E pure qui, secondo me, ci sarebbe da discutere vista la facilità con cui le aziende accedono alla cassa integrazione.
Su questo sono pienamente d'accordo, oltre al fatto che ormai le aziende accedono a cadenza annuale o semestrale.
E pure qui, secondo me, ci sarebbe da discutere vista la facilità con cui le aziende accedono alla cassa integrazione.
Incredibile? E' il libero mercato che tanto si predica...
Che la CAI metta in cigs centinaia di suoi dipendenti e poi dia lavoro al personale Carpatair fa riflettere.
Così come appare quantomeno incredibile che CAI acquisti una compagnia semifallita come windjet prendendo in carico circa 500 dipendenti e poi ne mandi a casa 600 suoi.
Incredibile? E' il libero mercato che tanto si predica...
Nemmeno. Non dai l'attività in wet leasing, la voli e provi a pagarci i dipendenti che vorresti accollare allo stato.
Se non ce la fai, allora, chiedi la cig. E pure qui, secondo me, ci sarebbe da discutere vista la facilità con cui le aziende accedono alla cassa integrazione.
"Vuoi lavorare in CAI? bene, manda il tuo CV!"... non certo a CAI ben inteso... mandalo a Airone, a Windjet, a Volare, a Carpatair...Così come appare quantomeno incredibile che CAI acquisti una compagnia semifallita come windjet prendendo in carico circa 500 dipendenti e poi ne mandi a casa 600 suoi.
I criteri seguiti nella lista nera? seniority, juniority, % di assenteismo nell'ultimo anno, ramo di appartenenza? non so se sia possibile lasciare a casa qualcuno perchè antipatico o poco produttivo... so per esperienza che di solito chi ci lascia le penne è quello meno ammanicato...Ragnetti vuole ridisegnare l'HQ: via dirigenti e quadri inutili (non graditi?), accorciare le leve di comando, innanzitutto. Ci saranno pure degli amministrativi e degli av nella lista nera, ma principalemte l'operazione 2012 prevede questo per le poche notizie che ho (dirette). In secondo luogo, Wind Jet, perderà 180 poersone in cigs il resto verrà assorbito (300-350 tra av e piloti)...
La questione dell'orgoglio e' piuttosto soggettiva. Come ho spiegato piu' dietro chi e' adesso orgoglioso di avere una compagnia che si piazza fra i primi cinque posti per puntualita', non lo era nel 2008 quando la puntualita' di LAI era di un solo punto percentuale al di sotto della attuale, con tutti i fardelli di allora, inclusa malpensa.Sono d'accordo con te in teoria, ma il settore del trasporto aereo tocca varie corde di orgoglio nazionale, interessi strategici, etc. che impediscono un approccio puramente razionale.
CostorityI criteri seguiti nella lista nera? seniority, juniority, % di assenteismo nell'ultimo anno, ramo di appartenenza? non so se sia possibile lasciare a casa qualcuno perchè antipatico o poco produttivo... so per esperienza che di solito chi ci lascia le penne è quello meno ammanicato...
Bisogna concentrarsi sulle piccole cose del momento per assicurarsi clienti visto che la concorrenza e' spietata. Piccole cose come un servizio a bordo cortese e consistente, un call centre che funzioni, ecc.
Perche' tu pensi che queste piccole, per tua stessa ammissione, cose riusciranno a far riguadagnare a CAI i milioni di passeggeri in piu' di cui avrebbe bisogno per migliorare i ricavi?
La questione dell'orgoglio e' piuttosto soggettiva. Come ho spiegato piu' dietro chi e' adesso orgoglioso di avere una compagnia che si piazza fra i primi cinque posti per puntualita', non lo era nel 2008 quando la puntualita' di LAI era di un solo punto percentuale al di sotto della attuale, con tutti i fardelli di allora, inclusa malpensa.
L'interesse strategico lo lascerei stare visto che affidando il trasporto aereo ad un privato si accetta pure che un privato ci dica dove, come e quando viaggiare con buona pace della strategia per il bene del paese.
La razionalita' non c'entra nulla. E' una questione di regole. Le aziende, secondo me, accedono con troppa facilita' alla cigs arenando la gia' fragile economia di questo paese, dal momento che un cassaintegrato costa, non produce, e soprattutto non spende.
Saro' una persona fredda e insensibile, ma tutti questi discorsi sul passato (seppur in molte occasioni glorioso) non serviranno a migliorare i risultati del futuro. Bisogna concentrarsi sulle piccole cose del momento per assicurarsi clienti visto che la concorrenza e' spietata. Piccole cose come un servizio a bordo cortese e consistente, un call centre che funzioni, ecc.
Meglio aggiungere queste "piccole cose" ad una compagnia di nome Air Italia nuova di 3 anni che arranca (tuo post 1132), o ad Alitalia compagnia italiana con una storia unica di vittorie, sconfitte e difficoltà, ma con un nome che ci ha fatto sentire orgogliosi e che potrebbe ancora farlo?
Se gli investimenti a costo zero di cui parli non non fossero gia' stati realizzati nei primi quattro anni di CAI, ci sarebbe da preoccuparsi. Il problema e' invece che non hanno portato ai risultati sperati.Non solo quello. Una riduzione dei costi e' inevitabile per sopravvivere alla concorrenza delle low-coast. Le cose che ho elencato io sono investimenti che richiedono un basso sforzo finanziario e possono avere risultati notevoli.