Thread Alitalia settembre 2018: rotta verso l'ignoto


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ma perché non emigri? Hai tutte le possibilità di farlo. Dico sul serio, non ti prendo in giro o ti voglio stuzzicare. Noto che sei davvero esasperato dalla situazione, fossi in te cercherei nuovi orizzonti.

Già fatto.
Il problema però rimane visto che devo occuparmi del mercato italiano per la società americana per la quale lavoro. E con sti dementi in giro fidati che vendere quello che vendo io non è affatto facile.
 
Fate i bravi, che manca solo una settimana al DPEF, dai.

Certo, ritorno nei ranghi. Era pour parler. Ma se davvero il 60% (o il 99,9%) degli italiani sono degli imbecilli, trovo che sarebbe più utile se il restante 40% facesse qualcosa per rinsavirli, anzichè continuare a dire che sono dei coglioni. E qui chiudo la parentesi, scusate.
 
ma perché non emigri? Hai tutte le possibilità di farlo. Dico sul serio, non ti prendo in giro o ti voglio stuzzicare. Noto che sei davvero esasperato dalla situazione, fossi in te cercherei nuovi orizzonti.

Quoto e anche io senza polemica.Non si sta cosi male fuori,anzi....
 
Certo, ritorno nei ranghi. Era pour parler. Ma se davvero il 60% (o il 99,9%) degli italiani sono degli imbecilli, trovo che sarebbe più utile se il restante 40% facesse qualcosa per rinsavirli, anzichè continuare a dire che sono dei coglioni. E qui chiudo la parentesi, scusate.

(Modalità Puffo Quattrocchi: ON)
Se vogliamo sottilizzare, avendo votato il 72,9% circa degli aventi diritto ed avendo totalizzato i due partiti attualmente al Governo un totale del 49,84% dei consensi, potremmo affermare che il totale degli im... pardon, incauti si ferma solamente al 36, 33% circa dell'elettorato... che è meglio!
(Modalità Puffo Quattrocchi: OFF)
 
A Seattle, casa di Boeing, domina lo stupore. A Colonia, quartier generale di Lufthansa, l’irritazione. A Roma, nella sede di Poste italiane, la perplessità. Più si avvicina il 31 ottobre, il termine fissato dal precedente governo per la procedura di vendita, più la situazione di Alitalia si ingarbuglia. Innescando una serie di smentite — più o meno ufficiali — da parte delle società citate dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, e da alcuni articoli stampa. L’esponente del Movimento 5 Stelle a Berlino ha annunciato che sulla compagnia tricolore — in amministrazione straordinaria dal 2 maggio 2017 e con 900 milioni di euro di prestito statale da restituire entro metà dicembre — la soluzione verrà annunciata comunque nel 2018.
L’irritazione di Lufthansa
Una soluzione che secondo Toninelli vedrebbe un ruolo di Ferrovie dello Stato, Poste italiane e persino il colosso mondiale dell’aerospazio, Boeing, ma non la tedesca Lufthansa che secondo lui non è da considerarsi «partner strategico». A Colonia, nel quartier generale della più grande compagnia d’Europa, non l’hanno presa bene. Da mesi si dicono disponibili a sedersi al tavolo con gli esponenti del governo per discutere sul futuro di Alitalia. Ma la virata dell’esecutivo verso una nazionalizzazione del vettore ha portato negli ultimi tempi Carsten Spohr, ad del gruppo Lufthansa, a decidere per la linea attendista, stando a quanto riferiscono al Corriere della Sera due fonti tedesche che chiedono l’anonimato perché non autorizzate a discutere con la stampa le strategie dell’azienda. Ma sarebbe uno stop temporaneo, secondo Spohr: «Tra non molto tempo Alitalia tornerà sul mercato, salvo un esito peggiore». Per questo per ora il gruppo resta alla finestra.
Il «sì» di Ferrovie
Gli unici a dare la disponibilità, «pur non avendo avuto ancora contatti formali», sono quelli di Ferrovie dello Stato. «Se ci dovesse essere chiesto un impegno a valutare un piano industriale che può rendere sostenibile un business aeronautico, perché non valutarlo?», ha risposto ai cronisti il nuovo ad del gruppo ferroviario Gianfranco Battisti nella sua prima uscita ufficiale. In Alitalia, però, l’intenzione di coinvolgere Fs non convince. «Ma come, siamo finiti in crisi non solo per le compagnie low cost, ma anche per la presenza dell’alta velocità ferroviaria, e il governo vuole entrare in azienda il nostro “nemico”?», si sfoga più di un dirigente del vettore tricolore. Che ricordano pure i mesi di lavoro per studiare e introdurre un sistema tariffario talmente competitivo da sottrarre ai treni quanti più viaggiatori.
La versione di Boeing
Nessuna conferma anche da Poste italiane. «Non abbiamo avuto alcun tipo di interessamento sul dossier Alitalia, quindi io lo leggo sulla stampa», ha detto in audizione alla Camera l’ad Matteo Del Fante. Fonti governative fanno sapere che «si tratta di uno dei tanti nomi fatti e che si potrebbero sondare prossimamente, ma più per quanto riguarda la parte del trasporto merci». In parallelo il ministro Toninelli ha fatto anche il nome di Boeing. «Certamente può essere considerato un partner per Alitalia considerato che costruisce aerei e ce ne servono tanti», ha dichiarato il ministro. Ma a Seattle il governo italiano non lo sentono da tempo. «Alitalia è un apprezzato cliente di Boeing, con cui abbiamo un dialogo continuo come con le altre linee aeree italiane», spiega il colosso americano in una nota inviata al Corriere. «Per nostra policy generale, non commentiamo sulle discussioni private», chiariscono. Ma due fonti statunitensi smentiscono al quotidiano di via Solferino ogni interessamento che non vada oltre ai contratti esistenti (Alitalia possiede nella sua flotta diversi Boeing) anche perché il vettore italiano non ordina aerei da anni

