Fatico a trovare un senso alle tante dichiarazioni di questo tipo.
L'unico senso e' continuare a fare dichiarazioni per continuare a far parlare di se. Questa e' la politica all'italiana. Blah...
Fatico a trovare un senso alle tante dichiarazioni di questo tipo.
Non serve un Fiumicino gigantesco, ma un Fiumicino efficiente, o funzionante, se preferisci.
Alcune considerazioni sulla partnership Alitalia - Etihad
Seguendo da giorni questo thread e grazie ad un minimo di esperienza nel settore aeronautico (da utente, per carità, ma avendo fatto il primo volo transatlantico nel lontano 1976 con PAN AM ed essendo stato frequent-flyer di varie alleanze) provo a proporre di seguito una serie di considerazioni sulla trattativa in corso fra Alitalia e Etihad.
Alitalia è essenziale per Etihad?
No, è importante, ma non essenziale. Etihad dispone già di accordi con varie compagnie in Europa. Alitalia aggiunge un pezzo al puzzle, ma poco più. Da notare che l'accordo Etihad-Air Europa dà già oggi accesso al mercato sudamericano, Air Berlin all' Europa centrale e settentrionale, e Air Serbia ai Balcani.
Etihad è essenziale per Alitalia?
Sì, se fallisce questa trattativa, Alitalia avrà carburante per pochi mesi, fino a fine estate. E l'Italia diventerà preda definitiva di low-cost e i linee aeree come LH, AF, BA o IB che dirotteranno i clienti verso i propri hub. Le ricadute occupazionali saranno spaventose.
Perché mantenere in vita Alitalia è essenziale per l'Italia?
Perchè dobbiamo avere un grande hub, ed è ciò che l'accordo con Etihad potrà garantire. In soldoni, avere Fiumicino in grado di competere alla pari con Heathrow, Charles De Gaulle o Francoforte è essenziale per alimentare flussi turistici verso l'Italia, evitando che i turisti abbiano come punto di arrivo in Europa uno degli hub citati.
Dove dovrà concentrarsi la nuova Alitalia?
Il Sud America è presidiato dall'Alleanza Air Europa - Etihad. L'Oriente dall'hub di Abu Dhabi. Ritengo quindi che Alitalia dovrà diventare la compagnia di riferimento per Usa, Canada e Caraibi. Vedo inoltre enormi opportunità verso l'Africa, un continente in forte crescita economica e monopolizzato, verso l'Europa, da Ethiopian, South African e dalle compagnie aeree ex-coloniali. Se la nuova Alitalia riuscirà a proporre frequenze decenti verso l'Africa, metterò in difficoltà Lufthansa, Air France e Ethiopia, aggredendo un mercato, paradossalmente, ricco.
Se Etihad diventa padrona di Alitalia, cosa cambia?
Etihad sarà solo un azionista importante, ma non il padrone. Un accordo con Etihad è un punto di partenza, non di arrivo. Se si fa l'accordo, Alitalia dovrà cambiare, e molti dirigenti dovranno essere cambiati (cacciati a calci nel sedere). Altrettanto dicasi per Fiumicino. E forse questo è uno dei motivi per cui l'accordo è così lento a essere realizzato.
E Malpensa?
L'Italia può permettersi di avere due hub? Io credo di sì. Ma Malpensa in questo momento è debole. Dehubbizzarla non significa chiuderla, l'aeroporto sarà comunque aperto agli altri vettori, e potrà eventualmente risorgere, in base a regole di mercato, nel giro di qualche anno. Anche perchè una Alitalia forte su Fiumicino finirà per indebolire inevitabilmente gli altri aeroporti (Bologna, Torino, ecc.), così come accadrà per gli aeroporti che lavorano soprattutto con low-cost.
E a noi italiani cosa ne viene da una Alitalia forte?
Innanzitutto c'è il discorso turistico, citato in precedenza. Poi avere un Fiumicino gigantesco farà bene a tutto il paese. Inoltre spenderemo meno in costi sociali (cassa integrazione, ma anche disoccupazione ecc.). Il probabile taglio alle low-cost renderà più caro viaggiare per la massa di coloro che si sono visitati l'Europa a prezzi ridicoli. E' però vero che il fenomeno delle low-cost è comunque in esaurimento (esperienza personale) e accade sempre più spesso che Easyjet, Ryanair e Vueling non sono poi così convenienti rispetto a linee aeree tradizionali.
Spero che quanto sopra aiuti, o stimoli, il dibattito.
Mi sembra di si, anche se immagino che in camera caritatis, l'apertura di LIN sia una delle cose messe sul piatto da EY fin dai primi colloqui.Ricordo male oppure una proposta di attività in deroga su LIN, per il periodo dell'expo, era stata prospettata ben prima dell'indiscrezione dei 4 daily di EY, contestualmente ad una sorta di openskies su MXP?
Quoto. Che bisogno c'è di ostentare in continuazione che AZ è privata, che non ci saranno esuberi e da ultimo che LIN verrà aperto per l'Expo? Che peraltro è una delle poche location del milanese più comoda da raggiungere da MXP rispetto a LIN a prescindere qualsiasi altra considerazione.
Fatico a trovare un senso alle tante dichiarazioni di questo tipo.
Mi sembra di si, anche se immagino che in camera caritatis, l'apertura di LIN sia una delle cose messe sul piatto da EY fin dai primi colloqui.
