Thread Alitalia giugno 2012


Stato
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Nemmeno. Non dai l'attività in wet leasing, la voli e provi a pagarci i dipendenti che vorresti accollare allo stato.
Se non ce la fai, allora, chiedi la cig. E pure qui, secondo me, ci sarebbe da discutere vista la facilità con cui le aziende accedono alla cassa integrazione.

Sono d'accordo con te in teoria, ma il settore del trasporto aereo tocca varie corde di orgoglio nazionale, interessi strategici, etc. che impediscono un approccio puramente razionale. Altrimenti faremmo come quei paesi est europei che non hanno alcuna compagnia aerea nazionale e si lasciano scarrozzare dalle varie Ryanair Wizzair e compagnia cantante.

E poi ci sono, naturalmente, i ricatti politico-sindacali.

Sicuramente se non ci fosse più una compagnia aerea italiana perchè i costi relativi non la giustificano il sistema paese ne beneficerebbe, ma in tempi così lunghi che è impossibile scontare politicamente questa scelta oggi.

Nel lungo periodo, potremmo anche avere solo compagnie straniere in Italia. Ma intanto, come disse John Maynard Keynes, nel lungo periodo saremo tutti morti.
 
Così come appare quantomeno incredibile che CAI acquisti una compagnia semifallita come windjet prendendo in carico circa 500 dipendenti e poi ne mandi a casa 600 suoi.
"Vuoi lavorare in CAI? bene, manda il tuo CV!"... non certo a CAI ben inteso... mandalo a Airone, a Windjet, a Volare, a Carpatair...
Bello come chi proviene da realtà ahiloro sull'orlo del baratro (WJ ne è l'ultimo esempio) si salvi, a spese di chi sta nella compagnia aquisitrice, che in quanto tale dovrebbe ("dovrebbe") avere dei conti un po' più in ordine...
 
Ragnetti vuole ridisegnare l'HQ: via dirigenti e quadri inutili (non graditi?), accorciare le leve di comando, innanzitutto. Ci saranno pure degli amministrativi e degli av nella lista nera, ma principalemte l'operazione 2012 prevede questo per le poche notizie che ho (dirette). In secondo luogo, Wind Jet, perderà 180 poersone in cigs il resto verrà assorbito (300-350 tra av e piloti)...
 
Ragnetti vuole ridisegnare l'HQ: via dirigenti e quadri inutili (non graditi?), accorciare le leve di comando, innanzitutto. Ci saranno pure degli amministrativi e degli av nella lista nera, ma principalemte l'operazione 2012 prevede questo per le poche notizie che ho (dirette). In secondo luogo, Wind Jet, perderà 180 poersone in cigs il resto verrà assorbito (300-350 tra av e piloti)...
I criteri seguiti nella lista nera? seniority, juniority, % di assenteismo nell'ultimo anno, ramo di appartenenza? non so se sia possibile lasciare a casa qualcuno perchè antipatico o poco produttivo... so per esperienza che di solito chi ci lascia le penne è quello meno ammanicato...
 
Sono d'accordo con te in teoria, ma il settore del trasporto aereo tocca varie corde di orgoglio nazionale, interessi strategici, etc. che impediscono un approccio puramente razionale.
La questione dell'orgoglio e' piuttosto soggettiva. Come ho spiegato piu' dietro chi e' adesso orgoglioso di avere una compagnia che si piazza fra i primi cinque posti per puntualita', non lo era nel 2008 quando la puntualita' di LAI era di un solo punto percentuale al di sotto della attuale, con tutti i fardelli di allora, inclusa malpensa.
L'interesse strategico lo lascerei stare visto che affidando il trasporto aereo ad un privato si accetta pure che un privato ci dica dove, come e quando viaggiare con buona pace della strategia per il bene del paese.
La razionalita' non c'entra nulla. E' una questione di regole. Le aziende, secondo me, accedono con troppa facilita' alla cigs arenando la gia' fragile economia di questo paese, dal momento che un cassaintegrato costa, non produce, e soprattutto non spende.
 
