Thread Alitalia giugno 2012


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su LF inferiore a 50 o di poco superiore.
oggi la 782 è partita con 100 su 290.

Veramente a me risulta complessivamente 120/293.
Concordo con te che questo volo in particolare oggi non sia esaltante come LF , ma se guardi tutti gli altri di LR, hanno numeri da alta stagione...
 
Ultima modifica:
la PEK da una settimana è migliorata, chi continua ad annaspare, e di brutto, sono KIX e NRT.
Nell'ormai passato trimestre questa situazione è stata tenuta a galla in attesa di miracoli che non sono arrivati.. vero è che nell'ultimo mese i consumi in Giappone, anno su anno, sono migliorati di 4 punti...
comunque l'ultimo trimestre è passato e mi viene il prurito pensando alla trimestrale ed a cosa ci diranno...
oggi FCO-NRT e FCO-NRT male-benino NRT-MXP e NRT- FCO sullo scarso
CCS GIG GRU EZE tutte A-R tutte e 8 a tappo, ma si badi che è un tappo perfetto ovvero J full P full Y full

il salinaro siciliano, uomo rude, bruciato dal sole e con poca cultura è perfettamente a conoscenza del suo lavoro e delle problematiche che lo regolano, è esperto e capace e quando sa che è ora di variare l'acqua nelle vasche di coltura si arrampica sulle pale del mulino a vento e vi lega le vele affinchè, girando, facciano defluire l'acqua di mare.

se il salinaro AZ non si dà una mossa togliendo una KIX e una NRT, forse 2 e portando GIG a D e GRU a 9-10 malatempora currunt...
Mi associo a Kenya, non è che hai qualche numero magari sul trimestre/anno o rispetto allo scorso anno?

Sul Giappone la situazione penso dipenda molto dal disastro naturale di poco più di un anno fa, magari potrebbero valutare un downgrade ad A332 se ci sono destinazioni operate con A332 che vanno invece molto bene, mi viene in mente la GIG che però è incrociata con altre, l'importante è però che il mercato si riprenda, altrimenti discutiamo del nulla.
 
Se ti fa sentire meglio credi pure che parli per partito preso, non ho problem, ma la realtà è diversa.
Ti ripropongo la domanda: hai mai volato su queste o altre W per giustificare l'affermazione precedente (la Y+ è al top sia sul 332 che sul 772)?
Certo che le ho provate... comprese anche quelle dei concorrenti... ti ripeto cosa c'è di meglio fra i concorrenti diretti? E ovviamente cosa trovi meglio nell'hard product di queste?
 
Dall'Italia su KIX e NRT ci sono altre compagnie che propongono volo diretto?

preciso che questa è una linea che tanto ha dato ad AZ. E' fatta da unico offerente fìino a S13 quando dovrebbe arrivare un 380 di una giapponese , almeno da quanto letto l'anno scorso
 
Mi associo a Kenya, non è che hai qualche numero magari sul trimestre/anno o rispetto allo scorso anno?

Sul Giappone la situazione penso dipenda molto dal disastro naturale di poco più di un anno fa, magari potrebbero valutare un downgrade ad A332 se ci sono destinazioni operate con A332 che vanno invece molto bene, mi viene in mente la GIG che però è incrociata con altre, l'importante è però che il mercato si riprenda, altrimenti discutiamo del nulla.

i numeri sono che si tratta di linee a sovraccapacità e quindi alla lunga fanno male. oggi, confermo che tutti gli altri LR sono più che soddisfacenti, non penso che CCS e GIG reggerebbero un triplo ma hanno fame di più frequenze...e oggi AZ può trovare metallo solo togliendolo ove ne offre troppo. ricordate quella canzoncina 'una macchina quà devi metterla là'
 
preciso che questa è una linea che tanto ha dato ad AZ. E' fatta da unico offerente fìino a S13 quando dovrebbe arrivare un 380 di una giapponese , almeno da quanto letto l'anno scorso

Sarà facile visto che ne ANA ne JAL hanno ordinato l'A380. Resta Skymark, che non riceverà il primo A380 prima del 2014. Poi un A380 sulla KIX-FCO...ma andiamo!
 