In ogni caso secondo me non è fattibile, nel senso che per toccare il BB bisogna passare da Bruxelles, dove forzatamente sarebbero costretti a cassare quanto meno le parti che violano il RE. Che significa nessun limite per nessuna località UE (slot permettendo).
E in ogni caso credo sarebbe una strada senza possibilità di ritorno.
Perchè dobbiamo avere un grande hub, ed è ciò che l'accordo con Etihad potrà garantire. In soldoni, avere Fiumicino in grado di competere alla pari con Heathrow, Charles De Gaulle o Francoforte è essenziale per alimentare flussi turistici verso l'Italia, evitando che i turisti abbiano come punto di arrivo in Europa uno degli hub citati.
Anche perchè una Alitalia forte su Fiumicino finirà per indebolire inevitabilmente gli altri aeroporti (Bologna, Torino, ecc.), così come accadrà per gli aeroporti che lavorano soprattutto con low-cost.
Tra le varie cose, mi pare di ricordare anche che il Bersani Bis non sia mai stato recepito dalla UE, in quanto conflittuale con le sue regolamentazioni, eppure, a distanza di 14 anni, non mi pare sia cambiato molto.
Credo che oltre una simile distanza non si potrebbe andare a causa della lunghezza della pista di LIN, salvo penalizzare molto il carico.Se si passasse per un limite in base alla distanza della destinazione, come già applicato negli USA per DCA e LGA, con una distanza sufficiente a permettere ad EY di operare in libertà (diciamo 2600nm), senza innalzare il tetto dei movimenti orari, non vedo come la UE possa mettere avere qualcosa da ridire.
Tra le varie cose, mi pare di ricordare anche che il Bersani Bis non sia mai stato recepito dalla UE, in quanto conflittuale con le sue regolamentazioni, eppure, a distanza di 14 anni, non mi pare sia cambiato molto.
Credo che oltre una simile distanza non si potrebbe andare a causa della lunghezza della pista di LIN, salvo penalizzare molto il carico.
Per quanto riguarda il BB, è stato approvato preventivamente dalla UE. Cosa che è stata possibile perchè il vecchio RE in vigore all'epoca, non prevedeva il divieto di discriminazione tra le località.
Proprio oggi ho postato la risposta positiva data dalla UE all'Italia quando quest'ultima chiese di poter varare il BB e di modificare a 18 il numero di movimenti orari di LIN.
http://www.aviazionecivile.org/vb/s...ebbraio-2014?p=1592789&viewfull=1#post1592789
Anche un nuovo decreto (o la modifica del BB), dovrebbero obbligatoriamente avere l'ok preventivo di Bruxelles per essere varati. E stavolta farebbe testo il RE attuale.
Se si passasse per un limite in base alla distanza della destinazione, come già applicato negli USA per DCA e LGA, con un range sufficiente a permettere ad EY di operare in libertà (diciamo 2600nm), senza innalzare il tetto dei movimenti orari, non vedo come la UE possa avere qualcosa da ridire in merito:....
Il passaggio di una liberalizzazione di LIN come ho già scritto nei giorni scorsi passa da una eliminazione dei vincoli di destinazione mantenendo vincoli di movimenti e magari all'uso dei WB motivando la cosa come questioni di sicurezza e ambiente.Mi sfugge a cosa servirebbe a quel punto mettere un limite. Vai in tutta Europa e Medio Oriente. Cosa manca? Solo eventuali LIN-JFK? A quel punto liberalizzare del tutto le rotte e tenere il limite sui movimenti e' piu' lineare, meno attaccabile e mi pare che cambi poco in pratica, perche' comunque ci sono limiti tecnici e diseconomie. Piuttosto mantengano un limite sulle dimensioni dei mezzi, per le quali ci sono infinite possibili motivazioni inattaccabili in un contesto cosi' iperurbanizzato e che detto tra noi avrebbero senso anche senza metterle per voler favorire/sfavorire nessuno. E come abitante vicino a LIN sinceramente mi girano tanto le palle se a MXP agitano strumentalmente e falsalmente motivazioni ecologiche false (come i fantastiliardi di alberi morti) e in mezzo alla citta', dove invece degli alberi ci sono i cristiani, no. Le esternalita' negative di una infrastruttura si possono accettare quando ci sono benefici economici e di rango e connettivita', ma non quando sono fatte esattamente con lo scopo contrario.
Mi sfugge a cosa servirebbe a quel punto mettere un limite. Vai in tutta Europa e Medio Oriente. Cosa manca? Solo eventuali LIN-JFK? A quel punto liberalizzare del tutto le rotte e tenere il limite sui movimenti e' piu' lineare, meno attaccabile e mi pare che cambi poco in pratica, perche' comunque ci sono limiti tecnici e diseconomie. Piuttosto mantengano un limite sulle dimensioni dei mezzi, per le quali ci sono infinite possibili motivazioni inattaccabili in un contesto cosi' iperurbanizzato e che detto tra noi avrebbero senso anche senza metterle per voler favorire/sfavorire nessuno. E come abitante vicino a LIN sinceramente mi girano tanto le palle se a MXP agitano strumentalmente e falsalmente motivazioni ecologiche false (come i fantastiliardi di alberi morti) e in mezzo alla citta', dove invece degli alberi ci sono i cristiani, no. Le esternalita' negative di una infrastruttura si possono accettare quando ci sono benefici economici e di rango e connettivita', ma non quando sono fatte esattamente con lo scopo contrario.