I criteri seguiti nella lista nera? seniority, juniority, % di assenteismo nell'ultimo anno, ramo di appartenenza? non so se sia possibile lasciare a casa qualcuno perchè antipatico o poco produttivo... so per esperienza che di solito chi ci lascia le penne è quello meno ammanicato...
Costority ;) E non solo (rity) certo. Ragno vuole liberarsi dei troppi (signor) no incassati nei primi tre mesi di studio, ovvero di quello che pensano tutte le persone che lavorano in un posto da anni - con molte competenze dalla loro - e vedono arrivare "uno che vendeva detersivi e lampadine". La prima cosa che fanno, in genere, è dire con garbo "che le tariffe non si possono toccare" come vorrebbe il nuovo entrato, "soprattutto sulla Roma-Milano". Lui (il Ragno) fa finta di ascoltare, annuisce. Poi si segna i nomi, fa quel che vuole e magari ne manda a spasso più di uno. Così funziona in certe aziende. Se poi sei ammanicato tanto meglio.
 
Saro' una persona fredda e insensibile, ma tutti questi discorsi sul passato (seppur in molte occasioni glorioso) non serviranno a migliorare i risultati del futuro. Bisogna concentrarsi sulle piccole cose del momento per assicurarsi clienti visto che la concorrenza e' spietata. Piccole cose come un servizio a bordo cortese e consistente, un call centre che funzioni, ecc.
 
Bisogna concentrarsi sulle piccole cose del momento per assicurarsi clienti visto che la concorrenza e' spietata. Piccole cose come un servizio a bordo cortese e consistente, un call centre che funzioni, ecc.

Perche' tu pensi che queste piccole, per tua stessa ammissione, cose riusciranno a far riguadagnare a CAI i milioni di passeggeri in piu' di cui avrebbe bisogno per migliorare i ricavi?
 
Perche' tu pensi che queste piccole, per tua stessa ammissione, cose riusciranno a far riguadagnare a CAI i milioni di passeggeri in piu' di cui avrebbe bisogno per migliorare i ricavi?

Non solo quello. Una riduzione dei costi e' inevitabile per sopravvivere alla concorrenza delle low-coast. Le cose che ho elencato io sono investimenti che richiedono un basso sforzo finanziario e possono avere risultati notevoli.
 
La questione dell'orgoglio e' piuttosto soggettiva. Come ho spiegato piu' dietro chi e' adesso orgoglioso di avere una compagnia che si piazza fra i primi cinque posti per puntualita', non lo era nel 2008 quando la puntualita' di LAI era di un solo punto percentuale al di sotto della attuale, con tutti i fardelli di allora, inclusa malpensa.
L'interesse strategico lo lascerei stare visto che affidando il trasporto aereo ad un privato si accetta pure che un privato ci dica dove, come e quando viaggiare con buona pace della strategia per il bene del paese.
La razionalita' non c'entra nulla. E' una questione di regole. Le aziende, secondo me, accedono con troppa facilita' alla cigs arenando la gia' fragile economia di questo paese, dal momento che un cassaintegrato costa, non produce, e soprattutto non spende.

Le mie considerazioni sulle valenze extra-economiche del trasporto aereo non sono valide solo per l'Italia, anche se ne abbiamo vista una macroscopica recente applicazione con la storia elettorale dei "capitani coraggiosi".

Che la CIGS sia un lusso che in Italia non ci si può più permettere, non ci piove. Ma senza CIGS c'è davvero la guerra civile, perchè a forza di costi per ammortizzatori sociali, non c'è più nessuno che produca davvero in modo competitivo. E questo non è un discorso solo aeronautico, anche se la CIGS per il settore aeronautico è particolarmente onerosa per la collettività, con le scuse / giustificazioni extra-economiche di cui sopra.
 