Sarà facile visto che ne ANA ne JAL hanno ordinato l'A380. Resta Skymark, che non riceverà il primo A380 prima del 2014. Poi un A380 sulla KIX-FCO...ma andiamo!
Infatti con A380 è impossibile anche per via del bilaterale blindato a favore di JAL.

Al massimo potrebbe essere pensato un ritorno di JAL con B787 che offre buone economie e magari permette di riaprire le rotte chiuse lo scorso anno.
 
Se non sbaglio, i dati indicano un costante aumento dei passeggeri sugli aeroporti italiani. Passeggeri che non sono intercettati dal vettore Cai.
Tutti gli altri fattori credo debbano far parte di un piano industriale.
Certo che se si paga un leasing 350k usd per un a 320 contro una media di 200 (meridiana se non sbaglio paga una media di 180) qualche dubbio sulla gestione viene. A meno che non si pensasse di scaricare il pacco a qualcun'altro visto che i contratti sono a dodici anni..

Infatti i motori A320e sono da 23.5 contro 27.3 dei legacy (se li usate consumateli poco!)
 
Alitalia, i conti non tornano il piano di Ragnetti per rilanciare la compagnia
IL FUTURO È APPESO ALLE SORTI DI AIR FRANCE-KLM. IL BILANCIO È IN ROSSO NONOSTANTE IL SUCCESSO DELLA RISTRUTTURAZIONE. IL NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO VARA DIECI STRATEGIE DI MARKETING PER PORTARE I BILANCI IN UTILE NEL 2013

