Thread Alitalia / Etihad - Parte II


Stato
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Alitalia con Etihad, ma i "patrioti" sperano ancora in Air France
I soci italiani cercano una via d’uscita all'accordo con gli arabi. E guardano alle mosse di Parigi


Strano ma vero. Invece di guardare all’Etihad, i soci italiani dell’Alitalia, quelli rimasti in pista come Marcegaglia, Maccagnani o Traglio, i "patrioti" della prima ora che hanno contribuito con quattrini freschi anche alla ricapitalizzazione da 300 milioni di euro dello scorso dicembre per salvare la compagnia, seguono ancora con speranza le mosse dell’Air France-Klm.

Sborsati oltre 320 milioni, per cinque anni il gruppo francese è stato il primo azionista della nuova Alitalia con il 25 per cento. Fin dall’inizio, era il candidato designato a impadronirsene del tutto. Ma rifiutandosi di partecipare all’aumento di capitale, a fine 2013 è scivolato in sesta posizione con il 7 per cento. Ora l’aspettativa dei soci italiani è che l’Air France rientri nella partita. L’idea è che non possa stare a guardare e rimanere ai margini di un’operazione come lo sbarco di una compagnia mediorientale nei cieli d’Europa. L’aspirazione dei soci italiani, del resto, è una sola: trovare una via d’uscita da un’impresa rivelatasi troppo lunga, troppo dura e dispendiosa.

E l’unico soggetto che ritengono sia in grado di rilevare le loro quote (anche in cambio di azioni) e garantire un futuro alla compagnia italiana, mantenendone il controllo in mani europee come impone il diritto Ue, è l’Air France. Ci fosse un’exit strategy all’orizzonte, sostengono fonti vicine ai "capitani coraggiosi", anche Intesa e Unicredit, che dell’Alitalia sono pure il primo e il terzo azionista, sarebbero disponibili a "riconfezionare" circa 400 milioni di crediti come richiesto dalla Etihad, cancellandone una parte e in parte convertendoli in azioni della compagnia.

Da Parigi, però, non trapela nulla di più che la generica dichiarazione di interesse espressa dal numero uno Alexandre de Juniac, che non ha escluso di tornare a investire nell’Alitalia, nel caso la Etihad concludesse un accordo a condizioni simili a quelle già auspicate a suo tempo proprio dall’Air France (che nel frattempo ha in milioni i crediti delle banche da convertire in azioni accumulato perdite nette per 3,8 miliardi). "La differenza?" ha puntualizzato de Juniac. "La Etihad è pronta a mettere soldi che io non ho".

Via Panorama
 
Non capisco perché un creditore di LAI dovrebbe accettare azioni CAI anziché i contanti eventualmente disponibili. I soldi per abbattere l'indebitamento di CAI li dovranno mettere in qualche forma le banche (come è giusto e normale che sia).

accetterebbero, accetterebbero.

La stragrande maggioranza dei creditori di LAI sono soggetti pubblici o istituzionali oppure fornitori dell'attuale CAI. Le banche certamente dovrebbero garantire per chi non accetta.
 
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Farfallina-
Il punto fermo è che questi 400 mln richiesti da Etihad vanno trovati, poi sul toto socio ci possiamo sbizzarrire:
Le banche?
Le Poste?
LH?
AF?
Finmeccanica?
io mi sono permesso di aggiungere ai papabili anche AZ LAI da assegnare ai suoi creditori.
Gli eventuali 900 milioni € coprirebbero debiti, un creditore perché dovrebbe accettare azioni AZ CAI che nemmeno è quotata in borsa invece che soldi cash?
 
Gli eventuali 900 milioni € coprirebbero debiti, un creditore perché dovrebbe accettare azioni AZ CAI che nemmeno è quotata in borsa invece che soldi cash?

Vediamo anzitutto se quei 400 mln della banche diventeranno davvero azioni e non obbligazioni convertibili.
Quanto alla tua domanda, non e' che gli altri soci di cai sarebbero in posizione tanto diversa. Difficile pensare che le banche rimangano con il cerino in mano senza una exit strategy.

Immagino che cai holding dovra' successivamente fondersi con una societa' quotata.
 
Una cosa è parlare di conversione in equity dei debiti di AZ CAI, una cosa è pensare ad una conversione in equity AZ CAI dei debiti nei confronti di AZ LAI. Quest"ultima non ha senso e probabilmente nemmeno potrebbe essere fatta visto che sarebbero gli azionisti di AZ LAI fra i quali lo Stato in primis a dover acquistare azioni AZ CAI da cedere poi ai debitori di AZ LAI in cambio dei debiti.
 
