France-Klm e Lufthansa sarebbero più vicine ad un accordo
sull'ingresso nell'azionariato della "nuova Alitalia" con una
partecipazione di minoranza (un punto fermo per il governo), ma
vanno avanti con estrema cautela. I tedeschi non negano il forte
interesse per il progetto ma avrebbero anche chiarito: il
progetto è interessante ma non è un obiettivo da raggiungere
ad ogni costo. Lufthansa ci crede, lo considera una buona
opportunità ma ritiene che ci possano essere anche altre strade
per crescere, sia in Europa che, direttamente o indirettamente,
sul mercato italiano.
Così a Sabelli, a Francoforte, sarebbero stati presentati i
vantaggi, ma anche i punti fermi, di una proposta "modello
Swiss", l'ex Swissair, rilanciata con un progetto di
ristrutturazione studiato con Lufthansa, ancora autonoma e con i
caratteri chiari di una compagnia di bandiera, anche se è
diventato un ingranaggio perfettamente sincronizzato nel
complesso meccanismo del gruppo tedesco. Su questo schema, che
riflette la filosofia di Lufthansa per la crescita tramite
alleanze e acquisizioni, i tedeschi hanno chiarito le loro
condizioni: sì ad una partecipazione solo di minoranza nella
nuova Alitalia ma non può essere una quota solo simbolica.
Lufthansa vuole avere voce sul piano di ristrutturazione,
ritiene necessario poter apportare il suo know how per inserire
la compagnia italiana nella sua rete e disegnare un progetto che
sia di vero rilancio: chiede, quindi, un diritto di decisione
congiunta sul progetto industriale. Sullo sfondo spinge a favore
il clima politico favorevole, in Germania come in Italia, come
emerso dal recente incontro tra Silvio Berlusconi e Angela
Merkel. Le parole del cancelliere tedesco sulla possibilità di
una alleanza non sono passate inosservate: "L'accoglierei con
tutto il cuore", toni diversi rispetto alla consueta
austerità. Il modello Lufthansa fa quindi leva anche su
risposte pronte a diversi nodi politici. Come lo scontro
Fiumicino-Malpensa: la rete multi-hub del gruppo tedesco, che fa
perno su più aeroporti come snodi principali, consentirebbe di
sviluppare in modo bilanciato entrambi gli aeroporti, così come
Zurigo (con Swiss) sì è affiancato agli hub tedeschi di
Francoforte e Monaco. (ANSA).