Paola Jadeluca

«La situazione finanziaria di Alitalia è insostenibile, la compagnia sarà costretta a vendere»: Lida Mantzavinou, Consulting Analyst Aerospace & Defence di Frost & Sullivan, dal suo osservatorio di Londra lancia il warningsulla nostra compagnia che, nonostante gli sforzi, rischia di venire travolta dalle turbolenze dell’industria del trasporto aereo europeo. Spiega Mantzavinou: «AirFrance- Klm è considerata il più naturale acquirente di Alitalia, ma ha consistenti perdite, i debiti del gruppo restano a 6,6 miliardi e questo rende la decisione sul fare acquisizioni incerta. Alitalia ha concluso finora con successo il processo di privatizzazione e ha fatto partire un e piano di ristrutturazione, implementando un ambizioso piano di riduzione dei costi su molti anni. Ma ha costantemente conseguito risultati negativi sui margini netti sin dal 2003 e nel primo trimestre del 2012 le perdite nette ammontavano a diversi milioni. A lungo termine la proprietà di Alitalia è insicura, perché dipende dalla salute finanziaria di Air France- Klm». Nel 2013 scade il lock up degli azionisti, tra un anno si potranno vendere quote e cambiare assetti proprietari.
Roma Nelle previsioni fatte precedentemente si ipotizzava una naturale fusione con Air France-Klm, che attualmente detiene la quota più consistente di Alitalia-Cai, il 25%. Ma lo scenario è cambiato completamente. «Le compagnie aeree europee hanno avuto la performance peggiore nel primo trimestre
- continua l’analista - e con la crisi dell’Eurozona e le fluttuazioni del prezzo del petrolio, il futuro di questa industria è nero». La corsa al consolidamento e a massicci tagli è già partita in massa, tra le prime ad annunciarli proprio Air France-Klm. «Molte compagnie più deboli chiuderanno, altre saranno comprate da investitori stranieri orientati a trovare opportunità di espansione attraverso network di rotte valide», continua Mantzavinou. Nelle mire di Air France, per i prossimi due anni, tutto c’è meno che aumentare la partecipazione in Alitalia-Cai. La partita ora si gioca sul lungo raggio, le rotte più redditizie, e il nostro vettore, di dimensioni e portata più ridotta, rischia di restare tagliato fuori. Andrea Ragnetti, il nuovo amministratore delegato che tre mesi fa ha sostituito Rocco Sabelli, il manager che ha condotto in porto la privatizzazione e la fusione con Air One, ha già predisposto un nuovo piano di rilancio della compagnia. E si dice fiducioso di riuscire a tenere sotto controllo la situazione. «Faremo utili entro il prossimo anno», ha dichiarato alla stampa. A breve dovrebbero uscire i dati del secondo trimestre, ma il primo intanto ha evidenziato alcuni aspetti positivi: crescono, sullo stesso periodo dello scorso anno, seppur di poco, il load factor e la quota di mercato, ma sono in flessione sia il risultato operativo che il risultato netto. Una maggiore attenzione ai ricavi ancillari, come le partnership con le carte di credito, la vendita congiunta di pacchetti con autonoleggio, premia. Le incertezze, però, sono tante e rendono impossibile, a bocce ferme, fare previsioni attendibili. Lo stesso Ragnetti ha ammesso due settimane fa che questo sarà l’hannus horribilis. Cento milioni di costi esterni in più graveranno sui conti anche del 2013. Ma sia Ragnetti che il presidente Roberto Colaninno si sono dichiarati fiduciosi sulle strategie adottate per riprendere quota. Taglio dei costi e riposizionamento del marchio sono le due strade imboccate dal management. La prima è una strada obbligata, di fronte a margini in calo che stanno facendo soffrire tutta l’industria del trasporto aereo. La seconda è una scelta. I vertici hanno deciso di fare leva anche su strategie di marketing finalizzate a dare un nuovo volto all’immagine della compagnia che, secondo le intenzioni, punta a differenziarsi rispetto a tutte le altre sigle, fino a riuscire a far percepire i voli Az come “servizio di alta qualità” anche grazie al rinnovamento della flotta, la più giovane al mondo. «Faranno le stesse cose di prima, ma le faranno meglio, il concetto del piano è questo», spiega Oliviero Baccelli, vice direttore del Certet-Bocconi, attento osservatore del settore. L’obiettivo è rafforzarsi per poi convolare a nozze con un partner importante presentandosi con un maggiore peso alle trattative. Ma i sindacati sono scettici: «Ti puoi far venire le idee più strabilianti, ma allo stato attuale non basta», commenta Mauro Rossi, segretario nazionale Filt Cgil. Spiega Rossi: «Dobbiamo copiare dagli altri, il problema Alitalia- Cai non si può risolvere senza una politica dei trasporti globale, come hanno fatto gli altri paesi europei». Intermodalità e sistema paese da una parte. Dall’altra, sulla compagnia pesano altre variabili, non controllabili a tavolino. Il prezzo del petrolio, per esempio, che era salito oltre ogni previsione facendo saltare le proiezioni di Alitalia- Cai. Le fluttuazioni