14.07.2012 Corsera pag.47
Alitalia, in bilico l'acquisizione di Windjet
Alitalia, in bilico l'acquisizione di Windjet (a. bac.) Potrebbe saltare l'acquisto della compagnia aerea siciliana Windjet da parte di Alitalia. Sull'operazione era attesa ieri la pronuncia dell'autorità Antitrust, ma intanto tra le parti il dialogo sarebbe ai minimi termini a causa delle difficoltà a accordarsi sulla parte del debito di Windjet che Alitalia dovrebbe accollarsi. Una trattativa che si sviluppa in un momento complesso per l'ex compagnia che avrebbe messo a punto un piano di tagli importante: secondo fonti sindacali potrebbero aggirarsi sul migliaio il numero dei possibili esuberi, soprattutto tra il personale di terra a Roma Di questi circa 600 sarebbero i dipendenti a tempo indeterminato, gli altri, contratti a scadenza Proprio di Alitalia si occupa, tra l'altro, il Rapporto sul trasporto aereo realizzato dal gruppo del Pd della commissione Trasporti del Senato. Assai critico il giudizio sulla gestione: il rapporto conteggia «in più di 500 milioni di euro la perdita complessiva dei primi tre anni di gestione Colaninno-Sabelli», con un patrimonio netto che «si ridurrà a circa 450 milioni di euro, con una perdita secca del 38% rispetto agli iniziali 1.170 milioni di euro di capitale». Non convince nemmeno il posizionamento sul mercato domestico pari nel secondo semestre 2011 «al 48,5%, già inferiore al 50,4% dello stesso periodo del 2010, e ben al di sotto delle iniziali previsioni di Sabelli (56%)»
 
Saro' una persona fredda e insensibile, ma tutti questi discorsi sul passato (seppur in molte occasioni glorioso) non serviranno a migliorare i risultati del futuro. Bisogna concentrarsi sulle piccole cose del momento per assicurarsi clienti visto che la concorrenza e' spietata. Piccole cose come un servizio a bordo cortese e consistente, un call centre che funzioni, ecc.

Meglio aggiungere queste "piccole cose" ad una compagnia di nome Air Italia nuova di 3 anni che arranca (tuo post 1132), o ad Alitalia compagnia italiana con una storia unica di vittorie, sconfitte e difficoltà, ma con un nome che ci ha fatto sentire orgogliosi e che potrebbe ancora farlo?
 
Meglio aggiungere queste "piccole cose" ad una compagnia di nome Air Italia nuova di 3 anni che arranca (tuo post 1132), o ad Alitalia compagnia italiana con una storia unica di vittorie, sconfitte e difficoltà, ma con un nome che ci ha fatto sentire orgogliosi e che potrebbe ancora farlo?

Sono spesso daccordo con te, non capisco però a me contribuente cosa possa rendermi orgoglioso.
 
Non solo quello. Una riduzione dei costi e' inevitabile per sopravvivere alla concorrenza delle low-coast. Le cose che ho elencato io sono investimenti che richiedono un basso sforzo finanziario e possono avere risultati notevoli.
Se gli investimenti a costo zero di cui parli non non fossero gia' stati realizzati nei primi quattro anni di CAI, ci sarebbe da preoccuparsi. Il problema e' invece che non hanno portato ai risultati sperati.
Per il taglio dei costi, che tradotto significa taglio di posti di lavoro, credo fosse inevitabile dopo le ingenti perdite di CAI.
Solo 2 strade percorribili secondo me. Metterci i soldi per aumentare flotta e network aumentando il trasportato, oppure, in mancanza di chi ci mette gli sghei, mandare a casa la gente. Anzi, se i numeri sono quelli che si leggono sui giornali (600 TI), e' andata pure bene (i 400 TD nemmeno li conto, tanto sono fantasmi) . Io pensavo molto peggio.
 
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