Altra foto di I-ADLK di Mistral che opererà rotte per AZ


l'altro che dovrebbe arrivare è: I-ADLW sempre ex air dolomiti (secondo chaviation)
 
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Intervista a Lupi. Riporto la parte che parla di AZ.

Veniamo a Alitalia: la sua opposizione alla bad company pare di capire sia legata soprattutto al nodo esuberi (3mila). Ma Alitalia è un’azienda privata, nonostante la si definisca ancora compagnia di bandiera. Quindi il governo in concreto come intende intervenire a parte un’opposizione che può prestare il fianco alla critica di "propaganda elettorale"? Solo moral suasion?


Sugli esuberi ho letto numeri fantasiosi, che vanno dietro a illazioni. Il mio no alla bad company è il no a scaricare sulle casse dello Stato, cioè sui cittadini, costi e debiti di una società privata, di cui si devono fare carico i soci. Il governo segue per quanto di sua competenza la vicenda Alitalia-Etihad perché il settore aereo e aeroportuale è strategico per l’economia di un Paese e per le sue ricadute occupazionali. I vertici di Alitalia ci hanno presentato il piano industriale di Etihad, adesso tocca ai soci italiani rispondere e dare una risposta in fretta. Si potrà parlare di ristrutturazione quando ci sarà un accordo. Se Alitalia fallisce, vanno a casa tutti.


Sulle rotte internazionali come vede il rilancio di Fiumicino che Etihad pone come suo obiettivo di politica industriale, a scapito di Malpensa?


Per quanto ho visto, nel piano industriale di Etihad non c’è nessun rilancio di un aeroporto “a scapito” di un altro. Quello che tutti dovrebbero capire è che avere una grande compagnia aerea, in grado di competere a livello internazionale, e non una piccola compagnia regionale, è un vantaggio per tutto il sistema aeroportuale italiano. Nel piano degli aeroporti che la prossima settimana verrà approvato dal Consiglio dei ministri per essere promulgato come decreto del Presidente della Repubblica, nella zona più industrializzata del Paese, il Nord-Ovest, l’aeroporto strategico internazionale indicato è Malpensa. Il problema vero è che l’Italia deve iniziare a ragionare in termini di sistema, non è possibile che aeroporti a poche decine di chilometri di distanza si facciano concorrenza tra loro invece di cercare strategie industriali e commerciali che li rendano complementari.


I sindacati sono stati esclusi da ogni partecipazione sulla riforma dei contratti a termine, ma sugli esuberi in Alitalia, come già per altri tavoli "caldi", saranno loro a trattare. E' una sorta di coinvolgimento a corrente alternata?


I sindacati non sono stati esclusi, il mio collega Poletti, il ministro del Lavoro, ha solo ricordato una cosa che è normale in tutti i Paesi: ognuno ha il suo ruolo e la sua funzione. Si dialoga, ci si confronta senza preclusione né preconcetti, si cambia per migliorare, ma il compito e la responsabilità della decisione spetta alla politica.


Se l’ipotesi Etihad, che piace tanto anche ad Air France, dovesse sfumare, chi rimarrebbe come possibile partner industriale in grado di dare la forza e il prestigio internazionale che lei chiede per il vettore italiano? Saremo sempre costretti ad attendere il "salvatore della patria" in arrivo dall’estero?


Buona regola è sempre perseguire fino in fondo l’ipotesi che si sta percorrendo. Inseguire piani B distoglie dall’impegnarsi con determinazione per ottenere il risultato.

http://www.polisblog.it/post/231985/europee-2014-alitalia-tav-intervista-al-ministro-maurizio-lupi
 
''Siamo un paese industriale e a vocazione turistica: il trasporto aereo è fondamentale: non disperderlo e non regalarlo a zero euro a chi ha scommesso sul fallimento''. Così il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi a proposito del dossier Alitalia. Lupi non ha precisato chi, secondo lui, scommette sul fallimento della compagnia.
''Il governo - ha proseguito - giudicherà'' l'eventuale accordo di Etihad per l'acquisizione di Alitalia ''sul piano industriale, che deve prevedere lo sviluppo della compagnia di bandiera e del nostro sistema aeroportuale''. ''L'accordo con Etihad, se va in porto, per la prima volta potrebbe essere il segno importante del ritorno degli investimenti sulla produttività'', aggiunge Lupi ad un incontro della Cisl a Milano.
Da ricostruzioni giornalistiche ''ho sentito dire che Etihad ha chiesto il collegamento'' dei principali aeroporti italiani ''all'alta velocità ferroviaria: il problema non è che lo chiede Etihad, che non è vero, ma che gli stupidi siamo stati noi che abbiamo investito miliardi sull'alta velocità e non c'è un aeroporto internazionale che sia adesso collegato'' aggiunge Lupi.