del prezzo del greggio sono la bestia nera delle compagnie aeree. Persino il gigante Ryanair, che quest’anno ha superato Alitalia-Cai per numero di passeggeri in Italia, sente il colpo delle impennate. Ora il prezzo del barile è di nuovo in discesa, ma se l’economia dovesse ripartire, rischizzerebbe in alto. E nessuno può immaginare a quali picchi potrebbe arrivare. C’è poi il cambio col dollaro che quando sale gioca contro il patrimonio in euro del gruppo. Infine la stagnazione economica europea. «Con questi chiari di luna mi devo preoccupare del peggio », ha dichiarato Ragnetti. Ma appena si è diffuso il rumor che avrebbero messo in cassa integrazione 1000 dipendenti, si è sbrigato a gettare acqua sul fuoco. « Se parliamo di inefficienze, qualche aggiustamento lo faremo - ha precisato - ma non saranno quei 1.000 di cui si parla». Sarà, ma intanto i 4.500 tra assistenti di volo e piloti che dovevano essere reintegrati secondo il piano di ristrutturazione sono ancora a casa. Nessun annuncio di scioperi, al momento. Tuttavia, il malumore serpeggia tra i sindacati, soprattutto dopo che si è sparsa la notizia della cessione di rotte a una compagnia rumena, la Carpatair: da metà maggio i collegamenti da Ancona a Roma per conto di Alitalia con propri piloti, hostess e aerei, e da giugno si è aggiunto il Pisa-Roma: voli venduti come Az, ma fatti da un altro vettore. «E’ solo un accordo di code sharing - si affretta a precisare Alitalia - sono rotte troppo brevi e quindi antieconomiche anche perché effettuate con piccoli velivoli e quindi le abbiamo affidate a loro». Secondo Ubs, unione sindacale di base, di fatto si traduce nella formula dell'affitto di velivoli ed equipaggi, cosa che mina la stabilità interna, con personale retribuito e trattato diversamente. Lo stesso problema si porrebbe con la fusione con Wind Jet, il vettore low cost siciliano, che al momento è bloccata. L’Antitrust ha infatti aperto una istruttoria in merito e dovrebbe pronunciarsi a breve. Alitalia ha risposto con un ricorso al Tar, che dovrebbe pronunciarsi a fine mese. Se dovesse dar torto ad Alitalia, il management è pronto a ricorrere al Consiglio di Stato. Il risultato: tutto è fermo. Le sinergie tra i due vettori ci sarebbero. «Diventerebbe indubbiamente leader su alcune rotte tra nord e sud, con Catania che è uno scalo con traffico di gran lunga maggiore di Palermo», spiega Oliviero Baccelli. In piccolo, la Roma- Catania sarebbe la nuova Roma- Milano, oggi la rotta più profittevole. Col matrimonio Wind Jet porterebbe però in dote anche i suoi debiti, come successo in passato con Air One. Ogni anno gli esperti stanno alla finestra, chiedendosi se Wind Jet chiuderà oppure no, per il susseguirsi di alcuni errori. Problemi che potrebbero essere superati una volta assorbita Wind Jet in un gruppo più grande e nella cornice di una strategia nazionale. Ma il sentiment è che si tratti di fare, ancora una volta, un favore alle banche esposte, stavolta con Wind Jet. Lo stesso rischio si era profilato anche con la Blu Panorama del fiorentino Franco Pecci, che Sabelli aveva previsto di comprare, specializzata in voli di linea e charter e con una divisione low cost. Altra compagnia non messa bene. Su questa acquisizione Alitalia ci ha poi ripensato, perché ritenuta poco conveniente. L’altra partita ancora aperta è lo sviluppo dell’aeroporto di Fiumicino, fermo finché non si arriva all’accordo di programma con Enac, che dovrebbe portare a un decisivo aumento delle tariffe, altra minaccia per i conti Alitalia. Dopo l’apertura di un’altra istruttoria Antitrust, quella sulla posizione dominante a Linate, Alitalia ha ceduto alcuni slot ad Air France- Klm, che ha spostato voli, prima basati a Malpensa, su Linate. «Alitalia ci guadagna, perché resta sovrana nel suo hub, gli altri rilanciano portando i passeggeri sui propri hub, ma questo mina lo sviluppo di Malpensa dove sono tramontate ipotesi di nuove rotte verso India e Cina», racconta Baccelli. E con la crisi che si è aggravata, Air France-Klm proverà a dirottare ancora più passeggeri su Parigi e Amsterdam. Sulla Linate-Milano pende anche la nuova minaccia dell’Alta velocità. Dopo l’impatto negativo dei primi anni, nel 2011 l’emorragia si è fermata, grazie alle contromosse di Alitalia, come gli imbarchi veloci e le politiche di prezzo. Quest’anno però è partito Italo, agguerrito concorrente privato di Trenitalia. Non solo. A breve dovrebbe essere terminato il passante di Bologna e i tempi di percorrenza su rotaia saranno ulteriormente abbattuti. E allora, tutti i giochi saranno di nuovo aperti. L’ALTALENA DELLE VOCI CHE CONTANO 1 2 3 Il presidente di Alitalia-Cai Roberto Colaninno (1), Andrea Ragnetti (2) amm.del. e Giovanni Pitruzzella (3) presidente Antitrust Petrolio Le impennate di prezzo gravano sui conti della compagnia Alta velocità Più agguerrita concorrenza con Italo-Ntv e la fine lavori del passante di Bologna