Corriere della sera
 
il ministro Toninelli ha fatto anche il nome di Boeing. «Certamente può essere considerato un partner per Alitalia considerato che costruisce aerei e ce ne servono tanti», ha dichiarato il ministro.
Sicuramente un cliente del peso di AZ, che ha fatto l'ultimo ordine a Boeing 18 anni fa e che è fallito 3 volte in un decennio, a Seattle verrà accolto a braccia aperte.
 
Sicuramente un cliente del peso di AZ, che ha fatto l'ultimo ordine a Boeing 18 anni fa e che è fallito 3 volte in un decennio, a Seattle verrà accolto a braccia aperte.

tipo pagamento anticipato? :D

Certo che la dichiarazione del ministro «Certamente può essere considerato un partner per Alitalia considerato che costruisce aerei e ce ne servono tanti» e' notevole: stava spiegando a se stesso che Boeing costruisce aerei o sentiva la necessita' di chiarirlo a un pubblico che non ne era al corrente? :) :)
 
A Seattle, casa di Boeing, domina lo stupore. A Colonia, quartier generale di Lufthansa, l’irritazione. A Roma, nella sede di Poste italiane, la perplessità. Più si avvicina il 31 ottobre, il termine fissato dal precedente governo per la procedura di vendita, più la situazione di Alitalia si ingarbuglia. Innescando una serie di smentite — più o meno ufficiali — da parte delle società citate dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, e da alcuni articoli stampa. L’esponente del Movimento 5 Stelle a Berlino ha annunciato che sulla compagnia tricolore — in amministrazione straordinaria dal 2 maggio 2017 e con 900 milioni di euro di prestito statale da restituire entro metà dicembre — la soluzione verrà annunciata comunque nel 2018.
L’irritazione di Lufthansa
Una soluzione che secondo Toninelli vedrebbe un ruolo di Ferrovie dello Stato, Poste italiane e persino il colosso mondiale dell’aerospazio, Boeing, ma non la tedesca Lufthansa che secondo lui non è da considerarsi «partner strategico». A Colonia, nel quartier generale della più grande compagnia d’Europa, non l’hanno presa bene. Da mesi si dicono disponibili a sedersi al tavolo con gli esponenti del governo per discutere sul futuro di Alitalia. Ma la virata dell’esecutivo verso una nazionalizzazione del vettore ha portato negli ultimi tempi Carsten Spohr, ad del gruppo Lufthansa, a decidere per la linea attendista, stando a quanto riferiscono al Corriere della Sera due fonti tedesche che chiedono l’anonimato perché non autorizzate a discutere con la stampa le strategie dell’azienda. Ma sarebbe uno stop temporaneo, secondo Spohr: «Tra non molto tempo Alitalia tornerà sul mercato, salvo un esito peggiore». Per questo per ora il gruppo resta alla finestra.
Il «sì» di Ferrovie