''Abbiamo dato mandato - spiega il ministro - a Rete Ferroviaria Italiana di collegare all'alta velocità Malpensa, Fiumicino e Venezia'', cioè i tre aeroporti su cui si incentra il piano del trasporto aereo che Lupi sta presentando. ''Per il nord ovest l'aeroporto strategico, piaccia o non piaccia, è Malpensa e Genova, Torino, Linate, Bergamo e Brescia devono fare sistema attorno a quel cuore'' conclude Lupi.

Nuovo incontro governo-Alitalia
''Rivedremo ancora Alitalia e ci darà l'aggiornamento''. Ad annunciare un nuovo incontro tra il governo e l'ex compagnia di bandiera è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, a margine di un convegno ad Assimpredil Ance.

''Certamente saranno convocati anche i sindacati, appena avremo la risposta da parte delle due società (Alitalia ed Etihad, ndr)'' ha aggiunto Lupi spiegando che ''il Governo dovrà vedere il piano industriale, se l'accordo ci sarà. Su quello si ragionerà con i sindacati''

ansa.it
 
Strano che certe menti geniali non ci siano ancora arrivate.... Anzi per risolvere il problema definitivamente bisognerebbe proporre l'hub a mesi alterni, quelli pari a FCO e quelli dispari a MXP...
 
Tra una battuta e l'altra, Farfallina ha risolto metà dei problemi del trasporto aereo in Italia.
 
Il Governo: "Trattativa Alitalia-Etihad prosegua"
Unicredit: "Faremo il possibile ma non tutto"

Riunione a Palazzo Chigi con l'ad della compagnia aerea e le banche. Nei prossimi giorni nuova riunione tra le società. Lupi: "Abbiamo chiesto a Ferrovie di collegare l'Alta velocità con Fiumicino, Malpensa e Venezia". Rimane il nodo dei debiti

di LUCA PAGNI

MILANO - Alitalia: la trattiva prosegue e nei prossimi giorni ci sarà un nuovo incontro tra i vertici della compagnia italiana e i pretendenti di Etihad. Ma le banche creditrici avvertono: "Faremo il possibile ma non tutto per la riuscita dell'accordo". Il che rivela che l'intoppo è sempre lo stesso: chi dovrà accollarsi i debiti accumulati dalla società in questi anni.

La possibile acquisizione di Alitalia da parte del vettore degli Emirati Arabi è così giunta al suo punto di non ritorno. "Il governo, gli azionisti e le banche creditrici hanno convenuto che la trattativa con Etihad dovrà proseguire e condurre ad un esito positivo". E' questo il testo della nota emesso al termine dell'incontro che si è tenuto a Palazzo Chigi tra Governo, i vertici di Alitalia e le banche creditrici.

"Sono stati esaminati - si legge ancora - i differenti aspetti del negoziato e delle richieste avanzate dalla società emiratina. Il governo ha invitato il management di Alitalia a continuare la trattativa sulla base delle positive indicazioni espresse oggi da parte degli azionisti e delle banche. Sulla base di ciò nei prossimi giorni ci saranno nuovi importanti contatti tra le due compagnie, Alitalia ed Etihad".

Alla riunione a Palazzo Chigi non c'era Federico Ghizzoni, numero uno di Unicredit. Perché impegnato a Milano, nella conferenza stampa per la presentazione dei conti trimestrali dell'istituto di credito. Ma l'ad
della principale banca italiana dimostra di essere sulla palla e avverte: "Siamo disponibili a fare il possibile per aiutare a chiudere la trattativa, ma questo non significa che siamo disposti a tutto".

http://www.repubblica.it/economia/2...it_faremo_il_possibile_ma_non_tutto-85955195/
 
Alitalia, palazzo Chigi: avanti con Etihad per giungere a un esito positivo. Ghizzoni: mai discussa l'ipotesi «bad company»



È durato oltre due ore il vertice a palazzo Chigi sull'Alitalia tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio e il presidente e l'amministratore delegato della compagnia, Roberto Colaninno e Gabriele Del Torchio. Al vertice ha partecipato anche il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, in collegamento telefonico, accanto a rappresentanti del ministero dell'Economia. «Il governo, gli azionisti e le banche creditrici hanno convenuto che la trattativa con Etihad dovrà proseguire e condurre ad un esito positivo. Si tratta infatti di una grande opportunità di sviluppo di un importante marchio italiano e per il Sistema Paese», sottolinea un comunicato di palazzo Chigi. «Sono stati esaminati i differenti aspetti del negoziato e delle richieste avanzate dalla società emiratina», spiega il comunicato. «Il governo ha invitato il management di Alitalia a continuare la trattativa sulla base delle positive indicazioni espresse oggi da parte degli azionisti e delle banche. Sulla base di ciò nei prossimi giorni ci saranno nuovi importanti contatti tra le due compagnie, Alitalia ed Etihad».