Fonte/

Alitalia ha ormai un indebitamento che è forse superiore a quello della vecchia alitalia con hub a malpensa. Io sono convinto che se non fanno un piano B, questa compagnia non decollerà mai più. Forse sarebbe ore che pure AZ cominci a spingere per la chiusura di Linate e spostare tutto il corto, medio e lungo raggio su malpensa.
 
Riepilogo novita' per la stagione W12 di Alitalia (lungo raggio) da Airline Route.

http://airlineroute.net/2012/07/02/az-w12update2/

Rome – Cairo Winter service operates 10 weekly, increases from 9 in W11
Rome – Caracas Airbus A330-200 service continues to operate in NW12, 6 times a week (5 weekly from 21JAN13 to 03MAR13)
Rome – Newark Service cancelled from 28OCT12 to 30MAR13
Rome – New York JFK Winter season operates as follows
AZ608 FCO1010 – 1345JFK 772 5
AZ608 FCO1010 – 1400JFK 330 x5
AZ610 FCO1440 – 1815JFK 772 D

AZ609 JFK1735 – 0810+1FCO 330 x5
AZ609 JFK1755 – 0810+1FCO 772 5
AZ611 JFK2150 – 1205+1FCO 772 D

Rome – Toronto eff 20OCT12 Airbus A330-200 replaces Boeing 767. Previously A330 service planned to operate until late-Dec 2012 only
Rome – Tripoli Airbus A319 operates daily, replacing MD80 in S12

Previously reported changes:
Rome – Beijing Service operates 4 times a week with A330, reduced from 5 weekly
Rome – Boston Airbus A330 operating in Winter 2012, replacing 767 in W11. Service operates 5 times a week
Rome – Lagos – Accra – Rome 3 weekly Airbus A330-200 service (to be introduced from 15JUN12, replacing 767)
Rome – Miami Service operates 6 times a week with A330, replacing 767 in W11
Rome – Osaka 5th weekly service maintained in W12, compared to 4 weekly in W11. A330 operating
Rome – Rio de Janeiro 10DEC12 – 16FEB13 Service increases from 5 to 6 weekly
Rome – Riyadh Service reduces from 4 weekly to 3 weekly, A320 operating
 
Alitalia ha ormai un indebitamento che è forse superiore a quello della vecchia alitalia con hub a malpensa. Io sono convinto che se non fanno un piano B, questa compagnia non decollerà mai più. Forse sarebbe ore che pure AZ cominci a spingere per la chiusura di Linate e spostare tutto il corto, medio e lungo raggio su malpensa.

Linate non chiuderà mai, checchè ne dicano i chupaciuppari. Quindi a che servirebbe tornare a mxp?
 
Alitalia ha ormai un indebitamento che è forse superiore a quello della vecchia alitalia con hub a malpensa. Io sono convinto che se non fanno un piano B, questa compagnia non decollerà mai più. Forse sarebbe ore che pure AZ cominci a spingere per la chiusura di Linate e spostare tutto il corto, medio e lungo raggio su malpensa.
Ah certo, facilissimo spostare una compagnia interamente basata a Roma di nuovo a Milano. Nel 2008, quando hanno palesemente detto che la situazione era insostenibile dati gli altissimi costi, tu dov'eri?
 
Ah certo, facilissimo spostare una compagnia interamente basata a Roma di nuovo a Milano. Nel 2008, quando hanno palesemente detto che la situazione era insostenibile dati gli altissimi costi, tu dov'eri?
Forse intende che AZ dovrebbe spostare i voli da LIN a MXP
 
Forse intende che AZ dovrebbe spostare i voli da LIN a MXP
Secondo me si andrebbe ancora più a fondo.
Se Alitalia dovesse tornare a Malpensa non godrebbe più del fattore "distanza dal centro" che porta una buona parte della clientela price sensitive (italiana e straniera) a volare con AZ a Linate. A questo punto si andrebbe verso un grande scontro contro U2 che offre più o meno stesso servizio con partenza dallo stesso aeroporto a prezzo inferiore anche perchè chi va a fare un week-end viaggia solo con bagaglio a mano e preferisce spendere il meno possibile. Altro problema sarebbe Air One che farebbe concorrenza alla stessa AZ
 
Infatti con A380 è impossibile anche per via del bilaterale blindato a favore di JAL.

Al massimo potrebbe essere pensato un ritorno di JAL con B787 che offre buone economie e magari permette di riaprire le rotte chiuse lo scorso anno.

Chi drena pax sul Giappone sono gli stessi che se li portano via verso la Cina. Indovina indovinello......
 
Stato
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