Gli unici a dare la disponibilità, «pur non avendo avuto ancora contatti formali», sono quelli di Ferrovie dello Stato. «Se ci dovesse essere chiesto un impegno a valutare un piano industriale che può rendere sostenibile un business aeronautico, perché non valutarlo?», ha risposto ai cronisti il nuovo ad del gruppo ferroviario Gianfranco Battisti nella sua prima uscita ufficiale. In Alitalia, però, l’intenzione di coinvolgere Fs non convince. «Ma come, siamo finiti in crisi non solo per le compagnie low cost, ma anche per la presenza dell’alta velocità ferroviaria, e il governo vuole entrare in azienda il nostro “nemico”?», si sfoga più di un dirigente del vettore tricolore. Che ricordano pure i mesi di lavoro per studiare e introdurre un sistema tariffario talmente competitivo da sottrarre ai treni quanti più viaggiatori.
La versione di Boeing
Nessuna conferma anche da Poste italiane. «Non abbiamo avuto alcun tipo di interessamento sul dossier Alitalia, quindi io lo leggo sulla stampa», ha detto in audizione alla Camera l’ad Matteo Del Fante. Fonti governative fanno sapere che «si tratta di uno dei tanti nomi fatti e che si potrebbero sondare prossimamente, ma più per quanto riguarda la parte del trasporto merci». In parallelo il ministro Toninelli ha fatto anche il nome di Boeing. «Certamente può essere considerato un partner per Alitalia considerato che costruisce aerei e ce ne servono tanti», ha dichiarato il ministro. Ma a Seattle il governo italiano non lo sentono da tempo. «Alitalia è un apprezzato cliente di Boeing, con cui abbiamo un dialogo continuo come con le altre linee aeree italiane», spiega il colosso americano in una nota inviata al Corriere. «Per nostra policy generale, non commentiamo sulle discussioni private», chiariscono. Ma due fonti statunitensi smentiscono al quotidiano di via Solferino ogni interessamento che non vada oltre ai contratti esistenti (Alitalia possiede nella sua flotta diversi Boeing) anche perché il vettore italiano non ordina aerei da anni

Corriere della sera

La frase evidenziata in grassetto mostra come all'estero la gente ha il polso della situazione mentre molti in Italia hanno perso ogni contatto con la realta'. E non da oggi, e' un problema che ci portiamo avanti da anni ormai...
 
un governo che non fa gli interessi dei potenti di turno ma dei cittadini da molto fastidio a quanto pare

Il prototipo dell'elettore 5 stelle: adesione settaria alla narrativa del movimento, cospirazionismo a go-go, giustizialismo (non sono certo i miei piccoli abusi a danneggiare il paese, è colpa degli altri), e gran finale di .... e adesso vedrete i sorci verdi!

Ah, dimenticavo, 1 vale 1. Quindi anche aaa ostess c'ha diritto di governà.
 
Non mi dilungheri più di tanto sui "pendolari" che potrebbero usufruire dell'integrazione fra treni locali e aerei, perché è talmente grossa da essere addirittura incommentabile

Grandissimo Ministro, questa me la ero persa. Per quanto mi rallegri di non lavorare più in Italia e quindi contribuire anche con un solo centesimo allo stipendio di certe persone, la nostra deriva è davvero preoccupante e sempre più imbarazzante da spiegare agli altri.

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