Ghizzoni: mai discussa l'ipotesi du una "bad company"
E sulla possibilità di creare una bad company nel piano di riassetto di Alitalia l'ad di Unicredit Federico Ghizzoni ha risposto così ai giornalisti: «Non é mai stata discussa». Federico Ghizzoni ha dichiarato che «sono state discusse varie formulazioni di governance - ha spiegato - sono tecnicalità ma non nel senso di creare una bad company». Il piano di Etihad, ha detto Ghizzoni, «non lo abbiamo visto direttamente, ci è stato illustrato a grandi linee, ma non abbiamo ricevuto la documentazione direttamente» dal gruppo arabo. «Mi sembra comunque un piano interessante perché prevede una crescita industriale e decisioni importanti in sinergia con Alitalia. Le richieste di Etihad sono ampiamente note e riportate» dalla stampa. Ghizzono auspica «una riposta coerente da tutte le parti coinvolte. Non posso anticipare il nostro orientamento ma è chiaro che siamo disposti a fare quello che è possibile, ma non tutto, per aiutare alla definizione di questa trattativa. Vediamo le novità nelle prossime giornate». Ghizzoni ha detto di non sapere «dove siano le altre banche. Questa è la seconda riunione. Vediamo che tipo di risposte ci daranno oggi», ha dichiarato l'ad di Unicredit nel corso di una conferenza stampa al termine della presentazione dei risultati del primo trimestre. «Dovevo andare io, ma sono qua», ha sottolineato Ghizzoni.


http://www.ilsole24ore.com/art/noti...potesi-bad-company-184236.shtml?uuid=AB79RbHB
 
Per quel che può valere:
http://www.milanofinanza.it/news/de...ia: via libera Governo a deal con Etihad (MF)

Alitalia: via libera Governo a deal con Etihad (MF)
MILANO (MF-DJ)--Entro dopodomani, Alitalia inviera' a Etihad la lettera
con lo schema definitivo della newco a capitale misto aperta alla
compagnia emiratina per una quota tra il 40% e il 49%.

C'e' la volonta' di chiudere in tempi brevi, scrive MF, e un segnale in
questo senso e' arrivato ieri da Palazzo Chigi, dove si e' riunito il
tavolo
convocato dal Governo sul caso Alitalia (presenti il sottosegretario alla
presidenza del Consiglio Graziano Delrio, l'a.d. Gabriele Del Torchio, il
presidente Roberto Colaninno, le banche, i rappresentanti del Ministero
dell'Economia e, in collegamento telefonico da Milano, il ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi.

"Governo, azionisti e banche creditrici hanno convenuto che la
trattativa con Etihad dovra' proseguire e condurre a un esito positivo. Si
tratta infatti di una grande opportunita' di sviluppo di un importante
marchio italiano e per il sistema Paese", ha spiegato Palazzo Chigi in una
nota. "Sono stati esaminati i differenti aspetti del negoziato e delle
richieste avanzate dalla societa' emiratina. Il governo ha invitato il
management di Alitalia a continuare la trattativa sulla base delle
positive indicazioni espresse oggi (ieri per chi legge, ndr) da parte di
azionisti e banche. Sulla base di cio' nei prossimi giorni ci saranno nuovi
importanti contatti tra le due compagnie".

Proprio per questo motivo, il Governo sblocchera' il decreto Linate che
liberalizzera' le rotte sullo scalo milanese oltre l'arco temporale di Expo
2015. Sul fronte delle banche, in particolare di Intesa e Unicredit che
sono anche azioniste del vettore italiane, e' attesa la conversione di
parte del debito, eccettuato quello a valere sulla flotta per 600 milioni,
che andra' trasferito alla newco come partita patrimoniale su asset (gli
aerei), in carico alla nuova societa'. Etihad potrebbe arrivare a investire
fino a 500 milioni in Alitalia, ma in cambio vuole entrare in una
compagnia alleggerita di almeno 400 milioni di debiti.

red/ofb

(fine)

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