Re: Thread Alitalia / Etihad
Arabi in Alitalia? «Salvaguardare Malpensa»
Regione divisa. Cattaneo: Etihad acquisti anche Sea. Maroni: no, la società resti pubblica
Alitalia, croce e delizia degli aeroporti milanesi. Se già i problemi della compagnia tricolore condizionano pesantemente i volumi di traffico degli scali di Malpensa e Linate (il primo ha chiuso il 2013 con un calo del 3,1 per cento, il secondo del 2,1), ora il possibile ingresso di Etihad nella compagine sociale rischia di avere conseguenze ancor più rilevanti. Perché, se sono vere le indiscrezioni che si rincorrono fra Roma e Abu Dhabi, negli Emirati intendono puntare su Fiumicino come «hub» per il traffico internazionale, con ovvio e inevitabile ridimensionamento dell’aeroporto «della Brughiera».
A lanciare l’allarme è stato lunedì mattina il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo intervenendo al Tavolo competitività organizzato dalla Camera di Commercio di Varese sul tema «Infrastrutture e aeroporto di Malpensa». «Malpensa non ci va bene così e l’attuale scenario inerziale spingerà l’aeroporto sempre più in basso» è l’affondo dell’ex assessore regionale ai Trasporti. L’ipotesi di uno spostamento del traffico su Roma e, a questa collegata, di un possibile acquisto di quote di Adr (società di gestione di Fiumicino) da parte di Etihad, ha spinto Cattaneo a mettere sul tavolo una proposta che ha scatenato immediate reazioni. «Se vogliamo che la compagnia araba prenda davvero in considerazione strategie alternative proponiamogli l’acquisizione della quota di maggioranza di Sea tuttora detenuta dal Comune di Milano».
Il presidente della Regione, Roberto Maroni, ha replicato a stretto giro di posta: «La maggioranza di Sea deve rimanere pubblica». A costo, anche se da Palazzo Marino non arrivano segnali di disimpegno, di scendere in campo direttamente. «Come Regione non siamo azionisti di Sea e non vogliamo diventarlo a tutti i costi, ma, se potesse risultare utile, ho già dato la disponibilità a contribuire a questo nuovo sistema di governance». Il Pirellone, insomma, è pronto a mettere risorse sul tavolo per seguire la partita degli scali in prima linea.
Una sfida che è molto più ampia della trattativa Alitalia-Etihad ma che da questa trae linfa per riportare sotto i riflettori la mai risolta questione del ruolo che devono giocare Malpensa da un lato e Linate dall’altro.
Non è un caso che Maroni colga l’occasione per ribadire e rilanciare la strategicità dello scalo varesino. «Quello di Malpensa è un grande hub dalle potenzialità enormi che finora è stato penalizzato da decisioni politiche ostili. Per farlo diventare quello che potenzialmente è, serve in primo luogo una grande alleanza del territorio, delle forze politiche e sociali, un’alleanza che finora è mancata per vari motivi». Il presidente della Regione rievoca la necessità di dare vita ad un «sistema aeroportuale lombardo», araba fenice che inutilmente si insegue da almeno un decennio. Sullo sfondo c’è il nuovo Piano nazionale degli aeroporti che presto dovrà essere discusso nella Conferenza delle Regioni. La bozza, che assegna a Malpensa un ruolo di «interesse strategico» e a Linate, Bergamo e Brescia una ruolo di «interesse nazionale» non pare abbia fatto fare salti di gioia né al Pirellone né nelle società di gestione.
Ora l’irruzione sulla scena di Etihad e le possibili conseguenze rendono il tema ancora più incandescente. Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Alessandro Alfieri, abbatte lo steccato politico e si schiera a fianco di Maroni: «Condivido le sue parole. Serve una grande alleanza territoriale per scongiurare i rischi di un ulteriore declassamento di Malpensa e più in generale degli scali lombardi». Oggi verrà presentata una mozione urgente per avviare subito una discussione in Consiglio.
Ma in casa Pd c’è chi pensa anche a Linate. «Non vorrei - interviene Roberto Caputo, vice-presidente del Consiglio provinciale - che la discussione sulle difficoltà di Malpensa e la possibile cessione di quote di Alitalia a Etihad portasse ad un unico risultato: ovvero la penalizzazione del Forlanini. Milano non può perdere il suo city airport». Un po’ come il tentativo di salvare capra e cavoli.
http://milano.corriere.it/milano/no...sa-daadc68a-8d6d-11e3-9737-22dadb171b02.shtml